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Semi di Bambù Cioccolato (Fargesia fungosa) 2.25 - 3

Semi di Bambù Cioccolato...

Prezzo 2,95 € SKU: B 8
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Bambù Cioccolato (Fargesia fungosa)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione di 10 semi.</strong></span></h2> <p>Bambù Cioccolato, pianta molto bella e lussureggiante. Gli esemplari adulti sono molto decorativi, creando nei giardini – grazie alla loro chioma tondeggiante e molto fitta – apprezzabili zone d’ombra molto fresche. Appartiene alla famiglia delle Poaceae. Originario delle montagne della Cina, è un sempreverde molto resistente ed è anche la varietà più grande e vigorosa rispetto alla maggior parte delle Fargesia. Si presenta con foglie verdi, piccole, oblunghe; i culmi giovani sono di color marrone scuro o rossasstri  e si ergono verso l’alto; è alla colorazione dei culmi giovani che si deve il nome comune “cioccolato”; quando i culmi del Bamboo Cioccolato maturano, assumono una colorazione verde intenso, incurvandosi su loro stessi per il peso dovuto al fogliame. Questo Bamboo può raggiungere senza difficoltà anche i 6-9 metri di altezza. Predilige la penombra e và annaffiato con regolarità per uno sviluppo corretto. Una curiosità: i culmi, in Cina, sono molti utilizzati per la tessitura.</p> </body> </html>
B 8
Semi di Bambù Cioccolato (Fargesia fungosa) 2.25 - 3
Semi di Dolico Egiziano, Lablab (Lablab purpureus) 2.049999 - 2

Semi di Dolico Egiziano,...

Prezzo 2,05 € SKU: VE 156
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Dolico Egiziano, Lablab (Lablab purpureus)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p>Appartenente alla famiglia delle Fabaceae, questo genere si comprende di due sole specie. Il Lablab (nome scientifico) è infatti una varietà rara, che però trova nella varietà purpureus delle applicazioni come pianta destinata ad essere usata in cucina, dove viene combinata con delle spezie. Diffusa particolarmente in India, questa pianta è però in realtà di origini africane. Nel continente di provenieza essa risulta però decisamente meno conosciuta. In generale, queste piante sono perenni annuali oppure di breve durata. Al contrario, la specie selvatica risulta essere perenne. Gli steli, particolarmente robusti, sono in grado di raggiungere i 6 metri di lunghezza. Le foglie sono composte da tre piccole foglioline appuntite che possono essere lunghe fino ad una quindicina di centimetri e pelose sul lato inferiore. Alcune cultivar hanno fiori bianchi, mentre altre possono presentare sfumature tendenti al violaceo o blu. Il frutto è un baccello di legumi variabile per forma, dimensione e colore. Di solito è lungo diversi centimetri: da viola brillante a verde pallido, esso può contenere fino ad un massimo di quattro semi, che a loro volta possono essere bianchi, marroni, rossi o neri a seconda della specifica cultivar. Infine, va notato che tutti i frutti della pianta sono commestibili ed essa trova una principale applicazione alimentare.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>Il Dolico egiziano presenta un bassissimo fabbisogno d'acqua. Al fine di migliorare l'irrigazione, è consigliabile impostare alcuni fossati, che andranno scavati tra le diverse file della pianta. Questo perché, come molte specie di verdure, il Dolico egiziano non gradisce un'innaffiatura dall'alto. È importante inoltre estirpare con regolarità tutte le erbacce che potrebbero finire con il sottrarre importante forza vitale alla pianta stessa. L'habitat ideale del Dolico egiziano è sul terreno del giardino, che deve essere assolutamente ricco di humus. Trova una perfetta esposizione in un luogo molto assolato, che consente alle piante di ritrovare le originali condizioni tropicali.</p> <p><strong>Malattie e cure</strong></p> <p>Questa pianta può essere soggetta all'azione di un agente patogeno. Al fine di evitare i danni che il fungo potrebbe causare alla pianta si raccomanda una costante osservazione della pianta stessa e, qualora si notassero i primi segni di un'infestazione o malattia, sarà necessario agire in maniera tempestiva, proteggendo con prodotti specifici.</p> <p><strong>Curiosità</strong></p> <p>Al giorno d'oggi, il dolico egiziano viene coltivato soprattutto come foraggio nei paesi meno sviluppati, mentre nei paesi più sviluppati esso viene impiegato principalmente come pianta ornamentale. Rientra sicuramente tra le piante medicinali più utilizzate ed alcuni suoi utilizzi impropri possono risultare tossici, soprattutto in virtù di un metodo di cottura non corretto. Più di tutto, esso permette, grazie alla sua sostenibilità, di migliorare il regime alimentare dei paesi poveri, favorendo al contempo lo sviluppo rurale ed una gestione ottimale del territorio. Infine, i semi vengono utilizzati, grazie al loro alto valore proteico, per realizzare il tofu e il tempeh, sostituti della carne.</p> <p><strong>WIKIPEDIA:</strong></p> <p>Il lablab (Lablab purpureus (L.) Sweet), chiamata anche dolico egiziano, è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae che è molto usata come pianta alimentare nelle regioni tropicali, come in India.</p> <p>Questa pianta ha origini africane, ma è poco conosciuta nella stessa Africa ed ha una interessante prospettiva per migliorare la nutrizione dei paesi poveri e per la sicurezza alimentare e favorire lo sviluppo rurale nonché la gestione corretta del territorio.</p> <p>Il lablab è coltivata anche come foraggio[4] e pianta ornamentale. Inoltre, questa specie è citata come pianta medicinale e tossica.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 156 (5 S)
Semi di Dolico Egiziano, Lablab (Lablab purpureus) 2.049999 - 2
Semi di cetriolo Suyo Long

