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Semi di Fior Di Loto colori...
Prezzo
3,50 €
SKU: F 34
Seeds Gallery Com,
5/
5
<div id="idTab1" class="rte">
<h2><span style="font-size:14pt;"><strong>Semi di Fior Di Loto (Nelumbo nucifera)</strong></span></h2>
<h2><span style="color:#ff0000;"><strong><span style="font-size:14pt;">Prezzo per Pacchetto di 2 semi.</span></strong></span></h2>
<p>Nelumbo Adans., 1763, è un genere di piante acquatiche, unico genere della famiglia delle Nelumbonaceae. Comprende due sole specie, originarie di America, Asia e Australia, con foglie molto decorative e grandi fiori di colore bianco, rosa, giallo e rosso, note col nome di fior di loto.</p>
<p><strong>Distribuzione e habitat</strong></p>
<p>La specie Nelumbo lutea (Willd.) è originaria dell'America centro-meridionale, ma viene coltivata anche nel Nord America da tempo immemorabile dai nativi per il consumo alimentare dei semi e dei rizomi.</p>
<p>La Nelumbo nucifera (Gaertn.) è una specie rustica originaria dell'Asia e dell'Australia, nota volgarmente col nome di Fior di loto asiatico. È una pianta acquatica a crescita rapidissima, tipica di stagni e invasi con acque stagnanti o quasi prive di corrente, profondi 5-50 cm ed oltre.</p>
<p><strong>Caratteristiche</strong></p>
<p>Sono alte da 80 cm a oltre 1 m. Le foglie del Fior di loto hanno una struttura superficiale particolare che le rende estremamente idrofobiche e le mantiene costantemente pulite. Tale proprietà, che con la nanotecnologia si cerca di riprodurre per altri materiali quali tessuti e vernici, è chiamata effetto loto. Il fiore è composto da più di 20 petali di colori che vanno dal rosa scuro al bianco, il profumo è inebriante. La femmina del Fiore di Loto e il fiore di Lota, entrambi sono ermafrodite in quanto possono cambiare a loro volta sesso.</p>
<p><strong>Tassonomia</strong></p>
<p>In passato questa specie veniva inquadrata nella famiglia delle Nymphaeaceae. Oggi[quando?] la sua collocazione nella famiglia a sé stante delle Nelumbonaceae è universalmente accettata. Il Sistema Cronquist colloca la famiglia nell'ordine Nymphaeales mentre secondo la classificazione APG essa appartiene all'ordine Proteales.</p>
<p>Il genere Nelumbo comprende le seguenti due specie:</p>
<p> Nelumbo lutea Willd. 1799</p>
<p> Nelumbo nucifera Gaertn. 1788</p>
<p><strong>Metodi di coltivazione</strong></p>
<p>Esigono molte ore di completo irradiamento solare e la temperatura non deve mai scendere sotto i 15 °C, il terreno deve essere molto pesante misto ad argilla o lapillo, necessitano di una copertura di 15-20 cm d'acqua, per poter mantenere le radici a temperatura calda e costante, vi sono varietà rustiche che nella stagione invernale non occorre proteggere.</p>
<p>Queste piante producono frutti i quali, giunti a maturazione, lasciano cadere i semi nell'acqua; Si moltiplicano per divisione dei rizomi sotterranei, o con la semina primaverile che, in condizioni ottimali, darà la prima fioritura già dopo 4 mesi. Possono essere coltivate in un vaso capiente alto almeno 40cm e con diametro di 35cm.</p>
<p><strong>Usi</strong></p>
<p> Come pianta ornamentale per decorare stagni, vasche e laghetti, o coltivata in vasche idroponiche</p>
<p> I particolari frutti, opportunamente essiccati, vengono utilizzati nelle composizioni floreali, per decorare saloni e appartamenti</p>
<p> Nel loto, i fiori, i semi, le foglie giovani e i rizomi sono tutti commestibili. In Asia, i petali vengono mangiati mentre le foglie sono solitamente utilizzate come piatto per il cibo. I rizomi (pning in Cinese, ngau in Cantonese, bhe in India e Pakistan, e renkon in Giapponese) sono utilizzati come condimento per una zuppa o fritti. Petali, foglie e rizomi possono essere consumati anche crudi, ma il rischio di trasmissione di parassiti ne consiglia una consumazione cotta.</p>
<p> In Cina tutti gli anni viene festeggiata in autunno la luna e il giorno delle torte della luna, in cui si mangia e regala tradizionalmente la torta della luna, fatta con pasta di semi di loto e rossi d'uovo di anatra salati.</p>
<p> Il popolo cinese ritiene che il loto sia un cibo molto salutare e per questo esso è conosciuto e rinomato da molti secoli. Recenti[quando?] studi lo hanno confermato e hanno dimostrato che esso è ricco di fibre, vitamina C, potassio, tiamina, riboflavina, vitamina B6, fosforo, rame e manganese e contiene pochi grassi.[senza fonte]</p>
<p> I semi vengono mangiati assieme ad un'erba detta liánhuā cha o in particolare in Vietnam, gli stami essiccati vengono usati per la preparazione di un tè profumato. I semi del loto consistono in noccioline (dette liánzĭ, 蓮子; o xian liánzĭ, 鲜莲子, in cinese) e sono altrettanto versatili, e possono essere consumati freschi, essiccati o cucinati come i popcorn, se ne può ricavare inoltre una pasta utilizzata in pasticceria per la preparazione di dolciumi, o bolliti e ricoperti di zucchero per la preparazione di una tong sui (zuppa dolce).</p>
<p> Recentemente[quando?] la nota casa del lusso italiana, Loro Piana, ha avviato un progetto con le popolazione dell'Ille Lake in Birmania per la realizzazione di tessuto per sartoria ricavato dai gambi del fiore di loto. Esso va raccolto, rullato e filato entro 24 ore per evitare l'essiccamento con speciali tecniche delle popolazioni locali tramandate da secoli; infatti al mese si potranno produrre massimo 50 metri. Attualmente il prezzo al pubblico è di circa 2.500,00 euro al metro.</p>
<p><strong>Proprietà medicinali</strong></p>
<p> Il decotto della pianta intera, o delle radici, contenenti tra l'altro oli essenziali, tannini, nelumbina e zinco, vanta proprietà, antidiarroiche, febbrifughe, emollienti, catarrali e antitussigene.</p>
<p>L'essiccazione della pianta, se bruciata come incensi su speciali bracieri, può provocare effetti allucinogeni.</p>
<p><strong>Simbolismo e curiosità</strong></p>
<p>La Nelumbo nucifera è il Loto indiano, fiore sacro per l'Induismo e il Buddhismo. È detto anche Loto blu, Giglio sacro o Fagiolo dell'India. È il fiore nazionale dell'India e del Vietnam. Il Loto ha tutto un complesso e antichissimo simbolismo filosofico e religioso, fra i quali il più noto è quello di rappresentazione dei centri energetici sottili nel corpo umano, detti chakra. È considerato anche simbolo di purezza, e questo probabilmente è dovuto al cosiddetto effetto loto, che è la capacità, osservata appunto nei Fiori di loto, di un materiale di mantenersi pulito autonomamente.</p>
<div class="rte">
<h2><span><strong>Video:</strong></span></h2>
<h2><span style="color:#f90606;"><strong><a href="https://www.youtube.com/watch?v=CkI9-rhumbs" target="_blank" class="btn btn-default" rel="noreferrer noopener"><span style="color:#f90606;"> How To Grow Lotus From Seeds </span></a></strong></span></h2>
</div>
</div>
F 34


Semi di PITTOSPORO...
