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<h2 class=""><strong>Semi di Ninfea Comune (Nymphaea alba)</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2>
<p>La ninfea comune (Nymphaea alba L., 1753) è una pianta acquatica della famiglia delle Nymphaeaceae, diffusa nelle acque dolci di tutta Europa.</p>
<p>La famiglia delle Nymphaeaceae non è numerosa, insieme alla famiglia delle Cabombaceae comprende 6 generi con 68 specie; mentre il genere Nymphaea comprende circa 50 specie a distribuzione cosmopolita, preferendo comunque climi temperato-caldi delle regioni extra-tropicali dell'emisfero boreale. Nella flora spontanea italiana è presente una sola specie: quella di questa scheda.</p>
<p>La classificazione tassonomica della specie di questa scheda è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa sia il genere (Nymphaea) che la famiglia (Nymphaeaceae) appartenevano all'ordine Nymphaeales (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist), mentre ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (Classificazione APG II) discende direttamente dal clade delle angiosperme in quanto la genesi di questa specie viene ritenuta parallela a quella del resto delle angiosperme.</p>
<p>All'interno del genere abbiamo una struttura gerarchica (in Sezioni e Sottogeneri) abbastanza complessa. La specie Nymphaea alba appartiene alla sezione Syncarpiae caratterizzata dall'avere i carpelli completamente fusi insieme (l'altra sezione Apocarpiae è caratterizzata viceversa da un ovario formato da carpelli liberi); all'interno della sezione appartiene al sottogenere Castalia (termine introdotto dal botanico Salisbury nel 1805)</p>
<p><strong>Etimologia</strong></p>
<p>Il nome generico (Nymphaea) deriva dal vocabolo arabo nenufar (derivato a sua volta dal persiano "loto blu"). Ad introdurlo nella nomenclatura botanica è stato il medico, botanico e teologo tedesco Otto Brunfels (Magonza, 1488 – Berna, 25 novembre 1534) nel 1534.</p>
<p>Il nome specifico (alba) si riferisce alla colorazione del fiore.</p>
<p>Il binomio scientifico attualmente accettato (Nymphaea alba) è stato proposto da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 –Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.</p>
<p>In lingua tedesca questa pianta si chiama Weiße Seerose; in francese si chiama nymphéa blanc oppure nénufar blanc; in inglese si chiama white water-lily.</p>
<p><strong>Morfologia</strong></p>
<p>È una pianta acquatica che vive di preferenza nelle acque ferme o a lento decorso, è radicante e perenne, ed è particolarmente resistente e si propaga con facilità tanto che in certi casi viene considerata invasiva. In realtà è più palustre che acquatica in quanto è una specie che può sopportare facilmente abbassamenti temporanei del livello dell'acqua. L'altezza media di queste piante va da 20 a 200 cm (considerando ovviamente anche la porzione sommersa). La forma biologica della specie è idrofita radicante (I rad); ossia sono piante acquatiche perenni le cui gemme si trovano sommerse o natanti e hanno un apparato radicale che le ancora al fondale. Molte caratteristiche avvicinano questa pianta alle Monocotiledoni.</p>
<p><strong>Radici</strong></p>
<p>La profondità della pianta in acqua (e quindi le radici) può arrivare ad oltre un metro; le radici sono fissate sul fondo fangoso. Generalmente scaturiscono dal fusto subacqueo in posizione opposta ad ogni inserzione fogliare.</p>
<p><strong>Fusto</strong></p>
<p>Parte ipogea: (in questo casi si tratta della parte sommersa) il fusto è carnoso, rizomatoso quasi tuberoso e poco ramificato e non di tipo stolonifero. Questo fusto è diverso dai fusti aerei delle piante terrestri in quanto non deve sostenere nessun peso; di conseguenza le parti legnose sono minime a favore dei tessuti aeriferi. Infatti questi fusti (come anche i piccioli e i peduncoli) sono percorsi da ampi canali aeriferi (per assicurare il galleggiamento) alle cui pareti sono immersi numerosi minuti cristalli di ossalato di calcio. In genere i fusti risultano flaccidi ma tenaci. La superficie è segnata dalle cicatrici dei piccioli delle annate precedenti. Diametro del rizoma 5 – 7 cm.</p>