Semi di cetriolo Suyo Long

Prezzo 2,45 € SKU: PK 5
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di cetriolo Suyo Long</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Il prezzo è per un pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p>Resistente al freddo, alta produttività e ottima qualità della frutta. Come il nome di questo cetriolo - ha un'alta resistenza al freddo. Dalla germinazione alla raccolta di solito occorrono da 50 a 55 giorni.</p> <p>Le piante possono essere coltivate in pieno campo e in serra. Le piante sono potenti e crescono abbastanza rapidamente.</p> <p>Frutti di colore verde scuro dritti, lunghi, di forma cilindrica. La superficie del frutto è coperta da grandi tubercoli, la buccia è piuttosto sottile, la polpa è saporita e saporita.</p> <h3><strong>La forma matura dei cetrioli cresce fino a una lunghezza di 30 a 50 cm.</strong></h3> <p>Cresce bene nelle zone fresche e ombreggiate del giardino.</p> <p> </p> </body> </html>
PK 5 (10 S)
Semi di cetriolo Suyo Long
Semi di pomodoro arancia Beefsteak 2.15 - 1

Semi di pomodoro arancia...

Prezzo 2,15 € SKU: VT 74
,
5/ 5
<h2><span style="text-decoration: underline;" class=""><em><strong>Semi di pomodoro arancia Beefsteak</strong></em></span></h2> <h3><span><span style="color: #d0121a;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span><br></span></h3> <p>Varietà molto nota tra gli appassionati dei pomodori di grosse dimensioni. La pianta è di vigore medio e produce bacche di pezzatura che possono superare gli 1400 gr di peso.&nbsp;Colore&nbsp;arancio vivo della polpa, che presenta pochissimi semi. Ottimo sapore anche grazie alla ridotta acidità. Eccellente anche semplicemente condito con l’olio ed il sale in insalata.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 74 (10 S)
Semi di pomodoro arancia Beefsteak 2.15 - 1

Varietà dalla Russia
Semi di pomodoro Volgograd - Varietà russa

Semi di pomodoro Volgograd...

Prezzo 2,05 € SKU: VT 140
,
5/ 5
<h2><span style="text-decoration:underline;"><strong><em>Semi</em></strong><strong><em>di</em></strong><strong><em>pomodoro</em></strong><strong><em>Volgograd</em></strong><strong><em> - </em></strong><strong><em>Variet</em></strong><strong><em>à </em></strong><strong><em>russa</em></strong></span></h2> <h3><span style="color:#f30202;"><strong>Prezzo per Confezione da 10 semi.</strong></span></h3> <p><span>65 giorni. Crescita delle piante compatta da 70 a 100 cm. Frutto arrotondato, liscio e leggermente a coste, frutti rossi che possono avere spalle verdi, medie dimensioni, peso 90-450 g. I frutti non si incrinano, molto buono il gusto del pomodoro "vecchio stile", il pomodoro precoce. Adatto a clima fresco.</span></p> <p><strong><span>TRADOTTO CON GOOGLE</span></strong></p>
VT 140 (10 S)
Semi di pomodoro Volgograd - Varietà russa
Semi di Vaniglia o Vainiglia “Bourbon” (Vanilla planifolia)

Semi di Vaniglia o...