Prezzo
1,95 €
SKU: T 13
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di PITTOSPORO (Pittosporum tobira)</strong></span></h2>
<h2><span style="color: #f40202; font-size: 14pt;"><strong>P</strong><strong>rezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2>
<p><span>Il pittosporo (come comunemente viene chiamata), appartiene al genere Pittosporum ed alla famiglia delle Pittosporaceae Sono piante originarie dell'Asia (soprattutto Cina e Giappone), dell'Australia ed anche dell'Africa ma sono molto diffuse ed utilizzate, soprattutto come siepi e bordure, in tutto il mondo.</span></p>
<p><span>Sono piante sempreverdi, molto rustiche, a portamento arbustivo ed arboreo, con la chioma compatta e abbastanza cespugliosa.</span></p>
<p><span>Le foglie sono coriacee, ovali o lanceolate, alterne, lucide, di un bel colore verde scuro nella pagina superiore che diventa più chiaro nella pagina inferiore con screziature più o meno evidenti a seconda della varietà, con nervatura centrale incisa.</span></p>
<p><span>I fiori possono essere bianco crema, giallastri, rossastri, marroncini quasi neri a seconda della specie e della varietà disposti singolarmente o riuniti in infiorescenze terminali. Nella maggior parte delle specie sono profumati emanando un gradevole profumo che in alcune specie ricorda i fiori d'arancio. La fioritura del pittosporo inizia nella tarda primavera e dura parecchie settimane. Sono specie ad impollinazione entomofila.</span></p>
<p><span>Il frutto è una capsula che matura a partire dal mese di agosto e produce numerosi semi che rimangono immersi in una sostanza gommosa-resinosa della quale si ricoprono.</span></p>
<p><strong><span>PRINCIPALI SPECIE</span></strong></p>
<p><span>Ci sono circa 150 specie di Pittosporum tra le quali ricordiamo:</span></p>
<p><strong><span>PITTOSPORUM TOBIRA</span></strong></p>
<p><span>Il Pittosporum tobira originario della Cina e del Giappone è una specie a crescita ridotta, non superando nei suoi ambienti naturali i 5 m di altezza, con portamento cespuglioso.</span></p>
<p><span>I rami sono molto aperti e le foglie sono di colore verde scuro nella pagina superiore e verde più chiaro nella pagina inferiore e sono lucide con i bordi leggermente ricurvi verso il basso. I fiori sono molto profumati di colore bianco crema-giallastri, riuniti in mazzetti terminali e sbocciamo da maggio fino a luglio.</span></p>
<p><span>E' la specie più diffusa in Italia, assieme al Pittosporum tenuifolium, e viene normalmente utilizzata per formare siepi ma cresce molto bene anche in vaso.</span></p>
<p><span>Esistono diverse varietà tra le quali ricordiamo:</span></p>
<p><span>Pittosporum tobira ‘Nanum’ con portamento contenuto e molto tondeggiante che non supera i 60 cm di altezza; Pittosporum tobira ‘Variegatum’ con le foglie screziate d' argento (foto sotto).</span></p>
<p><strong><span>PITTOSPORUM TENUIFOLIUM</span></strong></p>
<p><span>Il Pittosporum tenuifolium conosciuto anche come Pittosporum nigracans è originario della Nuova Zelanda e nei suoi luoghi di origine forma alberi alti fino a 9 m. Assieme al Pittosporum tobira è la specie più diffusa nei climi mediterranei dove però raramente supera i 2 m di altezza.</span></p>
<p><span>Ha un portamento molto ramificato e cespuglioso. I rami hanno la corteccia di un bel colore rosso cupo con foglie verdi-argentate e lucide. Ifiori sono piccoli, molto profumati, di colore marron scuro e compaiono alla fine della primavera. I frutti maturano a partire dal mese di agosto.</span></p>
<p><span>Esistono numerosissime cultivars e varietà tra le quali ricordiamo:</span></p>
<p><span>Pittosporum tenuifolium ‘Purpureum’ con le foglie di colore bronzo che diventano di color porpora con la maturità;</span></p>
<p><span>Pittosporum tenuifolium ‘Garnettii’ con le foglie grigio-verdi con i margini di color bianco;</span></p>
<p><span>Pittosporum tenuifolium ‘Augyrophillum’ con le foglie screziate di bianco;</span></p>
<p><span>Pittosporum tenuifolium ‘Silver Queen’ con le foglie screziate d'argento;</span></p>
<p><span>Pittosporum tenuifolium ‘Aureo variegatum’ con le foglie macchiate di giallo;</span></p>
<p><span>Pittosporum tenuifolium ‘Variegatum’ con le foglie acuminate di colore verde chiaro con i margini biancastri.</span></p>
<p><strong><span>PITTOSPORUM CRASSIFOLIUM</span></strong></p>
<p><span>Il Pittosporum crassifolium è una specie arbustiva originaria della Nuova Zelanda.</span></p>
<p><span>Fiorisce in primavera con fiori di colore rosso cupo - marroncino riuniti in infiorescenze terminali. cino riuniti in infiorescenze terminali.</span></p>
<p><span>E' una specie molto rustica, molto resistente agli ambienti salini per cui può essere coltivata con successo lungo i litorali.</span></p>
<p><span>I rami sono ricoperti da una leggera peluria biancastra così come la pagina inferiore delle foglie.</span></p>
<p><span>Il suo legno è molto duro ed è utilizzato per fare intarsi. Si presta molto bene alla potatura. Questa pianta è molto ricca di saponine.</span></p>
<p><strong><span>PITTOSPORUM EUGENIOIDES</span></strong></p>
<p><span>Il Pittosporum eugenioides è una specie arbustiva che si sviluppa anche per 10 m di altezza.</span></p>
<p><span>Le foglie sono di solito leggermente ondulate. I fiori sono giallini e molto profumati e si presentano raggruppati in infiorescenze terminali.</span></p>
<p><span>Da questa pianta si ottiene una resina utilizzata per fare le gomme da masticare. Inoltre dalla resina si ottiene un olio per capelli e colluttori per trattare l'alitosi. I suoi fiori sono molto utilizzati per la composizione dei Pot pourri</span></p>
<p><strong><span>TECNICA COLTURALE</span></strong></p>
<p><span>Le piante di pittosporum non sono di difficile coltivazione e formano delle eccellenti siepi, di rapido accrescimento e molto decorative.</span></p>
<p><span>Fondamentalmente sono piante da esterni ma possono crescere anche in casa. ante da esterni ma possono crescere anche in casa.</span></p>
<p><span>All'esterno posizionate il pittosporo in una posiziona protetta (ad esempio davanti ad un muro) in modo da poter avere caldo e non essere investa da correnti fredde o dai venti.</span></p>
<p><span>Può essere posizionata in piena luce anche al sole diretto.</span></p>
<p><span>Le temperature minime di coltivazione sono variabile. Ad esempio le piante di Pittosporum tenuifolium e Pittosporum tobira (le più diffuse) resistono a temperature miPer le piante di Pittosporum coltivate dentro casa, occorre tenere presente che amano l'aria per cui è importante che ci sia sempre un buon ricambio dell'aria facendo attenzione alle correnti d'aria fredda che non sono in alcun modo gradite e con l'arrivo della bella stagione è preferibile portarle all'aperto.</span></p>
<p><strong><span>ANNAFFIATURA</span></strong></p>
<p><span>Dalla primavera e per tutta l'estate la pianta di Pittosporum va annaffiata abbondantemente, aspettando che il terriccio si asciughi tra un'annaffiatura ed un'altra e senza lasciare ristagni idrici nel sottovaso o nel terreno.</span></p>
