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Semi di Bacca Cinque Sapori (Schisandra chinensis) 1.85 - 1

Semi di Bacca Cinque Sapori...

Prezzo 1,85 € SKU: V 203
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5/ 5
<h2><strong><em><span style="text-decoration:underline;">Semi di Bacca Cinque Sapori (Schisandra chinensis)</span></em></strong></h2> <h3><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h3> <p>Questa volta originaria dall’estrema Russia sud-orientale e dal nord-est della Cina, presentiamo la Schisandra (o Schizandra) chinensis.</p> <p>Conosciuta e usata come pianta medicinale, nei paesi di origine da millenni, la Schisandra chinensis è una liana con fusto legnoso dal portamento molto contenuto, non invadente, ma se lasciata vegetare liberamente, può raggiungere anche dieci metri di altezza. Ha fitte foglie decidue, appuntite, medio-piccole leggermente carnose di un bel colore verde chiaro lucente con marcate nervature che accentuano la bellezza dell’insieme ed un caratteristico picciolo che, quando sono giovani è di color rosso, mentre in autunno, prima della caduta, assumono una piacevole colorazione giallo-arancio.</p> <p> </p> <p>I rami giovani sono erbacei dal colore uguale alle foglie, mentre col tempo si trasformano in semi-legnosi di color bruno e raggiungono al massimo un diametro di poco superiore al centimetro.</p> <p> </p> <p>La Schisandra chinensis (bacca cinque sapori) è paragonabile nel periodo estivo al nostro Rhyncospermum jasminoides, comunemente conosciuto come falso gelsomino e anch’essa ha bisogno di un tutore o qualcosa su cui arrampicarsi in quanto è sprovvista di cirri, o vitigni. Questi sono delle foglie che hanno modificato la loro struttura in filamenti simili al cavatappi che permettono alla pianta di aggrapparsi ad un sostegno (numerosi, tra gli altri, nella vite, passiflora e nel glicine).</p> <p> </p> <p>Particolare è la classificazione botanica: fa parte della famiglia delle Schisandraceae, ma risalendo la classificazione, scopriamo che appartiene alla classe delle Magnoliopsida, la stessa nella quale troviamo le monumentali Magnolie frequenti nei nostri giardini.</p> <p>Pianta rampicante molto rustica, sopporta, senza subire, temperature sotto di dieci gradi, gradisce un’esposizione leggermente riparata dal sole diretto delle ore più calde della giornata, oppure in mezz’ombra; all’ombra tende ad avere la vegetazione più rada e più allungata con meno fiori e, di conseguenza, meno frutti. Questa è una caratteristica comune alla quasi totalità delle piante.</p> <p>Nel 1998 la Russia celebrò la Schisandra chinensis con l’emissione di un francobollo.</p> <p> </p> <p><strong>TERRENO</strong></p> <p>Anche in terreni poco fertili, poveri, sassosi la Schisandra chinensis riesce a vegetare senza problemi. E’ importante che trattengano l’umidità, ma che siano anche ben drenanti, assolutamente non deve ristagnare l’acqua e, se sono coltivate in vaso, accertarsi che vi siano numerosi fori di scolo e usare un terriccio molto drenante. Preferiscono che il terreno sia tendenzialmente acido, con ph inferiore a 7, ma reggono molto bene sbalzi sia acidi che calcarei.</p> <p>Quando si piantuma una Schisandra chinensis si deve prestare molta attenzione affinché l’acqua piovana non percoli alla base e non vi sia vicino lo stillicidio continuo di tubazioni o gomme per innaffiare. Un accorgimento pratico molto valido è quello di fare una leggera montagnetta tutt’attorno alla base della pianta.</p> <p>In terreni molto ricchi e fertili, la Schisandra chinensis tende a vegetare moltissimo producendo lunghe liane con internodi distanti tra loro, questo, oltre a rendere l’aspetto della pianta “filato” causa una minore e più rada produzione di fiori e frutti a discapito dell’estetica e del raccolto.</p> <p> </p> <p><strong>FIORI E FRUTTI</strong></p> <p>Bianco-cerosi, piccoli, con piccioli molto lunghi e non molto appariscenti, ma profumati, sono i fiori che a tarda primavera appaiono numerosi. Sono fiori dioici, significa che gli stami, organi riproduttivi maschili, e i pistilli, organi di riproduzione femminili, non sono sulla stessa pianta.</p> <p>Affinché la pianta femminile di Schisandra chinensis fruttifichi deve avere vicino una pianta maschile. Inoltre i fiori non vengono impollinati dagli insetti, (impollinazione entomofila), ma solo dal vento, (impollinazione anemofila) in quanto contengono polline, ma non nettare per cui la sua mancanza e la modesta appariscenza non inducono gli insetti a posarsi.</p> <p>Dai fiori impollinati in estate compariranno piccoli grappoli, simili a quelli del ribes (vedi), con minuscole bacche sferiche verdi che velocemente raggiungeranno la grandezza di un piccolo acino d’uva. Col passare dei caldi giorni dell’estate, le bacche si trasformano da verdi in rosa chiaro quindi, versa la fine della stagione, in un bel rosso lucente conferendo al cespuglio un magnifico aspetto.</p> <p>Se non colte, le bacche resteranno sulla pianta per lungo tempo, sino all’arrivo del freddo, anche dopo la caduta delle foglie rendendo il cespuglio ancora più caratteristico.</p> <p> </p> <p><strong>UTILIZZO E CONTENUTI SALUTISTICI</strong></p> <p>Comunemente conosciuta nei paesi di origine col nome di Bacca dei cinque sapori, le bacche della Schisandra chinensis richiamano mangiandole un insieme di dolce, salato piccante, amaro ed acido. Viene usata in tanti modi: si produce un vino dolce nelle zone di origine russe, come spezia nei condimenti di carne, in particolare selvaggina e pesce. Usata inoltre anche in pasticceria, per sciroppi, bibite analcoliche e marmellate.</p> <p>Tutte le parti della piante se vengono sfregate emanano un piacevole profumo di limone.</p> <p>E’ la pianta con i più significativi effetti adattogeni tra quelle conosciute, che significa che i principi attivi contenuti nella Schisandra chinensis hanno un potente effetto sulla stimolazione psico-fisica dell’uomo e vanno a curare il male là dove ha colpito.</p> <p>Gli alti effetti adattogeni della Schisandra chinensis possono quindi alleviare e stimolare moltissime disfunzioni: come ricostituente in caso di esaurimento fisico e mentale, con proprietà superiori al più famoso ginseng (Panax ssp), come antiossidante contro i radicali liberi (vedi Goji), migliora l’attività epatica curando eventuali patologie in essere e preservando il fegato da possibili infezioni, è antidepressivo.</p> <p>Le foglie e la corteccia essiccate sono utilizzate per la preparazione di un tè ricostituente al sapore di limone con proprietà anti scorbuto, cura e preserva l’apparato visivo potenziando notevolmente la visione notturna e l’affaticamento oculare, stimola l’attività sessuale maschile e femminile.</p> <p>La Schisandra chinensis contiene lignami che sono fitormoni necessari per le donne durante il periodo di avvicinamento e successivo alla menopausa, ristabilendo l’equilibrio psico-fisico ed attenuando, se non eliminando, tutti i disturbi ad essa collegati.</p> <p>Ricercatori russi, alla fine del secolo scorso, hanno condotto degli studi approfonditi sull’interazione delle sostanze contenute nella Schisandra chinensis con le prestazioni degli atleti: hanno dimostrato che mangiando i frutti e bevendo gli estratti miglioravano le prestazioni, veniva stimolato il sistema cardiovascolare e la respirazione ritardando, nel contempo, la sensazione di stanchezza fisica. Durante questi studi hanno rilevato anche un’elevata attività capillarotrope.</p> <p>Dalla pianta di Schisandra chinensis si estrae un olio essenziale molto apprezzato in profumeria e cosmetica.</p> <p>Nell’assunzione dei derivati della Schisandra chinensis si deve prestare attenzione anche alle controindicazioni. Per prima un’eventuale intolleranza soggettiva ai principi contenuti che possono portare a delle reazioni allergiche, essendo uno stimolatore del sistema nervoso è sconsigliato a coloro che soffrono di ipertensione (pressione alta) o che hanno seri problemi cardiaci o renali, a chi generalmente soffre di insonnia ed è assolutamente da evitare alla donne in stato interessante.</p> <p>Tra i lignami presenti vi sono la schizandrina B e la gomisina A, in particolare, che agiscono da inibitori della glicoproteina. Questa è una proteina usata dalla cellula per eliminare, o ridurre il più possibile, l’assorbimento delle tossine endogene od esogene per cui riveste un’elevata importanza nell’economia del corpo umano e potrebbe interagire pesantemente con l’assunzione di altri farmaci.</p> <p>Si ricorda che queste schede sono a puro titolo informativo e che i Vivai Prandini, comunque certi dell’attendibilità di quanto riportato, non accettano alcuna responsabilità riguardo possibili errori, dimenticanze o cattive interpretazioni. E’ sempre consigliabile consultare un medico specialista prima di iniziare qualsiasi trattamento fitofarmacologico.</p> <p> </p> <p><strong>POTATURA E CURE COLTURALI</strong></p> <p>La Schisandra chinensis è una pianta sarmentosa e dalla vegetazione compatta, ma molto disordinata. Ricordiamo che per pianta sarmentosa si intende quella con fusto o rami lunghi e flessibili, ricadenti verso terra o rampicanti provvisti o meno di cirri e stoloni.</p> <p>Di conseguenza la potatura principale da eseguire nel periodo invernale a pianta spoglia, quando la pianta è diventata adulta, consiste nell’eliminazione, o nel diradamento, dei lunghi tralci che possono partire sia dalla base che dai vari rami. Qualora questi tralci avessero un portamento invadente e disordinato anche nel corso della vegetazione estiva, è sempre possibile la loro eliminazione.</p> <p>Oltre a questo, la potatura è principalmente rivolta all’aspetto estetico e allo spazio a disposizione. Per contenerla e sufficiente accorciare tutti i rametti e diradandola quando comincia a diventare troppo fitta, oltre all’ovvia eliminazione delle parti morte.</p> <p>Pianta molto rustica, ma anche molto intollerante al ristagno idrico: come già detto, non va piantumata in posizioni affossate che indurrebbero al convogliamento dell’acqua piovana o dell’irrigazione, ma in posizione completamente opposta cioè su terreno rialzato.</p> <p>Se nel periodo estivo le foglie tendono a diventare verde pallido, è molto probabile che sia sintomo di esposizione solare troppo forte: è opportuno cambiarle posto o cercare di ripararla nelle ore più calde.</p> <p>Le irrigazioni sono modeste e perlopiù di soccorso nei periodo più siccitosi e caldi dell’estate.</p> <p>I principi attivi di cui la Schisandra chinensis dispone, la difendono dagli attacchi parassitari. Non si annoverano insetti che attaccano la pianta se non in forma molto rara ed occasionale; lo stesso per gli attacchi fungini.</p> <p> </p> <p> </p>
V 203
Semi di Bacca Cinque Sapori (Schisandra chinensis) 1.85 - 1