Prezzo 3,50 € SKU: MHS 104
,
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Vaniglia o Vainiglia “Bourbon” (Vanilla planifolia)</strong></span></h2> <h2><span style="color: #f80404; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 50 o 100 semi.</strong></span></h2> <p><span>La vaniglia o vainiglia (Vanilla planifolia Jacks. ex Andrews, 1808) è un'orchidea originaria del Messico. I suoi frutti, comunemente chiamati baccelli, producono la spezia nota come vaniglia.</span></p> <p><span>Etimologicamente, il nome Vaniglia deriva dello spagnolo vaina che deriva a sua volta dal latino vagina, che significa guaina, baccello.</span></p> <p><span>Nella maggior parte delle lingue, la vaniglia si identifica per dei nomi foneticamente molto simili: vaniglia in italiano, vanilla in inglese, wanilia in polacco, vanilj in svedese, vanille in francese.</span></p> <p><span>Flessibile e poco ramificata, la liana di vaniglia, anche chiamata vaniller, si sviluppa per crescita del germoglio e forma dei lunghi terminali che si arrampicano all'assalto del loro supporto per più di dieci metri. Se il fusto è rotto, si può eseguire facilmente una talea che permette la moltiplicazione della pianta, in natura così come in coltivazione.</span></p> <p><span>Le foglie sono alternate lungo i lati del gambo. Sono piatte, intere, ovali con la punta aguzza, all'incirca tre volte più lunghe rispetto alla larghezza e possono raggiungere la misura di quindici centimetri. Il gambo e le foglie sono verdi, carnosi, contenenti un succo trasparente e irritante che provoca sulla pelle delle scottature e pruriti persistenti. Nelle vicinanze dell'attaccatura delle foglie ci sono spesso delle radici aeree che permettono alla pianta di appendersi al suo appoggio o se necessario ad una talea di radicarsi.</span></p> <p><span>I fiori, in gruppi di otto o dieci, formano dei piccoli bouquet. Di colore bianco, verdastro o giallo pallido, hanno una struttura classica di un fiore d'orchidea malgrado un'apparenza molto regolare.</span></p> <p><span>La fecondazione necessita l'intervento d'un ausilio specializzato: in natura, nelle regioni d'origine è effettuato grazie a degli insetti del genere Melipona, un genere di api senza pungiglione. Dopo la fecondazione, l'ovario che serve da picciolo alla base del fiore si trasforma in grosso pendente lungo da 12 a 25 centimetri.</span></p> <p><span>I baccelli freschi e ancora inodori hanno un diametro da 7 a 10 millimetri. Contengono migliaia di semi minuscoli che sarebbero liberati per esplosione dei frutti maturi se non si provvedesse a raccoglierli ancora verdi.</span></p> <p><strong><span>Distribuzione e habitat</span></strong></p> <p><span>La vaniglia è originaria delle foreste tropicali umide della costa orientale messicana dove vive nel sottobosco. Ma la vaniglia è soprattutto conosciuta come pianta coltivata. È la storia di questa spezia che ha contribuito a diffondere la coltura di questa pianta nella maggior parte delle regioni tropicali umide del mondo.</span></p> <p><strong><em><span>Storia</span></em></strong></p> <p><strong><span>Il monopolio messicano</span></strong></p> <p><span>Per più di due secoli, nel XVII secolo e XVIII secolo, il Messico, e in particolare la regione di Veracruz, conserva il monopolio della vaniglia. I Totonachi (antica popolazione Amerinda) rimangono i primi produttori fino alla metà del XIX secolo. Tutti i tentativi di far riprodurre questa orchidea al di fuori del proprio habitat naturale falliscono. Fino al XIX secolo infatti si ignorava che le api melipona giocano un ruolo fondamentale per la fecondazione e la formazione del frutto.</span></p> <p><span>La vaniglia provoca una vera e propria infatuazione in Europa. È sempre più apprezzata nella corte di Francia, dove Madame Montespan ci profuma il bagno. Re Luigi XIV, avendone subìto lo charme, decide di tentare seriamente di introdurla sull'Isola Bourbon (oggi Riunione), ma i diversi tentativi non sono andati a buon fine.</span></p> <p><strong><span>Il successo dell'isola Bourbon</span></strong></p> <p><span>La prima impollinazione artificiale del vaniller fu effettuata nel 1836 nel Giardino Botanico di Liegi da parte del naturalista belga Charles Morren poi, nel 1837, da parte dell'ortocultore francese Joseph Henri François Neumann. Non è un caso se nel 1841 un giovane schiavo di Bourbon di dodici anni, Edmond, mise a punto il procedimento pratico tuttora utilizzato. Questo metodo d'impollinazione, la cui paternità viene ingiustamente rivendicata dal botanico francese Jean Michel Claude Richard, fa dell'isola di Bourbon il primo centro "vanigliero" del pianeta, qualche decennio dopo l'introduzione dell'orchidea sul suo suolo nel 1819. Con l'abolizione della schiavitù, nel 1848, a Edmond venne dato il patronimico "d'Albius", correlato al colore bianco del fiore di vaniglia.