<p><span>Sottovaso con acqua per mantenere intorno alla pianta un ambiente umido Durante l'inverno si annaffia con molta più moderazione.Durante l'inverno si annaffia con molta più moderazione.</span></p>
<p><span>Quando la annaffiamo ricordiamo che è una pianta che tollera meglio la siccità che non le eccessive irrigazioni.</span></p>
<p><span>Se l'aria è troppo secca durante la stagione estiva potete nebulizzare la chioma e disporre la pianta su un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d'acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell'acqua in quanto in questo modo il terreno si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema consente, quando fa caldo, di far evaporare l'acqua del sottovaso che di conseguenza inumidisce l'aria circostante. Ricordarsi di riempire il sottovaso ogSe la pianta di pittosporo viene coltivata all'aperto, al momento della sistemazione, abbiate cura di non metterla in corrispondenza di depressioni del terreno dove potrebbe accumularsi sia l'acqua piovana che l'acqua di irrigazione.</span></p>
<p><strong><span>TIPO DI TERRENO - RINVASO</span></strong></p>
<p><span>La pianta di Pittosporum si rinvasa praticamente ogni anno, ad aprile e fino a che il vaso non ha raggiunto la dimensione di 50-60 cm dopo di che ogni anno si rimuove lo strato superficiale del terreno per circa 5 cm e si sostiutisce con del terriccio fresco.</span></p>
<p><span>Non è particolarmente esigente in fatto di terreno. La caratteristica che deve avere è la possibilità di consentire un rapido sgrondo delle acque in eccesso ed essere tendenzialmente alcalino non ama infatti i suoli acidi. Mescolare al terriccio della ama infatti i suoli acidi. Mescolare al terriccio della vermiculite o della perlite o della sabbia grossolana che renderanno in terreno più soffice e maggiormente drenante.</span></p>
<p><span>Abbiate cura di sistemare sul fondo del vaso dei pezzi di coccio per favorire il rapido sgrondo delle acqua in eccesso in quanto i ristagni idrici non sono tollerati.</span></p>
<p><span>Personalmente consiglio sempre di usare dei vasi di terracotta anche se per questa pianta molti optano per i vasi di plastica (meno costosi e più fori di drenaggio). Ritengo che quelli di terracotta consentono alla terra di respirare e se il foro di drenaggio è stato sistemato in modo da garantire un buon scolo delle acque, bè, direi che è perfetto.</span></p>
<p><span>Se la pianta di pittosporo viene piantata all'aperto ed avete a che fare con un terreno argilloso, assicuratevi prima dell'impianto di fare uno scavo profondo e di mescolare al terreno della sabbia (circa il 30%) per migliorare il drenaggio.</span></p>
<p><strong><span>CONCIMAZIONE</span></strong></p>
<p><span>Dalla primavera e per tutta l'estate la pianta di Pittosporum si concima ogni 3-4 settimane con un concime liquido da diluire nell'acqua di irrigazione diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione.</span></p>
<p><span>Utilizzare un concime equamente bilanciato in azoto (N), fosforo (P), potassio (K) ma che contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.</span></p>
<p><strong><span>FIORITURA</span></strong></p>
<p><span>La pianta di pittosporo inizia a fiorire dalla tarda primavera e prosegue per tutta l'estate.</span></p>
<p><strong><span>POTATURA</span></strong></p>
<p><span>La pianta di Pittosporum è una pianta che si presta bene ad essere potata soprattutto per darle una forma armonica accorciando i rigetti troppo lunghi e sparsi ed i rami troppo sottili.</span></p>
<p><span>La potatura si effettua in aprile - maggio.</span></p>
<p><span>Anche nel caso della potatura non mi stancherò mai di ripeterlo: sterilizzare, possibilmente alla fiamma, le cesoie che utilizzate per tagliare soprattutto quando passate da una pianta ad un'altra.</span></p>
<p><strong><span>MOLTIPLICAZIONE PER SEMI</span></strong></p>
<p><span>I semi vanno piantati in una composta formata da una parte di terriccio fertile ed una di sabbia grossolana o perlite o vemiculite a marzo. I semi, prima di essere utilizzati vanno ripuliti per bene dalla sostanza resinosa che li circonda.</span></p>
<p><span>Il vassoio che contiene i semi va tenuto alla luce e in un luogo caldo. E' fondamentale che il terriccio sia costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione. ente il terriccio) fino al momento della germinazione. Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente (o con una lastra di vetro) che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Il foglio di plastica va rimosso ogni giorno per controllare il grado di umidità del terreno e togliere la condensa.</span></p>
<p><span>Una volta che i semi di Pittosporo hanno germogliato si toglie il telo di plastica e si sposta la cassetta in una posizione più luminosa (non sole diretto). Quando le piantine saranno sufficientemente grandi da essere manipolate si trapiantano in vasetti singoli.</span></p>
<p><span>Se devono essere trapiantate all'aperto, aspettate la primavera successiva e fate passare alla pianta il primo inverno in ambiente protetto.</span></p>
<p><strong><span>PARASSITI E MALATTIE</span></strong></p>
<p><span>Le piante di pittosporo non sono piante particolarmente soggette a malattie. In ogni caso le patologie che si possono riscontrare sono le seguenti:.</span></p>
<p><strong><span>Le foglie appassicono e scuriscono</span></strong></p>
<p><span>Se notate questo sintomo vuol dire che c'è una carenza d'acqua. </span></p>
<p><span>Rimedi: regolate meglio le irrigazioni.</span></p>
<p><strong><span>Macchie sulla pagina inferiore delle foglie</span></strong></p>
<p><span>Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia ed in particolare della cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.</span></p>
<p><span>Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante di Pittosporo più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista. un buon vivaista.</span></p>
<p><strong><span>Foglie che iniziano ad ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone</span></strong></p>
<p><span>Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probalbilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.</span></p>
<p><span>Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.</span></p>
<p><strong><span>Presenza di piccoli animaletti biancastri sulla pianta</span></strong></p>
<p><span>Se notate dei piccoli insettini mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi. Osservateli con una lente di ingrandimento e confrontateli con la foto a lato, sono inconfondibili, non ci si può sbagliare.</span></p>
<p><strong><span>CURIOSITA'</span></strong></p>
<p><span>Il nome Pittosporum deriva dal greco pitta «pece» e sporos «seme» che significa «semi a rivestimento resinoso» per alludere al fatto che i semi di questo genere sono ricoperti da una sostanza appiccicosa simile alla resina.</span></p>
<p><span>Il Pittosporum è anche conosciuto come mock orange giapponese perché il profumo dei suoi fiori è simile a quello emesso dai fiori d'arancio.</span></p>
T 13 (10 S)


Varietà della Bosnia ed Erzegovina

Semi di Castagno europeo...
