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Semi di Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) 1.95 - 1

Semi di Liquirizia...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 46
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p>La liquirizia (Glycyrrhiza glabra L., 1758) è una pianta erbacea perenne, alta fino a un metro, appartenente alla famiglia Fabaceae, nonché l'estratto vegetale ottenuto dalla bollitura della sua radice</p> <p> </p> <p><strong>La pianta</strong></p> <p>Il genere Glycyrrhiza comprende 18 specie di perenni a fioritura estiva, diffuse in Eurasia, Australia e America. G. glabra, quella più usata, è originaria dell'Asia sudoccidentale e della regione mediterranea. Questa pianta è una erbacea perenne rustica, cioè resistente al gelo, e cresce principalmente nell'Europa meridionale in terreni calcarei e/o argillosi. La pianta sviluppa un grosso rizoma da cui si estendono stoloni e radici, lunghi due metri. Della liquirizia vengono usate le radici di piante di tre-quattro anni, raccolte durante la stagione autunnale ed essiccate.</p> <p> </p> <p><strong>Usi e proprietà</strong></p> <p>La liquirizia è utilizzata in erboristeria e nella medicina cinese, in cucina per la preparazione di dolci, caramelle e tisane ed infine è utilizzata come additivo per le sigarette insieme al cacao. La tradizione popolare attribuisce alla radice di liquirizia diverse proprietà farmacologiche: digestiva, antinfiammatoria, depurativa, diuretica e protettiva della mucosa. Le foglie dalle proprietà cicatrizzanti, antibatteriche e antinfiammatorie vanno usate fresche. Antiulcera, emolliente, rinfrescante, espettorante, corticostimolante ed antiflogistica. In commercio la radice può essere trovata in bastoncini da masticare, tagliuzzata per decotti e tisane, in confetti preparati con estratto di liquirizia pura, ridotta in polvere e in succo (estratto nero) come dolcificante e correttivo del sapore nell'industria farmaceutica. L'estratto di liquirizia è diffuso soprattutto in Calabria. Ippocrate la consigliava contro la tosse.</p> <p> </p> <p><strong>Principio attivo</strong></p> <p>Il principio attivo più importante della liquirizia è la glicirrizina che le conferisce un'azione antinfiammatoria e antivirale. Inoltre è più dolce del saccarosio. La moderna ricerca cerca di trarne vantaggio per nuove prospettive terapeutiche: terapia dell'ulcera, malattie croniche del fegato, e prevenzione di gravi malattie autoimmuni.</p> <p> </p> <p><strong>Effetti ormonali</strong></p> <p>Costello e Lynn nel 1950 hanno isolato nella liquirizia un composto steroideo che armonizza la secrezione ormonale, inibendo l'eccessiva produzione di estrogeni. Ha un effetto ormonale di tipo estrogenico.</p> <p> </p> <p><strong>Avvertenze</strong></p> <p>La liquirizia, comunque, va assunta saltuariamente, facendo attenzione a non superare il dosaggio di mezzo grammo al giorno di glicirrizina (cosa che può capitare assumendo caramelle alla liquirizia o lassativi ricchi di estratti di concentrati di liquirizia). La glicirrizina, infatti, ha effetti collaterali sull'equilibrio dei sali minerali nel corpo; un abuso di liquirizia, quindi, può provocare ritenzione idrica, aumento della pressione (tramite riassorbimento del sodio, e maggiore escrezione di potassio), gonfiore al viso e alle caviglie, mal di testa e astenia. Pertanto le persone predisposte a ipertensione, ad edemi, i diabetici, le donne in gravidanza o in allattamento, devono evitare l'uso prolungato di estratti di questa pianta. Evitare l'uso in caso di epatopatie colestatiche, cirrosi epatica, ipertensione, ipopotassiemia e grave insufficienza renale.</p> <p> </p> <p>Può aumentare l'eliminazione di potassio provocata da altri farmaci, perdita che provoca ipersensibilità nei confronti dei glicosidi digitalici.</p> <p> </p> <p>Ricercatori dell'Università di Bologna, guidati da Giorgio Cantelli Forti, hanno però precisato e approfondito le conoscenze sull'estratto di Glycyrrhiza glabra, dimostrando che l'aumento della pressione c'è solo in seguito al consumo di caramelle e dolciumi in cui è contenuta la sola glicirrizina, che è uno dei componenti della liquirizia, ma non se questa è consumata nella sua integrità.</p> <p> </p> <p><strong>Tossicità</strong></p> <p>La liquirizia può non essere indicata per alcuni soggetti sensibili al principio attivo, in modo particolare se somministrata a bambini, a persone che hanno superato i 55 anni d'età e a soggetti che ne assumono dosi maggiori di quelle consigliate e per lunghi periodi di tempo.</p> <p> </p> <p><strong>Tradizioni locali</strong></p> <p>La Calabria vanta una centenaria tradizione nella produzione di liquirizia. L'azienda Amarelli, fondata da Giorgio Amarelli a Rossano, è tra quelle attive in Europa nella produzione di liquirizia, e utilizza circa 300 lavoratori. Il Museo della Liquirizia, aperto dal 2001, anch'esso unico in Europa, conta circa 40.000 visitatori all'anno e sorge sull'area dell'antico stabilimento agricolo e produttivo.</p> <p> </p> <p>Anche l'Abruzzo vanta un ottimo quantitativo di produzione di liquirizia: è la seconda regione per produzione; lavora la pianta fin dall'epoca romana, soprattutto ad Atri e dintorni.</p> <p> </p> <p>Nel mondo arabo è popolarissimo l'estratto di liquirizia diluito in acqua, chiamato sūs (in arabo: ﺳﻮﺱ). I venditori della bevanda indossano un abito multicolore, con un predominante colore rosso, di foggia particolare, con un copricapo a forma di ampio sombrero, con piccoli sonagli appesi al bordo della falda. In Egitto il richiamo ai potenziali clienti è: «ʿerq sūs, yā ḥarranīn (liquirizia, o accaldati)».</p> <p> </p> <p><strong>La storia</strong></p> <p>La liquirizia era una pianta importante nell'antico Egitto, in Assiria e in Cina, era già nota nell'antica medicina greca ma solo nel XV secolo è stata introdotta dai frati domenicani in Europa. Come risulta dal primo erbario cinese, in Asia la liquirizia è utilizzata da circa 5.000 anni ed è una delle piante più importanti. I medici cinesi la prescrivono per curare la tosse, i disturbi del fegato e le intossicazioni alimentari.</p> <table> <tbody> <tr> <td> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>Soak in water for about 24 hrs</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>Just lightly cover with substrate</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>min. 20 ° C</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>until it germinates </span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td> <p><br /><span><strong><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em></em></strong></span></p> <p><span><strong><em>All Rights Reserved.</em></strong></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </body> </html>
MHS 46
Semi di Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) 1.95 - 1
Semi di Crescione d'acqua - pianta medicinale

Semi di Crescione d'acqua...

Prezzo 2,45 € SKU: MHS 54
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Crescione d'acqua - pianta medicinale</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 100 semi.</strong></span></h2> <p>E' una pianta acquatica, perenne , ma coltivata come annuale . Il crescione raggiunge i 60 cm di lunghezza , cresce spontanea lungo i corsi d'acqua o nelle acque ferme .</p> <p>Il crescione delle fontane viene chiamato anche Nasturzio Officinale . Contiene molte minerali preziosi per la salute come ferro, fosforo, manganese e calcio,ed anche alte concentrazioni di vitamina C, A, B2, PP ed E.</p> <p>Le foglioline tenere vengono utilizzate crude nelle insalate , per il particolarissimo sapore leggermente piccante .</p> <p>Periodo di semina : Primavera .</p> <p>Necessita di terriccio mantenuto costantemente umido e lontano dalla luce diretta , ancora meglio se in penombra  . Le foglioline sono pronte da consumare già dopo poche settimane dalla semina .</p> <h3><strong>WIKIPEDIA:</strong></h3> <p>Il crescione d'acqua (Nasturtium officinale R. Br., 1812) è una pianta perenne della famiglia delle Brassicaceae (o Crucifere).[1] Tipica pianta spontanea che vive lungo lenti corsi d'acqua, in terreni semissommersi e acquitrinosi; predilige luoghi ombrosi.</p> <h3><strong>Giardinaggio</strong></h3> <p>Può essere facilmente coltivato nell'orto prelevando piccoli cespi da piante giovani spontanee. Vengono trapiantati in terriccio organico mantenuto sempre umido. Può anche essere seminato in vasetti di torba e poi trapiantato.</p> <h3><strong>Uso culinario</strong></h3> <p>Squisito ortaggio che si mischia alla lattuga, cicoria, pomodori, ravanelli e qualsiasi insalata mista.</p> </body> </html>
MHS 54 (100 S)
Semi di Crescione d'acqua - pianta medicinale
Semi di peperone dolce di Kurtovska Kapija  - 3

Semi di peperone dolce di...

