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Varietà dalla BiH


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Prezzo 0,00 € SKU:
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Diventa il nostro fornitore di semi</strong></h2> <h2><strong>Cosa serve per diventare il nostro fornitore di sementi?</strong></h2> <p>Per diventare nostro fornitore, devi avere un video e le immagini dei frutti delle piante che ci offri, con i tuoi dati personali e una data sulla carta che saranno chiaramente visibili (con il tuo nome e indirizzo email che usi per PayPal ).</p> <p>Se si tratta di un vegetale (pomodoro, pepe, cetriolo ...) devi conoscere il nome esatto della varietà, perché se usi un altro nome e non riusciamo a trovare le informazioni su Internet, allora non siamo interessati a quelli semi.</p> <p>Dovrai inviarci una quantità minore di seme (20) in modo da poter eseguire i test di germinazione dei semi. Successivamente, possiamo organizzare un ulteriore acquisto del seme da voi.</p> <p>Non siamo interessati ai fornitori provenienti da Cina, Indonesia ...</p> <p>Effettuiamo pagamenti esclusivamente tramite PayPal (non esiste altra opzione di pagamento).</p> </body> </html>
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Varietà della Bosnia ed Erzegovina
Semi di fico selvatico...

Semi di fico selvatico...

Prezzo 1,85 € SKU: V 19 WF
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di fico selvatico (dall'Erzegovina)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 20 semi.</strong></span></h2> <p>Abbiamo portato questo fico dall'Erzegovina e l'abbiamo trovato sulle montagne in un deserto completo. Il suo habitat era roccioso e asciutto, il che significa che è resistente alle cattive condizioni del suolo. Ci sono anche siccità costanti in quella parte e nonostante il fatto che la pianta non abbia ricevuto molta acqua, non le ha disturbato affatto a crescere. I frutti sono più piccoli di altre varietà di fichi e viola scuro a maturità. Anche se i frutti sono piccoli sono molto gustosi e dolci. Da fonti affidabili, abbiamo appreso che dove l'abbiamo preso, la temperatura è scesa a -15 ° C in inverno.</p> <p>I fiori di fico sono difficili da individuare perché crescono all'interno dei fichi e tali fiori vengono impollinati dai cosiddetti. vespe di fico, che si sviluppano nei frutti del fico selvatico. La differenza tra un fico domestico e uno selvatico è che il fico domestico fiorisce solo con fiori femminili mentre il fico selvatico ha fiori femminili e maschili.</p> <p>I fichi selvatici crescono a un ritmo anormale rispetto a quelli domestici.</p> </body> </html>
V 19 WF (20 S)
Semi di fico selvatico (dall'Erzegovina)

Varietà della Bosnia ed Erzegovina

Questa pianta ha frutti giganti
Semi di prugna bosniaca...

Semi di prugna bosniaca...

Prezzo 2,55 € SKU: V 197 BS
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<h2><strong>Semi di prugna bosniaca gigante (Prunus domestica)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 (6,5g) semi.</strong></span></h2> <p>Questa varietà proviene dalla Bosnia e molto resistente alle malattie. Ci siamo imbattuti per caso in questa susina nel cortile di un contadino e siamo rimasti subito colpiti dalle dimensioni e dal gusto di questa varietà.</p> <p>Sfortunatamente, il proprietario non sapeva quale fosse il nome della varietà, sapeva solo come dirci che questa varietà di prugne era stata piantata dal suo bisnonno e che da allora questa prugna è stata mantenuta e piantata regolarmente in modo che questa varietà si diffonda e conserva il più possibile.</p> <p>Gli abbiamo chiesto come questa prugna tollera l'inverno e le basse temperature, e lui ha risposto che la temperatura nel loro villaggio scende a meno 24 gradi Celsius, e questo non era un problema per questa prugna.</p> <p>I frutti sono davvero enormi e pesano in media dai 70 agli 85 grammi per frutto.</p> <p>Il susino europeo o prugno europeo (Prunus domestica L., 1753) è una pianta della famiglia delle Rosacee che produce i frutti noti col nome di susina o prugna.</p> <p>Il frutto contiene le vitamine A-B1-B2 e C e alcuni sali minerali: il potassio, il fosforo, il calcio e il magnesio. La polpa della susina è utile al fegato per compiere il processo della secrezione biliare.</p> <p>L'albero del pruno ha la tipica forma ad ombrello o ad alberello.</p> <p>Talvolta nodoso, presenta fiori solitamente bianchi che sorgono già all'inizio della primavera.</p> <p>I frutti di forma ovale o sferica variano a seconda delle specie, possono giungere sino a 8 cm di grandezza e sono solitamente di sapore dolce, anche se alcune varietà si presentano aspre e necessitano di essere cotte con zucchero per essere commestibili. Tutte le varietà di frutti di Prunus contengono al loro interno un seme di notevoli dimensioni, che non è commestibile.</p> <p>&nbsp;<strong>Produzione</strong></p> <p>Questo frutto si raccoglie da giugno a ottobre, con la possibilità di ottenere fino a cinque raccolte. Per stabilire il grado di maturazione si valuta il grado rifrattometrico, la resistenza della polpa (misurata col penetrometro), il rapporto solidi solubili/acidità totale e infine la variazione del colore di fondo della buccia. La prima raccolta è generalmente la migliore, fino ad arrivare poi alle ultime che presentano frutti di seconda qualità. Data la natura organolettica della polpa conservare in frigo questo frutto si rivela quasi inutile, in quanto la polpa tende ad imbrunire.</p> <p>&nbsp;La coltivazione del susino avviene generalmente secondo le seguenti tecniche:</p> <p>vaso basso (sesti 5,5 x 3 m)</p> <p>palmetta irregolare (4,5 x 3 m)</p> <p>palmetta libera (4,5 x 3 m)</p> <p>Per quanto riguarda l'irrigazione, si dimostra fondamentale durante il periodo di fioritura. La potatura è diversa in base alla specie. Per il susino europeo è importante lasciare una buona quantità di gemme.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 197 BS (6,5g)
Semi di prugna bosniaca gigante (Prunus domestica)
Semi di silene rigonfia o...