Varietà dalla Serbia

Varietà dalla Serbia
Semi di Prugna Serbe (Prunus domestica)

Semi di Prugna Serbe...

Prezzo 1,95 € SKU: V 197 (15g)
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5/ 5
<h2 class=""><strong>Semi di Prugna Serbe (Prunus domestica)</strong></h2> <h2><span style="color: #f80000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 (15g) semi.</strong></span></h2> <p>La prugna serba è il terzo più prodotto nel mondo. Nei Balcani, prugna viene convertito in una bevanda alcolica di nome slivovitz (acquavite di prugne) (serbo: šljivovica).</p> <p>&nbsp;</p> <p>Il susino europeo o prugno europeo (Prunus domestica L., 1753) è una pianta della famiglia delle Rosacee che produce i frutti noti col nome di susina o prugna.</p> <p>Il frutto contiene le vitamine A-B1-B2 e C e alcuni sali minerali: il potassio, il fosforo, il calcio e il magnesio. La polpa della susina è utile al fegato per compiere il processo della secrezione biliare.</p> <p>&nbsp;</p> <p>L'albero del pruno ha la tipica forma ad ombrello o ad alberello.</p> <p>Talvolta nodoso, presenta fiori solitamente bianchi che sorgono già all'inizio della primavera.</p> <p>I frutti di forma ovale o sferica variano a seconda delle specie, possono giungere sino a 8 cm di grandezza e sono solitamente di sapore dolce, anche se alcune varietà si presentano aspre e necessitano di essere cotte con zucchero per essere commestibili. Tutte le varietà di frutti di Prunus contengono al loro interno un seme di notevoli dimensioni, che non è commestibile.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Produzione</strong></p> <p>Questo frutto si raccoglie da giugno a ottobre, con la possibilità di ottenere fino a cinque raccolte. Per stabilire il grado di maturazione si valuta il grado rifrattometrico, la resistenza della polpa (misurata col penetrometro), il rapporto solidi solubili/acidità totale e infine la variazione del colore di fondo della buccia. La prima raccolta è generalmente la migliore, fino ad arrivare poi alle ultime che presentano frutti di seconda qualità. Data la natura organolettica della polpa conservare in frigo questo frutto si rivela quasi inutile, in quanto la polpa tende ad imbrunire.</p> <p>&nbsp;</p> <p>La coltivazione del susino avviene generalmente secondo le seguenti tecniche:</p> <p>vaso basso (sesti 5,5 x 3 m)</p> <p>palmetta irregolare (4,5 x 3 m)</p> <p>palmetta libera (4,5 x 3 m)</p> <p>Per quanto riguarda l'irrigazione, si dimostra fondamentale durante il periodo di fioritura. La potatura è diversa in base alla specie. Per il susino europeo è importante lasciare una buona quantità di gemme.</p> <p>&nbsp;</p> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 197 (15g)
Semi di Prugna Serbe (Prunus domestica)
Semi di Salsapariglia Nostrana (Smilax aspera) 2.049999 - 3

Semi di Salsapariglia...

Prezzo 2,05 € SKU: MHS 93
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5/ 5
<h2><strong>Semi di Salsapariglia Nostrana (Smilax aspera)</strong></h2><h2><span style="color: #ff0000;" data-mce-style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione in 10 semi.</strong></span></h2><p>La salsapariglia nostrana (Smilax aspera L.) è una pianta monocotiledone della famiglia delle Liliaceae.</p><p>In Italia è nota anche col nome comune di stracciabraghe o strazzacausi.</p><p>È una pianta arbustiva con portamento lianoso, rampicante, dal fusto flessibile e delicato, ma cosparso di spine acutissime.</p><p>Le foglie, a forma di cuore, hanno i margini dentati e spinosi, e spinosa è anche la nervatura mediana della pagina inferiore.</p><p>I fiori, molto profumati, sono piccoli, giallicci o verdastri, poco vistosi e raccolti in piccole ombrelle; fioriscono, nelle regioni a clima mediterraneo, da agosto ad ottobre.</p><p>I frutti sono bacche rosse, riunite in grappoli, che giungono a maturazione in autunno. Contengono semi minuscoli e rotondi. Insipide e poco appetibili per l'uomo, costituiscono una fonte di nutrimento per numerose specie di uccelli.</p><p><strong>Distribuzione</strong></p><p>È diffusa in Messico, nelle isole Canarie, in Africa centrale (Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Etiopia), in Asia centrale (India, Bhutan, Nepal) e nelle regioni dell'area mediterranea. In Italia è comune in gran parte della penisola, nelle isole maggiori e minori; al Nord è rara e si presenta solo in stazioni isolate (Trieste, Grado, Chioggia, Cervia).</p><p>Cresce spontanea nei boschi e nelle macchie. È una specie legata essenzialmente all'ambiente delle sclerofille, dalla lecceta alle sue forme degradate fino al Oleo-Ceratonion e alla gariga.</p><p>Altitudine: da 0 fino a 1200 m s.l.m.</p><p><strong>Usi terapeutici</strong></p><p>La radice contiene numerosi principi attivi tra cui la smilacina, la salsasaponina, l'acido salsasapinico. Ha proprietà sudoripare e depurative. Può essere utilizzata in infusi e decotti per curare l'influenza, il raffreddore, i reumatismi, l'eczema. Ha inoltre proprietà espettoranti ed emetiche (se somministrata in dosi abbondanti) e gli estratti vengono usati in formulazioni galeniche per migliorare l'assorbimento dei principi attivi farmacologici.</p><p><strong>Uso alimentare</strong></p><p>Nel Salento (Puglia) i germogli teneri di questa pianta vengono raccolti e utilizzati alla stregua degli asparagi selvatici, preparati previa bollitura in frittata; con le uova; sott'olio (in conserva); in insalata, lessati e conditi con olio e aceto di vino.</p>
MHS 93
Semi di Salsapariglia Nostrana (Smilax aspera) 2.049999 - 3