</span></p> <p><span>La vaniglia è stata anche coltivata sulla Guadalupa e la Martinica, ma con il concentramento della produzione agricola sulla canna da zucchero e sulla banana, è praticamente scomparsa, come numerose altre specie sostituite dalle importazioni.</span></p> <p><strong><span>Lo sviluppo malgascio</span></strong></p> <p><span>Sono i coltivatori della Riunione che nel 1880 introducono in Madagascar la coltura della vaniglia. Le prime piantagioni vengono create sull'isola di Nosy Be. Successivamente prendono piede anche nelle regioni orientali della grande isola, soprattutto in quelle di Antalaha e di Sambava con un clima umido favorevole. La produzione aumenta velocemente e supera le 1.000 tonnellate nel 1929, è più di dieci volte quella di Riunione. Il mercato tuttavia, senza alcuna regolamentazione, fa conoscere alla vaniglia delle crisi cicliche di sovrapproduzione.</span></p> <p><span>Malgrado la concorrenza di altri paesi tropicali come l'Indonesia e l'emergenza delle nuove produzioni, come quella indiana di Kerala, il Madagascar conserva ancora oggi il suo ruolo di primo esportatore mondiale.</span></p> <p><strong><em><span>Metodi di coltivazione e lavorazione della spezia</span></em></strong></p> <p><strong><span>Coltivazione</span></strong></p> <p><span>Per crescere, la vaniglia ha bisogno di un clima caldo e umido, di un supporto d'ancoraggio e di una certa ombra. Sono utilizzate principalmente tre tecniche di coltivazione, dalla più estensiva alla più intensiva:</span></p> <p><span>nel sottobosco si utilizzano come supporti i tronchi degli alberi</span></p> <p><span>in colture intercalari, ad esempio assieme alle canne da zucchero</span></p> <p><span>in serra</span></p> <p><span>I coltivatori assicurano le potature, controllano o assicurano il buon ancoraggio e provvedono in particolare a ripiegare le liane in modo che i baccelli si trovino ad altezza d'uomo.</span></p> <p><strong><span>Fecondazione</span></strong></p> <p><span>Dev'essere sempre realizzata manualmente da fiore a fiore. La procedura usata è sempre la stessa di colui che l'ha scoperta: Edmond Albius. Si esegue presto la mattina (i fiori hanno vita breve dell'ordine di qualche ora all'inizio della giornata) e quando non c'è umidità (la pioggia non permette la formazione dei fiori).</span></p> <p><span>Il fiore viene tenuto delicatamente con una mano, un dito serve da punto d'appoggio sotto la colonna (la parte centrale del fiore). Utilizzando uno strumento appuntito, ma non tagliente, ad esempio un aculeo, si strappa il cappuccio che protegge gli organi sessuali maschili. Sempre con questo strumento, si raddrizza la linguetta (il rostello) che separa gli organi femminili dalla parte maschile e si avvicina con le dita lo stame, sul quale si trova il polline, verso lo stigma esercitando una leggera pressione per assicurare un buon contatto.</span></p> <p><strong><span>Preparazione</span></strong></p> <p><span>La trasformazione di frutti inodori in una spezia vellutata e gradevolmente profumata necessita una preparazione minuziosa e metodica i cui principi furono sviluppati in Messico molto tempo fa. Il metodo più semplice, detto preparazione diretta, consiste nel lasciar maturare il baccello alternandone l'esposizione all'ombra e al sole, ma i risultati sono mediocri. Si preferisce perciò la preparazione indiretta che consiste nel provocare uno choc brutale che arresta la vita vegetativa del baccello ("killing"), seguito da una serie di operazioni di trasformazione, di essiccazione e di smistamento che durano all'incirca dieci mesi prima di ottenere un bastoncino di vaniglia commercializzabile.</span></p> <p><span>Per "uccidere" il baccello questo viene passato dal forno al freddo, ai raggi infrarossi all'alcool, ecc. Il mezzo oggi certamente più impiegato è tuttavia il bagno d'acqua calda. È infatti così che comincia il metodo elaborato da Ernest Loupy nel 1851, seguendo le conoscenze messicane e largamente diffuso da David de Floris.