Prezzo 1,95 € SKU: PP 39
,
5/ 5
<h2 class=""><strong>Semi di peperone dolce di Kurtovska Kapija (Porta di Kurt)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Pacchetto di 50 semi.</strong></span></h2> <p>Il peperone dolce Kurtovska kapija (Porta di Kurt) è una delle varietà preferite in Serbia quando si tratta di conservare il cibo invernale, specialmente per preparare <span style="color: #ff0000;"><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Ajvar" target="_blank" title="Ajvar" style="color: #ff0000;" rel="noreferrer noopener"><strong>"Ajvar"</strong></a></span>. Il frutto è dolce, pesa da 150 a 300 grammi, pericarpo grande e spesso nel verde scuro tecnologicamente maturo e in rosso biologicamente intenso.</p> <p>La pianta: frutti forti, compatti, alti e pendenti.</p> <p>Kurt's Gate Pepper è una varietà tardiva.</p> <p>Le rese variano fino a 30 t / ha</p> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
PP 39 (50 S)
Semi di peperone dolce di Kurtovska Kapija  - 3

Varietà dall'Italia
Semi di Pomodoro PRINCIPE BORGHESE  - 2

Semi di Pomodoro PRINCIPE...

Prezzo 1,65 € SKU: VT 69
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Pomodoro PRINCIPE BORGHESE</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5, 10, 20 semi.</strong></span></h2> <p>Pianta indeterminata (da impalcare), piccoli frutti di forma ovale a grappoli di colore rosso vivo. Particolarmente idoneo alla conservazione invernale appeso in cantina. Predilige un clima temperato caldo. Esposizione calda e soleggiata, riparata dal vento.</p> <p>&nbsp;<strong>Semina:</strong></p> <p>in pieno campo o in semenzaio. La disponibilità di varietà precocissime e adatte alla coltivazione al coperto permette la semina per un lungo periodo dell’anno. In generale si semina in semenzaio a fine inverno-inizio primavera.</p> <p><strong>Trapianto: </strong></p> <p>Appena la piantina è maneggiabile, si trapianta in vasetti di 8 cm per aiutare la formazione di buone radici e si mette a dimora a fine aprile-inizi maggio all’aperto. In zone molto calde, per una raccolta tardiva, si può piantare all’aperto in giugno.</p> <p><strong>Distanza: </strong></p> <p>per la coltivazione famigliare: tra le file 60-90 cm, 45-60 cm sulle file.</p> <p><strong>Consigli: </strong></p> <p>coltivare piante di Tagete intercalate ai pomodori per controllare i nematodi; non coltivare pomodori nella stessa posizione prima di 4 anni e non farli precedere o seguire da altre solanacee. Togliere tutti i getti laterali quando sono lunghi 3 cm, asportare tutte le foglie sotto il più basso palco di frutti. Le varietà indeterminate necessitano obbligatoriamente di sostegni alti.</p> <p>&nbsp;PIANTA DETERMINATA: i sostegni non sono indispensabili</p> <p>PIANTA INDETERMINATA :necessita di sostegni.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 69 (5 S)
Semi di Pomodoro PRINCIPE BORGHESE  - 2

Varietà dal Perù
Semi di Peperoncini Aji White Fantasy 3 - 1

Semi di Peperoncini Aji...

Prezzo 3,00 € SKU: C 82
,
5/ 5
<h2><strong><em><span style="text-decoration:underline;">Semi di Peperoncini Aji White Fantasy</span></em></strong></h2> <div id="idTab1" class="rte"> <h3><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h3> <p>Straordinaria pianta ornamentale che raggiunge un'altezza di 1,50 mt. circa, che produce molti frutti croccanti edibili di portamento pendulo a forma leggermente campanulata, hanno una colorazione bianco ed al color avorio a maturazione finale, di bassa/media piccantezza, dall'ottimo profumo e dall'ottimo sapore, si può utilizzare per la preparazione di salse o per insalate.</p> </div> <div> </div> <div> </div> <div> </div>
C 82
Semi di Peperoncini Aji White Fantasy 3 - 1
Semi di Bacca Biancaneve della Tasmania 1.35 - 3

Semi di Bacca Biancaneve...

Prezzo 1,35 € SKU: V 101
,
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Bacca Biancaneve della Tasmania (Gaultheria Hispida)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p><span style="color: #ff0000;"><strong></strong></span>Questa meravigliosa bacca si trova solo ed esclusivamente in Tasmania ed apre i suoi fiori in Maggio/ Giugno, seguiti da frutti bianco candido per tutto l'autunno.</p> <p>Resiste al freddo ed alla neve ma preferisce un angolino piu' riparato quando possibile</p> <p>Nativa della foresta piovosa della Tanzania ha un fogliame molto attraente, rosso, che cambia con la crescita della pianta che presentera' anche una 'peluria' rosso ruggine / marrone. .</p> <p>Si consiglia di tenere i semi in frigo, per simulare l'inverno (processo chiamato ' stratificazione') e vanno poi seminati in un terreno ben drenato, sabbioso.</p> <p>Si puo' seminare in qualsiasi periodo dell'anno avendo cura di non coprire troppo il seme (si puo' usare la sabbia) e tenere umido.</p> <p>Va poi tenuto ad una temperatura di 15/20 gradi ed i semi germineranno in circa 6 settimane, anche se alcuni semi impiegano piu' tempo di altri.</p> <p>I frutti vianchi formano una maccchia meravigliosamente bianca sullo sfondo scuro e verde di foglie.</p> <p>Perfetta anche per climi freddi in quanto non viene disturbata da neve o climi rigidi.</p> <h2><span style="color: #ff0000;">Gelo resistenti -40C</span></h2> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="2" valign="top" width="100%"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Seeds / Cuttings</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">about 4-10 weeks in a moist substrate at 2-5 ° C in a refrigerator or cold house</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p> </p> <p><span style="color: #008000;">Needs Light to germinate! Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">about 20 ° C.</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">30-60 days</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span style="color: #008000;"><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena.</em></span></p> <p><span style="color: #008000;"><em> All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </body> </html>
V 101
Semi di Bacca Biancaneve della Tasmania 1.35 - 3
Semi di Ultra rari Graviola ANNONA EDULIS

Semi di Ultra rari Graviola...

Prezzo 4,50 € SKU: V 10 AE
,
5/ 5
<h2><strong><em><span style="text-decoration: underline;">Semi di Ultra rari Graviola ANNONA EDULIS</span></em></strong></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 2 semi.</strong></span></h3> <p>La graviola è un frutto esotico ricco di proprietà benefiche. Ecco alcuni consigli per coltivarla in vaso o in giardino a partire dal seme. La graviola è il frutto della Annona muricata, una pianta originaria delle Antille, che in seguito si è diffusa in Asia, Meridionale e Sudamerica, arrivando anche nell'Europa mediterranea. Il frutto della graviola, chiamata spesso semplicemente annona o anona, viene coltivato anche in Italia, per la precisione nella zona di Reggio Calabria. Questo frutto ha conquistato una denominazione di origine locale e si parla pertanto di Annona di Reggio.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Il successo sarà maggiore se vi trovate in una zona dal clima caldo in Italia o nel mondo. Tenete presente che in Calabria l'annona - o graviola - inizia la fioritura a maggio. La maturazione del frutto avviene tra agosto e settembre, mentre il raccolto comincia a fine settembre e termina a metà dicembre.</p> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="2" valign="top" width="100%"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Seeds / Cuttings</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">pour hot water over the seeds + soak about 24 h&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">1 cm</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">25 ° C +</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">about 2-6 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>&nbsp;</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br><span style="color: #008000;"><em>Copyright © 2012 </em></span></p> <p><span style="color: #008000;"><em>Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em></span></p> <p><span style="color: #008000;"><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 10 AE (2 S)
Semi di Ultra rari Graviola ANNONA EDULIS

Questa pianta è resistente all'inverno e al gelo. Vedi di più nella descrizione.