Prezzo
2,50 €
SKU: V 13
Seeds Gallery Com,
5/
5
<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
</head>
<body>
<h2><strong>Semi di Castagno europeo (Castanea sativa)</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5, 10 semi.</strong></span></h2>
<p>Il castagno europeo (Castanea sativa Miller), in Italia più comunemente chiamato castagno, è un albero a foglie caduche appartenente allafamiglia delle Fagaceae. La specie è l'unica autoctona del genere Castanea presente in Europa, ma negli ultimi decenni è stato sovente introdotto, per motivi fitopatologici, il castagno giapponese (Castanea crenata). Le popolazioni presenti in Europa sono perciò principalmente riconducibili a semenzali di castagno europeo o a castagni europei innestati sul giapponese o a ibridi delle due specie.</p>
<p><strong>Importanza economica e diffusione</strong></p>
<p>Il castagno è una delle più importanti essenze forestali dell'Europa meridionale, in quanto ha riscosso, fin dall'antichità, l'interesse dell'uomo per i molteplici utilizzi. Oltre all'interesse intrinseco sotto l'aspetto ecologico, questa specie è stata largamente coltivata, fino ad estenderne l'areale, per la produzione del legname e del frutto. Quest'ultimo, in passato, ha rappresentato un'importante risorsa alimentare per le popolazioni rurali degli ambienti forestali montani e collinari, in quanto le castagne erano utilizzate soprattutto per la produzione di farina.</p>
<p>L'importanza economica del castagno ha attualmente subito un drastico ridimensionamento: la coltura da frutto è oggi limitata alle varietà di particolare pregio e anche la produzione del legname da opera si è marcatamente ridotta. Del tutto marginale, infine, è l'utilizzo delle castagne per la produzione della farina, che ha un impiego secondario nell'industria dolciaria.</p>
<p>Si ritiene che buona parte delle superfici forestali a castagno siano derivate da una rinaturalizzazione di antiche coltivazioni abbandonate nel tempo[1], mentre la coltivazione si è ridotta alle stazioni più favorevoli, dove è possibile ottenere le migliori caratteristiche merceologiche del prodotto, in particolare il legname[1].</p>
<p><strong>Descrizione botanica</strong></p>
<p>Il castagno è una pianta a portamento arboreo, con chioma espansa e rotondeggiante e altezza variabile, secondo le condizioni, dai 10 ai 30 metri.</p>
<p>In condizioni normali sviluppa un grosso fusto colonnare, con corteccia liscia, lucida, di colore grigio-brunastro. La corteccia dei rami è di colore bianco ed è cosparsa di lenticelle trasverse. Con il passare degli anni, la corteccia si screpola longitudinalmente.</p>
<p>Le foglie sono alterne, provviste di un breve picciolo e, alla base di questo, di due stipole oblunghe. La lamina è grande, lunga anche fino a 20-22 cm e larga fino a 10 cm, di forma lanceolata, acuminata all'apice e seghettata nel margine, con denti acuti e regolarmente dislocati. Le foglie giovani sono tomentose, ma a sviluppo completo sono glabre, lucide e di consistenza coriacea.</p>
<p>I fiori sono unisessuali, presenti sulla stessa pianta. I fiori maschili sono riuniti in piccoli glomeruli a loro volta formanti amenti eretti, lunghi 5–15 cm, emessi all'ascella delle foglie. Ogni fiore è di colore biancastro, provvisto di un perigonio suddiviso in 6 lobi e un androceo di 6-15 stami. I fiori femminili sono isolati o riuniti in gruppi di 2-3. Ogni gruppo è avvolto da un involucro di brattee detto cupola.</p>
<p>Il frutto è un achenio, comunemente chiamato castagna, con pericarpo di consistenza cuoiosa e di colore marrone, glabro e lucido all'esterno, tomentoso all'interno. La forma è più o meno globosa, con un lato appiattito, detto pancia, e uno convesso, detto dorso. Il polo apicale termina in un piccolo prolungamento frangiato, detto torcia, mentre il polo prossimale, detto ilo, si presenta leggermente appiattito e di colore grigiastro. Questa zona di colore chiaro è comunemente detta cicatrice. Sul dorso sono presenti striature più o meno marcate, in particolare nelle varietà del gruppo dei marroni. Questi elementi morfologici sono importanti ai fini del riconoscimento varietale.</p>
<p>Gli acheni sono racchiusi, in numero di 1-3, all'interno di un involucro spinoso, comunemente chiamato riccio, derivato dall'accrescimento della cupola. A maturità, il riccio si apre dividendosi in quattro valve. Il seme è ricco di amido.</p>
<p><strong>Esigenze ed adattamento</strong></p>
<p>Il castagno è una specie mesofila e moderatamente esigente in umidità[2][3]. Sopporta abbastanza bene i freddi invernali, subendo danni solo a temperature inferiori a -25 °C[2], ma diventa esigente durante la stagione vegetativa. Per questo motivo il castagno ha una ripresa vegetativa tardiva, con schiusura delle gemme in tarda primavera e fioritura all'inizio dell'estate. Al fine di completare il ciclo di fruttificazione, la buona stagione deve durare quasi 4 mesi. In generale tali condizioni si verificano nel piano montano (600-1300 m) delle regioni mediterranee o in bassa collina più a nord. In condizioni di umidità favorevoli può essere coltivato anche nelle stazioni fresche del Lauretum, spingendosi perciò a quote più basse. Condizioni di moderata siccità estiva determinano un rallentamento dell'attività vegetativa nel mezzo della stagione e una fruttificazione irregolare[2]. Le nebbie persistenti e la piovosità eccessiva nei mesi di giugno e luglio ostacolano l'impollinazione incidendo negativamente sulla fruttificazione.</p>
<p>Nelle prime fasi tollera un moderato ombreggiamento, fatto, questo, che favorisce una buona rinnovazione nei boschi maturi, ma in fase di produzione manifesta una maggiore eliofilia.</p>
<p>A fronte delle moderate esigenze climatiche, il castagno presenta notevoli esigenze pedologiche, perciò la sua distribuzione è strettamente correlata alla geologia del territorio. Sotto l'aspetto chimico e nutritivo, la specie predilige i terreni ben dotati di potassio e fosforo e di humus. Le condizioni ottimali si verificano nei terreni neutri o moderatamente acidi; si adatta anche ad un'acidità più spinta, mentre rifugge in genere dai suoli basici, in quanto il calcare è moderatamente tollerato solo nei climi umidi[2]. Sotto l'aspetto granulometrico predilige i suoli sciolti o tendenzialmente sciolti, mentre non sono tollerati i suoli argillosi o, comunque, facilmente soggetti ai ristagni. In generale sono preferiti i suoli derivati da rocce vulcaniche (tufi, trachiti, andesiti, ecc.), ma vegeta bene anche nei suoli prettamente silicei derivati da graniti, arenarie quarzose, ecc., purché sufficientemente dotati di humus. I suoli calcarei sono tollerati solo nelle stazioni più settentrionali, abbastanza piovose, mentre sono mal tollerate le marne.</p>
<p><strong>Attuale distribuzione</strong></p>
<p>Il castagno vegeta in un areale circumediterraneo, ad estensione frammentata, che si estende dalla penisola iberica alle regioni del Caucaso prossime al Mar Nero[4]. In Europa, la maggiore estensione si ha nelle regioni occidentali: è diffuso nel centro e nord del Portogallo e nelle regioni settentrionali della Spagna, in gran parte del territorio della Francia, fino ad estendersi nel sud dell'Inghilterra, nel versante tirrenico della penisola italiana e nell'Arco alpino fino ad arrivare alla Slovenia e alla Croazia. Qui l'areale si interrompe per riprendere dalle regioni meridionali della Bosnia e del Montenegro ed estendersi in gran parte dei territori dell'Albania, della Macedonia e della Grecia. Infine riprende dalle regioni occidentali della Turchia per estendersi a quelle settentrionali, lungo il Mar Nero, fino al Caucaso.</p>
<p>Diffusioni sporadiche[4] si hanno in Germania, in Bulgaria e Romania e nel Nordafrica, nelle regioni dell'Atlante. Nel Mediterraneo, infine, è presente in gran parte del territorio della Corsica, nelle regioni centrali della Sardegna, in Sicilia sui monti Peloritani, Nebrodi, Madonie ed Iblei (Sicilia sud-orientale), infine, in quelle centrali dell'Isola d'Elba.</p>
