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Prodotto più venduto

Semi di Papaya o Papaia...
Prezzo
3,00 €
SKU: V 22 M
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>Semi di Papaya o Papaia Nana Indiano Miniatura</strong></h2>
<h2><strong><span style="color:#ff0000;">Prezzo per confezione da 10 , 100 semi.</span></strong></h2>
<div><strong>Papaya Nano è una papaia in rapida crescita si raggiunge solo 170 cm a 200 cm ma orsi frutti grandi come 1 kg in 6-8 mesi dal seme.</strong></div>
<div></div>
<div>La Papaya (Carica papaya L.) è una pianta originaria dell'America Centrale, molto duffusa in Brasile e nelle Isole Hawaii. Nel Mediterraneo viene coltivata in Israele e, in Italia, solo in Sicilia, dove deve essere coltivata, nel periodo invernale, sotto serra, con notevoli problemi per la produzione.</div>
<div>Appartiene alla Famiglia delle Caricaceae, genere Carica, specie Papaya L.</div>
<div>Pianta suberacea, generalmente monocaule, con foglie grandi e con lungo picciolo. </div>
<div>La papaya presenta una biologia fiorale molto complessa.</div>
<div>Vi sono piante dioiche e piante con fiori ermafroditi.</div>
<div>Se il polline dei fiori ermafroditi feconda oosfere di piante ermafrodite o femminili, si ottengono piante con fiori ermafroditi o femminili, mentre se il polline di piante maschili feconda oosfere di piante femminili, si hanno piante maschili, femminili ed ermafrodite. Il dimorfismo dei fiori è molto evidente; infatti quelli femminili, solitari o riuniti in piccoli gruppi e ascellari, sono di colore giallo chiaro, mentre quelli maschili, inseriti su lunghi racemi ascellari, hanno una corolla monopetala giallo chiara a forma di tubo. Il frutto è una bacca caratterizzata da forma e dimensioni molto variabili, più o meno aranciato che racchiude piccoli semi neri, ricoperti da una pellicola mucillaginosa.</div>
<div>Varietà</div>
<div>Le varietà di maggiore interesse sono "Solo", "Kapoho Solo" e "Sunrise", tutte con frutti di peso inferiore ai 0,5 kg.</div>
<div>Tecniche colturali</div>
<div>E' una pianta estremamente esigente nei confronti del terreno, che deve essere sciolto e permettere una rapida percolazione dell'acqua al fine di evitare marciumi radicali e al colletto; la temperatura non deve mai scendere sotto i 0°C.</div>
<div>La Papaya è propagata per seme, allevata secondo forme naturali e con sesti di 3 x 3 metri; non richiede operazioni di potatura. Concimazioni: 120/130 g/pianta di azoto, 80 g di fosforo e 140 g di potassio. Trae beneficio particolare dalla concimazione organica. Le piante, una volta attuato l'impianto, possono essere capitozzate e rinnovate con uno dei tanti germogli.</div>
<div>Produzioni</div>
<div>La raccolta dei frutti viene effettuata a mano, da novembre a giugno. Le produzioni possono raggiungere anche i 150 q.li/ha.</div>
<div>
<table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"><tbody><tr><td colspan="2" width="100%" valign="top">
<p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Propagation:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>Seeds / Cuttings</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>0</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Stratification:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>0</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>all year round</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>0.5 cm</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>about 25-28 ° C</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Location:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>2-4 Weeks</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong>Watering:</strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><span>regular watering during the growth period + dry between waterings</span></p>
</td>
</tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap">
<p><span><strong> </strong></span></p>
</td>
<td valign="top">
<p><br /><span><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. All Rights Reserved.</em></span></p>
</td>
</tr></tbody></table></div>
V 22 M



Semi di Canna da Zucchero o...
Prezzo
3,50 €
SKU: MHS 11
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>Semi di Canna da Zucchero o Cannamele</strong></h2>
<h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per confezione in 10 semi.</strong></span></h2>
<p>Saccharum officinarum L., comunemente nota come canna da zucchero o cannamele, è una pianta tropicale, originaria delle regioni indomalesi, appartenente alla famiglia delle Poaceae (Graminacee). Può essere usata come alimento immediato, estraendone il succo attraverso spremitura, oppure nella produzione del dolcificante più diffuso: lo zucchero.</p>
<p><strong>Descrizione</strong></p>
<p>Saccharum officinarum è una pianta tropicale perenne, a portamento cespuglioso, che raggiunge in media i 4-5 metri d'altezza, anche se alcune specie superano i 6 metri. La pianta presenta un rizoma duro ed angoloso, dal quale spuntano numerosi steli legnosi intervallati da nodi. Più che di fusti, nella canna da zucchero si parla di culmi, tipicamente cavi, paragonabili a quelli del bambù: ogni pianta è costituita da un fusto principale ramificato in numerosi culmi aerei.</p>
<p>Il culmo presenta un diametro variabile dai 3 ai 5 centimetri, in grado di raggiungere – od oltrepassare – anche i 10 chili di peso. Il colore, variabile a seconda della specie e della varietà, può essere giallo, violaceo, verde o rossiccio. Gli steli sono rivestiti da foglie molto lunghe e verdi, lanceolate ed incastrate su nodi con una guaina che avvolge il culmo. I fiori, molto simili a quelli di avena e frumento, sono riuniti in infiorescenze chiamate pannocchie, che possono raggiungere anche dimensioni piuttosto consistenti (90 cm). Lo zucchero è ricavato da un fluido sciropposo presente all'interno del fusto.</p>
<p><strong>La coltivazione</strong></p>
<p>La canna da zucchero è una pianta tropicale perenne che ha bisogno di un clima umido e caldo, ha portamento cespuglioso e raggiunge in media i 4-5 metri d'altezza, anche se alcune specie superano i 6 metri. Lo zucchero si accumula nel midollo che riempie il fusto chiamato culmo tipicamente cavo, paragonabile a quello del bambù: ogni pianta è costituita da un fusto principale ramificato in numerosi culmi aerei. Il culmo presenta un diametro variabile dai 3 ai 5 centimetri, in grado di raggiungere e oltrepassare anche i 10 chili di peso. Il colore, variabile a seconda della specie e della varietà, può essere giallo, violaceo, verde o rossiccio. Gli steli sono rivestiti da foglie molto lunghe e verdi, lanceolate ed incastrate su nodi con una guaina che avvolge il culmo. I fiori, molto simili a quelli di avena e frumento, sono riuniti in infiorescenze chiamate pannocchie, che possono raggiungere anche dimensioni piuttosto consistenti (90 cm). Lo zucchero è ricavato da un fluido sciropposo presente all'interno del fusto.</p>
<p>La riproduzione della pianta avviene generalmente per talee, prelevate dalla sommità dei fusti, quasi contemporaneamente al raccolto e messe a dimora in buche distanti tra loro circa un metro e mezzo per facilitare la sarchiatura. Il trapianto deve avvenire a metà primavera e necessita un'abbondante quantità idrica cosicché, nei mesi successivi, si possa accumulare una cospicua quantità di zucchero all'interno della linfa. È doveroso puntualizzare che, al momento della raccolta per la successiva estrazione dello zucchero, il culmo non dev'essere strappato, ma reciso in basso, lasciando indenne la radice: in questo modo, il fusto è in grado nuovamente di crescere e di svilupparsi e, l'anno successivo, è pronto per una nuova raccolta. Infatti, alla canna da zucchero sono necessari 12 mesi per raggiungere la completa maturazione; non mancano certo le eccezioni: in alcune zone, la pianta impiega 24 mesi per maturare completamente, mentre in altre 6 mesi sono sufficienti.</p>
<p><strong>Dove si può coltivare</strong></p>
<p>Il clima preferito dalla canna da zucchero è quello caldo-umido e perciò viene coltivata soprattutto nei caldi paesi tropicali, dove vi è anche una notevole abbondanza di piogge e una temperatura non inferiore ai 20°. Quanto al terreno, deve essere di natura argilloso-silicea. In Italia, solo alcune zone della Sicilia sono favorevoli alla coltivazione di questa pianta.</p>
MHS 11 (10 S)