Varietà della Bosnia ed Erzegovina
Semi di Melograno (Punica granatum, L.) 1.5 - 1

Semi di Melograno (Punica...

Prezzo 2,45 € SKU: V 117 O
,
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<h2><strong>Semi di Melograno (Punica granatum)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Confezione da 50 semi.</strong></span></h2> <p>Il melograno (Punica granatum, L.) è una pianta della famiglia delle Punicaceae (o Lythraceae secondo la classificazione APG), originario di una regione che va dall'Iran alla zona himalayana dell'India settentrionale, e presente sin dall'antichità nel Caucaso, e nell'intera zona mediterranea.</p> <p><strong>Origine e diffusione</strong></p> <p>Il melograno è ritenuto originario dell'Asia sud – occidentale, ed è stato coltivato nelle regioni caucasiche da tempo immemorabile. In Asia è attualmente coltivato ampiamente in Armenia, Azerbaijan, Iran, Turchia, e nelle parti più aride del Sud-Est Asiatico, dall'Arabia al Pakistan, India, Malesia, Indonesia; è inoltre coltivato nelle regioni aride dell'Africa tropicale[2]. È presente da epoca preistorica nell'area costiera del Mediterraneo, risulta storicamente che vi sia stato diffuso dai Fenici, dai Greci e in seguito dagli Arabi. Fu introdotto in America latina dai colonizzatori spagnoli nel 1769, ed è attualmente coltivato ampiamente in Messico e, negli Stati Uniti, in California ed Arizona.[3]</p> <p>Il nome di Genere Punica deriva dal nome romano della regione geografica costiera della Tunisia, e della omonima popolazione, altrimenti chiamata cartaginese (popolazione di estrazione fenicia che colonizzò quel territorio nel VI a.C.); le piante furono così nominate perché a Roma i melograni giunsero da quella regione.</p> <p>Il nome "melograno" deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi”). La stessa origine è riconosciuta anche in altre lingue come in inglese “Pomegranate”, ed in tedesco “Granatapfel” (mela coi semi). In antico inglese era noto con il nome di "apple of Grenada" (mela di Granada).</p> <p>La città spagnola di Granada ha infatti nello stemma un frutto di melograno, in spagnolo (granada) ed in antico francese (la grenade) significavano appunto melograno, la denominazione della città spagnola deriva dalla introduzione del frutto operata dalla dominazione moresca nella penisola iberica.</p> <p>In italiano il nome melograno è derivato direttamente dal latino: malum punicum o malum granatum; in italiano il frutto è nominato col termine di “melagrana”.</p> <p>Una radice del nome del melograno deriva dall'antico egiziano rmn, da questo deriva l'ebraico rimmôn, e l'arabo rummân.</p> <p>Dall'arabo il termine passò ad altre lingue, come il portoghese (romã),[4] nella lingua della Cabilia (rrumman) e nel maltese ("rummien").</p> <p><strong>Foglie e frutti</strong></p> <p>Le foglie sono opposte o sub opposte, lucide, strette ed allungate, intere, larghe 2 cm e lunghe 4–7 cm.</p> <p>I fiori sono, nella specie botanica, di un vivo colore rosso, di circa 3 cm di diametro hanno tre-quattro petali (molti di più in alcune varietà orticole, alcune varietà da orto o da giardino sono coltivate solo per i fiori, alcune varietà sono a colore bianco o rosato).</p> <p>Il frutto (melagrana) è una bacca (detta Balausta) di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata, a volte sub–esagonale, diametro da 5 a 12 cm, la dimensione è fortemente condizionata dalla varietà e, soprattutto, dalle condizioni di coltivazione. Il frutto ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzione di placentazione ai semi, detti arilli (fino a 600 ed oltre per frutto).[5] I semi, di colore rosso, in alcune varietà sono circondati da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula e, nelle varietà a frutto commestibile dolce e profumata. Il frutto reca in posizione apicale (opposta al picciolo) una caratteristica robusta corona a quattro-cinque pezzi, che sono residui dl calice fiorale.</p> <p><strong>Varietà</strong></p> <p>Le varietà sono numerosissime, data anche la notevole variabilità della specie.</p> <p>A titolo di esempio: in Iran sono state censite dall'Istituto Agricolo di Ricerca di Yazd.[6] Le varietà più note sono: Soveh, Sioh, Rabob, Aghaei, Ardestony, Shisheh cap, Shirin Shahvor, Bajestony, Malas e Daneh Siah, Touq Gardan, Khazar, Shecar e Ashraf (Behshahr), Wonderful One, Ako, Alak, Arous, Farouq, Rahab, Khafar e Shiraz, Ferdous e Khorasan, Bi daneh Sangan.</p> <p>Esiste una varietà nana del Melograno (P. granatum nana), caratterizzata da dimensioni molto più contenute in ogni parte della pianta (altezza, dimensioni delle foglie, dei fiori, dei frutti); i frutti inoltre non sono commestibili, privi di dolcezza sono acidi ed astringenti; questa varietà è di norma usata per Bonsai, o comunque come piccola pianta decorativa da vaso.</p> <p>L'unica altra specie appartenente a Punica è la Punica protopunica (Melograno di Socotra), endemica dell'isola di Socotra. Differisce per avere fiori rossi, o rosa, di minori dimensioni, e frutti meno dolci.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>La coltivazione e consumo del frutto del melograno nella fascia che va dall'Azerbaijan all'Iran, Armenia, Palestina ed Egitto è documentata per il ritrovamento risalente a diversi millenni fa di reperti archeologici di residui di semi e bucce in focolari.</p> <p>La coltivazione non pone difficoltà di rilievo. La pianta ha una forte tendenza a produrre polloni radicali a costituire una boscaglia fitta, il portamento ad albero isolato è favorito dalla asportazione dei getti accessori che si dipartono dalla base del fusto e dalle radici. Una limitazione della propagazione vegetativa migliora la produzione dei frutti.</p> <p>Il melograno è una pianta resistente all'arido estivo ed alle temperature invernali tipiche del Mediterraneo; in tali condizioni è straordinariamente resistente ad ogni tipo di malattia. In ambiente inadatto, eccessivamente umido o piovoso, in estate è soggetto a marciumi radicali. In ambiente ben drenato resiste agevolmente a -10 °C, (14 °F).</p> <p>La sola condizione richiesta è la coltivazione in ambiente secco e ben drenato, con elevata insolazione; non esistono esigenze particolari di suolo, anche se ovviamente per produzioni fruttifere di rilievo è necessaria una adeguata profondità, moderatamente concimato. Irrigazioni di soccorso sono utili solo in caso di estrema siccità o con suoli desertici o poco profondi.</p> <p>Si propaga per semina, ma in tal caso non sono assicurate le caratteristiche della pianta madre, si moltiplica più frequentemente in primavera per talea semilegnosa o per margotta, con una certa difficoltà per innesto. Nelle moltiplicazioni vegetative le caratteristiche varietali sono conservate.</p> <p>Esistono oltre 300 ibridi, il centro israeliano dell'Università Ebraica di Gerusalemme è il maggior centro mondiale per la ricerca e l'ibridazione e si avvale di coltivatori provenienti da tutto il mondo per verificarne l'efficacia delle piantagioni. Per l'Italia il maggior produttore è l'italo-israeliano Uzi Cairo.</p> <p>In Italia tra i primi produttori ad aver intuito le possibilità di sviluppo e di espansione delle coltivazioni sono stati i fratelli Durante, i quali nel Salento hanno cominciato le coltivazioni sin dal 2001 (www.melagrane.com) per ampliare la coltivazione nella primavera del 2006, introducendo alcune pregiate varietà tra cui la Wonderful di provenienza israeliana.</p> <p><strong>Avversità</strong></p> <p>Insetti dannosi al melograno sono la farfalla Virachola isocrates ed il Leptoglossus zonatus.</p> <p>I frutti del melograno possono essere attaccati da alcuni patogeni fungini tra cui Cercospora spp. (che provoca macchie), Alternaria alternata, Aspergillus spp. e Botrytis cinerea.</p> <p><strong>Usi</strong></p> <p>Il melograno viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini, le varietà nane in vaso sui terrazzi; industrialmente si coltiva per la produzione dei frutti eduli, le melagrane. Questo tipo di frutto, botanicamente, è definito balausta.</p> <p>Si usano per le proprietà medicinali la corteccia delle radici prelevata in primavera o in autunno, e la scorza dei frutti raccolta in autunno, ricche di tannino, tagliate a pezzetti e fatte essiccare all'aria.</p> <p>La polvere ottenuta, utilizzata come decotto, ha proprietà tenifughe, astringenti, e sedativo nelle dissenterie; per uso esterno il decotto ha proprietà astringenti, per clisteri o irrigazioni vaginali.</p> <p>I preparati a base di corteccia di radici sono estremamente pericolosi, provocando fenomeni di idiosincrasia. Dalle radici stesse si ricava un colorante impiegato nella cosmesi.</p> <p>L'infuso dei petali viene utilizzato come rinfrescante delle gengive. Dalla scorza si ottiene una tonalità di giallo tipicamente utilizzata negli arazzi arabi. I semi eduli ricchi di vitamina C, hanno proprietà blandamente diuretiche, si usano anche per la preparazione di sciroppi e della Granatina.</p> <p><strong>Usi culinari</strong></p> <p>Dopo avere aperto il frutto con un coltello è necessario spaccarlo in più parti ed estrarre i semi staccandoli dalle membrane a cui sono fissati. In caso di quantità rilevanti la separazione è favorita dal fatto che immersi nell'acqua i semi affondano mentre le membrane galleggiano.</p> <p>I semi sono spesso consumati direttamente, ma dato che la parte commestibile è la polpa traslucida che aderisce e circonda il seme, per poter inghiottire la polpa occorre inghiottire anche il seme, legnoso. Questo spiega il fatto che il maggior consumo si ha dopo la estrazione del succo dalla polpa.</p> <p>I semi di alcune varietà selvatiche sono essiccati e macinati, e sono usati come componenti, a volte acidificanti in altre salse.</p> <p>Le scorze dei frutti hanno anche proprietà aromatiche e vengono utilizzate per dare il gusto amarognolo a Vermouth e aperitivi.</p> <p>Nella città di Foggia il melograno è rinomato per essere uno degli ingredienti principali del grano cotto, un dolce che si prepara per la Commemorazione dei defunti. Come tutti gli altri ingredienti (grano, cioccolato, noci, cedro etc.), i chicchi di melograno utilizzati per preparare questa ricetta hanno una simbologia che richiama contemporaneamente alla morte e alla prosperità.</p> <p><strong>Succo</strong></p> <p>Il sapore del succo è molto variabile, secondo le varietà. Alcuni succhi possono essere molto dolci, altri più acidi. Di norma il sapore è intermedio, con una base di dolce, un fondo acidulo, ed un tono leggermente amaro ed astringente dato dalla componente tannica dell'arillo.</p> <p>Il succo di melograno è detto granatina ed è ottenuto dalla spremitura dei semi, spesso diluito e zuccherato, è usato come bevanda.</p> <p>La produzione di succo ("granatina") è praticamente l'unica definibile come "industriale" per le melagrane; occorre dire, ad onor del vero, che pressoché la totalità dei succhi di produzione industriale definiti "granatine" sono in realtà miscele di succhi di agrumi, lamponi, ribes ed aromi naturali, con poco, o spesso nulla, di succo di melagrana. La produzione del vero succo di melagrana è molto costosa, dato che prevede molta mano d'opera per un prodotto esiguo. La produzione dei frutti per il consumo fresco ha valore solo in mercati di nicchia.</p> <p>Il succo è spesso usato, nelle cucine tradizionali dei paesi di origine, per preparare salse, dolci o piccanti, per cibi tradizionali, per guarnire la carne o il riso.</p> <p><strong>Nutrizionali e fitochimici</strong></p> <p>Il succo di melograno è un'eccellente sorgente di vitamina C e del gruppo B, di potassio e di notevoli quantità di Polifenoli antiossidanti.</p> <p><strong>Simbolismo</strong></p> <p>Per il colore dei numerosi semi, di un rosso traslucido brillante, racchiusi in un involucro robusto, il frutto ha colpito la immaginazione umana per essere un prodigio prezioso della natura, questa conclusione è ripresa da molte culture come quella ebraica, greca, babilonese, araba e cristiana. Il contrasto è ancora più accentuato dal fatto che la pianta viva in ambiente semi-desertico.</p> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="2" valign="top" width="100%"> <p align="center"><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>soak in water for 12-24  hours</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>Needs Light to germinate! Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>10-15°C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>10 - 45 days</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> </td> <td valign="top"> <p align="center"><br /><span><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 117 O (50 S)
Semi di Melograno (Punica granatum, L.) 1.5 - 1