Varietà dalla Grecia

Questa pianta ha frutti giganti
Semi di fico greco nero reale

Semi di fico greco nero reale

Prezzo 2,15 € SKU: V 19 RBG
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5/ 5
<h2><strong>Semi di fico greco nero reale - Vasilika Mavra (Βασιλικά Μαύρα)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per confezione da 50 (0,02g) semi.</strong></span></h2> <p>Si dice che Vasilika Mavra o "Royal Black Greek Fig" sia il miglior fico greco. È ampiamente coltivato in Grecia. L'esterno va dal viola molto scuro al nero e l'interno è rosso.</p> <p>La nostra esperienza (acquisita dalla gente dalla Grecia che la coltiva) è che dopo diversi anni di coltivazione di questa varietà, Vasilika Mavra produce molti fichi viola scuro molto belli che cadono prima di maturare all'interno.</p> <p>La dimensione, la profondità del colore e il numero di frutti crescono di anno in anno. Chi ha la fortuna di aver assaggiato questo fico lo descrive come un profumo di frutti di bosco e miele, denso come la marmellata.</p> <p>Vasilika Mavra produce fichi super dolci che continuano a dare i loro frutti fino alla fine della stagione. Altri nomi: Royal Black Greek Fig, Vasilika Mavra, Βασιλικά Μαύρα,</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 19 RBG (0,02g)
Semi di fico greco nero reale

Questa pianta ha frutti giganti
Semi di Fico Bianco Gigante...

Semi di Fico Bianco Gigante...

Prezzo 1,95 € SKU: V 19 GWF
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5/ 5
<h2><strong>Semi di Fico Bianco Gigante della Dalmazia (Fico ottato (dottato))</strong></h2><h2><span style="color: #ff0000;" data-mce-style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 20 semi.</strong></span></h2><p>Abbiamo portato personalmente questo fico dall'Erzegovina per la prima volta il 10 agosto 2020. Come puoi vedere dalle nostre immagini, i frutti sono enormi e hanno un peso medio di 100-130 grammi.</p><p>Il fico bianco è un'antica varietà italiana conosciuta come Fico ottato (dottato). Ha una crescita rigogliosa e un'alta corona piramidale. Il fico bianco è una varietà dalle rese molto elevate.</p><p>Il fico bianco è a due foglie, è una varietà molto antica di fico. Il frutto è molto grande. La polpa è dolce e il colore del frutto è giallo-verde. È un albero rigoglioso, porta frutti abbondanti e fiorisce due volte.</p><p>Il fico bianco matura tra la fine di luglio e l'inizio di settembre e il periodo di maturazione è breve (un mese).</p><p>Fioritura primaverile da fiori femminili degenerati, carnosi e di dimensioni normali, ma mai commestibili. L'infiorescenza estiva sviluppa un frutto commestibile, allungato da un collo corto, e può raggiungere un peso di oltre 150 g.</p><p>I frutti sono di buona qualità, adatti al trasporto e al consumo freschi ed essiccati. La polpa è di colore bianco chiaro sotto la pelle e miele pallido all'interno, molto succosa, piacevolmente dolce.</p><p>Il fico bianco molto diffuso nella valle della Neretva nella Dalmazia meridionale e centrale.</p><p>I frutti hanno un grande valore dietetico e nutritivo e medicinali per malattie dello stomaco, anemia, ecc.</p><p>Il fico bianco viene consumato fresco, secco, come marmellata, dolce, composta, gelatina e succo.</p><p>Grazie alla sua composizione nutritiva e alle proprietà medicinali, il fico si eleva al di sopra di molti tipi di frutta. Sappiamo già tutti che è stato dimostrato che cancella le rughe e ringiovanisce, e sappiamo anche che il fico o la foglia di fico erano i primi vestiti molto tempo fa.</p><p>I frutti di fico sono molto nutrienti e di alto valore terapeutico dietetico. Sono particolarmente richiesti allo stato fresco durante la stagione turistica, ma anche lavorati in modo diverso durante l'anno, principalmente come frutta secca (fichi secchi).</p>
V 19 GWF (20 S)
Semi di Fico Bianco Gigante della Dalmazia
Semi di ginestra odorosa...

Semi di ginestra odorosa...

Prezzo 1,75 € SKU: T 85
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5/ 5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di ginestra odorosa (Spartium junceum)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p><span>La </span><b>ginestra odorosa</b><span> (</span><i><b>Spartium junceum</b></i><span> </span>L.<span>) è una </span>pianta<span> della </span>famiglia<span> delle </span>Fabaceae<span>, tipica degli ambienti di </span>gariga<span> e di </span>macchia mediterranea<span>. È nota anche come </span><b>ginestra di Spagna</b><span>. È l'unica </span>specie<span> del </span>genere<span> </span><i><b>Spartium</b></i><span>.</span></p> <h2><span class="mw-headline" id="Descrizione">Descrizione</span></h2> <p>È una pianta a<span> </span>portamento<span> </span>arbustivo (alto da 0,5 a 3,00 m), perenne, con lunghi fusti. I<span> </span>fusti<span> </span>sono verdi cilindrici compressibili ma resistenti, eretti, ramosissimi e sono detti<span> </span><i>vermene</i>. Le<span> </span>foglie<span> </span>sono lanceolate, i<span> </span>fiori<span> </span>sono portati in<span> </span>racemi<span> </span>terminali di colore giallo vivo. L'impollinazione<span> </span>è<span> </span>entomogama. I<span> </span>frutti<span> </span>sono dei<span> </span>legumi; i<span> </span>semi<span> </span>vengono lasciati cadere per gravità a poca distanza dalla pianta madre.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Distribuzione_e_habitat">Distribuzione e habitat</span></h2> <p>Specie nativa dell'area del Mediterraneo, dal sud dell'Europa, al<span> </span>Nord Africa<span> </span>al<span> </span>Medio Oriente.<br />Risulta<span> </span>endemica<span> </span>in gran parte dell'areale<span> </span>del bacino del Mediterraneo. Cresce in zone soleggiate da 0 a 1200 m<span> </span>s.l.m.<br />Predilige i suoli aridi, sabbiosi. Può vegetare anche su terreni argillosi, purché non siano dominati dall'umidità e da acque stagnanti.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Coltivazione">Coltivazione</span></h2> <p>Il metodo più utilizzato è la propagazione per seme. La semina si effettua in autunno (settembre) o anche in primavera (da marzo a metà aprile). Per favorire un'elevata percentuale di germinabilità dei semi (circa il 90%) in un tempo piuttosto ridotto, è consigliabile uno dei seguenti trattamenti:</p> <ul> <li>cicli fisici di temperatura: acqua calda a 100 °C per 23 minuti, acqua a 60-65 °C per 30 minuti in acqua a 40 °C per 1 ora, acqua fredda per 40 ore.</li> <li>trattamenti chimici: immersione per 24 ore in una soluzione di NaHCO<sub>3</sub><span> </span>(bicarbonato di sodio) al 2%, 15 - 30 minuti in H<sub>2</sub>SO<sub>4</sub><span> </span>(acido solforico) concentrato con successivo lavaggio abbondante.</li> </ul> <p>I tagli di ringiovanimento sono di ostacolo alla fioritura e alla fruttificazione. Pertanto, se si vogliono ottenere fiori e semi, occorre lasciare inutilizzato, per alcuni anni (5 - 6), un numero adeguato di piante.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Usi">Usi</span></h2> <ul> <li>Essendo una pianta che sviluppa le sue radici in profondità, può essere utilizzata per consolidare terreni.</li> <li>L'estratto assoluto dei fiori è una fragranza ricca ed opulenta che possiede una nota burrosa particolare. Viene prodotto per lo più a<span> </span>Grasse<span> </span>da fiori provenienti dalla<span> </span>Calabria.</li> <li>La concreta di ginestra è una sostanza cerosa intensamente profumata, di colore giallo bruno, ricorda il miele e la cera d'api, sia nel colore che nel profumo, la concreta viene ricavata a mezzo di solventi (esano) il prodotto finale è un miscuglio di oli essenziali, acidi grassi e cere.<span> </span><span class="chiarimento">La distillazione sottovuoto di questa sostanza fornisce un'essenza denominata<span> </span><i>genêt absolu</i>, ossia ginestra assoluta</span><sup class="noprint chiarimento-apice">[<i>non chiaro</i>]</sup>.</li> <li>Dalle vermene si estrae la fibra tessile.</li> </ul>
T 85 (10 S)
Semi di ginestra odorosa (Spartium junceum)
Semi di Aronia Nera (Aronia...