Semi di ginestra odorosa...
Prezzo
1,75 €
SKU: T 85
Seeds Gallery Com,
5/
5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
<h2><strong>Semi di ginestra odorosa (Spartium junceum)</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2>
<p><span>La </span><b>ginestra odorosa</b><span> (</span><i><b>Spartium junceum</b></i><span> </span>L.<span>) è una </span>pianta<span> della </span>famiglia<span> delle </span>Fabaceae<span>, tipica degli ambienti di </span>gariga<span> e di </span>macchia mediterranea<span>. È nota anche come </span><b>ginestra di Spagna</b><span>. È l'unica </span>specie<span> del </span>genere<span> </span><i><b>Spartium</b></i><span>.</span></p>
<h2><span class="mw-headline" id="Descrizione">Descrizione</span></h2>
<p>È una pianta a<span> </span>portamento<span> </span>arbustivo (alto da 0,5 a 3,00 m), perenne, con lunghi fusti. I<span> </span>fusti<span> </span>sono verdi cilindrici compressibili ma resistenti, eretti, ramosissimi e sono detti<span> </span><i>vermene</i>. Le<span> </span>foglie<span> </span>sono lanceolate, i<span> </span>fiori<span> </span>sono portati in<span> </span>racemi<span> </span>terminali di colore giallo vivo. L'impollinazione<span> </span>è<span> </span>entomogama. I<span> </span>frutti<span> </span>sono dei<span> </span>legumi; i<span> </span>semi<span> </span>vengono lasciati cadere per gravità a poca distanza dalla pianta madre.</p>
<h2><span class="mw-headline" id="Distribuzione_e_habitat">Distribuzione e habitat</span></h2>
<p>Specie nativa dell'area del Mediterraneo, dal sud dell'Europa, al<span> </span>Nord Africa<span> </span>al<span> </span>Medio Oriente.<br />Risulta<span> </span>endemica<span> </span>in gran parte dell'areale<span> </span>del bacino del Mediterraneo. Cresce in zone soleggiate da 0 a 1200 m<span> </span>s.l.m.<br />Predilige i suoli aridi, sabbiosi. Può vegetare anche su terreni argillosi, purché non siano dominati dall'umidità e da acque stagnanti.</p>
<h2><span class="mw-headline" id="Coltivazione">Coltivazione</span></h2>
<p>Il metodo più utilizzato è la propagazione per seme. La semina si effettua in autunno (settembre) o anche in primavera (da marzo a metà aprile). Per favorire un'elevata percentuale di germinabilità dei semi (circa il 90%) in un tempo piuttosto ridotto, è consigliabile uno dei seguenti trattamenti:</p>
<ul>
<li>cicli fisici di temperatura: acqua calda a 100 °C per 23 minuti, acqua a 60-65 °C per 30 minuti in acqua a 40 °C per 1 ora, acqua fredda per 40 ore.</li>
<li>trattamenti chimici: immersione per 24 ore in una soluzione di NaHCO<sub>3</sub><span> </span>(bicarbonato di sodio) al 2%, 15 - 30 minuti in H<sub>2</sub>SO<sub>4</sub><span> </span>(acido solforico) concentrato con successivo lavaggio abbondante.</li>
</ul>
<p>I tagli di ringiovanimento sono di ostacolo alla fioritura e alla fruttificazione. Pertanto, se si vogliono ottenere fiori e semi, occorre lasciare inutilizzato, per alcuni anni (5 - 6), un numero adeguato di piante.</p>
<h2><span class="mw-headline" id="Usi">Usi</span></h2>
<ul>
<li>Essendo una pianta che sviluppa le sue radici in profondità, può essere utilizzata per consolidare terreni.</li>
<li>L'estratto assoluto dei fiori è una fragranza ricca ed opulenta che possiede una nota burrosa particolare. Viene prodotto per lo più a<span> </span>Grasse<span> </span>da fiori provenienti dalla<span> </span>Calabria.</li>
<li>La concreta di ginestra è una sostanza cerosa intensamente profumata, di colore giallo bruno, ricorda il miele e la cera d'api, sia nel colore che nel profumo, la concreta viene ricavata a mezzo di solventi (esano) il prodotto finale è un miscuglio di oli essenziali, acidi grassi e cere.<span> </span><span class="chiarimento">La distillazione sottovuoto di questa sostanza fornisce un'essenza denominata<span> </span><i>genêt absolu</i>, ossia ginestra assoluta</span><sup class="noprint chiarimento-apice">[<i>non chiaro</i>]</sup>.</li>
<li>Dalle vermene si estrae la fibra tessile.</li>
</ul>
T 85 (10 S)


Questa pianta ha frutti giganti


Semi di Giglio D'ACQUA...
Prezzo
2,25 €
SKU: F 78
Seeds Gallery Com,
5/
5
<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
</head>
<body>
<h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Giglio D'ACQUA GIGANTE - Lotus (Victoria amazonica)</strong></span></h2>
<h2><span style="color: #f80101;"><strong><span style="font-size: 14pt;">Prezzo per Pacchetto di 1 semi.</span> </strong></span><span style="color: #f80303;"><strong> </strong></span></h2>
<p><span>Victoria amazonica (Poepp.) Sowerby, 1850 è una pianta acquatica della famiglia delle Nymphaeaceae, originaria del bacino dell'Amazzonia.</span></p>
<p><span>Ha foglie di dimensioni piuttosto grandi, fino ai 3 metri di diametro con gambi di 7-8 metri di lunghezza. La specie è nativa delle acque poco profonde del bacino del Rio delle Amazzoni. La prima notte dopo essere sbocciati, i suoi fiori sono bianchi, e dalla seconda notte in poi assumono una colorazione rosa; il loro diametro raggiunge i 40 cm e sono impollinati dai coleotteri.</span></p>
<p><strong><span>Esposizione</span></strong></p>
<p><span>Va esposta ai raggi diretti del sole</span></p>
<p><strong><span>Fioritura</span></strong></p>
<p><span>Avviene in estate</span></p>
<p><strong><span>Concimazione</span></strong></p>
<p><span>Non ha bisogno di concimazioni.</span></p>
<p><strong><span>Potatura</span></strong></p>
<p><span>Non ha bisogno di potature</span></p>
<p><strong><span>Malattie</span></strong></p>
<p><span>Possibile presenza di afidi da combattere con appositi medicinali. Questi parassiti danneggiano i magnifici fiori.</span></p>
<p><strong><span>Particolarità</span></strong></p>
<p><span>Va coltivata in acqua, non tollera il freddo, è la specie più grande della categoria ninfee.</span></p>
<p><strong><span>Temperatura</span></strong></p>
<p><span>La temperatura dell'acqua dev'essere tra i 21 e i 30°C., a seconda della specie.</span></p>
<p><strong><span>Substrato</span></strong></p>
<p><span>Va coltivata in grandi vasche riscaldate dove la profondità dell'acqua permetta una buona crescita</span></p>
<h2><span>Come si semina e si coltiva la Victoria Amazonica</span></h2>
<p><span>Si effettua tramite il metodo della semina. I semi vanno messi in vasetti con terricico da giardino, successivamente vanno immersi in acqua; quando le piantine sono maneggiabili, si trapiantano in vasi di dimensioni maggiori immergendoli in acqua ad una profondità di 45 cm ed una temperatura intorno ai 23°C. Con la comparsa del fogliame adulto va effetuato un rinvaso ed è possibile aumentare la profondità dell'immersione fino ad arrivare ad un metro.</span></p>
<h2><span><strong>Video:</strong><br /></span></h2>
<h2><strong><span style="color: #f40303;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=9HI0Aq-QGXM" target="_blank" class="btn btn-default" rel="noreferrer noopener"><span style="color: #f40303;"> How To Grow Lotus From Seeds </span></a></span><br /></strong></h2>
</body>
</html>
F 78


