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<h2><strong>Semi di Tabacco Cubano Criollo 98</strong></h2>
<h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 50 semi.</strong></span></h2>
<p>Il Criollo 98 deriva da un ibrido tra "Habano 92" e "Habano P.R.". Coltivato al sole produce tra 14 e 16 foglie utili per pianta e raggiunge un'altezza media con infiorescenza di 150-160 cm, avendo così una distanza media tra le foglie di soli 5 cm, aspetto questo che lo distingue dalle altre varietà di tabacco scuro cubano. Le foglie più grandi presentano una lunghezza media di 48-52 cm e una larghezza di 24-28 cm. Il suo potenziale di raccolto al sole è di circa 500 quintali per caballeria e di 800 se coltivato en palo. Resistente alla muffa blu, alla Phytophtora parasitica, al TMV (Tobacco Mosaic Virus) e moderatamente resistente alla necrosi ambientale. Raccomandato per le coltivazioni in tapado, al sole en palo e al sole ensartado. Coltivato al sole e raccolto in foglie (ensartado) produce parecchio capote.</p>
<p>Inizialmente si usavano due varietà di tabacco: il Criollo per il ripieno del sigaro, e il Corojo per la capa. Il termine "Criollo" indica un tabacco nativo, pertanto il Criollo dominicano è un tabacco ben diverso dal Criollo cubano. Il Criollo cubano, rappresenta la varietà pregiata, quella che meglio ha rappresentato il tabacco cubano nel mondo, il Tabaco Negro Cubano. La varietà Corojo è stata ottenuta dal Criollo per mano di Diego Rodriguez, che negli anni '30 per primo sviluppò i semi di questa pianta nella fattoria Santa Ines del Corojo, sita nella leggendaria regione della Vuelta Abajo. Il Corojo è stato per molti anni il tabacco usato per il rivestimento esterno dei sigari (capa) grazie alla superiore qualità delle sue foglie, tuttavia negli anni '90 nel combattere il proliferare alcune malattie del tabacco, come la muffa blu (moho azul), gli agronomi e i genetisti cubani (Eumelio Espino Marrero in testa) ottennero nuove varietà di tabacco usando unicamente ibridizzazione intervarietale e selezione. Tali metodi richiedono un periodo di tempo tra gli 8 e i 10 anni tra la prima ibridizzazione e l'ottenimento della varietà pronta per la produzione.</p>
<p>Le varietà utilizzate attualmente per i sigari si chiamano "Habano 2000", "Criollo 98", "Corojo 99" e "Habana 92", usati sia per la tripa che per la capa. L'unica differenza è che le piante usate per la capa vengono coltivate in "tapado", ossìa le coltivazioni vengono coperte con dei teli per attenuarne l'esposizione al sole tra il 27% e il 32%. Per l'esportazione di foglie sfuse o per l'industria di sigarette per il mercato interno si coltivano le varietà "Sancti Spiritus 96" (una varietà ottenuta dal "Pelo de Oro"), "Habano 92" e la recente "IT 2004". Le varietà originali Corojo, Criollo e Pelo de Oro sono state praticamente abbandonate a causa della loro scarsa resistenza al Moho Azul (Peronospera tabacina Adam) per cui era richiesto un utilizzo indiscriminato di appositi agenti agrochimici.</p>
<p>Il primo prodotto della ricerca contro la muffa blu è stata la varietà Habano 2000. Ampiamente sbandierata dai produttori di sigari durante il "cigar boom" degli anni '90 è un ibrido tra il Corojo originale e un tabacco da sigaretta conosciuto come Bell 61-10 che, dopo l'entusiasmo iniziale, comincia ad essere abbandonato in favore di altri ibridi, principalmente per problemi di combustione e di fermentazione come lamentato dai produttori. Successivamente sono state prodotte le varietà Criollo '98 e Corojo '99, descritte come miglioramenti dell'Habana 2000, secondo alcuni ibridi Cuba/Connecticut. Il Criollo 98 ha una foglia più larga e meno amara dell'Habano 2000, più facile da fermentare produce un gusto più dolce.</p>
<p>Si possono modificare entro certi limiti le caratteristiche dimensionali delle foglie (grandezza e spessore) andando a variare la distanza dei filari e l'altezza dei germogli. Il processo di fertilizzazione non viene mai alterato, in quanto questo potrebbe pregiudicare la qualità delle foglie. Il processo di fertilizzazione influisce in generale su tutte le caratteristiche della pianta, incluse quelle organolettiche, ma non particolarmente sull'aroma, in pratica non esiste una fertilizzazione rivolta espressamente al miglioramento dell'aroma. Il colore maduro viene ottenuto tecnicamente durante il processo di fermentazione delle foglie.</p>
<p>Tutte le nuove varietà vengono sottoposte alla Comision Nacional de Degustacion tramite degustazione cieca e, solamente quelle varietà che non vengono individuate tra le tradizionali vengono scelte per la produzione.</p>
D 12 (50 S)