Varietà dall'India
Semi Di Gac Fruit (Momordica cochinchinensis)

Semi Di Gac Fruit...

Prezzo 3,85 € SKU: P 139
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi Di Gac Fruit (Momordica cochinchinensis) Vegetale Esotico</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 1 semi.</strong></span></h2> <div>Semi of gac frutta ( momordica cochimchinensis). Bene sapere in cuicina asiatica. Contiene 70 volte piu licopene poi pomodoro.</div> <div>Aril the consumer to prevent colon cancer. Used to treat cancer. Without the use of chemotherapy.</div> <div>Gac grows on dioecious vines and is usually collected from fence climbers or from wild plants. The vines can be commonly seen growing on lattices at the entrances to rural homes or in gardens. It only fruits once a year, and is found seasonally in local markets. The fruit itself becomes a dark orange color upon ripening, and is typically round or oblong, maturing to a size of about 13 cm in length and 10 cm in diameter. Its exterior skin is covered in small spines while its dark red interior consists of clusters of fleshy pulp and seeds.</div> <p>Can be propagated by seed or by plant roots. Wetland. Due to the relatively vine needs water. Gac will start flowering around 2-3 months after planting to flowering will begin in May and lasts until the flowers in August. Ripe for harvest approximately 20 days during the month. July to February and in the first season can be harvested up to the 30-60 result.</p> <p><strong>Sowing techniques "GAC FRUIT" to grow faster than normal.</strong></p> <p>The shell of the seed is very Crackers need a break. To make it grow faster too.</p> <p>On Crackers with a short knife cleaver Hard shell that will break off easily. Similar to lamb, watermelon seed it again time to grow up to 2.5 weeks, it cleared the light breaks through the soil.</p> <p><strong><a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Gac" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Wikipedia</a>:</strong></p> <p>Momordica cochinchinensis is a Southeast Asian fruit found throughout the region from Southern China to Northeastern Australia, mostly Vietnam.</p> <p><strong>Etymology</strong></p> <p>It is commonly known as gac, from the Vietnamese gấc (pronounced [ɣək˦˥]) or quả gấc (quả being a classifier for spherical objects such as fruit). It is known as mùbiēguǒ (木鳖果) in Chinese, and variously as Baby Jackfruit, Spiny Bitter Gourd, Sweet Gourd, or Cochinchin Gourd in English.</p> <p><strong>Characteristics</strong></p> <p>Because it has a relatively short harvest season (which peaks in December and January), making it less abundant than other foods, gac is typically served at ceremonial or festive occasions in Vietnam, such as Tết (the Vietnamese new year) and weddings. It is most commonly prepared as a dish called xôi gấc, in which the aril and seeds of the fruit are cooked in glutinous rice, imparting both their color and flavor. More recently, the fruit has begun to be marketed outside of Asia in the form of juice dietary supplements because of its allegedly high phytonutrient content.</p> <p><strong>Growth</strong></p> <p>Gac grows on dioecious vines and is usually collected from fence climbers or from wild plants. The vines can be commonly seen growing on lattices at the entrances to rural homes or in gardens. It only fruits once a year, and is found seasonally in local markets. The fruit itself becomes a dark orange color upon ripening, and is typically round or oblong, maturing to a size of about 13 cm in length and 10 cm in diameter. Its exterior skin is covered in small spines while its dark red interior consists of clusters of fleshy pulp and seeds.</p> <p><strong>Traditional uses</strong></p> <p>Traditionally, gac has been used as both food and medicine in the regions in which it grows. Other than the use of its fruit and leaves for special Vietnamese culinary dishes, gac is also used for its medicinal and nutritional properties. In Vietnam, the seed membranes are said to aid in the relief of dry eyes, as well as to promote healthy vision.[citation needed] Similarly, in traditional Chinese medicine the seeds of gac, known in Mandarin Chinese as mùbiēzǐ (Chinese: 木鳖子), are employed for a variety of internal and external purposes.</p> <p><strong>Nutrients and phytochemicals</strong></p> <p>Typical of orange-colored plant foods, gac fruit contains carotenoids such as beta-carotene (provitamin A).[1] Vietnamese children fed a rice dish containing beta-carotene from gac had higher blood levels of beta-carotene than those in the control group.[2] Gac aril oil contains high levels of vitamin E.[3] Fatty acids in the aril oil may facilitate absorption of fat-soluble nutrients, including carotenoids.[4]</p> <p>Due to its high content of beta-carotene and lycopene,[1][4] gac extracts may be sold as a food supplement in soft capsules or included in a juice blend. Gac contains substantial lycopene, beta-carotene[1] and a protein that may inhibit the proliferation of cancer cells.[5] Two cyclotides isolated, MCoT-I and MCoT-II, may have properties to inhibit trypsin.</p> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="2" valign="top" width="100%"> <h3><span style="color: #008000;"><strong>Istruzioni per semina</strong></span></h3> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">soak in water for 12 hours, or option 2 look piture 10 (last one)</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">0.5-1 cm</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">20-25 ° C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">1-4 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span style="color: #008000;">Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span style="color: #008000;"><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span style="color: #008000;"><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </body> </html>
P 139
Semi Di Gac Fruit (Momordica cochinchinensis)