Semi di Bambù Gigante...
Prezzo
1,95 €
SKU: B 6
Seeds Gallery Com,
5/
5
<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
</head>
<body>
<h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Bambù Gigante Madake (Phyllostachys bambusoides)</strong></span></h2>
<h2><span style="color: #ff0000; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2>
<p>Anche se nativo della Cina, le stupefacenti proprietà meccaniche e la capacità di adattarsi a varie zone climatiche, hanno portato il Phyllostachys Bambusoides a diffondersi da secoli in buona parte dell’asia, principalmente in Giappone, dove è il Bambù Gigante più coltivato e utilizzato. Dal Giappone viene infatti il suo nome più famoso: Madake, che tradotto dal Giapponese significa Bambù Comune. In occidente è conosciuto anche come Japanese Timber Bamboo, ovvero Bambù Giapponese da Legname.</p>
<p>In tutta l’Asia la canna grezza è utilizzata da secoli per la costruzione di strutture portanti, in Giappone era essenziale per le coperture dei grandi templi e palazzi, e ancora oggi è l’unico materiale con cui si realizzano i flauti tradizionali Buddhisti (Shakuhachi), e le spade per combattere nell’arte marziale del Kendo (Shinai).</p>
<p>Dalla seconda metà del 900 si è diffuso nel resto del mondo per utilizzi industriali, principalmente negli Stati Uniti e in Australia.</p>
<p><strong>Descrizione</strong></p>
<p>Il bambù gigante Madake è una specie che prospera principalmente in climi temperati, ma può sopportare – senza alcuna modificazione genetica – temperature da+40° a – 26° C.</p>
<p>Resiste alle gelate, e per la sua resistenza meccanica può sopportare carichi di neve sulle sue cime senza spezzarsi o piegarsi, come succede con altre specie endemiche di zone più calde.</p>
<p>Il Madake può sopportare neve o sole cocente per mesi, e questo lo ha portato a diffondersi in un’ ampia zona del pianeta.</p>
<p>Queste caratteristiche fanno del bambù gigante Madake uno dei principali candidati per la coltivazione in tutta Italia.</p>
<p>Riduce l’effetto serra, combattendo il riscaldamento globale: i bambuseti sono fabbriche di fotosintesi, riducono i gas responsabili dell’effetto serra, infatti le piante di bambù gigante assorbono circa 5 volte la quantità di biossido di carbonio e producono circa il 35% in più di ossigeno, a parità di proporzioni, di una foresta di latifoglie o conifere.</p>
<p>Un ettaro di Bambù gigante Madake cattura in un anno 17 tonnellate di carbonio, grazie all’enorme e perenne superficie fogliare.</p>
<p>La presenza massiccia di silicio e carbonio assorbito dall’atmosfera, fa sì che i suoi germogli debbano essere bolliti per il consumo alimentare, onde eliminare il retrogusto amaro che hanno da crudi. Questo tipo di trattamento è comunque comune a tutte le specie di Bambù, unica eccezione è il Phyllostachys Dulcis, detto anche Sweetshoot (Germoglio Dolce), proprio perchè è l’unica specie che può essere consumata cruda.</p>
<p>L’aspetto più sorprendente del bambù gigante Madake è rappresentato dalle straordinarie proprietà meccaniche: la resistenza a tensione delle sue fibre può toccare i 12.000 kg/cm2, quasi due volte quella dell’acciaio, supera addirittura il calcestruzzo nella resistenza a compressione. Sta diventando sempre più competitivo sul mercato delle costruzioni green e per le sue caratteristiche un laboratorio di ricerca di Singapore, costituito da un team svizzero-asiatico, il Future cities laboratory, in collaborazione con l’Istituto federale svizzero di tecnologia di Zurigo, sta testando il bambù nel cemento armato, proprio al posto dell’acciaio.</p>
<p>Altri valori:</p>
<p>Resistenza meccanica alla compressione: 780 kg/cmq</p>
<p>Resistenza meccanica alla trazione: 2480 kg/cmq</p>
<p>Peso specifico: 700 kg/m3</p>
<p>L’altezza dei culmi di una piantagione avviata, va dai 15 ai 20 metri.</p>
<p>Il diametro varia da 8 ai 15 cm.</p>
<p>É la specie di bambù gigante con il tempo di fioritura più lungo: 130 anni circa. La fioritura, per un Bambuseto equivale a una “morte momentanea“: i culmi si seccano per lasciare luce e spazio alla nuova generazione, ma i semi cadono sul terreno riformando il bambuseto nel giro di pochi anni, senza l’intervento dell’uomo.</p>
<p>L’ultima fioritura del bambù gigante Madake è avvenuta nel 1970, per cui, se la natura lascia il suo ciclo invariato, la prossima fioritura avverrà nel 2100.</p>
<p>I germogli completano la loro crescita diventando fusti in soli 60/90 giorni.</p>
<p>La qualità del suo legno è superiore – per durezza, resistenza meccanica e durabilità – a quella del Rovere.</p>
<p>I culmi si sviluppano con diametro uguale dalla base alla punta, senza deformazioni tipiche di altre specie di Bambù Gigante.</p>
<p>Il Madake è la specie di Bambù Gigante con il maggiore spessore della parete legnosa. Per fare un esempio, un culmo di Dendrocalamus Giganteus (la specie più grande in assoluto) di 25/30cm di diametro, generalmente ha una parete legnosa dello stesso spessore di un culmo di Madake di 12/15cm.</p>
<p>I germogli possono pesare fino a 1 kg, e rappresentano un prelibato alimento, ricco di minerali e vitamine, apprezzato dalla cucina orientale ed occidentale. E’ d’obbligo precisare che i germogli di grande pezzatura si riscontrano in foreste adulte dopo opportuni diradamenti atti ad ottenere culmi di grande dimensione e altezza, adatti per il legname.</p>
<p>Relativamente più lento nella crescita rispetto ai Bambù giganti impiantati in zone tropicali, resta comunque una delle piante a più rapida crescita nel mondo, fra le prime specie dei climi temperati.</p>
<p>E’ anche ignifugo: quando il bambù è verde difficilmente brucia, anche se fosse ha la forza necessaria, grazie alla rete di rizomi e al fogliame molto alto, per continuare a generare nuove canne ogni anno.</p>
<p>Il bambù gigante Madake contiene sostanze naturali antibatteriche e antimicotiche che bloccano lo sviluppo di dannosi parassiti e non richiede l’utilizzo di pesticidi.</p>
<p><strong><em>Ambiente e coltivazione</em></strong></p>
<p><strong>1. Tipologia del terreno</strong></p>
<p>Il bambù gigante Madake si adatta a quasi tutte le tipologie di terreno, fra le varie specie di Phyllostachys esportate nel mondo è quella con le capacità di adattamento più elevate. Cresce bene anche in montagna: le foreste di Madake si estendono dai tropici alle regioni più temperate: Cina, Giappone, Himalaya, Europa e Nord America, con una distribuzione che va dal livello del mare fino a 4000 mt di altitudine.</p>
<p>Essendo un Phyllostachys di tipo Runner, i rizomi “strisciano” ad una profondità di 20-30 cm. e pertanto non necessita di terreni profondi, può essere coltivato anche in presenza di bancate rocciose e falde acquifere.</p>
<p>Sono da evitare terreni non drenanti con ristagni d’acqua in superficie e terreni confinanti con stagni salmastri.</p>
<p>Viene usato anche per risanare terreni o acque reflue inquinate, per via dei suoi effetti “fitodepurativi”.</p>
<p>Il Madake prospera anche in terreni leggermente alcalini e sopporta il calcare, sempre che non sia dominante.</p>
<p>Il terreno ideale per coltivare la maggior parte dei Phyllostachys di tipo Runner è un terreno fresco, leggero e ben drenato con pH variabile da leggermente acido a neutro, fino ad arrivare ad uno leggermente alcalino. Il bambù gigante Madake è comunque la specie di bambù che meglio si adatta alle varie composizioni di terreno.</p>
<p>Come per tutti i Bambù che superano i 2 metri di altezza, è altamente consigliata l’esposizione a pieno sole</p>
<p><strong>2. Preparazione del terreno</strong></p>
<p>Praticare un’aratura come quella effettuata solitamente per il grano: aratura (profondità 40/50cm.) da effettuare una sola volta 1-2 mesi prima dell’impianto.</p>
<p>La concimazione di fondo, soprattutto organica, anche se non indispensabile a bambuseto maturo, è indicata per accelerare lo sviluppo ed ottenere buoni risultati di produzione.</p>
<p>Noi consigliamo comunque una concimazione NPK in autunno e primavera: studi effettuati negli USA (vedi world bamboo organisation ) hanno documentato la necessità di dette concimazioni per ottimizzare l’accrescimento. E’ necessario però farsi assistere da esperti perchè una dose errata di fertilizzante può portare a scompensi e rallentamenti della crescita.</p>
<p>Per contenere il bambuseto è sufficiente realizzare dei fossi perimetrali di circa 60-70 cm. di profondità.</p>
<p>Oltre al fosso perimetrale, è bene realizzare dei sentieri di 3-4 metri di larghezza per consentire il trasporto dei culmi durante la raccolta.</p>
<p><strong>3. Messa a dimora delle piantine</strong></p>
<p>Eccetto i periodi di gelo intenso, il bambù gigante Madake può essere trapiantato in tutte le stagioni.</p>
<p>Il periodo migliore è alla fine dell’estate e nel corso dell’autunno. Il terreno in quel periodo è sufficientemente riscaldato per permettere uno sviluppo rapido del sistema ipogeo. L’autunno, inoltre, è il periodo di crescita dei rizomi e in poco tempo il bambù attecchisce.</p>