</span></p> <p><strong><span>Profilo aromatico</span></strong></p> <p><span>La vaniglia naturale sviluppa un profumo complesso, formato da molteplici tipi di composti aromatici differenti. Tra questi, però è la molecola di vanillina (4-idrossi-3-metossibenzaldeide) che forma e caratterizza l'aroma della vaniglia.</span></p> <p><strong><span>Prodotti commerciali</span></strong></p> <p><span>L'appellativo commerciale vaniglia si attribuisce ai baccelli che hanno una lunghezza almeno di 15 centimetri. I frutti più belli, detti vanille ménagère (vaniglia casalinga) sono destinati alla vendita al dettaglio e non devono essere né spezzati, né avere cicatrici, né essere troppo secchi. Un baccello di qualità deve poter essere attorcigliato a un dito senza danneggiarsi. La qualità migliore è rappresentata dalla vanille givrée (vaniglia brinata): la vanillina si è cristallizzata in superficie in efflorescenze leggere. È la vaniglia con la profumazione più intensa e delicata. Le qualità meno pregiate sono destinate al commercio all'ingrosso, per il mercato alimentare industriale o sono utilizzate per la preparazione dell'estratto di vaniglia o la polvere di vaniglia. L'estratto di vaniglia è ottenuto per macerazione di baccelli nell'alcool, la polvere mediante frantumazione dei baccelli.</span></p> <p><strong><em><span>Le varietà</span></em></strong></p> <p><strong><span>Vaniglia Bourbon</span></strong></p> <p><span>I lunghi baccelli della vaniglia Bourbon dell'isola Reunion sono di una qualità eccezionale. La tecnica di trasformazione della vaniglia Bourbon è molto complessa; al fine di evitare la perdita dell'olio essenziale è richiesta al produttore una lunga esperienza. La vaniglia Bourbon si sposa perfettamente con la cannella, l'anice, il chiodo di garofano, lo zenzero e il cardamomo.</span></p> <p><strong><span>Vaniglia Tahiti</span></strong></p> <p><span>Il baccello della vaniglia Tahiti è di colore marrone scuro, molto carnoso e spesso. (I migliori lunghi 15–18 cm). Il profumo della vaniglia Tahiti è delicato e caldo, zuccherato come un pan di spezie, nello stesso tempo sviluppa una nota fruttata alla prugna. Il prezzo della vaniglia Tahiti è molto elevato, dovuto a una produzione mondiale molto limitata (15 t per anno).</span></p> <p><strong><span>Vaniglia Tahitensis</span></strong></p> <p><span>Il baccello della vaniglia Tahitensis è di colore marrone scuro, carnoso e spesso. i migliori hanno una lunghezza di 18–19 cm. Il profumo della vaniglia Tahitensis è speziato, caldo, con un nota di anice. La vaniglia Tahitensis prodotta in Papua Nuova Guinea è considerata tra le migliori vaniglie al mondo.</span></p> <p><strong><em><span>Utilizzo</span></em></strong></p> <p><strong><span>Commercio e consumo</span></strong></p> <p><span>Gli europei consumano più volentieri la vaniglia naturale, in particolare Germania e Francia (75% della varietà Bourbon), contro gli Stati Uniti che consumano più gli estratti della vaniglia. È un'impresa americana, la Zink &amp; Triest che nel 2003 è diventata la numero uno del commercio internazionale di questo prodotto. Un altro importatore di rilievo è McCormick &amp; Company, impresa fondata nel 1889 a Baltimora (USA).</span></p> <p><span>La domanda di vaniglia è molto differenziata per:</span></p> <p><span>industrie agro-alimentari, che rappresentano l'80-85% della domanda mondiale, con i cioccolatieri industriali, i gelatieri industriali come la Nestlé o la Unilever e le industrie di bibite. Così la sola decisione di Coca-Cola di proporre la sua bevanda gassata aromatizzata alla vaniglia (la Coca-Cola Vaniglia detta Coca-Cola Vanille in Francia o Vanilla-Coke nei paesi anglofoni, che in Italia non è mai stata commercializzata) ha suscitato un aumento del 10% della domanda mondiale.</span></p> <p><span>privati, gli artigiani cioccolatieri, gelatieri e i cuochi.</span></p> <p><span>industrie cosmetiche per la produzione di profumi e altri prodotti per la persona.</span></p> <p><strong><span>La vaniglia nella cucina italiana</span></strong></p> <p><span>Budino</span></p> <p><span>Vov alla vaniglia</span></p> <p><span>Panna cotta</span></p> <p><span>Yogurt</span></p> <p><span>Banane alla Martinicana</span></p> <p><span>Gelato</span></p> <p><span>Tè</span></p> <p><span>Fudge alla vaniglia</span></p> <p><span>Crema bavarese</span></p> <p><span>Cioccolata modicana</span></p> </body> </html>
MHS 104
Semi di Vaniglia o Vainiglia “Bourbon” (Vanilla planifolia)
Semi di Zea mays tunicata (mais vestito o "pod corn")