Semi di Aronia Nera (Aronia...

Prezzo 1,95 € SKU: V 29
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<h2><strong>Semi di Aronia Nera (Aronia melanocarpa)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Confezione da 150 semi.</strong></span></h2> <p>Arbusto di medie dimensioni, originario dell'America settentrionale; sviluppa numerosi fusti eretti, densamente ramificati, che raggiungono i 90-150 cm di altezza. Le foglie lanceolate sono di colore verde brillante, divengono rossastre o arancioni in autunno, prima di cadere. In primavera inoltrata produce ampi mazzi di fiori bianco-rosati, con cinque petali; in estate inoltrata ai fiori succedono piccoli frutti tondeggianti, penduli, che divengono neri a maturazione. I frutti di aronia sono commestibili. Questi arbusti hanno uno sviluppo denso, per evitare che perdano le foglie nelle zone più interne, é consigliabile potare alla base i fusti vecchi, ogni 3-4 anni.</p> <p>Esposizione</p> <p>porre a dimora in luogo soleggiato, o semiombreggiato; non temono il freddo e possono sopportare temperature molto rigide. Si adattano anche all'utilizzo nelle aiole stradali, poiché tollerano senza problemi l'inquinamento, ed anche l'aria salmastra delle zone marine.</p> <p>Annaffiature</p> <p>questi arbusti mal sopportano periodi prolungati di siccità; da marzo a ottobre é bene annaffiare regolarmente, se le piogge non sono frequenti. Durante i mesi invernali possono rimanere in terreno asciutto. Si sviluppano senza problemi anche in terreno umido o bagnato.</p> <p>Terreno</p> <p>porre a dimora in terreno ricco e drenato, evitando le zone eccessivamente argillose. In effetti queste piante si possono adattare senza problemi anche nella comune terra da giardino o nei terreni semipaludosi.</p> <p>Moltiplicazione</p> <p>avviene per seme, in autunno, oppure per talea semilegnosa in estate. Le aronie producono numerosi germogli basali, in primavera inoltrata è possibile dividerli dalla pianta madre e porli a dimora singolarmente.</p> <p>Parassiti e malattie</p> <p>in genere non vengono colpite da parassiti o da malattie.</p> <p><strong>Genus:</strong> Aronia</p> <p><strong>Species:</strong> melanocarpa</p> <p><strong>Common Name:</strong> Black Chokeberry</p> <p><strong>Other Name:</strong> Chokeberry, Gueles Noires</p> <p><strong>Pre-treatment:</strong> required</p> <p><strong>Zone Hardiness Cold:</strong> 3</p> <p><strong>Zone Hardiness warm:</strong> 8</p> <p><strong>Plant Type:</strong> Small Shrub</p> <p><strong>Growth rate:</strong> medium</p> <p><strong>Vegetation type:</strong> deciduous</p> <p><strong>Leaf /Flower color:</strong> Green/White</p> <div> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="2" valign="top" width="100%"> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>soak in water for 8- 12 hours </span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>1 months in moist sowing mix at 2-5 ° C refrigerator</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>1 cm</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>20 ° C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>2-8 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </div> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
29 (150 S)
Semi di Aronia Nera (Aronia melanocarpa)

Varietà della Bosnia ed Erzegovina

Questa pianta ha frutti giganti
Semi di prugna bosniaca...

Semi di prugna bosniaca...

Prezzo 2,55 € SKU: V 197 BS
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<h2><strong>Semi di prugna bosniaca gigante (Prunus domestica)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 (6,5g) semi.</strong></span></h2> <p>Questa varietà proviene dalla Bosnia e molto resistente alle malattie. Ci siamo imbattuti per caso in questa susina nel cortile di un contadino e siamo rimasti subito colpiti dalle dimensioni e dal gusto di questa varietà.</p> <p>Sfortunatamente, il proprietario non sapeva quale fosse il nome della varietà, sapeva solo come dirci che questa varietà di prugne era stata piantata dal suo bisnonno e che da allora questa prugna è stata mantenuta e piantata regolarmente in modo che questa varietà si diffonda e conserva il più possibile.</p> <p>Gli abbiamo chiesto come questa prugna tollera l'inverno e le basse temperature, e lui ha risposto che la temperatura nel loro villaggio scende a meno 24 gradi Celsius, e questo non era un problema per questa prugna.</p> <p>I frutti sono davvero enormi e pesano in media dai 70 agli 85 grammi per frutto.</p> <p>Il susino europeo o prugno europeo (Prunus domestica L., 1753) è una pianta della famiglia delle Rosacee che produce i frutti noti col nome di susina o prugna.</p> <p>Il frutto contiene le vitamine A-B1-B2 e C e alcuni sali minerali: il potassio, il fosforo, il calcio e il magnesio. La polpa della susina è utile al fegato per compiere il processo della secrezione biliare.</p> <p>L'albero del pruno ha la tipica forma ad ombrello o ad alberello.</p> <p>Talvolta nodoso, presenta fiori solitamente bianchi che sorgono già all'inizio della primavera.</p> <p>I frutti di forma ovale o sferica variano a seconda delle specie, possono giungere sino a 8 cm di grandezza e sono solitamente di sapore dolce, anche se alcune varietà si presentano aspre e necessitano di essere cotte con zucchero per essere commestibili. Tutte le varietà di frutti di Prunus contengono al loro interno un seme di notevoli dimensioni, che non è commestibile.</p> <p>&nbsp;<strong>Produzione</strong></p> <p>Questo frutto si raccoglie da giugno a ottobre, con la possibilità di ottenere fino a cinque raccolte. Per stabilire il grado di maturazione si valuta il grado rifrattometrico, la resistenza della polpa (misurata col penetrometro), il rapporto solidi solubili/acidità totale e infine la variazione del colore di fondo della buccia. La prima raccolta è generalmente la migliore, fino ad arrivare poi alle ultime che presentano frutti di seconda qualità. Data la natura organolettica della polpa conservare in frigo questo frutto si rivela quasi inutile, in quanto la polpa tende ad imbrunire.</p> <p>&nbsp;La coltivazione del susino avviene generalmente secondo le seguenti tecniche:</p> <p>vaso basso (sesti 5,5 x 3 m)</p> <p>palmetta irregolare (4,5 x 3 m)</p> <p>palmetta libera (4,5 x 3 m)</p> <p>Per quanto riguarda l'irrigazione, si dimostra fondamentale durante il periodo di fioritura. La potatura è diversa in base alla specie. Per il susino europeo è importante lasciare una buona quantità di gemme.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 197 BS (6,5g)
Semi di prugna bosniaca gigante (Prunus domestica)

Semi di La Marruca...

Semi di La Marruca...