Varietà dalla Serbia
Semi di Fico comune (Ficus...

Semi di Fico comune (Ficus...

Prezzo 1,95 € SKU: V 19 CF
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Fico comune (Ficus carica L.)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 100 (0.05g) semi.</strong></span></h2> <p>Il fico comune (Ficus carica L.) è una pianta xerofila dei climi subtropicali temperati, appartenente alla famiglia delle Moraceae. Rappresenta la specie più nordica del genere Ficus, produce il frutto detto comunemente fico.</p> <p><strong>Cenni storici</strong></p> <p>L'epiteto specifico carica fa riferimento alle sue origini che vengono fatte risalire alla Caria, regione dell'Asia Minore. Testimonianze della sua coltivazione si hanno già nelle prime civiltà agricole di Palestina ed Egitto, da cui si diffuse successivamente in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Se per definizione è detto "Fico Mediterraneo", si considera originario e comune delle regioni Caucasiche, e del Mar Nero.</p> <p>Solo dopo la Scoperta dell'America il fico si diffuse in quel continente, in seguito ai contatti con l'Oriente fu diffuso in Cina ed in Giappone.</p> <p><strong>Morfologia</strong></p> <p>È un albero dal tronco corto e ramoso che può raggiungere altezze di 6 – 10 m; la corteccia è finemente rugosa e di colore grigio-cenerino; la linfa è di un bianco latte; i rami sono ricchi di midollo con gemme terminali acuminate coperte da due squame verdi, o brunastre.</p> <p>Le foglie sono grandi, scabre, oblunghe, grossolanamente lobate a 3-5 lobi, di colore verde scuro sulla parte superiore, più chiare ed ugualmente scabre sulla parte inferiore.</p> <p>Quello che comunemente viene ritenuto il frutto del fico è in realtà una grossa infruttescenza carnosa, piriforme, ricca di zuccheri a maturità, detta siconio di colore variabile dal verde al rossiccio fino al bluastro-violaceo, cava, all'interno della quale sono racchiusi i fiori unisessuali, piccolissimi; una piccola apertura apicale, detta ostiolo, consente l'entrata degli imenotteri pronubi; i veri frutti, che si sviluppano all'interno dell'infiorescenza, (che diventa perciò una infruttescenza) sono numerosissimi piccoli acheni. La polpa che circonda i piccoli acheni è succulenta e dolce, e costituisce la parte commestibile.                                   </p> <p><strong>Sessualità del fico</strong></p> <p>La specie ha due forme botaniche che semplicisticamente possono essere definite come piante maschio e piante femmina, dato che la prima (pianta maschio, o caprifico) costituisce l'individuo che produce il polline con frutti non commestibili, mentre la seconda o fico vero (pianta femmina che produce frutti commestibili) produce i semi contenuti nei frutti.</p> <p>La distinzione botanica è molto più complessa, dato che in realtà il caprifico ha nel frutto parti complete sia per la parte femminile (ovari adatti a ricevere il polline) che per la parte maschile (che produce polline); la parte femminile è però modificata da una microscopica vespa (Blastophaga psenes) che vive negli ovari (modificati in galle) e quindi per questo la parte femminile è, sessualmente, come se non esistesse: la pianta, a mezzo appunto della vespa, svolge quindi esclusivamente (o quasi) una funzione maschile (producendo polline e facendolo trasportare dalla vespa che alleva). Solo le femmine della vespa sciamano fuori dal frutto. Il frutto del caprifico non è commestibile (non è succulento e neppure dolce).</p> <p>Il fico vero o fico commestibile riceve invece il polline e quindi matura i semi che sono botanicamente acheni, ovvero quei piccoli granellini che si trovano all'interno del frutto.</p> <p>In realtà la questione ancora non è limitata a questo dato che l'uomo ha selezionato una grande varietà di fichi commestibili a possibile maturazione "partenocarpica", che avviene perciò anche se non è avvenuta la fecondazione, (in tal caso i granellini dei semi sono vuoti). La maggior parte dei fichi coltivati dall'uomo sono di questo tipo, o meglio sono detti permanenti dato che permangono sulla pianta anche se non sono fecondati, questo per distinguerli dai caduchi che in assenza di fecondazione cadono al suolo immaturi. La condizione del fico vero di essere "possibilmente" partenocarpico non esclude però comunque la fecondazione che rimane sempre possibile in presenza della vespa. Nei fatti con un minimo di attenzione si può notare, all'interno della stessa fruttificazione di fichi partenocarpici, differenze sostanziali di forma, colore, struttura interna, e soprattutto presenza di semi pieni all'interno dei frutti che possono segnalare una possibile avvenuta fecondazione. Anche se gli alberi di caprifico non sono nei pressi, questi sono spesso in terreni incolti ed abbandonati, e la microscopica vespa può giungere, aiutata dal vento, anche da diversi chilometri di distanza.</p> <p>La condizione di fico partenocarpico è comunque importante, dato che permette di avere frutti anche dove la vespa non esiste (la vespa infatti non sopravvive a temperature invernali inferiori ai -9 °C), la pianta di fico in ambiente caldo, secco e con buona lignificazione della vegetazione in estate può invece sopravvivere agevolmente a temperature di -17, -18 °C in inverno, in tal caso si estende notevolmente la possibilita di coltivazione del fico da frutto in climi invernali più freddi.</p> <p>Alcune tra le varietà più pregiate di fico sono caduche, cioè devono essere obbligatoriamente fecondate, (come la varietà turca Smirne), e sono coltivate solo dove la presenza del ciclo vitale della Blastophaga è assicurato in maniera perfetta; per contro la fecondazione di alcune varietà partenocarpiche (sempre possibile) può non essere desiderata, dato che i frutti prodotti in tal caso (con buccia spessa ed a polpa più asciutta) possono essere meno graditi in caso di particolari utilizzi, come ad esempio per la essiccazione.</p> <p><strong>L'insetto impollinatore</strong></p> <p>L'insetto impollinatore è la Blastophaga psenes: le femmine gravide sciamano dal "frutto" del caprifico per deporre le proprie uova in ovari di altri frutti di fico. L'azione avviene indiscriminatamente in tutti i frutti, sia di caprifico che di fico vero, ma mentre nel caprifico gli ovari hanno stilo corto (brevistili) e quindi sono in superficie, ben accessibili per la deposizione delle uova, nel fico vero gli stili lunghissimi rendono da un lato inaccessibili (profondi) gli ovari alla vespa, mentre espongono gli stigmi sui quali la vespa, finisce per deporre il polline che reca sul proprio corpo, prelevato dagli stami presso l'ostiolo del caprifico.</p> <p>La azione nei confronti dei caprifichi permette quindi solo alla vespa la perpetuazione della propria specie, quella nei confronti dei fichi veri permette solo la riproduzione (produzione dei semi) della pianta del fico.</p> <p>Il binomio insetto-fico (intendendosi precisamente Blastophaga-Ficus carica) è una simbiosi mutualmente obbligata, cioè è specie-specifica: da un lato l'insetto sopravvive solo ed esclusivamente nei frutti del caprifico, e dall'altro la pianta di fico non ha alcuna possibilità di far semi senza l'insetto.</p> <p>Il termine "vespa" o "insetto impollinatore" non deve ingannare dato che l'animale in argomento, pur appartenendo biologicamete a tali categorie, non punge ed ha dimensioni veramente esigue (ha infatti una lunghezza di circa due millimetri, è della dimensione di un moscerino).</p> <p>Al di fuori della Specie Ficus carica occorre precisare che ogni specie di Ficus ha la propria specie di insetto con cui ha costituito un analogo sistema di simbiosi obbligata o quasi obbligata, dato che la condizione che una specie di insetto fecondi due specie di Ficus è piuttosto rara. Tra le eccezioni è proprio il Ficus carica, che condivide l'impollinatore con il Ficus palmata.</p> <p><strong>La specie parallela</strong></p> <p>L'areale del Ficus carica, è contiguo a quello del Ficus palmata, più meridionale; le due specie sono botanicamente vicine, e probabilmente sono state separate geograficamente in tempi relativamente recenti, da una delle ultime glaciazioni, (40'000 - 100'000 anni fa). I due areali hanno la maggiore vicinanza, o sovrapposizioni, in Egitto, Giordania, Iran, Pakistan, dove è possibile che si siano prodotti degli ibridi naturali.</p> <p><strong>I frutti</strong></p> <p>Nel fico a frutti commestibili, abbiamo tre tipi di siconi, che danno, annualmente, distinte fruttificazioni:</p> <p>    fioroni, o fichi fioroni che si formano da gemme dell'autunno precedente e maturano alla fine della primavera o all'inizio dell'estate</p> <p>    fichi, o forniti, o pedagnuoli che si formano da gemme in primavera e maturano alla fine dell'estate dello stesso anno</p> <p>    cimaruoli prodotti da gemme di sommità prodotte nell'estate e maturano nel tardo autunno (la produzione di cimaruoli è limitata a regioni dove l'estate è molto lunga ed il clima particolarmente caldo, spesso è incompleta o insoddisfacente).</p> <p><strong>Impollinazione e caprificazione</strong></p> <p>Nel caprifico l'impollinazione avviene mediante l'insetto pronubo Blastophaga psenes (Hymenoptera, Agaonidae) secondo il seguente schema:</p> <p>    in autunno l'insetto depone le proprie uova nelle mamme all'interno dell'ovario dei fiori, dove di schiudono; la schiusa della uova induce la trasformazione degli ovari in galle, e le larve dell'insetto svernano all'interno delle loro galle.