Semi di silene rigonfia o...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 35
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<h2><strong>Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)</strong></h2> <h2><span><strong><span style="color: #ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</span><br></strong></span></h2> <p>La<span>&nbsp;</span><b>silene rigonfia</b><span>&nbsp;</span>o<span>&nbsp;</span><b>gonfiata</b><span>&nbsp;</span>(<i><b>Silene vulgaris</b></i><span>&nbsp;</span><small>(Moench)<span>&nbsp;</span>Garcke</small>) è una piccola pianta (alta fino a 60–70 cm; massimo 100 cm) perenne e<span>&nbsp;</span>glabra, dai caratteristici fiori chiamati “bubbolini”, appartenente alla<span>&nbsp;</span>famiglia<span>&nbsp;</span>delle<span>&nbsp;</span>Caryophyllaceae.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Sistematica">Sistematica</span></h2> <p>Il genere<span>&nbsp;</span><i>Silene</i><span>&nbsp;</span>è molto vasto: comprende oltre 300<span>&nbsp;</span>specie; per lo più erbacee, annue, bienni o perenni. Di queste in<span>&nbsp;</span>Italia<span>&nbsp;</span>se contano almeno una sessantina spontanee. La specie presenta una grande variabilità di caratteri. Le moderne classificazioni ne individuano diverse sottospecie che si differenziano per la dimensione, il portamento e le foglie (che possono essere pubescenti o glabre, oppure dentellate o intere, oppure cigliate).<br>Dato il carattere polimorfo della pianta si sono creati nel tempo anche diversi sinonimi.<br>Varietà e sinonimi sono stati sviluppati nella scheda indicata qui sotto:</p> <table class="vedi-anche noprint"> <tbody> <tr> <td><img alt="Magnifying glass icon mgx2.svg" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/20px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png" decoding="async" width="20" height="20" class="noviewer" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/30px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/40px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png 2x" data-file-width="286" data-file-height="280"></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <h2><span class="mw-headline" id="Etimologia">Etimologia</span></h2> <p>Il nome del genere (<i>Silene</i>) si riferisce alla forma del palloncino del fiore. Si racconta che<span>&nbsp;</span>Bacco<span>&nbsp;</span>avesse un compagno di nome<span>&nbsp;</span>Sileno<span>&nbsp;</span>con una gran pancia rotonda. Ma probabilmente questo nome è anche connesso con la parola greca “sialon” (= saliva); un riferimento alla sostanza bianca attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie del genere.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Morfologia">Morfologia</span></h2> <p>La forma biologica di questa pianta è<span>&nbsp;</span>emicriptofita scaposa<span>&nbsp;</span>(<b>H scap</b>): pianta perennante per mezzo di gemme al suolo (emicriptofita), e con asse fiorale più o meno privo di foglie (scaposa).</p> <h3><span class="mw-headline" id="Radici">Radici</span></h3> <p>La pianta possiede una struttura radicale<span>&nbsp;</span>rizomatosa<span>&nbsp;</span>a base lignificata. Possiede anche diverse radici (e radichette) secondarie da<span>&nbsp;</span>rizoma.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Fusto">Fusto</span></h3> <p>Il fusto ha un aspetto erbaceo ma ascendente ed eretto. Può essere<span>&nbsp;</span>glabro<span>&nbsp;</span>o leggermente<span>&nbsp;</span>pubescente. Nella parte alta il fusto è in qualche caso vischioso.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Foglie">Foglie</span></h3> <p>Le foglie sono del tipo ovate o lineari – lanceolate (non molto strette). Il colore è verde con riflessi bluastri (ma in altre varietà verde – cenere).</p> <ul> <li>Foglie<span>&nbsp;</span>basali: hanno un piccolo<span>&nbsp;</span>picciolo<span>&nbsp;</span>e formano una<span>&nbsp;</span>rosetta.</li> <li>Foglie<span>&nbsp;</span>cauline: sono<span>&nbsp;</span>sessili<span>&nbsp;</span>a disposizione<span>&nbsp;</span>opposta<span>&nbsp;</span>nei nodi lungo il fusto.</li> </ul> <h3><span class="mw-headline" id="Infiorescenza">Infiorescenza</span></h3> <p>L'infiorescenza è di tipo lasso a<span>&nbsp;</span>pannocchia<span>&nbsp;</span>con fiori penduli su<span>&nbsp;</span>peduncoli<span>&nbsp;</span>flessuosi lunghi 5 – 15 mm.<br>In particolare l'infiorescenza viene definita come<span>&nbsp;</span>bipara<span>&nbsp;</span>ossia i fiori crescono da ambo i lati rispetto al fiore apicale con 3 – 9 fiori totali.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Fiori">Fiori</span></h3> <p>I fiori sono<span>&nbsp;</span>ermafroditi<span>&nbsp;</span>(<span>&nbsp;</span>dioici<span>&nbsp;</span>o poligami) e<span>&nbsp;</span>pentameri.</p> <ul> <li>Calice: il<span>&nbsp;</span>calice<span>&nbsp;</span>ha una caratteristica forma a palloncino ovoidale (lungo il doppio rispetto alla larghezza) sinsepalo (=<span>&nbsp;</span>gamosepalo; ossia i<span>&nbsp;</span>sepali<span>&nbsp;</span>sono fusi insieme) a volte definito anche “monosepalo”; il colore può essere verde pallido o rosa – biancastro tendente al bruno chiaro. Sulla superficie rigonfia sono presenti 20 evidenti nervature longitudinali, collegate da altre nervature trasversali più brevi e meno evidenti e meno precise. Il calice contiene interamente sia l'ovario<span>&nbsp;</span>che la<span>&nbsp;</span>capsula<span>&nbsp;</span>fruttifera da qui la sua particolare struttura rigonfia. Sul calice sono inoltre presenti dei denti terminali lunghi 1/6 del<span>&nbsp;</span>calice. Questi denti sono<span>&nbsp;</span>papillosi<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>pubescenti. Questa struttura è<span>&nbsp;</span>persistente.</li> <li>Corolla: i<span>&nbsp;</span>petali<span>&nbsp;</span>della<span>&nbsp;</span>corolla<span>&nbsp;</span>sono 5 di colore bianco o rosa chiaro. Terminano con una unghia sporgente dal<span>&nbsp;</span>calice<span>&nbsp;</span>lunga quanto il calice stesso. L'unghia è completamente divisa (bilobata) in due<span>&nbsp;</span>lacinie<span>&nbsp;</span>subspatolate o<span>&nbsp;</span>oblanceolate<span>&nbsp;</span>a disposizione<span>&nbsp;</span>patente. Dimensioni dell'unghia: larghezza 3 mm; lunghezza 8 mm.</li> <li>Androceo: gli<span>&nbsp;</span>stami<span>&nbsp;</span>sono 10 e fuoriescono dal<span>&nbsp;</span>calice.</li> <li>Gineceo: gli<span>&nbsp;</span>stili<span>&nbsp;</span>sono 3 (anche questi sporgono dal<span>&nbsp;</span>calice) con stimmi lievemente<span>&nbsp;</span>pubescenti. Il<span>&nbsp;</span>gineceo<span>&nbsp;</span>è<span>&nbsp;</span>supero<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>tricarpellare<span>&nbsp;</span>(<span>&nbsp;</span>sincarpico).</li> <li>Fioritura: fiorisce da Maggio a Settembre</li> <li>Impollinazione: vento, api, farfalle soprattutto notturne. La particolare forma del fiore a palloncino con imboccatura stretta è di difficile accesso agli insetti più grossi come i calabroni (pur tuttavia alcuni di questi hanno trovato il modo di bucare la parte bassa del fiore per accedere al suo nettare) per cui il fiore per facilitare l'impollinazione rimane aperto fino ad ore tarde per favorire gli insetti notturni più piccoli.</li> </ul> <h3><span class="mw-headline" id="Frutti">Frutti</span></h3> <p>Il<span>&nbsp;</span>frutto<span>&nbsp;</span>è una<span>&nbsp;</span>capsula<span>&nbsp;</span>globoso–piriforme compresa col<span>&nbsp;</span>calice<span>&nbsp;</span>persistente<span>&nbsp;</span>e con una corona di denti (in numero di 6) apicali. La capsula alla fruttificazione è lunga tre volte il<span>&nbsp;</span>carpoforo<span>&nbsp;</span>(piccolo peduncolo basale che sostiene la capsula – vedi illustrazione qui sotto). Il frutto è del tipo<span>&nbsp;</span>deiscente<span>&nbsp;</span>nella parte alta con molti semi.</p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg/119px-Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg" decoding="async" width="119" height="120" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg/179px-Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg/238px-Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg 2x" data-file-width="1536" data-file-height="1546" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Calice con stami e stili sporgenti</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/2/2e/Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG/120px-Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG" decoding="async" width="120" height="103" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/2/2e/Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG/180px-Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/2/2e/Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG/240px-Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG 2x" data-file-width="810" data-file-height="697" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Nervature del calice</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/08/Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG/85px-Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG" decoding="async" width="85" height="120" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/08/Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG/128px-Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/08/Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG/171px-Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG 2x" data-file-width="519" data-file-height="729" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Capsula e carpoforo</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/05/Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG/120px-Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG" decoding="async" width="120" height="96" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/05/Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG/180px-Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/05/Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG/240px-Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG 2x" data-file-width="859" data-file-height="688" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Infiorescenza bipara</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/e/e0/Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG/120px-Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG" decoding="async" width="120" height="116" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/e/e0/Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG/180px-Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/e/e0/Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG/240px-Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG 2x" data-file-width="753" data-file-height="725" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Parte persistente della pianta</p> </div> </div> </li> </ul> <h2><span class="mw-headline" id="Distribuzione_e_habitat">Distribuzione e habitat</span></h2> <ul> <li>Geoelemento: il tipo<span>&nbsp;</span>corologico<span>&nbsp;</span>di<span>&nbsp;</span><i>Silene vulgaris</i><span>&nbsp;</span>è definito come “Euroasiatico” (<b>Eurasiat.<span>&nbsp;</span></b>) quindi di provenienza dalle zone freddo - temperate dell'emisfero boreale. È da notare che data la vastità dell'areale di questa pianta (con le sue molte varietà) alcuni autori considerano il<span>&nbsp;</span>geoelemento<span>&nbsp;</span>come “Paleotemperato” (<b>Paleotemp.<span>&nbsp;</span></b>), quasi<span>&nbsp;</span>subcosmopolita<span>&nbsp;</span>(presente cioè in quasi tutte le parti del mondo).</li> <li>Distribuzione: la pianta è presente in<span>&nbsp;</span>Europa,<span>&nbsp;</span>Asia,<span>&nbsp;</span>Africa settentrionale,<span>&nbsp;</span>America meridionale. In<span>&nbsp;</span>Italia<span>&nbsp;</span>è comune in tutte le regioni.</li> <li>Habitat: è possibile trovarla nei prati, arbusteti, boschi radi e margini dei sentieri. La pianta è<span>&nbsp;</span>sinantropa<span>&nbsp;</span>e nitrofila, è frequente quindi la sua presenza in zone ruderali ricche di azoto, o anche nei prati fertili concimati e antropizzati. In alcuni casi può essere considerata erba infestante.</li> <li>Distribuzione altitudinale: da 0 a 2800<span>&nbsp;</span>m&nbsp;s.l.m..</li> </ul> <h2><span class="mw-headline" id="Usi">Usi</span></h2> <div class="thumb tright"> <div class="thumbinner"><img alt="Silene vulgaris ENBLA01.JPG" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/3/39/Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG/220px-Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG" decoding="async" width="220" height="164" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/3/39/Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG/330px-Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/3/39/Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG/440px-Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG 2x" data-file-width="959" data-file-height="715" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> </div> </div> </div> <h3><span class="mw-headline" id="Cucina">Cucina</span></h3> <p>Molto ricercata in gastronomia (con il nome di<span>&nbsp;</span><i>grisol, strigoli, stridoli, strigioli, carletti, strisci, scrissioi, s-ciopit o sclopit, zimole, s-ciopetin, verzulì, cuiet</i><span>&nbsp;</span>o<span>&nbsp;</span><i>versèt</i><span>&nbsp;</span>in Piemonte e nell'Appennino Umbro Marchigiano meglio noti come<span>&nbsp;</span><i>concigli</i>), fra le migliori erbe commestibili, ma solo prima della fioritura, poi le foglie basali diventano troppo coriacee. Si mangiano sia crude, sia cotte (come gli spinaci), in risotti, minestre, ripieni, ravioli e frittate: hanno un sapore dolce e delicato.<sup id="cite_ref-dipbotct_1-0" class="reference">[1]</sup></p> <h3><span class="mw-headline" id="Industria">Industria</span></h3> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">L'industria dalla pianta ricava saponi.</span><sup class="noprint chiarimento-apice" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">[<i>senza&nbsp;fonte</i>]</sup></p> <h2><span class="mw-headline" id="Sagre">Sagre</span></h2> <ul> <li>A<span>&nbsp;</span>Galeata, nell'Appennino forlivese, si tiene ogni anno una tradizionale<span>&nbsp;</span><i>Sagra dello stridolo</i>, dedicata ai piatti tipici cucinati con la silene. Nel<span>&nbsp;</span>forlivese, infatti, quest'erba, è chiamata<span>&nbsp;</span><i>stridolo</i>, a causa del caratteristico rumore che produce allo sfregamento, percepito come uno stridìo.</li> </ul><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 35 (10 S)
Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)