Prezzo 1,55 € SKU: T 86
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di La Marruca (Paliurus spina-christi)</strong></h2> <h2><span><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span><strong><br /></strong></span></h2> <p><span>La </span><b>Marruca</b><span> (</span><i>Paliurus spina-christi</i><span> </span>Mill.<span>) è un arbusto </span>perenne<span> molto ramificato, appartenente alla </span>famiglia<span> delle </span>Rhamnaceae<span> e al </span>genere<span> </span>Paliurus<span>. Viene chiamata anche con i nomi volgari di cappellini e soldini.</span></p> <h2><span class="mw-headline" id="Morfologia">Morfologia</span></h2> <p>La marruca è un<span> </span>arbusto,<span> </span>latifoglie<span> </span>e<span> </span>caducifoglie, molto ramificato alto da 3 a 6 metri e con rami<span> </span>spinosi, ha ramoscelli flessibili con<span> </span>spine<span> </span>lunghe 5–8 mm, foglie ovali lunghe 2–4 cm con picciolo corto. I<span> </span>fiori<span> </span>sono ermafroditi, la fioritura va da giugno ad luglio con un'infiorescenza<span> </span>ad ombrello di piccoli fiori gialli. La maturazione dei<span> </span>frutti<span> </span>avviene tra ottobre e dicembre, il frutto è una<span> </span>drupa<span> </span>legnosa in forma di dischetto flangiato di 2-3,5 cm di diametro. La marruca è un arbusto con una crescita molto lenta, è un arbusto longevo ed esistono esemplari plurisecolari. La marruca è un arbusto<span> </span>eliofilo. Talvolta rifiorisce in autunno. Le<span> </span>foglie<span> </span>sono lanceolate e di un colore verde brillante.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Habitat">Habitat</span></h2> <p>Pontico-mediterraneo, cresce in climi temperati e asciutti dal Marocco all'Iran, sopporta temperature basse fino a -10 gradi. la marruca è resitente all'aridità.</p> <p>In<span> </span>Italia<span> </span>ha habitat in zone collinari, si trova dappertutto<span> </span><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">tranne nelle isole. In Sicilia è presente presso Gangi e nel bosco della Ficuzza</span><sup class="noprint chiarimento-apice" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">[<i>senza fonte</i>]</sup>, nelle zone più a meridione e sulle Alpi. Una volta era più diffusa perché usata nelle siepi, ma poi spesso sono state estirpate e in altre zone è stata sopraffatta da<span> </span>piante aliene<span> </span>o<span> </span>alloctone<span> </span>invasive.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Utilizzi">Utilizzi</span></h2> <p>I frutti sono edibili (commestibili) con sapore di mela essiccata. I frutti tostati e macinati costituiscono un surrogato del caffè. L'infuso dei frutti dà una tisana diuretica per eliminare l'acido urico con proprietà ipoglicemizzanti. Dalle foglie si ottiene un preparato cosmetico contro la pelle grassa. Le foglie della pianta costituiscono il nutrimento delle larve della<span> </span><i>Bucculatrix albella</i>.</p> <p>Il discreto contenuto di acidi grassi Omega 3-6, ne fanno un valido aiuto per aiutare a combattere l’eccesso di colesterolo nel sangue e sono coadiuvanti in tutti i processi flogistici in genere, ottimi anche contro le prostatiti.</p> <p>Dai suoi fiori le<span> </span>api<span> </span>producono un ottimo<span> </span>miele, essendo una pianta mellifera e si può produrre quello uniflorale ma è molto rara sul territorio italiano e la produzione è scarsissima.</p> <p>La marruca era usata in passato, in alcune regioni italiane, per fare siepi impenetrabili e per recinzione dei campi a difesa dal bestiame al pascolo. In ragione delle spine e del fitto intreccio dei rami la siepe di Marruca costituiva una barriera pressoché impenetrabile.</p> <p><strong>Come erba medicinale (pianta medicinale) si utilizza il frutto del cespuglio, che contiene alcaloidi e tannini ed è apprezzato soprattutto per le sue capacità antinfiammatorie e antisettiche, antispasmodiche, espettoranti, astringenti e diuretiche.</strong></p> <p><strong>Galeno lo consigliava per i calcoli vescicali. Il decotto di frutta secca (1 cucchiaio / 500 ml di acqua, bollire per 10 minuti e filtrare) viene consumato per tosse, asma, diarrea, ipertensione, purificando il sangue dall'infiammazione. Si combina perfettamente con le comuni bronchiti di semi di lino (Linum), tiglio (Tília cordáta), prímula veris, Plantágo major, Salvia officinalis, Malva sylvestris e asma acuta. Si pensa che abbia un effetto lassativo sull'intestino crasso mentre combatte l'artrite deformante, motivo per cui viene spesso consumato dagli anziani. Esternamente sembra aiutare soprattutto nel trattamento dei focolai di eczemi grazie alla sua azione antinfiammatoria.</strong></p> <p><strong>Nota: la presentazione della pianta sopra non è affatto una ricetta. La consulenza di un esperto è considerata necessaria prima di utilizzare la pianta.</strong></p> <h2><span class="mw-headline" id="Nomi_regionali">Nomi regionali</span></h2> <p>sono tanti i nomi volgari e comuni a livello locale della Marruca: marruca nera, piattini, soldini, cappellini, spino soldini, spino gatto, spina marruca, spino nero, spino crocefisso. A Bari è chiamato: "pane de Criste".</p> <h2><span id="Curiosit.C3.A0"></span><span class="mw-headline" id="Curiosità">Curiosità</span></h2> <p>Il nome<span> </span><i>spina-christi</i><span> </span>ricorda come i suoi rami spinosi furono usati per fare la corona di spine posta sulla testa di<span> </span>Cristo<span> </span>prima della crocifissione.<br />L'uso della pianta è attestato sin dal<span> </span>V secolo<span> </span>a.C. :<span> </span>Greci<span> </span>e<span> </span>Romani<span> </span>chiamavano<span> </span>marrucini<span> </span>il popolo che coltivava la marruca, nome derivato dall'antica città di<span> </span><i>Marouca</i><span> </span>dove era usata per costruire recinzioni per i campi in difesa dal bestiame al pascolo. Per<span> </span>Plinio<span> </span>è un albero della Cirenaica che si chiama<span> </span><i>paliurus</i><span> </span>dal nome di un'antica città della Marmarica<sup id="cite_ref-1" class="reference">[1]</sup>. Infine il suo nome in ebraico è<span> </span>Shamir; con lo stesso nome si indica un mitico strumento usato per intagliare la pietra. In<span> </span>Romagna, o perlomeno a<span> </span>Santarcangelo di Romagna, i rami più vigorosi e dritti, con robusti rametti secondari, erano utilizzati per appendere, in locali riparati, i grappoli d'uva e i pomodori a grappolo da conservare per l'autunno e i primi mesi invernali. Il suo nome in romagnolo è<span> </span><i>maruga.</i></p> <p>La marruca ricorda nell'aspetto il<span> </span>giuggiolo, appartenente alla stessa famiglia di piante.</p> </body> </html>
T 86
Semi di La Marruca (Paliurus spina-christi)

Varietà della Bosnia ed Erzegovina
Semi di fico selvatico...

Semi di fico selvatico...

Prezzo 1,85 € SKU: V 19 WF
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di fico selvatico (dall'Erzegovina)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 20 semi.</strong></span></h2> <p>Abbiamo portato questo fico dall'Erzegovina e l'abbiamo trovato sulle montagne in un deserto completo. Il suo habitat era roccioso e asciutto, il che significa che è resistente alle cattive condizioni del suolo. Ci sono anche siccità costanti in quella parte e nonostante il fatto che la pianta non abbia ricevuto molta acqua, non le ha disturbato affatto a crescere. I frutti sono più piccoli di altre varietà di fichi e viola scuro a maturità. Anche se i frutti sono piccoli sono molto gustosi e dolci. Da fonti affidabili, abbiamo appreso che dove l'abbiamo preso, la temperatura è scesa a -15 ° C in inverno.</p> <p>I fiori di fico sono difficili da individuare perché crescono all'interno dei fichi e tali fiori vengono impollinati dai cosiddetti. vespe di fico, che si sviluppano nei frutti del fico selvatico. La differenza tra un fico domestico e uno selvatico è che il fico domestico fiorisce solo con fiori femminili mentre il fico selvatico ha fiori femminili e maschili.</p> <p>I fichi selvatici crescono a un ritmo anormale rispetto a quelli domestici.</p> </body> </html>
V 19 WF (20 S)
Semi di fico selvatico (dall'Erzegovina)
Semi di cipresso comune...

Semi di cipresso comune...