<p>Praticare buche della grandezza pari alla dimensione dei vasi;</p>
<p>Dopo aver svasato e messo a dimora la pianta nel terreno, effettuare una concimazione organica localizzata a ridosso delle piante;</p>
<p>Effettuare una pacciamatura attorno alle piante;</p>
<p>Si consiglia la semina di azotofissatori come erba medica, trifoglio o favino per contenere lo sviluppo delle erbe infestanti. Essendo una graminacea dominante, le infestanti verranno completamente eliminate dal bambù durante il suo sviluppo;</p>
<p>La necessità di irrigazione dovrà essere valutata in base alle condizioni climatiche della zona di coltivazione. Se vengono impiantate piante madri con rizoma già formato (consigliabile per assicurare l’attecchimento e ridurre notevolmente il sesto d’impianto e relativo costo), l’irrigazione può essere effettuata anche a pioggia, almeno sino a quando lo consentirà l’altezza della vegetazione.</p>
<p>L’irrigazione è necessaria solo nei primi 2/3 anni di vita.</p>
<p>Dal secondo anno in poi, il rinnovo delle foglie rappresenta una vera e propria pacciamatura e concimazione naturale: marcendo sul terreno, le foglie producono humus ed allo stesso tempo proteggono l’apparato radicale dal freddo e dalla siccità.</p>
<p>Dal quarto anno in poi, l’irrigazione è consigliata solo in casi di grave siccità (4/5 mesi senza precipitazioni).</p>
<p><strong>4.1 Sesti di impianto</strong></p>
<p>I sesti realizzabili differiscono notevolmente in funzione della specie e, soprattutto, se vengono impiantate piantine radicate di pochi mesi, oppure piante madri fornite di apparato rizomatico già formato e pronto a produrre nuovi germogli. Il rizoma già formato garantisce un attecchimento immediato, con conseguente perdita di piante pari a zero.</p>
<p>L’attecchimento immediato garantisce un veloce sviluppo di nuovi rizomi che inevitabilmente ci daranno nuovi germogli fin dal primo anno di insediamento delle piante, senza dover aspettare 3 o 4 anni se si mettono a dimora piantine di 20 o 30 cm.</p>
<p>Precisiamo che le piantine senza apparato rizomatico vengono ottenute per micropropagazione in ambiente asettico.</p>
<p>Questa tecnica è sconsigliata dalla world bamboo organization perchè, una volta trasferite in campo, le piantine sono esposte a microorganismi patogeni prima che sviluppino le proprie difese naturali. Ciò può pregiudicare l’attecchimento e comunque ne rallenta la crescita.</p>
<p>In Italia vengono proposti sesti che vanno dal 3 x 3 sino al 20 x 20. Se facciamo riferimento all’esperienza e alle continue sperimentazioni condotte negli USA (riteniamo attendibili soprattutto quelle praticate nell’Oregon con condizioni climatiche simili alle nostre), il sesto più adottato è 20 x 20: 400 mq a disposizione di ogni pianta madre con apparato rizomatico già sviluppato.</p>
<p>Il rizoma della pianta madre, trova così lo spazio ed il terreno fertile di cui necessita, senza entrare in competizione con le altre piante.</p>
<p>Per maggior chiarezza precisiamo che un sesto 5×5 produrrà molti germogli, ma nessun culmo commerciale per legname perchè lo spazio a disposizione di ogni pianta madre non ne consente lo sviluppo.</p>
<p>I culmi di bambù gigante raggiungono altezze più grandi di anno in anno, aumentandone anche il diametro: vale a dire che i culmi del 4° anno saranno molto più grossi di quelli del secondo.</p>
<p><strong>4.2 L’espansione della piantagione avviene nel modo seguente:</strong></p>
<p>una pianta madre alta circa 2,5 metri, con 4 canne, produce tre nuovi germogli in primavera che raggiungeranno un’altezza di 3 metriRunner Propagation - ABS in 2 mesi.</p>
<p>Il secondo anno queste sette canne produrranno da 5 a 10 nuovi germogli che raggiungeranno circa 5 metri di altezza con un aumento del diametro proporzionale all’altezza .</p>
<p>Andando avanti al 4° anno, questa pianta avrà prodotto 60 culmi abbastanza robusti da raggiungere 15 metri di altezza. Questo perché i germogli si sviluppano in proporzione alla robustezza del rizoma e si comportano come se fossero una singola pianta madre.</p>
<p>Dall’anno successivo il rizoma generato dalla prima pianta madre avrà raggiunto la robustezza necessaria per produrre germogli sempre più grossi con culmi che supereranno i 20 metri e che avranno un diametro ed uno spessore da legno pregiato.</p>
<p>Facciamo bene i conti, considerando una produzione di soli 3 germogli: al quarto anno abbiamo 1200 culmi da almeno 15 metri di altezza (20×60);</p>
<p>• Al quinto anno ciascuno di essi produrrà almeno 3 nuovi germogli (3×1200) = 3.600 culmi più robusti e più alti della pianta madre che li ha generati, + 1200 genitori = 4800;</p>
<p>• Al sesto anno i 4.800 culmi, se lasciati sul campo, produrranno altri 14.400 germogli che diventeranno culmi da oltre 20 metri di altezza entro 60/90 giorni.</p>
<p>• Dopo 6 anni avrai ottenuto 19.200 piante ! Una buona parte l’avrai già collocata sul mercato, anche per lasciare spazio ai nuovi germogli che diventeranno culmi in pochi mesi.</p>
<p>Se si intende sfruttare il bambuseto privilegiando la produzione di germogli, si può giustificare un sesto molto fitto (5 x 5), ma si otterranno comunque dei germogli di pezzatura medio-piccola. Una recente tendenza – diretta alla sola produzione di germogli alimentari – è quella di disporre le piante al centro del terreno da colonizzare: i rizomi si svilupperanno verso la periferia trovando sempre terreno fertile.</p>
<p>Dal punto di vista della redditività, si consideri che da un kg. di germogli si ricavano circa 2 euro, mentre da un culmo se ne ricavano almeno 12.</p>
<p>Il culmo di Madake ha una vita media di circa 20/25 anni, ciò significa più del doppio degli altri phyllostachys, infatti i culmi di altre specie hanno una vita che varia dai 5 ai 10 anni. La raccolta può essere effettuata a partire dal 3° anno dopo l’emergenza.</p>
<p>La piena maturità del bambuseto di Madake si raggiunge tra i 6 e 8 anni in funzione del tipo di terreno, delle condizioni climatiche e colturali.</p>
<p><strong>5.Coltivazione e gestione di un bambuseto</strong></p>
<p>Il bambù gigante Madake, dopo la messa a dimora non necessita di cure particolari:</p>
<p>è sufficiente assicurare il fabbisogno idrico.</p>
<p>non necessita di potature</p>
<p>nessuna aratura del terreno (anzi, è da evitare per non danneggiare i rizomi).</p>
<p>una corretta concimazione annuale è consigliata sino a raggiungimento della maturità del bambuseto, per accelerarne lo sviluppo.</p>
<p>Proprio perché non sottrae tempo prezioso, questo tipo di coltura è indicato per diversificare la produzione e trasformare la propria attività in azienda multireddito.</p>
<p><strong>Raccolta e trasformazione del prodotto</strong></p>
<p><strong>Germogli e Foglie</strong></p>
<p>La raccolta dei germogli per uso alimentare rappresenta una sana potatura.</p>
<p>I germogli completano la loro crescita diventando culmi in circa 60/90 giorni.</p>
<p>Una volta sviluppata la parte “legnosa”, il germoglio non è più commestibile.</p>
<p>Se tutti i germogli prodotti dal bambuseto venissero lasciati crescere, solo alcuni di essi diventerebbero culmi di grandi dimensioni: il bambuseto si autoregola in base alla proprie capacità di nutrire le nuove canne. Anche per questo motivo non concordiamo con chi propone sesti d’impianto troppo fitti.</p>
<p>Il bambù gigante Madake produce i primi germogli già dal primo anno e se ne può iniziare la raccolta dopo soli 3 anni.</p>
<p>In Sardegna la raccolta si effettua in primavera, a partire dal mese di aprile, sino a giugno.</p>
<p>La trasformazione industriale dei germogli consente la produzione di creme alimentari e conservazione sottolio, come qualche coltivatore sta già facendo .</p>
<p>Le foglie, in campo alimentare sono utilizzate per tisane, bevande, infusi.</p>
<p>Le foglie, in campo cosmetico/farmaceutico sono utilizzate per creme, shampoo, unguenti e simili.</p>
<p>Esiste anche un mercato per le foglie essiccate, che vengono vendute come spezia aromatizzante</p>
<p>In media, da un bambuseto viene raccolto circa il 30% dei culmi ogni anno.</p>
<p>Il taglio, in Sardegna, può essere effettuato in autunno/inverno, indicativamente da ottobre a febbraio.</p>
<p>Per il taglio è sufficiente una comune motosega leggera.</p>
<p>L’attesa per il primo taglio dei culmi, varia a seconda della destinazione d’uso: il coltivatore può scegliere i tempi e le modalità di rientro del suo investimento:</p>
<p>Per destinarlo a produzione di pellet, biomassa o multistrati leggeri, i culmi di Madake possono essere tagliati già dal terzo-quarto anno, mentre per altre specie è necessario attendere 6 – 8 anni.</p>
<p>Il taglio annuale dei culmi rappresenta il 25% – 30% del totale. Con un ettaro di bambù gigante Madake si producono circa 1000 q.li di biomassa; con il legno tradizionale per avere le stesse quantità bisognerebbe abbattere 20 ettari di bosco.</p>
</body>
</html>
B 6 (5 S)