<p>Parte epigea: praticamente è assente.</p>
<p><strong>Foglie</strong></p>
<p>Le foglie sono ampie e di consistenza coriacea e lamina piana e peltata con picciolo inserito a 1/3 della lamina in una insenatura stretta e profonda. Sono galleggianti, la forma è più o meno rotonda (o cordata) ad orecchie basali acute. La lunghezza del picciolo è in funzione della profondità dell'acqua. Generalmente sono distese e ricoprono vaste aree, ma a volte possono trovarsi anche in posizione semi-eretta e quindi parzialmente emergenti. Le due pagine (quella sopra e quella sotto) hanno ovviamente strutture anatomiche diverse interfacciando due elementi completamente differenti (aria e acqua). La lamina superiore è protetta da uno strato ceroso (questo per non essere bagnata, così l'acqua scivola via senza bloccare le aperture aerifere) e cosparsa da diversi stomi per lo scambio appunto aerifero. La lamina inferiore invece contiene antocianina (per questo è purpurea). L'antocianina è una glucoside privo di azoto che ha la funzione di convertire i raggi luminosi del sole in calore[5][6]. In questo modo anche la parte inferiore della foglia collabora ad incrementare i processi metabolici di tutta la foglia. Le foglie hanno delle nervature che si irradiano dal nervo centrale e in corrispondenza del margine della foglia si sdoppiano più volte a 90°. Ogni pianta con le sue foglie può occupare un'area di circa 150 cm di diametro. Diametro delle foglie: 10 – 30 cm.</p>
<p>Lo sviluppo di queste è foglie è molto particolare: infatti crescono dritte dal fondale verso la superficie con le due semi-lamine arrotolate su sé stesse dall'esterno verso la nervatura centrale della foglia; al momento opportuno si srotolano dispiegandosi completamente sulla superficie dell'acqua. Le foglie nascono dal rizoma sottostante in ordini spiralato-alterni e si possono dividere in tre tipi (dimorfismo fogliare)[2]:</p>
<p>(1) foglie sommerse sottili e fragili con bervi piccioli;</p>
<p>(2) foglie galleggianti (spesse e coriacee) con la maggioranze degli organi disposti sulla pagina superiore (stomi e cellule a palizzata assimilatrici);</p>
<p>(3) foglie dalla struttura normali, sempre in superficie, spesse e coriacee, e con stomi anche sulla pagina inferiore.</p>
<p><strong>Infiorescenza</strong></p>
<p>L'infiorescenza è formata da grandi fiori natanti generalmente solitari. La lunghezza del peduncolo, a sezione rotonda, è in funzione della profondità dell'acqua. I fiori durano a lungo e si aprono durante il giorno solo a cielo sereno: l'apertura inizia verso le ore 11 e raggiunge il massimo splendore tra le ore 14 e 15 del primo pomeriggio quando l'aria è più calda.</p>
<p><strong>Fiore</strong></p>
<p>I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, polipetali (con un numero imprecisato di petali), spirociclici (i petali sono a disposizione spiralata/ciclica[7]), in genere tutti gli altri elementi del fiore (calice e componenti riproduttivi) sono a disposizione spiralata. Il perianzio è ipogino. Il colore del fiore è bianco puro (raramente roseo). I fiori sono profumati. Diametro dei fiori 10 – 12 cm.</p>
<p>Formula fiorale:</p>
<p>* K 4, C molti A molti, G 8-molti (semi-infero)</p>
<p>Calice: il calice è formato da 4 sepali accrescenti e avvolgenti il ricettacolo. I sepali sono verdi all'esterno e bianchi all'interno e non sono innervati in modo evidente. Questi sepali (come anche i petali) sono sempre sub-ipogini (inserzione in una posizione intermedia rispetto all'ovario[9]). Dopo l'antesi vanno in putrefazione. Lunghezza dei sepali 3 – 5 cm.</p>
<p>Corolla: la corolla si compone di diversi petali (da 15 a 30). La posizione dei petali sul ricettacolo non è a fossetta alla base, ma sono inseriti a diverse altezze a spirale sull'ovario (in realtà l'inserzione è sempre esterna al ricettacolo). I petali diminuiscono progressivamente di grandezza verso il centro-interno del fiore e si tingono sempre più di giallo. Gli ultimi petali si presentano talmente contratti che possono essere configurati come dei filamenti staminali completamente gialli; in questo modo il fiore delle “ninfee” riesce a mette bene in evidenza tutta le struttura di passaggio e relative morfologie dai sepali verdi-bianchi fino all'androceo-gineceo (parte più interna e centrale del fiore). Contemporaneamente la porzione distale del petalo produce inoltre del tessuto sporigeno fertile (strato anterifero generatore del polline[10]) in modo gradualmente sempre più consistente verso il centro. Lunghezza dei petali 3 – 5,5 cm.</p>