<p>In Italia[4][5] vegeta nella zona fitoclimatica del Castanetum, a cui dà il nome, estendendosi anche nelle zone più fresche del Lauretum, per introduzione da parte dell'uomo. In genere si ritrova su quote variabili dai 200 metri s.l.m. fino agli 800 m nelle zone alpine, mentre nell'Appennino meridionale può spingersi fino ai 1000-1300 metri. La distribuzione è frammentata perché legata a particolari condizioni climatiche e geologiche. La maggiore diffusione si ha perciò in tutto il versante tirrenico della penisola, dalla Calabria alla Toscana e alla Liguria, e nel settore occidentale dell'arco alpino piemontese. Nel versante adriatico e nel Triveneto la sua presenza è sporadica e nella Pianura Padana è praticamente assente. Nelle isole è presente in areali frammentati nelle isole maggiori, circoscritti alle stazioni più fresche. La concentrazione di maggior rilievo si ha in Campania, che contribuisce per circa un terzo all'intera produzione nazionale di castagne.</p>
<p>È dunque una tipica essenza degli ambienti boschivi collinari e di quelli montani di bassa quota. L'ecosistema forestale tipico del castagno è la foresta decidua temperata mesofila, dove forma associazioni in purezza o miste, affiancandosi alle Quercus (per lo più farnia e roverella), al frassino, al carpino nero, al noce, al nocciolo, ecc. Per le sue caratteristiche è una specie strettamente associata alla roverella, tipica mesofita della foresta mediterranea decidua.</p>
<p><strong>Frutto</strong></p>
<p>Il frutto (castagna) è utilizzato da tempi antichissimi, come si è detto, per la produzione di farine. Questo impiego ha oggi un'importanza marginale e circoscritta alla produzione di dolci tipici, come il castagnaccio e il Panmorone (dolce tipico di Campomorone). Ancora diffusa è invece la destinazione dei frutti di buon pregio al consumo diretto, concentrato nei mesi autunnali, e alla produzione industriale di confetture e marron glacé. Interesse del tutto marginale ha il possibile impiego dei frutti come alimento per gli animali domestici.</p>
<p><strong>Tannini</strong></p>
<p>La corteccia e il legno del castagno sono ricchi di tannini e possono essere impiegate per la sua estrazione, destinata alle concerie. Questa destinazione d'uso, in Italia, ha riscosso un particolare interesse nei primi decenni del XX secolo, epoca in cui l'industria del tannino nazionale faceva largo impiego del castagno, ma dopo il 1940 ha perso importanza sia per la contrazione di questo settore sia per il ricorso, come materia prima, al legno di scarto[4].</p>
<p><strong>Legno</strong></p>
<p>Il legno di castagno[3] è caratterizzato dalla formazione precoce del durame, perciò presenta un alburno sottile. Il durame è bruno, mentre l'alburno è grigio chiaro. Strutturalmente è un legno eteroxilo con porosità anulare e tende a sfaldarsi in corrispondenza degli anelli[6].</p>
<p>Fra i suoi pregi si citano la durevolezza e la resistenza all'umidità, perciò si presta per l'impiego come legno strutturale; la facilità di lavorazione lo rendono adatto ad essere impiegato per la realizzazione di vari manufatti. È inoltre un legno semiduro, adatto secondariamente anche per lavori di ebanisteria.</p>
<p>La precocità di formazione del durame rende inoltre possibile l'attuazione di turni di ceduazione relativamente brevi, naturalmente in funzione del tipo di assortimento mercantile richiesto. La densità è dell'ordine di 1 t/m³ nel legno fresco e di 0,58 t/m³ per quello stagionato.</p>
<p>Il legno lavorato presenta tonalità variabili dal giallo al rossastro, venature sottili e una spiccata nodosità.</p>
<p>Per le sue caratteristiche tecnologiche, il castagno è stato tradizionalmente usato per molteplici impieghi e la realizzazione di travi, pali, infissi, doghe per botti, cesti e mobili, oltre alla già citata estrazione del tannino. Attualmente la sua destinazione principale è l'industria del mobile.</p>
<p><strong>Apicoltura</strong></p>
<p>L'apicoltura è un'attività accessoria che può appoggiarsi alla castanicoltura. Pur avendo impollinazione prevalentemente anemogama, i fiori maschili del castagno sono bottinati dalle api, perciò questa pianta è considerata mellifera. Il miele di castagno[7] ha una colorazione variabile dall'ambra al bruno scuro, retrogusto amaro, resiste alla cristallizzazione per lungo tempo, è particolarmente ricco di fruttosio e polline. La sua produzione si localizza naturalmente nelle zone a maggiore vocazione per la castanicoltura e, principalmente, nella fascia submontana fra i 500 e i 1000 metri di altitudine, lungo l'arco alpino, il versante tirrenico della fascia appenninica e nelle zone montane della Sicilia settentrionale.</p>
<p><strong>Erboristeria</strong></p>
<p>L'uso del castagno a scopo medicamentoso è un aspetto marginale, tuttavia questa specie è considerata pianta officinale nella farmacopea popolare[8]: per il contenuto in tannini, la corteccia ha proprietà astringenti, impiegabile in fitocosmesi per il trattamento della pelle. Alle foglie, oltre alle proprietà astringenti, sono attribuite proprietà blandamente antisettiche e sedative della tosse.</p>
<p>Sempre nella farmacopea popolare di alcune regioni, la polpa delle castagne, cotta e setacciata, trova impiego in fitocosmesi per la preparazione di maschere facciali detergenti ed emollienti[8].</p>
<div>
<table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1">
<tbody>
<tr>
<td colspan="2" width="100%" valign="top">
<p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Propagation:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>Seeds</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>0</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Stratification:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>0</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span> all year round </span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>1 cm</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>about 20-23 ° C.</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Location:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>Until it Germinates</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Watering:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>Water regularly during the growing season</span></p>
</td>
</tr>
<tr>
<td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong> </strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><br /><span>Seeds Gallery 05.11.2012.</span></p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
</div>
</body>
</html>
V 13 5-S


Semi di Gaultheria...
Prezzo
1,90 €
SKU: V 65 GP
Seeds Gallery Com,
5/
5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
<h2><span style="text-decoration: underline;"><em><strong>Semi di Gaultheria (Gaultheria procumbens)</strong></em></span></h2>
<h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h3>
<div>la Gaultheria è un arbusto perenne tappezzante che non supera i 25-30 cm di altezza se coltivato in vaso. Il cespuglio è molto compatto e ramificato e talvolta in vaso si comporta da ricadente. Le foglioline sono persistenti e in autunno/inverno assumono anche delle sfumature rossastre. Rosso è il colore delle bacche prodotte a fine estate che persistono sulla pianta fino alla fine dell'inverno. </div>
<div>Fioritura: ila fioritura è poco appariscente e l'elemento di interesse sono le numerose bacche rosse, distribuite in modo uniforme su tutto il cespuglio</div>
<div>Coltivazione: la Gaultheria predilige esposizione a mezzombra; durante l'inverno sopporta il sole perchè fa fresco, ma in primavera estate conviene coltivarla con esposizione est-nord. E' un arbusto molto rustico che sopporta temperature rigide ma necessita di un terreno acido: durante il primo anno di coltivazione è sufficente il terriccio universale, ma dopo alcuni mesi occorre correggere con un terriccio speciale per piante acidofile.</div>
<div>Necessita di irrigazioni costanti, ma non frequenti (una volta alla settimana è più che sufficiente) e la concimazione è necessaria dalla tarda primavera a fine estate per stimolare la fioritura e la produzione di bacche. Non subisce attacchi da parassiti, ma spesso le condizioni ambientali (terriccio ed esposizione) non idonee rendono la pianta più debole e soggetta ad attacchi parassitari.</div>
V 65 GP (5 S)


Semi di pomodoro al...