Questa pianta è resistente all'inverno e al gelo. Vedi di più nella descrizione.

Varietà della Bosnia ed Erzegovina
Semi di Prugnolo Selvatico (Prunus spinosa) 1.85 - 2

Semi di Prugnolo Selvatico...

Prezzo 2,25 € SKU: V 156
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<h2><strong>Semi di Prugnolo Selvatico (Prunus spinosa L.)</strong></h2> <h2><strong><span style="color: #ff0000;">Prezzo per il pacchetto di 10 semi.</span></strong></h2> <p>Il prugnolo selvatico (Prunus spinosa L.) è un arbusto a foglia caduca della famiglia delle Rosaceae.</p> <p>È alto tra i 2.5 e i 5 metri. arbusto o alberello folto, con foglie ovate, verde scuro. I fiori, numerosissimi, bianco-neve, con frutti tondi di colore blu compaiono in marzo o all'inizio di aprile e ricoprono completamente le branche. La fioritura avviene in genere tra marzo e aprile, mentre la maturazione dei frutti tra settembre e ottobre. È un arbusto comune, adatto per formare siepi.</p> <p><strong>Habitat</strong></p> <p>È una pianta spinosa spontanea dell'Europa, Asia, e Africa settentrionale; cresce ai margini dei boschi e dei sentieri.</p> <p>Forma macchie spinose impenetrabili che forniscono protezione agli uccelli ed altri animali.</p> <p><strong>Usi</strong></p> <p>I frutti del prugno spinoso sono utilizzati in alcuni paesi per produrre bevande alcoliche (in Inghilterra lo sloe gin, in Navarra, Spagna, il patxaran, in Francia la prunelle, in Giappone l'umeshu ed in Italia il bargnolino o prunella).</p> <p>La corteccia della pianta era utilizzata in passato per colorare di rosso la lana.</p> <p>Come erba medicinale il prugno spinoso è usato come purgante, diuretico e depurativo del sangue.</p> <p>I principi attivi contenuti nei fiori sono cumarine, flavone e glucosidi dell'acido cianidrico; i frutti contengono vitamina C, tannino e acidi organici.</p> <p>Il legno, come quello di molti alberi da frutto è un apprezzato combustibile, è duro e resistente e può essere lucidato. Se di piccole dimensioni viene usato per attrezzi agricoli, intarsi, e bastoni da passeggio.</p> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 156 (2.5g)
Semi di Prugnolo Selvatico (Prunus spinosa) 1.85 - 2

Varietà della Bosnia ed Erzegovina
Semi di Castagno europeo (Castanea sativa) 2.5 - 2

Semi di Castagno europeo...