<p>Androceo: gli stami, gialli sono numerosi e in posizione quasi epiginea. Quelli esterni sono petaloidi (vedere la descrizione della corolla), mentre quelli interni hanno dei brevi filamenti, appena più stretti delle antere; questi ultimi inoltre sono i primi a maturare. Vi è quindi quasi una transizione graduale e senza soluzione di continuità tra i petali e gli stami. La forma delle antere è lineare-allungata. Sono connate al filamento (organo di sostegno all'antera stessa) ed hanno due logge a deiscenza longitudinale.</p>
<p>Gineceo: l'ovario è semi-infero, globoso e multiloculare formato da diversi carpelli (8 o più) saldati insieme e con placentazione laminare[11]. Inoltre è abbastanza connato col ricettacolo. Gli stili sono numerosi (da 10 a 20) e sono disposti circolarmente a coppa con una protuberanza centrale; hanno una forma appiattita e lineare.</p>
<p>Fioritura: da giugno a agosto (fino a settembre a quote e latitudini più basse).</p>
<p>Impollinazione: impollinazione entomoga (tramite mosche).</p>
<p><strong>Frutti</strong></p>
<p>Il frutto è una bacca globosa, coriacea e spugnosa a deiscenza irregolare. Sulla sua superficie sono presenti delle caratteristiche cicatrici dovute alla caduta dei petali e degli stami che non sono persistenti, mentre all'apice è coronato da ciò che rimane degli stili. La particolarità di questo frutto è che la sua maturazione avviene sott'acqua, immerso nel fondo fangoso. Infatti a fine fioritura il frutto cade nell'acqua e il tessuto assiale di protezione si stacca in più parti dai carpelli liberi, in questo modo i numerosi semi, ellissoidi, lisci e provvisti di albume, contenuti nel frutto hanno la via libera per la disseminazione[11]. Dimensione del frutto 2,5 – 3 cm. Dimensione dei semi 2 – 3 mm.</p>
<p><strong>Distribuzione e habitat</strong></p>
<p>Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Eurasiatico.</p>
<p>Diffusione: in Italia questa pianta è comune ovunque (in qualche regione al sud è rara come anche nelle province di Cuneo e Vercelli). In Trentino-Alto Adige questa ninfea la si trova soprattutto al lago di Cei. Si trova ugualmente in Europa ed Asia.</p>
<p>Habitat: l'habitat tipico sono le acque stagnanti oligotrofiche (povere o prive di componenti nutrizionali). Il substrato preferito è calcareo o calcareo/siliceo con pH neutro.</p>
<p>Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1500 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte montano.</p>
<p><strong>Usi</strong></p>
<p><strong>Farmacia</strong></p>
<p>Sostanze presenti: tannini, resine, glucosidi e alcaloidi vari (nupharine e nymphaeine).</p>
<p>Proprietà curative: secondo la medicina popolare queste piante vengono usate in quanto dotate delle seguenti proprietà medicinali: cardiotoniche (regola la frequenza cardiaca), antinfiammatorie (attenua uno stato infiammatorio), emollienti (risolve uno stato infiammatorio), sedative (calma stati nervosi o dolorosi in eccesso) e astringenti (limita la secrezione dei liquidi).</p>
<p>Parti usate: i fiori e il rizoma subacqueo.</p>
<p><strong>Giardinaggio</strong></p>
<p>Queste piante decorano perfettamente i giardini acquatici tanto che è impensabile vederne uno senza la preziosa presenza delle “ninfee”. Questo naturalmente ha spinto tantissimi specialisti a creare una moltitudine di ibridi o cultivar per il mercato dei fiori da giardino. È una pianta valida anche nella produzione come fiore reciso.</p>
<p><strong>Cucina</strong></p>
<p>In Finlandia e in certe zone della Russia questa pianta trova degli utilizzi eduli (i fusti subacquei) anche se contenendo diversi tannini risultano piuttosto amari[12].</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 27 (10 S)