</p> <p>    in aprile si sviluppano gli insetti adulti dalle galle ed i maschi fecondano le femmine, spesso ancora all'interno delle galle. Fatto ciò i maschi muoiono.</p> <p>    le femmine fecondate escono quindi all'esterno, attraverso l'ostiolo del siconio, ed entrano nei profichi per la deposizione delle uova.</p> <p>    entrando nei profichi le femmine perdono le ali, indi depositano le uova negli ovari dei fiori femminili e muoiono</p> <p>    in circa 2 mesi i siconi dei profichi ingrossano, la nuova generazione di insetti adulti esce e gli insetti si caricano di polline dai fiori maschili con le antere mature, posti vicino all'ostiolo.</p> <p>    entrano quindi in frutti di caprifico (mammoni) dove depositano le uova, ma anche nei forniti dei fichi commestibili, dove effettuano l'impollinazione dei fiori, nei mammoni sia ha una nuova generazione, dalla sciamatura autunnale dai "mammoni" le femmine depongono le uova nelle "mamme".</p> <p>L'impollinazione del fico domestico (per le cultivar che la utilizzano) avviene sempre mediante Blastophaga psenes.</p> <p>Se interessa la produzione di fichi fecondati l'uomo può favorirne l'impollinazione appendendo dei siconi di caprifico (pieni di vespe) sul fico comune.</p> <p>Tale pratica è detta Caprificazione; si agevola perciò la funzione del Caprifico, (fico capro, cioè fecondatore). Le femmine di vespa escono, cariche di polline, dai siconi della fioritura primaverile del caprifico e tentano di penetrare attraverso l'ostiolo dei fichi eduli, abbandonando così sugli stigmi degli stili dei fiori i granelli di polline, ma la lunghezza eccessiva dello stilo impedisce loro di portare a termine l'ovodeposizione.</p> <p>La produzione dei semi, pur accelerando la maturazione e aumentando la dimensione dei siconi eduli, comporta, nelle specie partenocarpiche una colorazione rossastra della polpa con un aumento del numero e della consistenza degli acheni (esempio la varietà "Dottato"); per questo motivo per alcuni usi industriali è preferito l'utilizzo di frutti non fecondati; in altri casi sono preferiti invece i frutti fecondati (esempio la varietà "Smirne") nella produzione di fichi secchi, dato che i frutti essiccati di tale varietà conservano morbidezza ed il colore chiaro, ed hanno un gradevole sapore di noce-nocciola, dato dalla polpa dei piccoli semi che sono frantumati quando si mastica il frutto.</p> <p>Esistono varietà che producono solo fioroni (e spesso anche la varietà è nominata, per estensione, come "fiorone"), altre che producono solo forniti, altre che producono entrambe, (di norma con una delle due fruttificazioni di maggior rilievo come qualità o quantità ed una seconda di rilievo minore). Le varietà con tripla fruttificazione sono pochissime, e la terza fruttificazione è di norma irrilevante.</p> <p>Per ovvi motivi di clima, insolazione, ecc. di norma i "forniti" hanno con maggiore facilità le caratteristiche di eccellente succosità e dolcezza; i fioroni per contro hanno il pregio di essere di precoce maturazione.</p> <p>Il caprifico sviluppa tre tipi di siconi:</p> <p>    mamme o cratiri contengono solo fiori femminili brevistili, si formano in autunno e maturano a fine primavera</p> <p>    profichi con fiori maschili e femminili, si formano, sullo stesso ramo delle mamme, in primavera e maturano in estate</p> <p>    mammoni con fiori maschili e femminili longistili, si sviluppano in estate e maturano in autunno</p> <p>I frutti del caprifico sono coriacei, non dolci, non succulenti e pur se non tossici, sono praticamente immangiabili.</p> <p><strong>Varietà</strong></p> <p>La coltivazione del fico si è sviluppata in diverse zone del pianeta, ma naturalmente in maniera significativa solo nei distretti climatici analoghi all'ambiente mediterraneo, caldo ed arido. Nel bacino del Mediterraneo oltre all'Italia abbiamo importanti coltivazioni in Turchia, Grecia, Algeria, Spagna, Libia, Marocco, Egitto, Palestina, Francia; altri paesi di notevole importanza produttiva sono: Portogallo, Siria, Russia, Arabia, India, Giappone, California, Argentina, Australia e molti altri.</p> <p>Le varietà di fico coltivate sono innumerevoli, citeremo solo alcune varietà italiane:</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>Il Ficus carica gradisce climi caldi non umidi, si adatta a qualunque tipo di terreno purché sciolto e ben drenato, non tollera a lungo temperature inferiori ai -10, -12 °C, è peraltro da considerare che la resistenza al freddo è fortemente condizionata dalla maturazione del legno, cioè dalla trasformazione dei rami succulenti ed erbacei in legno compatto, disidratato e soprattutto ricco di resine ed amidi che sono eccellenti antigelo, (naturalmente tali accumuli, che possono essere determinanti per la resistenza al freddo, si hanno con estese insolazioni estive), enormi differenze si verificano con piante giovani, succulente ed in intensa crescita dovuta ad eccesso di umidità nel suolo, o per eccesso di concimazione, dove danni gravi si possono avere anche a -5°, -8 °C, e piante adulte in siti poveri di acqua e soleggiati, dove queste ultime hanno mostrato resistenze senza gravi problemi a temperature di -17, -18 °C, ma, in casi particolari di ottimale maturazione del legno e suolo ben disidratato, con microclima locale particolarmente favorevole, e per particolari varietà, anche a temperature inferiori.</p> <p>Nelle regioni mediterranee non è raro incontrare piante di fico sorte su vecchi muri o nelle pareti dei pozzi.</p> <p>È da notare che la coltivazione di specie necessitanti la fecondazione da Blastophaga psenes sono limitate dalla temperatura di sopravvivenza della stessa, che è di circa -9 °C, in assenza di fecondazione i frutti acerbi cadono, sono appunto detti "caduchi". In ambienti dove sia assente l'agente fecondatore è praticata la coltivazione delle sole varietà che hanno la caratteristica di maturare i frutti anche se non sono fecondati (detti permanenti o partenocarpici); pressoché la totalità delle varietà coltivate in Italia sono a frutti partenocarpici.</p> <p>Per quanto riguarda il caldo a +45, +46 °C, o con aridità estrema, la pianta arresta i processi vegetativi e subisce la caduta delle foglie. Le notti calde favoriscono la produzione dei frutti mentre il ristagno di acqua la pregiudica. Dotato di un apparato radicale potente resiste bene alla siccità e ai terreni salsi e incolti, in particolare come apparato radicale di una pianta da clima semidesertico, è particolarmente efficace nella ricerca dell'acqua; le radici sono molto invasive, in un giardino possono penetrare in cisterne, condotti o scantinati. È una delle poche piante da frutta che resista senza problemi ai venti salini in tutte le fasi vegetative, condizione che la accomuna al solo Fico d'India, (Opunthia ficus-indica), nessun altro fruttifero principale dell'ambiente italiano ha tale condizione.</p> <p>Per quanto concerne la potatura, o anche il superamento della stagione invernale, la rimozione delle parti sommitali dei rami, (o il loro danneggiamento da parte del gelo), mentre può non influenzare la sopravvivenza della pianta, elimina o danneggia le gemme mature che produrrebbero i fioroni la successiva estate, e quindi ne compromette la fruttificazione. La conservazione in vita della parte basale permette l'invecchiamento del legno, fatto che rende la pianta più resistente al gelo.</p> <p>A margine si noti che la condizione migliore per evitare i danni da freddo per una pianta di fico (in condizione estreme per il freddo) è quella (ovvia) di porla in ambiente il più possibile soleggiato, secco, e meno esposto al freddo in modo naturale; il costituire ripari artificiali (teli, coperture, ecc) ha effetto discreto ma limitato, ed a volte controproducente, con protezione eccessiva in determinate condizioni si induce un parziale risveglio vegetativo che rende la pianta in effetti più vulnerabile.</p> <p>Si concima con sovescio di leguminose, o con concime organico, e con buon apporto di potassio e fosfati; l'eccesso di concimazione è in genere molto negativa, soprattutto in caso d'eccesso di concimazione azotata che privilegia eccessivamente il rigoglio della vegetazione, a scapito della fruttificazione.</p> <p>La riproduzione per semina è molto agevole, ma è complicata per il fatto che occorre prelevare semi da frutti sicuramente fecondati, (cosa comune ad ogni modo nei paesi caldi), ma è anche complicata per i risultati ottenibili, dato che, in via di massima, si hanno 50% di probabilità di avere alberi caprifichi e 50% fichi commestibili; la situazione è complicata ancora dalla presenza di altre caratteristiche indipendenti, come quella della caducità dei frutti non fecondati, ovvero della partenocarpia, (maturazione anche senza fecondazione). Fatto determinante è che al di fuori di tutto il resto la riproduzione per seme semplicemente non assicura la qualità e le caratteristiche dei frutti nella nuova varietà prodotta. Ad ogni modo la riproduzione per seme è la unica via ovvia per ottenere nuove varietà.</p> <p>Avendo a disposizione sia alberi di Caprifico che di Fico è possibile praticare una sorta di fecondazione assistita (caprificazione), ponendo i frutti del caprifico, in imminenza della sciamatura degli insetti, presso il fico femmina. La procedura, fondamentalmente semplice, è ovviamente condizionata però dalla conoscenza della complessa fisiologia di fioritura dei siconi.