Prezzo 2,50 € SKU: V 13
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Castagno europeo (Castanea sativa)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5, 10 semi.</strong></span></h2> <p>Il castagno europeo (Castanea sativa Miller), in Italia più comunemente chiamato castagno, è un albero a foglie caduche appartenente allafamiglia delle Fagaceae. La specie è l'unica autoctona del genere Castanea presente in Europa, ma negli ultimi decenni è stato sovente introdotto, per motivi fitopatologici, il castagno giapponese (Castanea crenata). Le popolazioni presenti in Europa sono perciò principalmente riconducibili a semenzali di castagno europeo o a castagni europei innestati sul giapponese o a ibridi delle due specie.</p> <p><strong>Importanza economica e diffusione</strong></p> <p>Il castagno è una delle più importanti essenze forestali dell'Europa meridionale, in quanto ha riscosso, fin dall'antichità, l'interesse dell'uomo per i molteplici utilizzi. Oltre all'interesse intrinseco sotto l'aspetto ecologico, questa specie è stata largamente coltivata, fino ad estenderne l'areale, per la produzione del legname e del frutto. Quest'ultimo, in passato, ha rappresentato un'importante risorsa alimentare per le popolazioni rurali degli ambienti forestali montani e collinari, in quanto le castagne erano utilizzate soprattutto per la produzione di farina.</p> <p>L'importanza economica del castagno ha attualmente subito un drastico ridimensionamento: la coltura da frutto è oggi limitata alle varietà di particolare pregio e anche la produzione del legname da opera si è marcatamente ridotta. Del tutto marginale, infine, è l'utilizzo delle castagne per la produzione della farina, che ha un impiego secondario nell'industria dolciaria.</p> <p>Si ritiene che buona parte delle superfici forestali a castagno siano derivate da una rinaturalizzazione di antiche coltivazioni abbandonate nel tempo[1], mentre la coltivazione si è ridotta alle stazioni più favorevoli, dove è possibile ottenere le migliori caratteristiche merceologiche del prodotto, in particolare il legname[1].</p> <p><strong>Descrizione botanica</strong></p> <p>Il castagno è una pianta a portamento arboreo, con chioma espansa e rotondeggiante e altezza variabile, secondo le condizioni, dai 10 ai 30 metri.</p> <p>In condizioni normali sviluppa un grosso fusto colonnare, con corteccia liscia, lucida, di colore grigio-brunastro. La corteccia dei rami è di colore bianco ed è cosparsa di lenticelle trasverse. Con il passare degli anni, la corteccia si screpola longitudinalmente.</p> <p>Le foglie sono alterne, provviste di un breve picciolo e, alla base di questo, di due stipole oblunghe. La lamina è grande, lunga anche fino a 20-22 cm e larga fino a 10 cm, di forma lanceolata, acuminata all'apice e seghettata nel margine, con denti acuti e regolarmente dislocati. Le foglie giovani sono tomentose, ma a sviluppo completo sono glabre, lucide e di consistenza coriacea.</p> <p>I fiori sono unisessuali, presenti sulla stessa pianta. I fiori maschili sono riuniti in piccoli glomeruli a loro volta formanti amenti eretti, lunghi 5–15 cm, emessi all'ascella delle foglie. Ogni fiore è di colore biancastro, provvisto di un perigonio suddiviso in 6 lobi e un androceo di 6-15 stami. I fiori femminili sono isolati o riuniti in gruppi di 2-3. Ogni gruppo è avvolto da un involucro di brattee detto cupola.</p> <p>Il frutto è un achenio, comunemente chiamato castagna, con pericarpo di consistenza cuoiosa e di colore marrone, glabro e lucido all'esterno, tomentoso all'interno. La forma è più o meno globosa, con un lato appiattito, detto pancia, e uno convesso, detto dorso. Il polo apicale termina in un piccolo prolungamento frangiato, detto torcia, mentre il polo prossimale, detto ilo, si presenta leggermente appiattito e di colore grigiastro. Questa zona di colore chiaro è comunemente detta cicatrice. Sul dorso sono presenti striature più o meno marcate, in particolare nelle varietà del gruppo dei marroni. Questi elementi morfologici sono importanti ai fini del riconoscimento varietale.</p> <p>Gli acheni sono racchiusi, in numero di 1-3, all'interno di un involucro spinoso, comunemente chiamato riccio, derivato dall'accrescimento della cupola. A maturità, il riccio si apre dividendosi in quattro valve. Il seme è ricco di amido.</p> <p><strong>Esigenze ed adattamento</strong></p> <p>Il castagno è una specie mesofila e moderatamente esigente in umidità[2][3]. Sopporta abbastanza bene i freddi invernali, subendo danni solo a temperature inferiori a -25 °C[2], ma diventa esigente durante la stagione vegetativa. Per questo motivo il castagno ha una ripresa vegetativa tardiva, con schiusura delle gemme in tarda primavera e fioritura all'inizio dell'estate. Al fine di completare il ciclo di fruttificazione, la buona stagione deve durare quasi 4 mesi. In generale tali condizioni si verificano nel piano montano (600-1300 m) delle regioni mediterranee o in bassa collina più a nord. In condizioni di umidità favorevoli può essere coltivato anche nelle stazioni fresche del Lauretum, spingendosi perciò a quote più basse. Condizioni di moderata siccità estiva determinano un rallentamento dell'attività vegetativa nel mezzo della stagione e una fruttificazione irregolare[2]. Le nebbie persistenti e la piovosità eccessiva nei mesi di giugno e luglio ostacolano l'impollinazione incidendo negativamente sulla fruttificazione.</p> <p>Nelle prime fasi tollera un moderato ombreggiamento, fatto, questo, che favorisce una buona rinnovazione nei boschi maturi, ma in fase di produzione manifesta una maggiore eliofilia.</p> <p>A fronte delle moderate esigenze climatiche, il castagno presenta notevoli esigenze pedologiche, perciò la sua distribuzione è strettamente correlata alla geologia del territorio. Sotto l'aspetto chimico e nutritivo, la specie predilige i terreni ben dotati di potassio e fosforo e di humus. Le condizioni ottimali si verificano nei terreni neutri o moderatamente acidi; si adatta anche ad un'acidità più spinta, mentre rifugge in genere dai suoli basici, in quanto il calcare è moderatamente tollerato solo nei climi umidi[2]. Sotto l'aspetto granulometrico predilige i suoli sciolti o tendenzialmente sciolti, mentre non sono tollerati i suoli argillosi o, comunque, facilmente soggetti ai ristagni. In generale sono preferiti i suoli derivati da rocce vulcaniche (tufi, trachiti, andesiti, ecc.), ma vegeta bene anche nei suoli prettamente silicei derivati da graniti, arenarie quarzose, ecc., purché sufficientemente dotati di humus. I suoli calcarei sono tollerati solo nelle stazioni più settentrionali, abbastanza piovose, mentre sono mal tollerate le marne.