Prezzo 1,75 € SKU: T 16 CS
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<h2><strong>Semi di cipresso comune (Cupressus sempervirens)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 0,5 g (circa 50 semi).</strong></span></h2> <p>Il<span>&nbsp;</span><b>cipresso comune</b><span>&nbsp;</span>(<i>Cupressus sempervirens</i>,<span>&nbsp;</span>L.) è una conifera appartenente al genere<span>&nbsp;</span><i>Cupressus</i>. <span>Le sue origini sembrerebbero essere dell'Iran e dell'area orientale del&nbsp;</span>mar Mediterraneo<span>; sarebbe stato importato nel Mediterraneo occidentale dai&nbsp;</span>Fenici<span>&nbsp;e dagli&nbsp;</span>Etruschi<span>&nbsp;per motivi ornamentali dal momento che la sua forma piramidale di alcune varietà è molto caratteristica. È una pianta molto diffusa in&nbsp;</span>Italia<span>, ma molto probabilmente non è autoctono</span><sup id="cite_ref-1" class="reference">[1]</sup><span>&nbsp;nonostante oggi rappresenti una delle specie più caratteristiche della&nbsp;</span>penisola<span>. Si tratta di una&nbsp;</span>specie relitta<span>, rappresentante della flora europea prima delle&nbsp;</span>glaciazioni<span>.</span></p> <h2><span class="mw-headline" id="Morfologia">Morfologia</span></h2> <p>Il cipresso mediterraneo è un albero sempreverde che raggiunge i 25 m, ma negli esemplari più vecchi può arrivare anche oltre i 50 m. La sua chioma è molto caratteristica e per motivi ornamentali si sono fatte selezioni mirate ad accentuare questa sua prerogativa trovando così oggi esemplari con la chioma ovale, altri con forma fortemente piramidale e chioma che scende fino a terra. Questo suo aspetto ha permesso all'albero di essere utilizzato anche come frangivento.</p> <p>Possiede una<span>&nbsp;</span>corteccia<span>&nbsp;</span>di colore marrone grigio-bruno con lunghe fessurazioni e il suo<span>&nbsp;</span>legno<span>&nbsp;</span>molto duro è utilizzato per la costruzione di<span>&nbsp;</span>mobili<span>&nbsp;</span>in quanto il suo odore fortemente aromatico lo preserva dalle<span>&nbsp;</span>tarme, dai funghi e dai parassiti, mentre un tempo era anche utilizzato per la costruzione delle navi, data la sua grande resistenza all'umidità.</p> <p>Le<span>&nbsp;</span>foglie, caratteristiche di tutti i tipi di cipresso, sono di colore verde scuro, molto piccole, lunghe circa 1&nbsp;mm, embricate e appressate al rametto, dando una forma detta squamiforme.</p> <p>I<span>&nbsp;</span>fiori<span>&nbsp;</span>disposti all'apice dei rametti, di colore giallo, sono indistintamente maschili e femminili su tutta la pianta.</p> <p>I<span>&nbsp;</span>frutti<span>&nbsp;</span>sono delle piccole sfere di colore verde chiaro da giovani, dette<span>&nbsp;</span><i>galbule</i>, squamate e, dopo una maturazione lunga due anni, cambiano colore diventando marroni, lignificano e si aprono lungo le fenditure delle squame per far cadere i semi alati (acheni).</p> <h2><span class="mw-headline" id="Corologia_ed_ecologia">Corologia<span>&nbsp;</span>ed<span>&nbsp;</span>ecologia</span></h2> <p>Originario dell'Asia Minore e del Mediterraneo orientale, oggi occupa tutto il suo bacino. Esiste da epoche molto remote anche in Iran e in mesopotamia, in cui probabilmente era autoctono, il "Sarv-e Abarkuh", una pianta monumento nazionale iraniano, nella provincia di Yazd, ha una circonferenza di 18 metri e un'età stimata di 4.000 anni, rendendolo il cipresso più vecchio al mondo.<br>Predilige aree a clima caldo, con estati secche e soffre i freddi prolungati, ma la sua riproduzione spontanea e l'adattabilità a tutti i tipi di terreno lo ha portato a vegetare un po' ovunque, anche fino a 700 m s.l.m. e su terreni aridi, così da essere usato anche come un albero da rimboschimento, oltre che da frangivento e ovviamente il suo uso prominente come pianta ornamentale del giardino e del paesaggio.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Fitoterapia">Fitoterapia</span></h2> <p>In<span>&nbsp;</span>fitoterapia<span>&nbsp;</span>l'estratto<span>&nbsp;</span>meristematico<span>&nbsp;</span>(delle gemme) viene utilizzato come tonificante dell'endotelio<span>&nbsp;</span>vascolare.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
T 16 CS (0,5g)
Semi di cipresso comune (Cupressus sempervirens)

Varietà dalla Grecia

Semi di Zafferano (Crocus sativus)

Bulbo di Zafferano (Crocus...