</p> <p>La moltiplicazione è possibile per talea di ramo maturo (invernale), prelevando gli apici lignificati dei rami, (di gran lunga è la più usata), per innesto a pezza, corona e gemma (sistema molto meno usato); in natura il fico tende naturalmente a moltiplicarsi per polloni basali e per propaggine cioè per radicazione dai rami appoggiati al suolo ed in contatto col terriccio, soprattutto se umido. La potatura si limita ad interventi invernali di eliminazione di rami mal disposti o danneggiati.</p> <p>Le Regioni italiane a maggior vocazione produttiva sono Puglia, Campania e Calabria, una produzione significativa proviene anche dall'Abruzzo, Sicilia e Lazio; la Puglia fornisce anche la maggior produzione di fichi secchi. La produttività del fico dipende dai fattori climatici, dall'umidità e dal suolo dove viene coltivato, orientativamente si può stimare che in terreni sciolti, profondi e freschi si possa arrivare a produzioni di 4-5 q per albero, mentre in terreni rocciosi marginali solo a pochi chilogrammi per albero. La produzione comincia dal 5º anno di vita della pianta ed aumenta progressivamente fino al 60º anno di età, quando decresce repentinamente e la pianta muore per necrosi del tessuto legnoso; in tali condizioni la produzione di polloni basali può rendere possibile una ripresa della vegetazione.</p> <p>La produzione di fichi freschi è in costante decrescita, fatto dovuto alla affermazione dei sistemi di grande distribuzione alimentare che mal tollerano un frutto delicato alla raccolta, e di difficile conservazione come il fico. La coltivazione è invece in aumento in orti domestici, dove anche con scarse cure da applicare all'albero si hanno comunque disponibilità di frutti eccellenti per l'immediato consumo.</p> <p>Il caprifico (ficoraccia) è stato utilizzato storicamente nel territorio laziale come segnalazione di pericolo presso le aperture dei pozzi dei cunicoli di drenaggio, tipici delle zone del Parco regionale di Veio, che essendo disseminati nelle vallate allo scopo di drenare le acque meteoriche, costituiscono (ancora oggi) pericoli per le persone e per gli animali da allevamento. La pianta della ficoraccia è stata inoltre artificialmente piantata in quei terreni adibiti a pascolo privi di zone d'ombra, allo scopo di fornire riparo dal sole estivo alle persone ed agli animali nei pascoli.</p> <p><strong>Fico secco</strong></p> <p>Il Fico secco è il sicono (frutto) raccolto in piena maturazione e fatto essiccare al sole con trattamenti chimici o fisici di disinfestazione.</p> <p>In Italia la maggior parte della produzione viene dalle regioni meridionali, in special modo da Puglia, Calabria e Sicilia. Si segnala in Toscana la produzione dei Fichi secchi di Carmignano, in Provincia di Prato.</p> <p>La raccolta avviene in più riprese, secondo la varietà e la stagione, in Italia si preferiscono le varietà partenocarpiche per la polpa chiara, con acheni in minor numero e di consistenza più morbida.</p> <p>La produzione del fico secco prevede fasi successive di lavorazione, che si possono riassumere come segue:</p> <p>    raccolta dei frutti asciutti con il peduncolo, completamente maturi e tutti allo stesso grado di maturazione, separando i fichi bianchi da quelli colorati</p> <p>    sbiancatura dei fichi bianchi con un trattamento ai vapori di zolfo per una ventina di minuti</p> <p>    esposizione dei fichi al sole su cannicci puliti, facendo attenzione che non vi sia contatto tra i frutti e che l'occhio del sìcono sia posto verso l'alto fino alla completa coagulazione del succo interno</p> <p>    rivoltare quotidianamente i fichi per un disseccamento omogeneo e graduale, eliminando quelli piccoli o macchiati e comprimendo quelli rigonfi per eliminare le sacche d'aria</p> <p>    durante l'essiccamento proteggere i fichi dalle impurità e dalle ovideposizioni delle femmine di Efestia (Ephestia cautella)</p> <p>    a essiccamento avvenuto disinfestare i fichi secchi per due ore in autoclave sottovuoto usando Bromuro di metilene, nelle produzioni artigianali si immergono i fichi, in acqua di mare (o soluzione salina di Cloruro di sodio) bollente, per circa due minuti.</p> <p>Per un essiccamento ottimale la perdita d'acqua deve raggiungere il 30-35%. In Italia per la produzione di fichi secchi vengono usate le varietà: Dottato, Brogiotto, Pissalutto, Farà, ecc.</p> <p>In Turchia, uno dei maggiori produttori mondiali di fichi secchi, viene principalmente usata la varietà Fico di Smirne, che è per definizione un fico caduco, cioè che per rimanere e maturare deve essere obbligatoriamente fecondato.</p> <p>Generalmente i contadini campani usano un sistema tradizionale naturale che non prevede l'uso di altre sostanze per la preparazione e conservazione dei fichi secchi. I fichi vengono esposti al sole tali quali raccolti, su tavole di legno; spesso si coprono con reticelle bianche per tenere lontane le mosche ed altri insetti; la sera le tavole con sopra i fichi vengono ritirate e messe al coperto sotto una tettoia, ciò per evitare che la rugiada bagni i fichi e renda più lungo il periodo di essiccazione; le tavole vengono riesposte al sole il mattino seguente; le tavole vanno riparate anche in caso di pioggia. Talvolta il fico si apre in due metà dal lato del peduncolo per favorirne l'essiccazione ed ottenere le cosiddette coppie, che non sono altro che due mezzi fichi secchi uniti. Quando i fichi si sono appassiti del tutto e hanno perduto la loro umidità diventando dolcissimi, vengono passati nel forno a legna non troppo caldo, disposti su graticci fatti con canne o con polloni di ulivo coperti con foglie fresche di fico; appena il colore dei fichi diventa dorato si tolgono dal forno e si conservano in madie di legno, per essere consumati durante l'inverno. Se tutte le procedure sono state eseguite correttamente i fichi si conservano perfettamente fino a primavera, lasciando col tempo apparire in superficie una patina bianca zuccherina e diventando morbidi e succulenti. Talvolta si mettono nel forno insieme ai fichi foglie di alloro e semi di finocchietto selvatico affinché il fico venga aromatizzato col profumo di tali piante. A proposito delle suddette "coppie", non sono pochi quelli che le farciscono con mandorle o gherigli di noci e prima di infornarle.</p> <p><strong>Nota importante</strong></p> <p>Per quanto tecnicamente sia possibile, in annate favorevoli, la essiccazione artigianale dei fichi in diverse località italiane, anche del Centro - Nord, si consiglia di farlo solo se si conoscono le condizioni necessarie e le tradizionali pratiche per realizzarla; di norma al Nord, o in ambiente fresco ed umido, la essiccazione è problematica.</p> <p>In clima non adatto, o in condizioni igieniche inadeguate, possono svilupparsi sui frutti muffe da Aspergillus flavus, producenti Aflatossine, note per essere uno dei più potenti cancerogeni conosciuti, oltre che notevolmente tossiche. (La infezione da Aflatossine è possibile su diversi prodotti alimentari).</p> <p>Nella produzione professionale ed industriale, (praticata comunque in ambiente protetto ed in condizioni ottimali), i frutti essiccati sono controllati mediante illuminazione con lampada di Wood, ed i frutti infestati, essendo intensamente fluorescenti alla luce ultravioletta, sono immediatamente individuati ed eliminati.</p> <p><strong>Usi non alimentari</strong></p> <p>Oltre a consumare i frutti freschi o essiccati, il lattice di foglie e rametti di fico sono stati usati in passato per far cagliare il latte, nella produzione di formaggi artigianali.</p> <p><strong>Proprietà medicinali</strong></p> <p>    Gemme fresche: l'attività è da attribuirsi agli enzimi digestivi contenuti; regolarizza la motilita’ e la secrezione gastroduodenale, soprattutto in soggetti con reazioni psicosomatiche a livello gastrointestinale.</p> <p>    Foglie: raccolte da maggio ad agosto e fatte essiccare lentamente, contengono furocumarine, bergaptene, psoralene, cumarine, lattice; hanno proprietà emagoghe, antinfiammatorie, espettoranti e digestive; le fucomarine possono creare problemi con fenomeni di fotosensibilizzazione.</p> <p>    Frutti immaturi, parti verdi e giovani rametti: il lattice che sgorga dai tagli contiene amilasi e proteasi, viene applicato per uso esterno per eliminare calli e verruche per l’azione caustica e proteolitica; va usato con cautela: è ustionante ed irritante per la pelle.</p> <p>    Frutti freschi: assunti in quantità hanno un effetto lassativo.</p> <p>    Frutti essiccati: ricchi di vitamine A e B, proteine, zuccheri, e sali minerali (potassio, magnesio, calcio) hanno proprietà emollienti, espettoranti e lassative.</p> <p>Si ricorda comunque che anche le foglie hanno in parte caratteristiche irritative per il contatto di fregamento con la pelle, la sensibilizzazione è enfatizzata dal calore e dalla esposizione ai raggi ultravioletti, soprattutto in soggetti predisposti; è invece limitata da semplice risciacquo con acqua e permanenza lontano dall'irraggiamento solare, anche indiretto, per qualche ora.</p> <p>È diffusa la credenza che il lattice del fico aiuti ad abbronzarsi. L'applicazione di lattice di fico sulla pelle e successiva esposizione di questa alla luce solare intensa comporta invece lesioni ed ustioni, anche gravi.</p> </body> </html>
V 19 CF (0,05g)
Semi di Fico comune (Ficus carica L.)
Semi di Zucchino “All Green Bush”