Prezzo
1,85 €
SKU: VT 70
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>Semi di pomodoro al cioccolato blu</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2>
<p>Il cioccolato blu al pomodoro è una varietà con frutti più piccoli che è ottima per insalate, salsa e che non è solo bella ma anche buona. I frutti sono dolci, ma anche ricchi di succo. Questa varietà di pomodoro non ha perso il buon vecchio sapore del pomodoro della nonna.</p>
<p>Un altro membro della famiglia degli antociani, la pianta del pomodoro cioccolato blu, è estremamente fertile e alto. Le nostre piante erano alte da 1,5 a 2 metri ed erano piene di frutti color cioccolato.</p>
<p>Questo è un ottimo pomodoro per fare spuntini in giardino, decorare, condire, essiccare e insalate tagliate a fette. Prova questo pomodoro, lo adorerai!</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 70 (10 S)


Tedesche extra spicchi...
Prezzo
2,95 €
SKU: P 416 GEH
Seeds Gallery Com,
5/
5
<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
</head>
<body>
<h2><strong>Tedesche extra spicchi d'aglio Hardy</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per 10 spicchi d'aglio</strong></span></h2>
<p>German Extra Hardy, è anche conosciuto come German White, Northern White e German Stiffneck è un aglio in porcellana grande, bello e ben formato. Sono tutti dello stesso aglio ma coltivati in posti diversi con nomi diversi. Il suo sapore è molto forte e robusto e rimane a lungo in bocca.</p>
<p>Il peso medio di spicchi d'aglio 5-6 g.</p>
<p>Dal punto di vista di un coltivatore, è una pianta verde scuro alta ed è un ottimo sopravvissuto, di solito cresce in salute e sembra essere in qualche modo resistente a molte delle malattie che possono colpire l'aglio. Originariamente proveniva dalla Germania, ma cresce bene in tutti i paesi.</p>
<p>Essendo una porcellana, la tedesca Extra Hardy conserva a lungo una temperatura ambiente fredda per circa 9-10 mesi o più.</p>
</body>
</html>
P 416 GEH


Semi di Castagno cinese...
Prezzo
2,95 €
SKU: V 13 C
Seeds Gallery Com,
5/
5
<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
</head>
<body>
<h2><strong>Semi di Castagno cinese (Castanea Mollissima)</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2>
<p><span>Utilizzato per la produzione dei frutti e del legno, ma di ridotto valore commerciale per l’Europa.</span></p>
<p><strong><span>Descrizione botanica</span></strong></p>
<p><span>Il castagno è una pianta a portamento arboreo, con chioma espansa e rotondeggiante e altezza variabile, secondo le condizioni, dai 10 ai 30 metri.</span></p>
<p><span>In condizioni normali sviluppa un grosso fusto colonnare, con corteccia liscia, lucida, di colore grigio-brunastro. La corteccia dei rami è di colore bianco ed è cosparsa di lenticelle trasverse. Con il passare degli anni, la corteccia si screpola longitudinalmente.</span></p>
<p><span>Le foglie sono alterne, provviste di un breve picciolo e, alla base di questo, di due stipole oblunghe. La lamina è grande, lunga anche fino a 20-22 cm e larga fino a 10 cm, di forma lanceolata, acuminata all'apice e seghettata nel margine, con denti acuti e regolarmente dislocati. Le foglie giovani sono tomentose, ma a sviluppo completo sono glabre, lucide e di consistenza coriacea.</span></p>
<p><span>I fiori sono unisessuali, presenti sulla stessa pianta. I fiori maschili sono riuniti in piccoli glomeruli a loro volta formanti amenti eretti, lunghi 5–15 cm, emessi all'ascella delle foglie. Ogni fiore è di colore biancastro, provvisto di un perigonio suddiviso in 6 lobi e un androceo di 6-15 stami. I fiori femminili sono isolati o riuniti in gruppi di 2-3. Ogni gruppo è avvolto da un involucro di brattee detto cupola.</span></p>
<p><span>Il frutto è un achenio, comunemente chiamato castagna, con pericarpo di consistenza cuoiosa e di colore marrone, glabro e lucido all'esterno, tomentoso all'interno. La forma è più o meno globosa, con un lato appiattito, detto pancia, e uno convesso, detto dorso. Il polo apicale termina in un piccolo prolungamento frangiato, detto torcia, mentre il polo prossimale, detto ilo, si presenta leggermente appiattito e di colore grigiastro. Questa zona di colore chiaro è comunemente detta cicatrice. Sul dorso sono presenti striature più o meno marcate, in particolare nelle varietà del gruppo dei marroni. Questi elementi morfologici sono importanti ai fini del riconoscimento varietale.</span></p>
<p><span>Gli acheni sono racchiusi, in numero di 1-3, all'interno di un involucro spinoso, comunemente chiamato riccio, derivato dall'accrescimento della cupola. A maturità, il riccio si apre dividendosi in quattro valve. Il seme è ricco di amido.</span></p>
<p><span>Esigenze ed adattamento</span></p>
<p><span>Il castagno è una specie mesofila e moderatamente esigente in umidità[2][3]. Sopporta abbastanza bene i freddi invernali, subendo danni solo a temperature inferiori a -25 °C[2], ma diventa esigente durante la stagione vegetativa. Per questo motivo il castagno ha una ripresa vegetativa tardiva, con schiusura delle gemme in tarda primavera e fioritura all'inizio dell'estate. Al fine di completare il ciclo di fruttificazione, la buona stagione deve durare quasi 4 mesi. In generale tali condizioni si verificano nel piano montano (600-1300 m) delle regioni mediterranee o in bassa collina più a nord. In condizioni di umidità favorevoli può essere coltivato anche nelle stazioni fresche del Lauretum, spingendosi perciò a quote più basse. Condizioni di moderata siccità estiva determinano un rallentamento dell'attività vegetativa nel mezzo della stagione e una fruttificazione irregolare[2]. Le nebbie persistenti e la piovosità eccessiva nei mesi di giugno e luglio ostacolano l'impollinazione incidendo negativamente sulla fruttificazione.</span></p>
<p><span>Nelle prime fasi tollera un moderato ombreggiamento, fatto, questo, che favorisce una buona rinnovazione nei boschi maturi, ma in fase di produzione manifesta una maggiore eliofilia.</span></p>
<p><span>A fronte delle moderate esigenze climatiche, il castagno presenta notevoli esigenze pedologiche, perciò la sua distribuzione è strettamente correlata alla geologia del territorio. </span>Sotto l'aspetto chimico e nutritivo, la specie predilige i terreni ben dotati di potassio e fosforo e di humus. Le condizioni ottimali si verificano nei terreni neutri o moderatamente acidi; si adatta anche ad un'acidità più spinta, mentre rifugge in genere dai suoli basici, in quanto il calcare è moderatamente tollerato solo nei climi umidi[2]. <span>Sotto l'aspetto granulometrico predilige i suoli sciolti o tendenzialmente sciolti, mentre non sono tollerati i suoli argillosi o, comunque, facilmente soggetti ai ristagni. In generale sono preferiti i suoli derivati da rocce vulcaniche (tufi, trachiti, andesiti, ecc.), ma vegeta bene anche nei suoli prettamente silicei derivati da graniti, arenarie quarzose, ecc., purché sufficientemente dotati di humus. I suoli calcarei sono tollerati solo nelle stazioni più settentrionali, abbastanza piovose, mentre sono</span></p>
<p><strong><span>Attuale distribuzione</span></strong></p>
<p><span>Il castagno vegeta in un areale circumediterraneo, ad estensione frammentata, che si estende dalla penisola iberica alle regioni del Caucaso prossime al Mar Nero[4]. In Europa, la maggiore estensione si ha nelle regioni occidentali: è diffuso nel centro e nord del Portogallo e nelle regioni settentrionali della Spagna, in gran parte del territorio della Francia, fino ad estendersi nel sud dell'Inghilterra, nel versante tirrenico della penisola italiana e nell'Arco alpino fino ad arrivare alla Slovenia e alla Croazia. Qui l'areale si interrompe per riprendere dalle regioni meridionali della Bosnia e del Montenegro ed estendersi in gran parte dei territori dell'Albania, della Macedonia e della Grecia. Infine riprende dalle regioni occidentali della Turchia per estendersi a quelle settentrionali, lungo il Mar Nero, fino al Caucaso.</span></p>