Semi di Barbaforte, Rafano...
Prezzo
3,95 €
SKU: VE 117 AR
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>Semi di Barbaforte, Rafano Tedesco (Armoracia rusticana)</strong></h2>
<h2><span style="color: #f80303;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2>
<p><span>La </span><span><span>barbaforte</span></span><span>, chiamata anche </span><span><span>rafano rusticano</span></span><span>, </span><span><span>rafano tedesco</span></span><span>, o </span><span><span>cren</span></span><span> (Armoracia rusticana </span><span><span>L.</span></span><span>) è una </span><span><span>pianta</span></span><span> erbacea perenne delle </span><span><span>Crucifere</span></span><span>. Il genere Armoracia al quale appartiene è monospecifico.</span></p>
<p><span>Si tratta di una pianta rustica e perenne, alta circa 50 cm, con foglie grandi e ruvide, di colore verde intenso. I fiori compaiono all'inizio dell'estate: si tratta di piccoli fiori bianchi con quattro petali disposti in croce e riuniti tra loro in racemi.</span></p>
<p><span>È originaria dell'Europa centrorientale ma è diffusa in coltivazione, per la radice a rizoma dalla quale si ricava la salsa, sia in Europa sia in Nordamerica e in Asia occidentale.</span></p>
<h2><strong><span>Coltivazione</span></strong></h2>
<p><span>Il rafano cresce bene in un terreno asciutto e fertile, in mezz'ombra o in posizione soleggiata. Viene perlopiù coltivato come pianta annuale, con semina nel mese di febbraio, in terreno ben concimato e drenato, già preparato da alcuni mesi. Le piantine vanno distanziate di una trentina di centimetri l'una dall'altra, in file distanti tra loro 50 centimetri. La pianta non ama la siccità; pertanto, quando scarseggiano le piogge, è opportuna l'annaffiatura.</span></p>
<h2><strong><span>Utilizzo fresco in cucina</span></strong></h2>
<p><span>La radice del rafano ha un sapore dolce, leggermente piccante e soprattutto fortemente aromatico e balsamico (si avverte decisamente nelle vie respiratorie e causa lacrimazione). Il rafano è usato, nella cucina tradizionale della Basilicata, per la preparazione della cosiddetta rafanata materana, in cui il rizoma grattugiato fresco è unito a formaggio pecorino, uova sbattute, prezzemolo e pepe nero per la preparazione di una frittata alta anche alcuni centimetri, ricca pietanza tipica del periodo di Carnevale. Il rafano crudo è il condimento principe dello 'Ndrupp'c, o "intoppo", il ragù tipico della città di Potenza: viene grattugiato fresco, direttamente sul piatto di ragù appena preparato, in aggiunta al formaggio, e subito portato in tavola. Utilizzato il tal modo viene ironicamente definito dai Potentini "u tartuf' d'i povr' òmm" (trad. "il tartufo dei poveri"; letteralmente, "il tartufo dei poveri uomini"). Nella provincia di Potenza è utilizzata anche la foglia per aromatizzare minestre a base di verza. Viene anche utilizzato per creare un surrogato del wasabi</span></p>
<p><span>Nella cucina triestina, il rafano grattugiato fresco è usato come condimento essenziale per gli antipasti a base di prosciutto cotto in crosta di pane o di prosciutto cotto tipo "Praga".</span></p>
<h2><strong><span>La salsa</span></strong></h2>
<p><span>Dalla radice grattugiata macinata e ridotta in pasta, con l'aggiunta di aromi come aceto, pangrattato, mela ed eventualmente un po' di zucchero, si ottiene una salsa piccante che viene accompagnata ad affettati, carni bollite, pesce affumicato e altre pietanze. Si usa, in particolar modo, nella cucina ebraica, in quelle tedesca ed Est europea. In Italia è diffusa soprattutto nel Triveneto, in particolar modo in Friuli-Venezia Giulia e in Provincia di Treviso, e la salsa prende il nome di cren (o kren) dal tedesco. È onnipresente come accompagnamento dei piatti a base di carne pure nella cucina sudtirolese, in particolare assieme allo speck. In Alto Adige inoltre è usanza portarne una porzione in chiesa in occasione della messa di Pasqua. Il kren cosi benedetto si dice abbia la virtù di allontanare i serpenti per un anno intero da chi ne abbia consumato in questa festività.</span></p>
<p><span>Un'altra salsa di rafano viene preparata nella misura delle tre parti, cioè una parte di maionese, una di mollica di pane (ammollata nel latte, spremuta e infine ridotta in poltiglia) e una di radice grattata finemente, il tutto corretto di sale con un'aggiunta di aceto, che servirà alla conservazione ed a dare un pH corretto onde evitare il botulino a corto termine. Non si presta ad essere invasata.</span></p>
<h2><em>How to Grow Horseradish from Seed</em></h2>
<p><strong>Timing</strong></p>
<p>For first season harvests, start the seeds indoors in January to February and transplant out in April. The goal is to achieve large, fully established roots that can be divided and/or replanted. If time is not pressing, direct sow any time from March into summer. Optimal soil temperature: 7-23°C (45-75°F).</p>
<p><strong>Starting</strong><br />Sow seeds 5mm-1cm (¼-½”) deep in well cultivated, deep soiil. Seeds will sprout in 7-25 days, depending on conditions. Thin or transplant to 20cm (8″) apart in rows 40-50cm (16-20″) apart.</p>
<p><strong>Growing</strong><br />Ideal pH: 6.0-6.8. Well drained, warm soil in full sun is best. Raised beds help with both drainage and warmth. Use 1 cup of complete organic fertilizer for every 3m (10′) of row. Newly emerged leaves are edible, or should be left to mature if growing for the roots. The flower petals are also edible — flowers should be removed before they set seeds, as they will self-sow with enthusiasm.</p>
<p><strong>Harvest</strong><br />For the leaves, harvest as needed, shortly after they emerge, before they become woody. For the roots, harvest November through March. The roots can also be lifted and stored for spring planting to keep the crop going from season to season.</p>
<p><strong>Diseases & Pests</strong><br />In our experience, insects do not cause problems for horseradish.</p>
<p><strong>Companion Planting</strong><br />Horseradish is thought to repel aphids and whiteflies, blister beetles, potato beetles, and some varieties of caterpillar. Its flowers attract beneficial predatory hoverflies.</p>
<h2><a href="https://www.seeds-gallery.shop/it/home/semi-di-wasabi-wasabia-japonica.html" target="_blank" title="Semi di Wasabi che puoi comprare qui" rel="noreferrer noopener"><span style="color: #008000;"><strong>Semi di Wasabi che puoi comprare qui</strong></span></a></h2>
VE 117 AR (10 S)