Semi di Zucchino “All Green...

Prezzo 2,10 € SKU: P 140
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<div id="idTab1" class="rte"> <h2 id="short_description_content"><strong>Semi di Zucchino “All Green Bush”&nbsp; </strong></h2> <h2 class="rte align_justify"><span style="color: #f80000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p><strong>All Green Bush:</strong> è una varietà di zucchina ad alto rendimento, che produce frutti verde scuro. Molto gustose se raccolte quando sono lunghe 10 cm e fritte in olio d’oliva.</p> <p><strong>Impianto o semina:</strong> i semi si interrano direttamente a dimora da aprile a giugno, e comunque quando la temperatura, sia diurna sia notturna, si mantiene sopra i 20 °C. Se ne piantano 2 o 3 per ogni buchetta, in verticale nel terreno e con la parte più stretta rivolta verso il basso: un vaso lungo e profondo può ospitare una sola pianta. Per i giardinieri neofiti si consiglia di acquistare piantine già pronte.</p> <p><strong>Clima:</strong> la zucchina, come tutte le cucurbitacee ama il clima mite e una posizione soleggiata ma ben areata.</p> <p><strong>Regole di coltivazione:</strong> gradisce i terreni di medio impasto, ricchi di sostanza organica. Le irrigazioni devono essere abbondanti, per evitare la formazione prevalente dei fiori maschili sterili. Evitare però di bagnare le foglie, per non facilitare l’insorgere di malattie crittogamiche. Nel corso della crescita è utile una concimazione con macerato d’ortica (per un orto biologico) o con un fertilizzante a pronto effetto, mentre per le varietà striscianti è utile un graticcio sul quale legare i fusti in crescita. Una delle malattie che colpiscono più di frequente le piante di zucchina è l’oidio, che si manifesta con macchie biancastre sulla pagina inferiore delle foglie.</p> <p><strong>Tempo di raccolta:</strong> le zucchine sono ortaggi piuttosto ingombranti, ma sanno ricambiare con una produzione generosissima che inizia circa due mesi dopo la semina e prosegue per diverse settimane. I frutti vanno raccolti quando sono teneri e non completamente sviluppati: prima si colgono e più la pianta continua a produrne.</p> </div><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
P 140 (10 S)
Semi di Zucchino “All Green Bush”
Semi di Fragola Blu "African Blue"

Semi di Fragola Blu...

Prezzo 4,50 € SKU: V 1 B
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<h2><strong>SEMI DI FRAGOLA BLU "AFRICAN BLUE"</strong><br /><strong></strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p>Scientists are genetically modifying strawberries in order to allow them to resist freezing temperatures better. They're doing it by artificial transfer of genes from a species of fish called the Arctic Flounder Fish. The Arctic Flounder Fish produces an anti-freeze that allows it to protect himself in freezing waters.<br />They isolated the gene that produces this anti-freeze and introduced it to the strawberry. The result is a strawberry that looks blue and doesn't turn to mush or degrade after being placed in the freezer. While they're not in production, research is ongoing.</p> <p><span><strong><a href="http://buzz.naturalnews.com/000061-food-science-GMO.html" target="_blank" rel="noreferrer noopener"><span>http://buzz.naturalnews.com/000061-food-science-GMO.html</span></a></strong></span></p>
V 1 B
Semi di Fragola Blu "African Blue"