Prezzo 3,75 € SKU: MHS 105 B
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Bulbo di Zafferano (Crocus sativus)</strong></span></h2> <h2><span style="color: #d0121a; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 1 Bulbo.</strong></span></h2> <p><span>Lo zafferano ([ʣaffeˈra:no]) è una spezia che si ottiene dagli stigmi del fiore del Crocus sativus, conosciuto anche come zafferano vero, una pianta della famiglia delle Iridacee. La pianta di zafferano vero cresce fino a 20–30 cm e dà fino a quattro frutti, ognuno con tre stigmi color cremisi intenso. Gli steli e gli stigmi vengono raccolti e fatti seccare per essere usati principalmente in cucina, come condimento e colorante. Lo zafferano, annoverato tra le spezie più costose del mondo, è originario della Grecia o dell'Asia Minore[3][4] e fu coltivato per la prima volta in Grecia. Come clone geneticamente monomorfo, si è diffuso lentamente per la maggior parte dell'Eurasia e più tardi è stato portato in aree del Nord Africa, dell'America del Nord e dell'Oceania.</span></p> <p><span>Lo zafferano vero, la cui specie selvatica è sconosciuta, probabilmente discende dal Crocus cartwrightianus, originario dell'isola di Creta; il Crocus thomasii e il Crocus pallasii sono altri possibili precursori. La pianta è un triploide autoincompatibile il cui maschio è sterile; subisce una meiosi aberrante e quindi non è capace di riprodursi sessualmente in maniera indipendente. La propagazione avviene infatti con moltiplicazione vegetativa, attraverso la selezione di un clone iniziale o per ibridazione interspecifica. Se il C. sativus è una forma mutata del C. cartwrightianus, potrebbe essersi sviluppata come specie, preferita per i lunghi stigmi, da una selezione vegetale nella Creta della tarda età del bronzo.</span></p> <p><span>Il sapore dello zafferano e l'odore simile a fieno e iodoformio sono dovuti alle molecole picrocrocina e safranale. Contiene inoltre un pigmento carotenoide, la crocina, che dà una tonalità giallo-dorata ai piatti e ai tessuti. La sua storia documentata comincia con un trattato botanico assiro del VII secolo a.C. compilato sotto il regno di Sardanapalo e per oltre quattro millenni è stato commerciato ed usato. Attualmente la produzione iraniana di zafferano rappresenta il 90% di quella mondiale.</span></p> <p><strong><span>Etimologia</span></strong></p> <p><span>Il termine zafferano è attestato nella lingua italiana dal XIV secolo[5] e deriva dall'arabo zaʿfarān (</span><span>زَعْفَرَان</span><span>)[6], che equivale al persiano zaâfara[7], termine indicante il croco[8]. La parola è giunta alla lingua italiana attraverso la forma del latino medioevale safaranum, da cui deriva anche la forma spagnola azafran[9]. Una derivazione alternativa vorrebbe che zaʿfarān sia la forma resa in arabo della parola persiana </span><span>زرپران</span><span> zarparān, data da zar + par + -ān, propriamente ‘alle ali d'oro’[10]. Ancora più antico è l'accadico azupiranu, "zafferano". Nel latino classico il termine usato era invece crŏcum[11], prestito linguistico di provenienza semitica: è adattato dalla forma aramaica kurkema attraverso il termine arabo kurkum e gli intermedi greci krokos o karkum, che significa ancora "giallognolo"[12]. L'origine ultima potrebbe essere il sanscrito kunkumam, a meno che non sia anch'esso un prestito dalle lingue semitiche</span></p> <p><strong><span>Descrizione</span></strong></p> <p><span>La forma domestica del croco da zafferano, il Crocus sativus, è una pianta perenne delle Angiosperme che fiorisce in autunno, la cui forma selvatica è sconosciuta. Progenitore potrebbe essere il Crocus cartwrightianus, anch'essa angiosperma dalla fioritura autunnale, originaria della zona orientale del bacino mediterraneo. La forma domestica si è probabilmente originata quando il C. cartwrightianus è stato sottoposto ad un'intensiva selezione artificiale da parte di agricoltori alla ricerca di stigmi più lunghi. Altri possibili progenitori della pianta sono il C. thomasii e il C. pallasii.</span></p> <p><span>È una forma sterile triploide, ovvero avente tre copie di ogni cromosoma omologo a costituire il corredo genetico di ogni esemplare; il C. sativus ha un corredo aploide di otto cromosomi, per un totale quindi di 24. Essendo la pianta sterile, i fiori non riescono a riprodursi attraverso i semi, dovendo fare affidamento sull'intervento umano: gruppi di cormi, organi simili a bulbi che si trovano sottoterra e immagazzinano amido, devono essere scavati, divisi e ripiantati. Un cormo sopravvive per una stagione, producendo con la sua divisione vegetativa fino a dieci piccoli cormi che possono svilupparsi in nuove piante nella stagione successiva. I cormi compatti sono piccoli globi marroni che hanno un diametro di 5 cm, una base piatta e sono avvolti in una densa rete di fibre parallele, rivestimento chiamato "tunica del cormo". Il cormo inoltre sostiene delle fibre verticali sottili e simili ad una rete che crescono fino a 5 cm al di sopra del collo della pianta.</span></p> <p><span>La pianta cresce fino ad un'altezza di 20–30 cm e da essa germogliano 5-11 catafilli, foglie bianche e non fotosintetiche. Queste strutture coprono e proteggono come membrane le 5-11 foglie vere del croco quando sbocciano e si sviluppano. Queste ultime sono verdi, sottili, dritte e lanceolate, con un diametro di 1–3 mm e possono svilupparsi o dopo che i fiori si sono aperti (isteranzia) oppure contemporaneamente alla fioritura. I catafilli del C. sativus potrebbero comparire, secondo alcuni, prima della fioritura se nella stagione di crescita la pianta pianta viene irrigata presto. L'asse dei fiori ha delle piccole brattee, foglie specializzate che germogliano dallo stelo del fiore, il pedicello. Dopo l'estivazione in primavera, la pianta emette le sue foglie vere, ognuna lunga fino a 40 cm. In autunno compaiono le gemme viola. Solo nel mese di ottobre, dopo che la maggior parte delle altre piante ha liberato i propri semi, si sviluppano dei fiori dal colorito brillante che varia tra una leggera sfumatura pastello di lilla e un malva più scuro e screziato. I fiori hanno un profumo dolce, simile al miele. Appena terminata la fioritura, le piante raggiungono un'altezza media minore di 30 cm. Da ogni fiore spunta uno stilo a tre punte, ognuna delle quali termina con uno stigma cremisi intenso alto 25–30 mm.</span></p> <p><strong><span>Coltivazione</span></strong></p> <p><span>Il Crocus sativus cresce molto bene nella macchia mediterranea e in climi simili come chaparral californiano e matorral cileno, dove la brezza estiva, calda e secca, soffia su terre semi-aride. Può tuttavia sopravvivere anche a inverni freddi, tollerando temperature fino a -10 °C e brevi periodi coperto dalla neve. È necessaria l'irrigazione se cresce al di fuori di ambienti umidi come quello del Kashmir, dove ci sono precipitazioni medie annuali di 1000–1500 mm; rispetto alla zona di coltivazione principale, quella iraniana, le regioni di coltura in Spagna (500 mm annui) e in Grecia (400 mm annui) sono molto più secche. Ciò è possibile grazie alla tempistica della stagione umida locale: abbondanti piogge primaverili ed estati più secche costituiscono un clima ottimale. La pioggia immediatamente precedente alla fioritura aumenta il raccolto di zafferano, un tempo piovoso o freddo durante la fioritura invece promuove malattie e riduce il raccolto. Un'umidità persistente e condizioni di forte caldo danneggiano le coltivazioni; conigli, topi ed uccelli causano danni scavando i cormi. Nematodi, ruggini delle foglie e marcescenza dei cormi costituiscono altre minacce. Tuttavia l'inoculazione del bacillo del fieno può portare vantaggi ai coltivatori accelerando la crescita dei cormi e aumentando la biomassa di stigmi raccolti.</span></p> <p><span>La pianta sopravvive male in condizioni d'ombra, crescendo al meglio esposta alla piena luce solare. Ideali sono i terreni inclinati verso la luce del sole, come ad esempio quelli inclinati verso sud nell'emisfero boreale. La semina viene effettuata principalmente a giugno nell'emisfero settentrionale, dove i bulbi vengono piantati ad una profondità di 7–15 cm; le radici, lo stelo e le foglie possono svilupparsi tra ottobre e febbraio. La profondità e lo spazio tra i cormi sono fattori critici nel determinare i raccolti. Cormi "madre" piantati più in profondità producono zafferano di alta qualità, ma formano meno boccioli e cormi "figli". Gli agricoltori italiani ottimizzano la resa dei pistilli piantando a 15 cm di profondità e in file a una distanza di 2–3 cm; una profondità di 8–10 cm ottimizza invece la produzione di fiori e cormi. I coltivatori greci, marocchini e spagnoli impiegano profondità e distanze proprie, adattate ai loro ambienti.</span></p> <p><span>Il C. Sativus preferisce suoli argilloso-calcarei friabili, a bassa densità, ben irrigati e ben drenati e con alto contenuto organico. Letti coltivati tradizionalmente promuovo un buon drenaggio. Il contenuto organico dei suoli veniva storicamente incrementato con l'applicazione di 20-30 tonnellate di concime per ettaro. In seguito, senza ulteriori applicazioni di concime, venivano piantati i cormi. Dopo il periodo estivo di quiescenza, i cormi emettono le loro foglie strette ed iniziano a gemmare nella prima parte dell'autunno, a metà del quale, poi, fioriscono. La raccolta deve necessariamente essere fatta velocemente: dopo essere sbocciati all'alba, i fiori appassiscono velocemente con il passare del giorno; tutte le piante fioriscono in una finestra di una o due settimane. All'incirca 150 fiori insieme fruttano 1 g di pistilli di zafferano secchi; per produrre 12 g di zafferano secco (o 72 g umido e raccolto da poco) è necessario 1 kg di fiori. Un fiore appena colto ha una resa media di 30 mg di zafferano fresco o 7 mg di zafferano secco.</span></p> <p><span>Circa il 90% della produzione mondiale di zafferano arriva dall'Iran[13]. In Italia lo zafferano viene prodotto in diverse regioni, con il riconoscimento di denominazione di origine protetta per lo zafferano aquilano (Abruzzo, provincia dell'Aquila), lo zafferano di Sardegna (provincia del Sud Sardegna) e lo zafferano di San Gimignano (Toscana, provincia di Siena). Altre zone di coltivazione nella penisola sono a Montegiorgio, nelle Marche, e a Cascia e Città della Pieve, in Umbria.