<p>Diffusioni sporadiche[4] si hanno in Germania, in Bulgaria e Romania e nel Nordafrica, nelle regioni dell'Atlante. Nel Mediterraneo, infine, è presente in gran parte del territorio della Corsica, nelle regioni centrali della Sardegna, in Sicilia sui monti Peloritani, Nebrodi, Madonie ed Iblei (Sicilia sud-orientale), infine, in quelle centrali dell'Isola d'Elba.</p>
<p>In Italia[4][5] vegeta nella zona fitoclimatica del Castanetum, a cui dà il nome, estendendosi anche nelle zone più fresche del Lauretum, per introduzione da parte dell'uomo. In genere si ritrova su quote variabili dai 200 metri s.l.m. fino agli 800 m nelle zone alpine, mentre nell'Appennino meridionale può spingersi fino ai 1000-1300 metri. <span>La distribuzione è frammentata perché legata a particolari condizioni climatiche e geologiche. La maggiore diffusione si ha perciò in tutto il versante tirrenico della penisola, dalla Calabria alla Toscana e alla Liguria, e nel settore occidentale dell'arco alpino piemontese. Nel versante adriatico e nel Triveneto la sua presenza è sporadica e nella Pianura Padana è praticamente assente. Nelle isole è presente in areali frammentati nelle isole maggiori, circoscritti alle stazioni più fresche. La concentrazione di maggior rilievo si ha in Campania, che contribuisce per circa un terzo all'intera produzione nazionale di castagne.</span></p>
<p><span>È dunque una tipica essenza degli ambienti boschivi collinari e di quelli montani di bassa quota. L'ecosistema forestale tipico del castagno è la foresta decidua temperata mesofila, dove forma associazioni in purezza o miste, affiancandosi alle Quercus (per lo più farnia e roverella), al frassino, al carpino nero, al noce, al nocciolo, ecc. Per le sue caratteristiche è una specie strettamente associata alla roverella, tipica mesofita della foresta mediterranea decidua.</span></p>
<p><strong><span>Frutto</span></strong></p>
<p><span>Il frutto (castagna) è utilizzato da tempi antichissimi, come si è detto, per la produzione di farine. Questo impiego ha oggi un'importanza marginale e circoscritta alla produzione di dolci tipici, come il castagnaccio e il Panmorone (dolce tipico di Campomorone). Ancora diffusa è invece la destinazione dei frutti di buon pregio al consumo diretto, concentrato nei mesi autunnali, e alla produzione industriale di confetture e marron glacé. Interesse del tutto marginale ha il possibile impiego dei frutti come alimento per gli animali domestici.</span></p>
<p><strong><span>Tannini</span></strong></p>
<p><span>La corteccia e il legno del castagno sono ricchi di tannini e possono essere impiegate per la sua estrazione, destinata alle concerie. Questa destinazione d'uso, in Italia, ha riscosso un particolare interesse nei primi decenni del XX secolo, epoca in cui l'industria del tannino nazionale faceva largo impiego del castagno, ma dopo il 1940 ha perso importanza sia per la contrazione di questo settore sia per il ricorso, come materia prima, al legno di scarto.</span></p>
<p><strong><span>Legno</span></strong></p>
<p><span>Il legno di castagno[3] è caratterizzato dalla formazione precoce del durame, perciò presenta un alburno sottile. Il durame è bruno, mentre l'alburno è grigio chiaro. Strutturalmente è un legno eteroxilo con porosità anulare e tende a sfaldarsi in corrispondenza degli anelli.</span></p>
<p><span>Fra i suoi pregi si citano la durevolezza e la resistenza all'umidità, perciò si presta per l'impiego come legno strutturale; la facilità di lavorazione lo rendono adatto ad essere impiegato per la realizzazione di vari manufatti. È inoltre un legno semiduro, adatto secondariamente anche per lavori di ebanisteria.</span></p>
<p><span>La precocità di formazione del durame rende inoltre possibile l'attuazione di turni di ceduazione relativamente brevi, naturalmente in funzione del tipo di assortimento mercantile richiesto. La densità è dell'ordine di 1 t/m³ nel legno fresco e di 0,58 t/m³ per quello stagionato.</span></p>
<p><span>Il legno lavorato presenta tonalità variabili dal giallo al rossastro, venature sottili e una spiccata nodosità.</span></p>
<p><span>Per le sue caratteristiche tecnologiche, il castagno è stato tradizionalmente usato per molteplici impieghi e la realizzazione di travi, pali, infissi, doghe per botti, cesti e mobili, oltre alla già citata estrazione del tannino. Attualmente la sua destinazione principale è l'industri</span></p>
</body>
</html>
V 13 C


Prodotto più venduto

Varietà dal Giappone

Semi di Wasabi (Wasabia...
Prezzo
7,50 €
SKU: MHS 4
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2 class=""><strong>Semi di Wasabi (Wasabia japonica)</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2>
<p>La Wasabia japonica conosciuta comunemente come wasabi (山葵?) o anche con il nome di ravanello giapponese è una pianta di origine giapponese appartenente alla famiglia delle Brassicacee (o Crocifere). Della stessa famiglia fanno parte anche il ravanello, il cavolo, il rafano e la senape.</p>
<p>La pianta cresce spontaneamente in vicinanza dei fiumi in zone fredde del Giappone, come per esempio in montagna o nelle valli in quota.</p>
<p><strong>Il wasabi</strong></p>
<p>Dal rizoma della Wasabia japonica si ottiene una pasta di colore verde e dal sapore particolarmente piccante, usata nella cucina giapponese e conosciuta con lo stesso nome della pianta, wasabi (山葵).</p>
<p>Le due cultivar più diffuse sul mercato sono W. japonica var. Daruma e var. Mazuma ma ne sono coltivate molte altre. Inoltre possono venire usate nella preparazione del wasabi anche i rizomi di altre specie come W. koreana e W. tetsuigi.</p>
<p>La pasta wasabi viene spesso usata per accompagnare pesce crudo e, in particolare, il sushi e il sashimi, a volte sciolta nella salsa di soia. Nel sushi ne viene spalmata una piccola quantità tra il pesce e il riso; nel sashimi si scioglie nella salsa di soia, nella quale viene poi intinto il pesce crudo.</p>
<p>È anche soprannominato namida, ossia "lacrime", perché se usato in quantità eccessiva può far lacrimare. A differenza del peperoncino, il cui effetto agisce prevalentemente in bocca, il wasabi stimola fortemente la mucosa nasale, ed un boccone in cui ci sia una dose eccessiva di wasabi può provocare un discreto dolore. Si dice che abbia una funzione antibatterica e digestiva[1] che lo renderebbe indispensabile quando si mangia il pesce crudo.</p>
<p>Sul mercato, il wasabi è reperibile sotto forma di pasta e di polvere. Il wasabi perde il proprio aroma quando essiccato: le polveri di wasabi, pertanto, non ne conservano l'aroma.</p>
<p>Il wasabi, dato il suo alto costo, si presta spesso a falsificazioni. Sul mercato sono molto frequenti paste simili al wasabi: le più frequenti sono fatte con polvere di rafano colorato (spesso con la microalga Spirulina). Il rafano, insieme ad altre spezie, viene di norma aggiunto al vero wasabi per riprodurne l'odore tipico del prodotto fresco che si perde con l'essiccazione. In Giappone il vero wasabi è denominato hon-wasabi (本山葵) termine che significa "wasabi originale".</p>
<p>Secondo il lavoro di un gruppo di ricercatori della Facoltà di medicina dell'Università di Firenze, pubblicato dalla rivista statunitense Proceedings of the national academy of sciences (Pnas), il consumo regolare di wasabi sarebbe in grado di alzare la soglia di percezione del dolore, grazie all'effetto del wasabi receptor (Trpa1).</p>
<p><strong>Altri usi</strong></p>
<p>Le foglie della Wasabia japonica si utilizzano secche come aroma per insaporire insalate, formaggio o semplicemente pane. Dalla stessa pianta si ottengono anche un vino e un liquore forte venduti in Giappone dai negozi di specialità locali.</p>