Varietà dal Perù

Semi di mais viola...
Prezzo
2,25 €
SKU: VE 72
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>Semi di mais viola Peruviano Morado "Kculli"</strong></h2>
<h2><span style="color: #f70101;" class=""><strong>Prezzo per Pacchetto di 4,5g (10), 9g (20) semi.</strong></span></h2>
<p><span>Il Mais morado, é la varietá viola del Zea mays L. é originaria del Perú. La sua coltivazione tradizionale si restringe all’antica area di influenza Inca.</span></p>
<p><span>Il Mais Morado é essenzialmente una pianta subtropicale, si coltiva nelle bassi valli delle Ande. Li viene chiamato “Kculli” (voce quechua) e si sta usando come alimento, da mille di anni.</span></p>
<p><span>La línea Kculli é abastanza antica, sono stati ritrovati oggetti con la forma di questa pannocchia in particolare in siti archeologici di almeno 2500 anni di antichitá in zone della costa centrale del Perú, cosí come tra le ceramiche della cultura Mochica. Questa forma o varietá del mais é stata usata dalla gente delle Ande per dare colore ad alimenti e bibite, qualcosa che il mondo industrializzato solo recentemente sta sfruttando.</span></p>
<p><span>Attualmente, nella stessa maniera che gli antichi peruviani, si prepara anche una bibita a partire della pannocchia intera e la chiamano chicha morada. Con questo mais si prepara anche un dolce abastanza popolare chiamato mazamorra morada.</span></p>
<p><strong><span>STUDI REALIZZATI</span></strong></p>
<p><span>Recenti studi sperimentali tanto in animali come in umani hanno dimostrato che l’incremento nel consumo di polifenoli puó diminuire la pressione sanguínea in persone ipertense, ridurre la tendenza del sangue a coagularsi ed elevare la capacitá antiossidante totale del sangue. Considerando che la materia porpora presente in Zea mays L. ‘Kculli’ é ricca in polifenoli, l’ingestione regolare di questa pianta potrebbe essere utile alle persone che soffrono di ipertensione.</span></p>
<p><span>Un gruppo di investigatori nella Scuola di Medicina dell’Universitá di Nagoya, in Nagoya, Giappone, ha dimostrato in uno studio in vivo che il pigmento porpora naturale presente in Zea mays L. ‘Kculli’ é capace di modificare lo sviluppo del cancro del colon in topi F344/DuCrj maschio trattati inicialmente con 1,2-dimetilidrazina (DMH).</span></p>
<p><span>Nel loro studio con animali, il gruppo analizzato ha ricevuto cibo mischiato con 2-amino-1-metil-6-fenilimidazo [4,5-b] piridina (PHIP), una sostanza cancerogena naturale nelle parti carbonizzate della carne en el pesce alla griglia. Dopo di una inizziazione con DMH, uno di questi gruppi in studio ha ricevuto anche 5% del pigmento di Zea mays L. ‘Kculli’ in conbinazione con 0.02% di PhIP fino alla settimana 36.</span></p>
<p><span>Le incidenze e moltiplicitá di colonrettali e carcinomi in topi avviati con DMH sono state chiaramente incrementate per il PhIP. In contrapposizione, l’amministrazione del colorante Zea mays L. ‘kculli’ ha soppresso lo sviluppo di lesioni. Come c’era da aspettarsi, si sono ridotti tanto i Segni precoci del cancro colonrettale come il nuero di tumori benigni e maligni che si sono formati nel colon dei topi che hanno ricevuto il pigmento porpora nella loro dieta, e non si sono visti effetti contrari (cambi nei segnali clinici, peso corporale e consumo di alimento. Nel gruppo che ha ricevuto la sostanza cancerogena, 85% sviluppó cancro del colon, comparato con solo il 40% che ha ricevuto anche il pigmento.</span></p>
<p><span>Acquaviva et al. (2003) hanno anche investigato l’attivitá antiossidante dei fenoli vegetali. Hanno evaluato gli effetti della cianidina e cianidina 3-O-beta-D-glucoside sulla rottura del DNA, la sua capacitá di spazzare via i radicali liberi e l’attivitá della xantina ossidasi. La cianidina e la cianidina 3-O-beta-D-glucoside mostrarono un effetto protettore contro la rottura del DNA, una attivitá pulitrice di radicali liberi dipendente dalle dosi ed inibizione significativa dell’attivitá della xantina ossidasi.</span></p>
<p><span>Questi effetti suggeriscono che le antocianine esibiscono proprietá antiossidanti interessanti, e potrebbe perció rappresentare una promettente classe di composti utili nel trattamento di patologie dove la produzione di radicali liberi gioca un ruolo principale.</span></p>
<p><strong><span>USI NELLA MDICINA TRADIZIONALE</span></strong></p>
<p><span>I grani di Zea mays L. “kculli”, si usano fundamentalmente come alimento. Preparata come bibita (chicha morada), ha una importante azione diurética e ipotensiva, questa ultima azione sembra doversi a che contiene sostanze ancora non determinate (probabilmente polifenoli), che agiscono abbassando la P.Arterial, inoltre dell’attivitá ipotensiva propria delle sostenze diuretiche.</span></p>
<p><span>Attualmente ha preso singolare importanza come antiossidante per il suo alto contenuto in antocianine.</span></p>
<p><strong><span>PROPRIETÁ DEL MAIS MORADO</span></strong></p>
<p><span>Il suo alto contenuto di antocianine (pigmento blu viola), é un poderoso antiossidante naturale, che previene la degenerazione di alcune cellule del corpo, per cui, aiuta nella prevenzione del temuto cancro.</span></p>
<p><span>Il mais morado contiene fitonutrienti, che carescono di valorenutrizionale, peró che proteggono il corpo dall’impatto del medio ambiente, rafforzano l’immunitá del corpo e proteggono contro sostanze cancerogene.</span></p>
<p><span>Consumarlo protegge da malattie degenerative come l’arteriosclerosi, il diabete e l’artrite.</span></p>
<p><span>Ridurre la pressione arteriale e il colesterolo nel sangue.</span></p>
<p><strong><span>SISTEMA CIRCOLATORIO</span></strong></p>
<p><span>In uno studio giapponese in vivo condotto nei topi, gli investigatori hanno determinato che quando questi erano alimentati con una dieta che tenesse alti livelli di C3G (2 grammi per chilo di alimento; C3G é la principale antocianina presente in Zea mays L. ‘Kculli’), il suo siero sanguíneo ha mostrato un livello di ossidazione significativamente minore assieme con una disminuzione significativa nella suscettibilitá dei suoi lipidi serici per soffrire ossidazione. Inoltre, gli antiossidanti naturali del suo corpo sono rimasti inalterati, ció che porta a prevenire problema di arteriosclerosi. Livelli di colesterolo sanguíneo: Secondo uno studio giapponese in vivo, topi alimentati con una dieta integrata con C3G, la principale antocianina presente in Zea mays L. ‘Kculli’, hanno mostrato diminuzioni significative nei livelli del colesterolo, circa il 16% meno, comparati con il gruppo controllo.</span></p>
<p><span>Le antocianine presenti in Zea mays L. ‘Kculli’ promuovono la circolazione sanguínea. Sembra che stabilizzino e proteggano i vasi sanguinei in generale e i capillari in particoalre, del danno ossidativo, migliorando cosí la microcircolazione.</span></p>
<p><span>I risultati di vari studi epidemiologici indicano che il consumo regolare di alimenti ricchi in composti polifenolici é asociato con una riduzione nel rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, il mais morado é un alimento ricco in composti polifenolici, puó essere usato per controllare la pressione sanguínea elevata.</span></p>
<p><span>Recenti studi sperimentali tanto in animali come in umani hanno dimostrato che l’incremento nel consumo di polifenoli puó diminuire la pressione sanguínea in persone ipertense, ridurre la tendenza del sangue a coagularsi ed elevare la capacitá antiossidante totale del sangue. Dato che la materia porpora é ricca in polifenoli, l’ingestione regolare di questa pianta peruviana potrebbe essere utile per persone che soffrono di ipertensione.</span></p>
<p><strong><span>ATTIVITÁ ANTI-INFIAMMATORIA</span></strong></p>
<p><span>C3G, la principale antocianina presente in Zea mays L. `Kculli’ ha dimostrato avere attivitá antiinfiammatoria. In uno studio in vivo si riuscí a sopprimere significativamente in topi l’infiammazione acuta causata per cellule immuni sovrastimolate e l’elevata attivitá dei radicali liberi propri dello stato proinfiammatorio, mediante una dieta con C3G estratto di Zea mays L. `Kculli’. Effettivamente, Tsuda et al. (2002) ha dimostrato che una antocianina típica, cianidina 3-O-beta-glucoside (C3G), sopprime in topi la risposta infiammatoria indotta per il zymosan quando é somministrata per via orale. Il trattamento con zymosan ha portato come risultato un incremento nella macroglobulina alfa-2 serica e una diminuzione nei livelli di albumina e transferrina serici, che sono riconosciute come proteine della fase infiammatorie acuta. Senza dubio, questi livelli sono stati normalizzati mediante la somministrazione di C3G. Il livello di proteína inducibile ossido nítrico sintasi (INOS) nelle cellule del peritoneale essudato si é alzato marcatamente nel gruppo controllo trattato con zymosan. Tuttavia, la somministrazione di C3G ha ridotto significativamente il livello di INOS nelle cellule peritoneali del essudato.</span></p>
<p><span>Presi assieme, questi studi, forniscono una base biochimica per l’uso di C3G come un fattore di alimento funzionale e anche puó avere implicazioni importante per la prevenzione di mali infiammatori provocati per mezzo dell’ossido nítrico.</span></p>
<p><strong><span>RIGENERAZIONE DEL TESSUTO</span></strong></p>
<p><span>Le antocianine presenti in Zea mays L. ‘Kculli’ stimolano la rigenerazione del tessuto connettivo e promuovono la formazione del collagene.</span></p>
<p><span>In uno studio preclínico, Tsuda & al. (2003) analizzarono gli effetti del mais morado sull’obesitá e diabete. Compararono due gruppi di studio con un gruppo controllo. Entrambi i gruppi hanno ricevuto una dieta ricca in grassa durante 12 settimane, peró inoltre uno di questi gruppi ha ricevuto anche un estratto di Zea mays L. ‘Kculli’. Comparato con il gruppo controllo, il gruppo che ha ricevuto l’estratto di Zea mays L. ‘Kculli’ non ha sviluppato iperglicemia., iperinsulinemia ní iperlipidemia. Contrariamente, il gruppo che non ha ricevuto l’estratto e solamente ha mangiato una ricca dieta in grassa ha mostrato un incremento di piú del 100% in tutti questi parametri.</span></p>
<p><span>Quando Zea mays L. ‘Kculli’, é aggiunto alla dieta, puó anche sopprimere gli enzimi del corpo che aiutano a sintetizzare acidi grassi. Questo potrebbe essere beneficioso per prevenire il diabete.</span></p>
<p><span>In un altro studio preclínico, Tsuda & al. (2003) hanno analizzato gli effetti di Zea mays L. ‘Kculli’ sull’obesitá. Compararono due gruppi di studio con un gruppo controllo. Entrambi I gruppi studiati hanno ricevuto una dieta ricca in grassa durante 12 settimane, peró uno dei gruppi ha ricevuto un estratto di Zea mays L. ‘Kculli’. Comparato con il gruppo controllo, il gruppo che ha ricevuto l’estratto di Zea mays L. ‘Kculli’ non ha preso niente di peso né ha sofferto di ipertrofia nei adipociti dei tessuti grassi né ha incrementato i suoi livelli di codici genetici che producono il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF- α mRNA) né gli enzimi relazionati alla sintesi di acidi grassi e trigliceridi. Comparando, il gruppo che non ha ricevuto l’estratto e solamente ha mangiato una dieta ricca in grassa, ha mostrato un incremento di piú del 100% in tutti questi parametri.</span></p>
<p><span>La presenza di Zea mays L. ‘Kculli’ nella dieta puó anche sopprimere gli enzimi corporali che aiutano alla sintesi di acidi grassi. Questo potrebbe essere beneficioso per prevenire l’obesitá.</span></p>
<p><span>Come puó osservarsi il potenziale d’uso di questa pianta é molto ampio specialmente in relazione alla prevenzione di alcune malattie neoplasiche, cardiovascolari, della pelle, sovrapeso e incluso il diabete, per cui é consigliato il suo uso frequente o periódico.</span></p>
<p><span>Tossicitá ed effetti secondari: Non si sono descritti, anche se non sarebbe consigliato in persone che soffrono di ipotensione.</span></p>
<p><strong><span>COMPOSIZIONE CHIMICA</span></strong></p>
<p><span>* Grano y pannocchia:</span></p>
<p><span>Contiene, tra 7.7 a 13% di proteine, 3,3% di olii, 61.7% di almidone.</span></p>
<p><span>Contiene anche, P, Fe, Vit. A, Tiamina, Riboflavina, Niacina, A. Ascorbico, e antocianine.</span></p>
<p><span>Recentemente, si é riportato che la materia viola ottenuta di Zea mays L. ‘Kculli’, diminuisce la carcinogenesi nel colon dei topi. Si dice anche che il pigmento di Zea mays L. ‘Kculli’ ha anche una capacitá antiossidante ed una cinetica antiradicale maggiore che le more e una quantitá maggiore o simile nel contenuto antocianinico e fenolico.</span></p>
<p><span> </span></p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 72 (4.5g)