</p> <p><strong>Attuale distribuzione</strong></p> <p>Il castagno vegeta in un areale circumediterraneo, ad estensione frammentata, che si estende dalla penisola iberica alle regioni del Caucaso prossime al Mar Nero[4]. In Europa, la maggiore estensione si ha nelle regioni occidentali: è diffuso nel centro e nord del Portogallo e nelle regioni settentrionali della Spagna, in gran parte del territorio della Francia, fino ad estendersi nel sud dell'Inghilterra, nel versante tirrenico della penisola italiana e nell'Arco alpino fino ad arrivare alla Slovenia e alla Croazia. Qui l'areale si interrompe per riprendere dalle regioni meridionali della Bosnia e del Montenegro ed estendersi in gran parte dei territori dell'Albania, della Macedonia e della Grecia. Infine riprende dalle regioni occidentali della Turchia per estendersi a quelle settentrionali, lungo il Mar Nero, fino al Caucaso.</p> <p>Diffusioni sporadiche[4] si hanno in Germania, in Bulgaria e Romania e nel Nordafrica, nelle regioni dell'Atlante. Nel Mediterraneo, infine, è presente in gran parte del territorio della Corsica, nelle regioni centrali della Sardegna, in Sicilia sui monti Peloritani, Nebrodi, Madonie ed Iblei (Sicilia sud-orientale), infine, in quelle centrali dell'Isola d'Elba.</p> <p>In Italia[4][5] vegeta nella zona fitoclimatica del Castanetum, a cui dà il nome, estendendosi anche nelle zone più fresche del Lauretum, per introduzione da parte dell'uomo. In genere si ritrova su quote variabili dai 200 metri s.l.m. fino agli 800 m nelle zone alpine, mentre nell'Appennino meridionale può spingersi fino ai 1000-1300 metri. La distribuzione è frammentata perché legata a particolari condizioni climatiche e geologiche. La maggiore diffusione si ha perciò in tutto il versante tirrenico della penisola, dalla Calabria alla Toscana e alla Liguria, e nel settore occidentale dell'arco alpino piemontese. Nel versante adriatico e nel Triveneto la sua presenza è sporadica e nella Pianura Padana è praticamente assente. Nelle isole è presente in areali frammentati nelle isole maggiori, circoscritti alle stazioni più fresche. La concentrazione di maggior rilievo si ha in Campania, che contribuisce per circa un terzo all'intera produzione nazionale di castagne.</p> <p>È dunque una tipica essenza degli ambienti boschivi collinari e di quelli montani di bassa quota. L'ecosistema forestale tipico del castagno è la foresta decidua temperata mesofila, dove forma associazioni in purezza o miste, affiancandosi alle Quercus (per lo più farnia e roverella), al frassino, al carpino nero, al noce, al nocciolo, ecc. Per le sue caratteristiche è una specie strettamente associata alla roverella, tipica mesofita della foresta mediterranea decidua.</p> <p><strong>Frutto</strong></p> <p>Il frutto (castagna) è utilizzato da tempi antichissimi, come si è detto, per la produzione di farine. Questo impiego ha oggi un'importanza marginale e circoscritta alla produzione di dolci tipici, come il castagnaccio e il Panmorone (dolce tipico di Campomorone). Ancora diffusa è invece la destinazione dei frutti di buon pregio al consumo diretto, concentrato nei mesi autunnali, e alla produzione industriale di confetture e marron glacé. Interesse del tutto marginale ha il possibile impiego dei frutti come alimento per gli animali domestici.</p> <p><strong>Tannini</strong></p> <p>La corteccia e il legno del castagno sono ricchi di tannini e possono essere impiegate per la sua estrazione, destinata alle concerie. Questa destinazione d'uso, in Italia, ha riscosso un particolare interesse nei primi decenni del XX secolo, epoca in cui l'industria del tannino nazionale faceva largo impiego del castagno, ma dopo il 1940 ha perso importanza sia per la contrazione di questo settore sia per il ricorso, come materia prima, al legno di scarto[4].</p> <p><strong>Legno</strong></p> <p>Il legno di castagno[3] è caratterizzato dalla formazione precoce del durame, perciò presenta un alburno sottile. Il durame è bruno, mentre l'alburno è grigio chiaro. Strutturalmente è un legno eteroxilo con porosità anulare e tende a sfaldarsi in corrispondenza degli anelli[6].</p> <p>Fra i suoi pregi si citano la durevolezza e la resistenza all'umidità, perciò si presta per l'impiego come legno strutturale; la facilità di lavorazione lo rendono adatto ad essere impiegato per la realizzazione di vari manufatti. È inoltre un legno semiduro, adatto secondariamente anche per lavori di ebanisteria.</p> <p>La precocità di formazione del durame rende inoltre possibile l'attuazione di turni di ceduazione relativamente brevi, naturalmente in funzione del tipo di assortimento mercantile richiesto. La densità è dell'ordine di 1 t/m³ nel legno fresco e di 0,58 t/m³ per quello stagionato.</p> <p>Il legno lavorato presenta tonalità variabili dal giallo al rossastro, venature sottili e una spiccata nodosità.</p> <p>Per le sue caratteristiche tecnologiche, il castagno è stato tradizionalmente usato per molteplici impieghi e la realizzazione di travi, pali, infissi, doghe per botti, cesti e mobili, oltre alla già citata estrazione del tannino. Attualmente la sua destinazione principale è l'industria del mobile.</p> <p><strong>Apicoltura</strong></p> <p>L'apicoltura è un'attività accessoria che può appoggiarsi alla castanicoltura. Pur avendo impollinazione prevalentemente anemogama, i fiori maschili del castagno sono bottinati dalle api, perciò questa pianta è considerata mellifera. Il miele di castagno[7] ha una colorazione variabile dall'ambra al bruno scuro, retrogusto amaro, resiste alla cristallizzazione per lungo tempo, è particolarmente ricco di fruttosio e polline. La sua produzione si localizza naturalmente nelle zone a maggiore vocazione per la castanicoltura e, principalmente, nella fascia submontana fra i 500 e i 1000 metri di altitudine, lungo l'arco alpino, il versante tirrenico della fascia appenninica e nelle zone montane della Sicilia settentrionale.</p> <p><strong>Erboristeria</strong></p> <p>L'uso del castagno a scopo medicamentoso è un aspetto marginale, tuttavia questa specie è considerata pianta officinale nella farmacopea popolare[8]: per il contenuto in tannini, la corteccia ha proprietà astringenti, impiegabile in fitocosmesi per il trattamento della pelle. Alle foglie, oltre alle proprietà astringenti, sono attribuite proprietà blandamente antisettiche e sedative della tosse.</p> <p>Sempre nella farmacopea popolare di alcune regioni, la polpa delle castagne, cotta e setacciata, trova impiego in fitocosmesi per la preparazione di maschere facciali detergenti ed emollienti[8].</p> <div> <table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"> <tbody> <tr> <td colspan="2" width="100%" valign="top"> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>                                      all year round                                    </span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>1 cm</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>about 20-23 ° C.</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Until it Germinates</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span>Seeds Gallery 05.11.2012.</span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </div> </body> </html>
V 13 5-S
Semi di Castagno europeo (Castanea sativa) 2.5 - 2