</span></p> <p><strong><span>Chimica</span></strong></p> <p><span>Lo zafferano contiene più di 150 composti volatili ed aromatici ed ha anche svariati composti attivi non volatili, molti dei quali sono carotenoidi, tra cui si possono citare zeaxantina, licopene ed α- e β-carotene. Il colore giallo-arancione dorato dello zafferano però è dovuto principalmente all'α-crocina, l'estere di trans-crocetina e di di-(β-D-gentiobiosile), avente il nome IUPAC di acido 8,8-diapo-8,8-carotenoico. Ciò significa che la crocina alla base dell'aroma dello zafferano è un estere digentiobiosico del carotenoide crocetina. Le crocine stesse sono una serie di carotenoidi idrofilici, esteri polieni della crocetina o monoglicosilici o diglicosilici. La crocetina è un acido dicarbossilico polienico coniugato che è liposolubile, essendo idrofobico. Quando la crocetina è esterificata con due molecole di gentobiosio, uno zucchero idrosolubile, il prodotto è anch'esso idrosolubile. L'α-crocina che ne risulta è un pigmento carotenoide che può costituire più del 10% della massa di zafferano secco. I due gentobiosi esterificati rendono l'α-crocina ideale per colorare piatti a base acquosa e non lipidici, come pietanze a base di riso.</span></p> <p><span>Il glucoside amaro picrocrocina è responsabile del sapore dello zafferano. La picrocrocina (formula chimica: C16H26O7; nome sistematico: 4-(β-D-glucopyranosyloxy)-2,6,6- trimethylcyclohex-1-ene-1-carboxaldehyde) è l'unione di una subunità aldeidica conosciuta come safranale (nome sistematico: 2,6,6-trimetilcicloesa-1,3-diene-1-carbossialdeide) con un carboidrato. Ha delle proprietà insetticide e pesticide e può costituire fino al 4% dello zafferano secco. La picrocrocina è una versione troncata del carotenoide zeaxantina prodotta attraverso clivaggio ossidativo ed è anche il glicoside dell'aldeide terpenica safranale.</span></p> <p><span>Quando lo zafferano, dopo la raccolta, viene fatto seccare, il calore e l'azione enzimatica dividono la picrocrocina in D-glucosio e una molecola libera di safranale. Il safranale, un olio volatile, dona allo zafferano gran parte del suo caratteristico aroma; esso è meno amaro della picrocrocina e in alcuni saggi può arrivare a costituire fino al 70% della frazione volatile dello zafferano secco. Un altro elemento determinante per l'aroma dello zafferano è il 2-idrossi-4,4,6-trimetil-2,5-cicloesadien-1-one, che quando viene fatto seccare come il fieno, produce un profumo descritto come quello dello zafferano. I chimici ritengono che questo abbia l'influenza più forte nel determinare il profumo dello zafferano, nonostante la sua presenza quantitativamente minore rispetto al safranale. Lo zafferano secco è molto sensibile alle fluttuazioni di pH e i suoi legami chimici si rompono rapidamente in presenza di luce ed agenti ossidanti. Per questo motivo deve essere conservato in contenitori ermetici, per minimizzare il contatto con l'ossigeno atmosferico. Lo zafferano è però piuttosto resistente al calore.</span></p> <p><strong><span>Classi e categorie ISO 3632</span></strong></p> <p>Lo zafferano non è tutto della stessa qualità e intensità. L'intensità dipende da vari fattori, tra cui la quantità di stilo raccolto insieme allo stigma rosso e l'età dello zafferano stesso. <span>La maggior presenza di stilo nella parte raccolta significa una minore intensità per grammo di zafferano, poiché il colore e il profumo sono concentrati negli stigmi. Lo zafferano da Spagna, Iran e Kashmir viene classificato in classi in base alle quantità relative di stigmi rossi e stili gialli. Le classi dello zafferano iraniano sono: "sargol" (solo le punte degli stigmi rossi, la classe con la maggior intensità), "pushal" or "pushali" (stigmi rossi più alcuni stili gialli, intensità più bassa), "bunch" (stigmi rossi più una maggiore quantità di stili gialli, presentato in piccoli mazzetti come fascetti di grano in miniatura) e "konge" (solo stili gialli, per cui viene rivendicato l'avere un aroma, ma con uno scarso potenziale colorante). Le classi dello zafferano spagnolo sono: "coupé" (il più intenso, come il "sargol" iraniano), "mancha" (come il "pushal" iraniano), e, in ordine di intensità decrescente, "rio", "standard" e "sierra". Il nome "mancha" nella classificazione spagnola può avere due significati: una classe generica di zafferano oppure una varietà di qualità molto alta coltivata in Spagna, con una specifica origine geografica. Il vero zafferano La Mancha coltivato in Spagna ha il riconoscimento di prodotto DOP, indicato sull'etichetta. I coltivatori spagnoli hanno lottato molto per ottenere questo status poiché si sono resi conto che le importazioni di zafferano iraniano rietichettato in Spagna e venduto come zafferano La Mancha stavano danneggiando il marchio originale.</span></p> <p><span>Le nazioni che producono quantità minori di zafferano non hanno termini specifici per le diverse classi e possono produrne solo una. Di contro, i produttori artigianali in Europa e Nuova Zelanda hanno la maggior parte del lavoro nella raccolta di zafferano mirata all'alta qualità, offrendo solo un prodotto di classe estremamente alta.</span></p> <p><span>In aggiunta alle descrizioni basate sul metodo di raccolta, lo zafferano può essere categorizzato in base allo standard internazionale ISO 3632[14] dopo misurazioni in laboratorio del contenuto in crocina (responsabile del tipico colore), picrocrocina (responsabile del gusto) e safranale (responsabile dell'aroma). Spesso però sull'etichetta del prodotto non c'è una chiara informazione riguardo alla classe e solo una piccola parte dello zafferano in vendita pronto nel Regno Unito è etichettato con la categoria ISO. Questa mancanza di informazioni rende difficile per gli acquirenti condurre delle scelte consapevoli al momento di comparare i prezzi ed acquistare zafferano.</span></p> <p><span>Secondo lo standard ISO 3632 è dirimente anche la determinazione del contenuto che non provenga dagli stigmi ("contenuto in scarti floreali") e di altre sostanze estranee come materiali inorganici (le "ceneri" della chimica analitica, residuali dopo la combustione di un campione). Gli standard per la classificazione vengono stabiliti dall'Organizzazione internazionale per la normazione, una federazione di organizzazioni nazionali di standardizzazione. L'ISO 3632 riguarda unicamente lo zafferano e fissa tre categorie: III (di qualità più bassa), II e I (di qualità più alta). Precedentemente esisteva anche una categoria IV, al di sotto della III. I campioni vengono assegnati alle varie categorie valutando il contenuto di crocina e picrocrocina nella spezia, rivelato dalla misura dell'assorbanza specifica all'analisi per spettrofotometria. Il safranale è trattato in maniera leggermente diversa, poiché le misurazioni non vengono distinte in base a valori soglia, ma i campioni di ogni categoria devono restituire un valore tra 20 e 50.</span></p> <p><span>Questi dati vengono misurati attraverso analisi spettrofotometriche eseguite in laboratori certificati presenti in tutto il mondo. Una maggiore assorbanza indica maggiori livelli di crocina, picrocrocina e safranale, e di conseguenza un maggior potenziale colorante, ed è anche segno di una maggiore intensità per grammo. Il valore di assorbanza della crocina è chiamato "forza colorante" dello zafferano esaminato e può variare da un minimo inferiore ad 80 (tipico della categorie IV) fino ad un massimo di 200 ed oltre (per la categoria I). I campioni migliori (costituiti dalle punte degli stigmi, per la maggior parte rosso-marroncine, selezionate dai fiori più pregiati) forniscono all'esame una forza colorante superiore a 250, rendendo uno zafferano di questo livello quattro volte più intenso di uno di categoria IV. I prezzi di mercato delle diverse varietà dipendono da queste categorie ISO. Il sargol e il coupé ricadono generalmente nella categoria I dell'ISO 3632, il pushal e il mancha nella II. Su molte delle etichette delle confezioni di zafferano non vengono indicate né la categoria ISO 3632 né la forza colorante (che misura la crocina contenuta).</span></p> <p><span>Molti coltivatori, commercianti e consumatori però rifiutano i risultati di questi test di laboratorio. Alcune persone preferiscono un metodo più olistico, campionando i lotti di pistilli in base a gusto, aroma, flessibilità ed altre caratteristiche in una maniera simile a quella praticata dai degustatori di vino professionisti. Le informazioni sulle classi ISO 3632 e sulla forza colorante permettono comunque ai consumatori di fare comparazioni istantanee tra la qualità di diversi marchi, senza la necessità di acquistare e saggiare lo zafferano. In particolare, i consumatori possono calcolare il valore economico in base al prezzo per unità di forza colorante invece che in base al prezzo per grammo, vista l'ampia gamma di forza colorante che i diversi tipi di zafferano possono avere.</span></p> <p><span>Nonostante tentativi per controllare la qualità e per una standardizzazione, una lunga storia di adulterazione dello zafferano, in particolare nelle varietà più economichea, continua ancora in tempi moderni. Sofisticazioni sono state documentate per la prima volta in Europa nel Medio Evo, quando chi veniva trovato a vendere zafferano adulterato veniva giustiziato secondo il codice Safranschou. Metodi tipici includono il mescolamento in sostanze diverse come barbabietola, fibre di melograno, fibre di seta tinte di rosso, e gli stami gialli del croco, senza sapore e senza odore. Un altro metodo è quello quello di bagnare le fibre di zafferano con sostanze viscide come miele o oli vegetali per aumentarne il peso. Lo zafferano in polvere è comunque di più facile adulterazione, con curcuma paprica e altre polveri usate come riempitivi per allungare la miscela. La sofisticazione può consistere anche nella vendita di miscele di diverse classi di zafferano etichettate in modo fallace. In India infatti, lo zafferano di alta intensità del Kashmir viene spesso venuto e mescolato con un più economico zafferano iraniano d'importazione, fenomeno che è costato ai coltivatori del Kashmir molti dei loro guadagni.</span></p> </body> </html>
MHS 105 B
Semi di Zafferano (Crocus sativus)