Prodotto più venduto

Varietà dalla Russia

Questa pianta è resistente all'inverno e al gelo. Vedi di più nella descrizione.

Semi di Pino siberiano...
Prezzo
3,95 €
SKU: T 26
Seeds Gallery Com,
5/
5
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<html>
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<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" />
</head>
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<div id="idTab1" class="rte">
<h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Pino siberiano (Pinus sibirica)</strong></span></h2>
<h2><span style="color: #ff0000; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2>
<div>The Siberian pine, Pinus sibirica, in the family Pinaceae is a species of pine tree that occurs in Siberia from 58°E in the Ural Mountains east to 126°E in the Stanovoy Range in southern Sakha Republic, and from Igarka at 68°N in the lower Yenisei valley, south to 45°N in central Mongolia.</div>
<p><strong style="line-height: 1.5em;">Distribution</strong></p>
<p>In the north of its range, it grows at low altitudes, typically 100–200 m, whereas further south, it is a mountain tree, growing at 1,000-2,400 m altitude. It often reaches the alpine tree line in this area. The mature size is up to 30–40 m height, and 1.5 m trunk diameter. Its maximum lifetime is 800–850 years.</p>
<p><strong>Description</strong></p>
<p>Pinus sibirica is a member of the white pine group, Pinus subgenus Strobus, and like all members of that group, the leaves ('needles') are in fascicles (bundles) of five, with a deciduous sheath. They are 5–10 cm long. Siberian pine cones are 5–9 cm long. The 9–12 mm long seeds have only a vestigial wing and are dispersed by spotted nutcrackers.</p>
<p>Siberian pine is treated as a variety or subspecies of the very similar Swiss pine (Pinus cembra) by some botanists. It differs in having slightly larger cones, and needles with three resin canals instead of two in Swiss pine.</p>
<p>Like other European and Asian white pines, Siberian pine is very resistant to white pine blister rust (Cronartium ribicola). This fungal disease was accidentally introduced from Europe into North America, where it has caused severe mortality in the American native white pines in many areas, notably the closely related whitebark pine. Siberian pine is of great value for research into hybridisation and genetic modification to develop rust resistance in these species.</p>
<p><strong>Cultivation</strong></p>
<p>Siberian pine, Pinus sibirica, is a popular ornamental tree in parks and large gardens where the climate is cold, such as central Canada, giving steady though not fast growth on a wide range of sites. It is very tolerant of severe winter cold, hardy down to at least –60 °C, and also of wind exposure. The seeds are also harvested and sold as pine nuts.</p>
<p><strong>"Siberian cedar"</strong></p>
<p>The Russian name Сибирский кедр (tr. Sibirsky kedr) is often mis-translated in English as "Siberian cedar"; references to "cedar" in texts translated from Russian usually refer to this tree or related pines, not to cedars.</p>
</div>
</body>
</html>
T 26


1500 Semi di pomodoro HEINZ...
Prezzo
12,95 €
SKU: VT 101 (5g)
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>1500 Semi di pomodoro HEINZ 1350</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 1500 (5g) semi.</strong></span></h2>
<p>Assapora il classico sapore di pomodoro aggiungendo questo cimelio al tuo giardino. Una delle prime varietà di semi di pomodoro allevati Heinz che è stata utilizzata per produrre il ketchup Heinz, il pomodoro Heinzom Heirloom Classic (noto anche come Heinz 1370) offre un ricco sapore di pomodoro in grandi frutti succosi (circa 170 g), che maturano dopo 70 giorni ) ideale per tagliare a sandwich o cuocere in salse o stufati.</p>
<p>Le piante (alte 120-150 centimetri) prosperano in molte regioni e si adattano bene alla crescita in grandi contenitori. Le piante Heirloom Classic Heirloom portano frutti per tutta la stagione ma maturano la parte più pesante del raccolto in estate. Pali di queste piante vigorose per i migliori risultati e la raccolta più facile.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 101 (5g)


Varietà dall'Ungheria

Semi di pomodoro Zomok...
Prezzo
1,60 €
SKU: VT 118
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2 class=""><strong>Semi di pomodoro Zomok varietà dall'Ungheria</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 20 semi.</strong></span></h2>
<p>Il pomodoro Zömök è un'antica varietà ungherese che matura molto presto. Una varietà di cimelio estremamente prolifica è consigliata principalmente per gli orti. I frutti crescono rapidamente, rotondi fino a un rosso ovale e pesano 50-60 g.</p>
<p>E il sapore? Dolce e dolce e molto succoso. Le piante crescono fino a 150 cm, sono robuste e molto produttive.</p>
<p>Sono saporiti e adatti per insalate e per il consumo fresco.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 118 (20 S)