Varietà della Bosnia ed Erzegovina
Spicchi d'aglio bosniaci...

Spicchi d'aglio bosniaci...

Prezzo 1,55 € SKU: VE 229
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Spicchi d'aglio bosniaci "Bosanac"</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per 5 spicchi d'aglio</strong></span></h2> <p><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="4" jsdata="uqLsIf;_;$1012"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb">L'aglio bosniaco "Bosanac" può essere piccolo (in media un bulbo pesa 10 grammi), ma è insostituibile per il gusto e il piccante.</span></span><span> </span><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="5" jsdata="uqLsIf;_;$1013"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb">Oggi, solo poche famiglie ancora conoscono e possiedono questo aglio in Bosnia ed Erzegovina.</span></span><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="6" jsdata="uqLsIf;_;$1014"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb"> </span></span></p> <p><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="7" jsdata="uqLsIf;_;$1015"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb">Dal punto di vista di un coltivatore, è una pianta alta verde scuro ed è un'ottima sopravvissuta, di solito cresce sana e sembra essere in qualche modo resistente a molte delle malattie che possono colpire l'aglio.</span></span><span> </span><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="8" jsdata="uqLsIf;_;$1016"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb">È originario della Bosnia ed Erzegovina ma cresce bene in tutti gli altri paesi.</span></span><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="9" jsdata="uqLsIf;_;$1017"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb"> </span></span></p> <p><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="10" jsdata="uqLsIf;_;$1018"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb">Chi ha la fortuna di possederlo, lo ripianta ogni anno per mantenere questa eccezionale varietà di aglio.</span></span><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="11" jsdata="uqLsIf;_;$1019"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb"> </span></span></p> <p><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="12" jsdata="uqLsIf;_;$1020"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb">È interessante dire che sebbene sia estremamente piccante e abbia un aroma estremamente forte, non ha ancora un cattivo odore per l'alito come altre varietà.</span></span><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="13" jsdata="uqLsIf;_;$1021"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb"> </span></span></p> <p><span jsaction="agoMJf:PFBcW;usxOmf:aWLT7;jhKsnd:P7O7bd,F8DmGf;Q4AGo:Gm7gYd,qAKMYb;uFUCPb:pvnm0e,pfE8Hb,PFBcW;f56efd:dJXsye;EnoYf:KNzws,ZJsZZ,JgVSJc;zdMJQc:cCQNKb,ZJsZZ,zchEXc;Ytrrj:JJDvdc;tNR8yc:GeFvjb;oFN6Ye:hij5Wb" jscontroller="Zl5N8" jsmodel="SsMkhd" jsname="txFAF" class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="it" data-language-to-translate-into="en" data-phrase-index="14" jsdata="uqLsIf;_;$1022"><span jsaction="click:qtZ4nf,GFf3ac,tMZCfe; contextmenu:Nqw7Te,QP7LD; mouseout:Nqw7Te; mouseover:qtZ4nf,c2aHje" jsname="W297wb">Consigliamo vivamente questa varietà di aglio e siamo sicuri che ne rimarrete entusiasti come noi!</span></span></p> </body> </html>
VE 229
Spicchi d'aglio bosniaci Bosanac