<h3><strong><span class="tlid-translation translation" lang="it" xml:lang="it"><span title="">Cari clienti, si prega di notare che non è possibile acquistare semi di Wasabi dalla Cina.</span> <span title="">Tutta la Cina, i venditori ti invieranno semi di senape normali o qualche altro tipo di semi.</span> <span title="">Puoi vedere ora nelle nostre immagini come appaiono i veri semi Wasabi.</span></span></strong></h3>
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MHS 4


Semi di UVE BARRETTA
Prezzo
2,25 €
SKU: V 160
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong><em><span style="text-decoration:underline;">Semi di UVE BARRETTA</span></em></strong></h2>
<h3><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h3>
<p>Finger table grapes have elongated purple drupes. They look like small maroon chili peppers, tightly clustered together on bright green stems. The grapes have a crisp, thin skin over pale flesh. Witch Fingers have a very sweet flavor, not overly tannic and low in acidity. The overall taste is reminiscent of plums. Fingers is a grape grown for its flavor and appearance.</p>
<p> </p>
<p><strong>Seasons/Availability</strong></p>
<p>Fingers grapes are available for a short time mid-summer.</p>
<p> </p>
<p><strong>Current Facts</strong></p>
<p>Fingers grapes were created by a process of hybridization, using hand pollination, between an American cultivar developed by the University Of Arkansas Division Of Agriculture and a Mediterranean variety. Using these techniques, producers came up with a great tasting grape with a very interesting look.</p>
<p> </p>
<p><strong>Applications</strong></p>
<p>Finger grapes were grown to be table grapes, enjoyed fresh out of hand. They would make a nice addition to fruit salads, offering something different than the average red grape. Witch Finger grapes pair well with mild cheeses and nuts and make a great snack for kids who find both the shape and taste appealing.</p>
<p> </p>
<p><strong>Geography/History</strong></p>
<p>Finger grapes are grown exclusively for commercial distribution at only one vineyard in the San Joaquin Valley near Bakersfield, California. These finger-shaped grapes were developed through a breeding program with International Fruit Genetics, and were first grown in 2002. It took several years of selective breeding to find the perfect crop. They are sold at local farmer’s markets in Southern California and packaged for commercial markets nationwide.</p>
<p> </p>
V 160


Semi di Fragola Nera...
Prezzo
2,25 €
SKU: V 1
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>Semi di Fragola Nera Esotici e rari</strong></h2>
<h2><strong><span style="color:#ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</span></strong></h2>
<p>Una deliziosa fragola nera che è completamente resistente. Perfetto per piccoli spazi o contenitori, produrrà un'abbondanza di piccoli frutti dolci, con un pizzico di ananas. Coltivazione pesante e facile da coltivare. Erba perenne densamente raggruppata con rami più dritti. 15-25 cm di altezza. Anthotaxy Cymose con polpa succosa. Richiede allentamento e diserbo a intervalli sul terreno fertile sciolto con ampi fertilizzanti organici. Favorisci il caldo e hai bisogno di umidità per vivere durante l'inverno.</p>
<div>
<div>
<table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"><tbody><tr><td colspan="2" width="100%" valign="top">
<h3 align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Istruzioni per semina</strong></span></h3>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">Seeds</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">0</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">0</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">all year round</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">Needs Light to germinate! Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">20-25°C</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Location:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">1 - 8 weeks</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p align="center"><span style="color:#008000;"><strong>Watering:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p align="center"><span style="color:#008000;">Water regularly during the growing season</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> </td>
<td valign="top">
<p align="center"><br /><span style="color:#008000;"><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p>
</td>
</tr></tbody></table></div>
</div>
V 1


Semi di ribes selvatico...
Prezzo
1,75 €
SKU: V 90 GF
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2 class=""><strong>Semi di ribes selvatico (Grewia flava)</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per un pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2>
Grewia flava è un arbusto resistente o piccolo albero, alto 2-4 m. La corteccia grigia sui rami giovani, che di solito è ricoperta da peli fitti ma piuttosto corti, tende a virare al grigio scuro e diventa liscia con l'invecchiamento dell'albero; questo si nota anche sugli steli. Le foglie verde-grigiastre sono disposte alternativamente e sono ricoperte di peli fini e sembra essere una tonalità di verde più chiara sul lato inferiore delle foglie. L'apice (punta delle foglie) è arrotondato, mentre il margine è seghettato. Tre vistose venature dalla base fogliare sono caratteristiche di questo albero; si nota anche un gambo fogliare lungo 2 mm.<br><br>I fiori compaiono in teste ramificate dall'inizio dell'estate fino a metà autunno (da ottobre a marzo) e hanno un diametro di circa 10-15 mm.<br><br>Il frutto a 2 lobi ha un diametro di ± 8 mm, di colore verde, che diventa bruno-rossastro a maturità. L'alburno appare chiaro e il legno duro è marrone, con una tessitura fine.<br><br>Le foglie e i frutti sono apprezzati dal bestiame domestico, così come da animali selvatici come Kudu e Giraffe e da una grande varietà di uccelli.<br><br>
<h3><strong>Grewia flava utilizza</strong></h3>
La corteccia del brandybush veniva spesso utilizzata per fabbricare la corda. I frutti sono ancora usati per esaltare una sorta di acquavite o "mampoer". Il dolce frutto arricchito con vitamina C può essere gustato anche da solo. Tradizionalmente il porridge veniva preparato dalla frutta secca dopo averla trasformata in farina. Il legno è duro ea grana fine e viene utilizzato per i bastoncini. I primi cacciatori, come la comunità San, usavano fare i loro archi e frecce dai rami di questa pianta.<br><br>
<h3><strong>Semina Grewia flava</strong></h3>
Questa pianta crescerà meglio in un terreno ben drenato e in una posizione di pieno sole. È abbastanza sicuro essere piantato vicino alle aree pavimentate del giardino domestico, visto che non ha un apparato radicale aggressivo. A causa dell'abbondanza di fiori, può essere utilizzato con successo come punto focale nel giardino.<br><br>La pianta è abbastanza resistente e può resistere al gelo. L'irrigazione eccessiva dovrebbe essere evitata quando la pianta è stabilita.<br><br>Il miglior metodo di propagazione è per seme. Seleziona i semi freschi, puliscili e asciugali in una zona ombreggiata ben ventilata. Immergere i semi in acqua per almeno 24 ore, l'acqua iniziale deve essere acqua calda. Seminare i semi in vassoi per piantine e coprirli a circa 5 mm di profondità; utilizzare solo sabbia di fiume come mezzo di crescita. Posizionare i vassoi in una zona calda e riparata. Non lasciare che il terreno di coltura si asciughi. È necessario mantenere un livello di umidità costante per una germinazione efficace. La germinazione dei semi è solitamente incoerente, è stata osservata una percentuale di successo di circa il 50-70%. Le piantine possono essere piantate in contenitori quando raggiungono lo stadio a 2 foglie.
V 90 GF