Semi di Hawaiian Baby...
Prezzo
2,35 €
SKU: T 25 (1g)
Seeds Gallery Com,
5/
5
<h2><strong>Semi di Hawaiian Baby Woodrose (Argyreia nervosa)</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Pacchetto di 1g (+-10) semi.</strong></span></h2>
<p><i style="font-size: 14px;"><b>Argyreia nervosa</b></i><span style="font-size: 14px;"> </span><small>(Burm.f.) Bojer</small><span style="font-size: 14px;">, detta anche</span><span style="font-size: 14px;"> </span><i style="font-size: 14px;"><b>Hawaiian Baby Woodrose</b></i><span style="font-size: 14px;"> </span><span style="font-size: 14px;">è una</span><span style="font-size: 14px;"> </span>liana<span style="font-size: 14px;"> </span><span style="font-size: 14px;">perenne della</span><span style="font-size: 14px;"> </span>famiglia<span style="font-size: 14px;"> </span>Convolvulaceae<span style="font-size: 14px;">. Nativa del</span><span style="font-size: 14px;"> </span>subcontinente indiano<span style="font-size: 14px;">, è stata introdotta in altre aree geografiche, fra cui le</span><span style="font-size: 14px;"> </span>Hawaii<span style="font-size: 14px;">, l'</span>Africa<span style="font-size: 14px;"> </span><span style="font-size: 14px;">e i</span><span style="font-size: 14px;"> </span>Caraibi<span style="font-size: 14px;">. Ha una natura infestante ma viene apprezzata per il suo valore estetico. Ne esistono due</span><span style="font-size: 14px;"> </span>varietà<span style="font-size: 14px;"> </span><span style="font-size: 14px;">botaniche:</span><span style="font-size: 14px;"> </span><i style="font-size: 14px;">Argyreia nervosa</i><span style="font-size: 14px;"> </span><span style="font-size: 14px;">var.</span><span style="font-size: 14px;"> </span><i style="font-size: 14px;">nervosa</i><span style="font-size: 14px;">, qui descritta, e</span><span style="font-size: 14px;"> </span><i style="font-size: 14px;">Argyreia nervosa</i><span style="font-size: 14px;"> </span><span style="font-size: 14px;">var.</span><span style="font-size: 14px;"> </span><i style="font-size: 14px;">speciosa</i><span style="font-size: 14px;">, usata nella medicina</span><span style="font-size: 14px;"> </span>ayurvedica<span style="font-size: 14px;">, dal potenziale psicoattivo praticamente nullo. I semi di Argyreia nervosa contengono amide dell'</span>acido lisergico<span style="font-size: 14px;"> </span><span style="font-size: 14px;">(LSA) o</span><span style="font-size: 14px;"> </span>ergina<span style="font-size: 14px;">, proprietà condivisa da altri convolvoli.</span></p>
<div>
<h2><span class="mw-headline" id="Storia">Storia</span></h2>
<p><i>Argyreia nervosa</i><span> </span>è un raro caso di pianta le cui proprietà psicoattive<span> </span>allucinogene<span> </span>sono state riconosciute per la prima volta da non-indigeni. Mentre altri convolvoli come<span> </span><i>Ipomoea violacea</i>,<span> </span><i>Ipomoea tricolor</i><span> </span>e<span> </span><i>Rivea cyrombrosa</i><span> </span>sono usati da secoli in riti sciamanici in<span> </span>America Latina,<span> </span><i>Argyreia nervosa</i><span> </span>non è stata mai identificata tradizionalmente come allucinogeno.</p>
<p>Le sue proprietà furono portate all'attenzione della comunità scientifica solo dal 1960 in avanti, nonostante il fatto che la composizione chimica dei suoi semi sia praticamente identica a quelle delle specie sopra menzionate e già conosciute, anche se con una concentrazione di alcaloidi psicoattivi decisamente maggiore (da 8 a 10 volte).</p>
<p>La medicina ayurvedica indiana invece contempla la varietà<span> </span><i>speciosa</i>, utilizzandone le radici e le foglie, prive di alcaloidi psicoattivi, per le proprietà antisettiche e anti-infiammatorie.</p>
<h2><span class="mw-headline" id="Descrizione">Descrizione</span></h2>
<p><i>Argyreia nervosa</i><span> </span>presenta delle<span> </span>foglie<span> </span>ovali piatte e profondamente cordate, con una fine peluria biancastra sul verso inferiore, lunghe dagli 8 ai 10 cm. I<span> </span>fiori<span> </span>sono ampi, a campana profonda, di colore bianco con venature rosate, dalla caratteristica consistenza coriacea (da cui il nome<span> </span><i>woodrose</i>, rosa di legno) e permangono sulla pianta a lungo. Possono assumere anche colorazione purpurea o violacea.</p>
<p>Il<span> </span>frutto<span> </span>ovoide è duro e legnoso, di circa 1 cm di diametro, e contiene grappoli di 4 o 6<span> </span>semi<span> </span>molto duri, di forma oblunga e spigolosa, dall'aroma caratteristico.</p>
<p>Ogni seme contiene circa 0,25 mg di LSA. Altri alcaloidi isolati sono il<span> </span>lisoergolo, l'ergometrina<span> </span>e l'isoergina.</p>
<h2><span class="mw-headline" id="Impiego_e_consumo">Impiego e consumo</span></h2>
<p>La particolare bellezza delle infiorescenze la suggerisce come pianta ornamentale da esterno. Essendo una pianta di origine tropicale, tuttavia, teme il freddo ed è quindi difficile ottenere uno sviluppo apprezzabile in climi temperati.</p>
<p>I semi vengono generalmente consumati per alterare lo stato di coscienza ed indurre un effetto allucinatorio in chi li usa.</p>
<h2><span class="mw-headline" id="Assunzione_ed_effetti">Assunzione ed effetti</span></h2>
<table class="noprint disclaimer">
<tbody>
<tr>
<td>
<div class="center">
<div class="floatnone"><img alt="Avvertenza" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f7/Nuvola_apps_important.svg/27px-Nuvola_apps_important.svg.png" title="Avvertenza" width="27" height="23"></div>
</div>
</td>
<td><i>Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio:<span> </span>leggi le avvertenze.</i></td>
</tr>
</tbody>
</table>
<p>L'assunzione a scopo ricreativo prevede l'ingestione a stomaco vuoto di una quantità di semi variabile, da 4 a 10, da cui dipende la profondità dell'esperienza. Gli effetti psicoattivi iniziano a farsi percepibili dopo circa 60 o 90 min (ma il tempo è variabile da soggetto a soggetto) e sono inizialmente accompagnati da un forte senso di nausea causato dal rivestimento setoso e dalla parte coriacea dei semi. L'effetto della nausea tende a svanire del tutto in 30 - 60 min, durante i quali comincia la fase di<span> </span><i>salita</i><span> </span>dell'esperienza , che raggiunge il<span> </span><i>plateau</i><span> </span>dopo circa 1 ora dai primi sintomi di alterazione. L'esperienza psichedelica ha durata variabile a seconda della quantità di semi ingerita e della costituzione personale dell'individuo, ma generalmente dura dalle 4 alle 5 ore, cui sussegue la fase di attenuazione dello stato allucinatorio e la scomparsa degli effetti.</p>
<p>Gli effetti dell'ergina contenuta nei semi sono paragonabili a quelli dell'acido lisergico<span> </span>anche se di intensità minore. Sul piano fisico, si manifestano con un abbassamento della pressione sanguigna e la dilatazione della pupilla. Gli effetti sulla psiche invece comprendono una generica alterazione delle percezioni, soprattutto tattili, ma a dosaggi più elevati intervengono anche alterazioni della visione. Interviene un senso di euforia e di rinnovato interesse estetico verso le cose attorno. A dosi elevate è esperibile un senso di unità profonda con l'ambiente circostante. Sono frequenti visioni caleidoscopiche e geometriche ad occhi chiusi ed una forte alterazione del senso del tempo.</p>
<p>Gli effetti sono estremamente variabili da soggetto a soggetto, e dipendono molto da set e<span> </span>setting. Un uso sconsiderato in stati d'animo negativi o ambienti ostili (luoghi affollati, con situazioni imprevedibili) può influenzare negativamente l'esperienza, favorendo l'insorgere di stati ansiosi e di un senso di confusione che spaventano il soggetto. A dosaggi estremamente elevati, lo stato ansioso può trasformarsi in una crisi di panico. Per evitare l'insorgenza di effetti spiacevoli, l'assunzione avviene solitamente in presenza di poche persone fidate che sappiano rassicurare in caso di bisogno chi dovesse manifestare sintomi di paura o ansia, in luoghi piacevoli e isolati, lontani dal quotidiano, e in momenti privi di preoccupazioni.</p>
</div><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
T 25 (1g)