Consigliamo questa pianta! Abbiamo testato questa pianta.

Varietà della Bosnia ed Erzegovina

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Semi di tabacco...

Semi di tabacco...

Prezzo 2,45 € SKU: D 1 HR
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<h2><strong>Semi di tabacco Hercegovacki Ravnjak (32 foglie)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 50 semi.</strong></span></h2> <p>Skija è un nome colloquiale per il tabacco Ravnjak piantato nella più ampia area dell'Erzegovina e della Dalmazia. L'Erzegovina orientale è stata la patria di questo tipo di tabacco sin dall'antichità, e in seguito la coltivazione si è diffusa nella parte occidentale di questa regione, così come nella parte meridionale della Dalmazia conosciuta come la regione di Imotski. Il tabacco, che è un vero e proprio "sci" da fumare, si produce nel territorio dell'Erzegovina sin dal XVII secolo</p> <p>Il famoso tabacco della varietà "Herzegovinian plain" è stato iscritto nel registro internazionale dei nomi di origine geografica, ottenendo così la protezione di autenticità mantenuta dall'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) con sede a Ginevra.</p> <p>Negli anni '90 il tabacco è quasi scomparso nell'area dell'Erzegovina. Con la scomparsa del bestiame, scomparve anche il fertilizzante naturale, necessario per la fertilizzazione, per rendere buono il tabacco. La coltivazione è rimasta solo in alcune zone estremamente rurali.</p>
D 1 HR (50 S)
Semi di tabacco Hercegovacki Ravnjak (32 foglie)
Semi di fagioli Babylon

Semi di fagioli Babylon

Prezzo 1,65 € SKU: VE 150 (3,5g)
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<h2><strong>Semi di fagioli Babylon</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 20 semi.</strong></span></h2> <p>Babylon è una vecchia varietà collaudata consigliata per la coltivazione all'aperto. La pianta ha una posizione eretta e non è soggetta ad allettamento. I baccelli del frutto hanno una forma regolare di colore verde scuro, sezione trasversale rotonda e sapore dolce.</p> <p>La lunghezza del baccello del frutto è di 12-14 cm e il diametro è di 7-8 mm. Grazie alla posizione verticale dei rami e alla posizione alta dei baccelli, questa varietà è facile da raccogliere.</p> <p>Questa varietà è eccellente sia per il consumo fresco che per il congelamento.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 150 (3,5g)
Semi di fagioli Babylon
Semi di Opuntia robusta

Semi di Opuntia robusta

Prezzo 1,65 € SKU: CT 7
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2 id="short_description_content"><strong>Semi di Opuntia robusta</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10, 20, 40 semi.</strong></span></h2> <p>Il frutto dell'Opuntia robusta è delizioso, anche molto succoso! La frutta matura intorno a luglio per la prima volta, poi si può avere una seconda volta intorno ad agosto / settembre. La frutta è molto dolce ed è ottima in frullati di frutta o margarita. Il frutto è dolce / succoso e ha un sapore simile all'uva. I frutti o le mele cactus sono di forma ovale e hanno un diametro medio di 1-1 / 4 "a 1-1 / 2" di lunghezza da 3-1 / 2 "a 4".</p> <p>Steli commestibili:<br />Non solo il frutto è commestibile, ma anche i gambi o le pastiglie di nopales sono commestibili nell'insalata di nopales. Si spella l'esterno e si fa bollire la polpa del gambo che viene tagliata a striscioline. Le strisce vengono quindi aggiunte a un'insalata fresca. Ad alto contenuto di nutrienti e anche a basso contenuto di calorie, quindi molto salutare!</p> <p>Opuntia è un genere di piante della famiglia delle Cactaceae di cui fa parte il più noto fico d'India; il suo nome deriva dal greco Opus, per Opunte, l'antica capitale della Locride.</p> <p>Il nome Opuntia venne usato anche da Plinio il Vecchio, ma la pianta che cresceva a quei tempi non ha niente a che vedere con la Opuntia che conosciamo ai giorni nostri e che è originaria dell'America meridionale.</p> <p><strong>Caratteristiche della pianta</strong></p> <p>Le Opuntia fanno tutte parte della famiglia dei cactus; hanno fusti cilindrici, piatti o globulari, detti cladodi; molto raramente producono piccole foglie cilindriche che hanno breve vita e appaiono in pochissime specie e ricoperte da un sottile strato ceroso per limitare la traspirazione e quindi la perdita d'acqua. Possiedono un apparato radicale carnoso che si sviluppa soprattutto in larghezza e meno in profondità, capace di colonizzare gli ambienti più impervi alla ricerca di acqua e nutrimento.</p> <p>I fiori solitari delle Opuntia sono molto vistosi e alla loro sfioritura seguono dei frutti ovoidali contenenti parecchi semi, sulla buccia poi si notano delle piccole protuberanze disposte quasi simmetricamente tra di loro munite di piccolissimi aculei, quasi invisibili, che producono a contatto con la pelle un continuo fastidio.</p> <p>L'Opuntia ficus-indica (fico d'India) è la specie più conosciuta e cresce spontanea in tutto il Mediterraneo. In lingua inglese viene chiamata indian fig, barbary fig o prickly pear mentre in spagnolo è nota sotto il nome di nopal o tuna. Le "foglie" carnose della pianta vengono usate per l'alimentazione dei bovini in genere e anche per i porci (Messico, Africa, Australia, Brasile), mentre il frutto molto ricco di vitamina C viene consumato come delicatezza, trasformato in marmellata, sciroppo e anche in bevande alcoliche (in Messico: conche). Sulla Opuntia vive spesso la cocciniglia, un insetto di cui si conoscono un migliaio di specie: dai corpi essiccati delle femmine del Dactylopius coccus, originario del Messico e già usato per tinture dagli Aztechi, viene estratto l’acido carminico che è un colorante rosso-vivo usato per cosmetici, pigmenti, inchiostri e soprattutto nell’industria alimentare per conferire un aspetto più gradevole a cibi e bevande.</p> <p>Molte altre specie di Opuntia sono rustiche o semi-rustiche e si trovano nei climi miti del nostro paese lungo i litorali di tutte le riviere.</p> <p>La loro coltivazione richiede un terriccio molto drenante e roccioso e, se coltivate in vaso, la terra deve essere concimata e mista a sabbia grossolana; l'esposizione deve essere in pieno sole, le annaffiature regolari in estate vanno completamente sospese in inverno; in questa stagione, le piante - che sopportano anche il freddo - andranno tenute all'aperto ad una temperatura che non superi i 5 o 7 °C per evitare un prolungamento con conseguente indebolimento degli articoli della pianta.</p> <p>La moltiplicazione avviene sia per seme usando un miscuglio di terra e sabbia umida, e mantenendo una temperatura di 21 °C, o più semplicemente staccando un articolo o tagliando la cima di una forma tubolare che verrà preventivamente fatta asciugare e appoggiata a una base di sabbia pura dove la parte tagliata verrà sorretta da paletti provvisori.</p> </body> </html>
CT 7 (10 S)
Semi di Opuntia robusta
Semi di CAVOLO MARINO

Semi di CAVOLO MARINO...

Prezzo 1,95 € SKU: VE 188
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<div id="idTab1" class="rte"> <h2 class=""><strong>Semi di CAVOLO MARINO (Crambe maritima L.)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>20 Semi in confezione.</strong></span></h2> <p>Il cavolo marino (Crambe maritima L.) è un ortaggio della famiglia delle Brassicaceae, poco conosciuto anche se non privo di un certo interesse alimentare.</p> <p>Il suo gusto è simile a quello degli altri cavoli, anche se più delicato.</p> <p><strong>Descrizione</strong></p> <p>La pianta è di color glauco, comprende un grosso rizoma interrato, fusto grosso e ramoso e foglie con forme diverse: le inferiori pennatosette e quelle medie subrotonde. I fiori sono bianchi o rosei e sono riuniti in racemi. Il frutto è una siliqua indeiscente.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>La pianta non ha grandi esigenze climatiche e si adatta a tutti gli ambienti. Preferisce terreni sciolti, fertili e ben strutturati. La pianta si può propagare per seme o più frequentemente per talea di rizoma. La semina si esegue da marzo a giugno e può essere fatta sia in semenzaio sia in ambiente condizionato. La piantagione si attua quando le piante hanno 4-5 foglie. Di solito la piantagione va rinnovata ogni 7-8 anni dall’inizio della produzione. La propagazione per talea si effettua a marzo. Da una pianta in piena efficienza si prendono spezzoni di rizoma e si piantano in solchi nel terreno.</p> <p>Le cure a cui può essere sottoposto il cavolo marino sono come per le altre piante: la scerbatura, la concimazione in copertura, la ripulitura delle foglie secche. Per le piante in produzione va aggiunta la soppressione dei fiori. Per ottenere l’imbiancamento si copre il cespo ben sviluppato con un cappuccio.</p> <p>La raccolta si esegue a mano, usando un falcetto con cui si tagliano i cespi.</p> </div><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 188 (20 S)
Semi di CAVOLO MARINO

Questa pianta è resistente all'inverno e al gelo. Vedi di più nella descrizione.
Semi di uva selvatica...

Semi di uva selvatica...

Prezzo 1,55 € SKU: V 131 WG
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<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di uva selvatica (Vitis spp.)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>L'uva selvatica (Vitis spp.) È stata trovata dai coloni europei quando sono arrivati ​​sulla costa orientale di quelli che ora sono gli Stati Uniti. Abituati all'uva domestica (Vitis vinifera) originaria dell'Europa, le viti rampanti ei frutti dell'uva selvatica incoraggiavano gli intenditori di uva a ibridare varie specie per produrre frutti più grandi e più dolci per vino, succhi e gelatine. Mentre sono state coltivate poche uve autoctone selvatiche, la maggior parte delle uve domestiche sono cultivar vinifera.</p> <p>Le principali differenze tra l'uva selvatica e quella coltivata sono le dimensioni e la dolcezza dei frutti, la resistenza ai parassiti e alle malattie e la propagazione. In generale, l'uva selvatica tende ad avere frutti più piccoli rispetto all'uva domestica.</p> <p>Crescono facilmente e sono molto meno incatenati da malattie e parassiti rispetto alle cultivar di uva coltivate, rendendoli coltivatori piuttosto prolifici. Un altro motivo per cui possono essere classificati come erbacce di uva selvatica.</p> <p>L'uva selvatica produce frutti di diametro compreso tra 1/8 e 1 pollice. Mentre i frutti sono commestibili, variano da acidi a dolci (i semi che offriamo dall'uva selvatica, sono i frutti molto dolci).</p> <p>L'uva selvatica è commestibile?<br />Sì, l'uva selvatica è commestibile</p> <p>L'uva selvatica è ottima per la spremitura e si congela molto bene se non hai tempo o la voglia di spremere immediatamente. Il succo fa un'ottima gelatina. Possono essere cotti in piatti e anche le foglie sono commestibili. Conosciute come "dolma", le foglie sono state a lungo utilizzate nella cucina mediterranea, farcite con riso, carne e varie spezie.</p>
V 131 WG 10 S
Semi di uva selvatica (Vitis spp.)