Semi di mais vestito o "pod...

Prezzo 1,95 € SKU: P 398
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Zea mays tunicata (mais vestito o "pod corn")</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p><span>Mais vestito o "pod corn" è una varietà di mais pensata per essere il progenitore di mais.</span></p> <p><span>Il pod mais ha un aspetto spettacolare che ha affascinato i naturalisti per due secoli. In questa variante di mais, i noccioli sono avvolti in glumes finti che assomigliano a carta sottile nella loro forma asciutta e somigliano a una guaina foglia. I fiori maschi, che sono disposti in un panicle alla fine dell'asse dello stelo, sono anche circondati da lunghi glumes, e talvolta anche sviluppano i noccioli che possono essere trovati altrimenti solo nella cob. Le foglie di granturco sono simili a quelle della normale pianta di mais. Il pod mais ha avuto un rituale significato per alcune tribù nativi americane e può quindi essere trovato in tutto il continente americano.</span></p> <p><strong><span>Tradotto con GOOGLE</span></strong></p> </body> </html>
P 398
Semi di Zea mays tunicata (mais vestito o "pod corn")

Varietà dalla Russia
Semi di pomodoro Tschuchloma 1.85 - 1

Semi di pomodoro Tschuchloma

Prezzo 1,95 € SKU: VT 84
,
5/ 5
<h2 class=""><strong>Semi&nbsp;di&nbsp;pomodoro&nbsp;Tschuchloma</strong></h2> <h2><strong><span style="color: #ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</span> </strong></h2> <p>Pomodoro Tschuchloma che prende il nome dal Tschuchloma municipale del Volga. La varietà Chukhloma è considerata a metà stagione e i primi pomodori maturi possono essere raccolti in 109-114 giorni. La pianta produce circa 12-15 frutti del peso di 100-120 g ciascuno, frutti ovali allungati di forma allungata di colore arancione (lunghi 8-9 cm) con un sapore leggermente aspro. Maturazione da metà agosto, alta resa (fino a 2,5 m) di buona resa, specie commerciale pregiata dalla Russia.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 84 (10 S)
Semi di pomodoro Tschuchloma 1.85 - 1
Semi di CORNIOLO (Cornus mas L.)  - 4

Semi di CORNIOLO (Cornus...

Prezzo 2,05 € SKU: V 217
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di CORNIOLO (Cornus mas L.)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Il corniolo (Cornus mas L., 1753) è una pianta della famiglia delle Cornaceae.[1] il corniolo è un albero longevo può diventare secolare.</p> <p>I cornioli sono arbusti o piccoli alberi caducifoglie alti fino a 5-6 metri. I rami sono di colore rosso-bruno e rametti brevi, la corteccia è screpolata.</p> <p> </p> <p>Le foglie sono semplici, opposte, con un picciolo breve (5-10 mm) e peloso, la forma è ovata o arrotondata, integra e un po' ondulata ai margini, acuminata all'apice. È di colore verde, più chiaro di sotto e ricoperta parzialmente da peluria su entrambe le pagine. Presenta una nervatura al centro e 3-4 paia di nervature secondarie.</p> <p> </p> <p>I fiori sono ermafroditi cioè che hanno organi per la riproduzione sia maschili sia femminili, si presentano in forma di ombrelle semplici e brevi, circondate alla base da un involucro di 4 brattee (foglia modificata che protegge il fiore) di colore verdognolo sfumato di rosso, sviluppatisi prima della fogliazione. La corolla è a 4 petali acuti, glabri (senza il pelo, lisci), di colore giallo-dorato, odorosi. Fiorisce da dicembre ad aprile.</p> <p> </p> <p>Il frutto del corniolo è una drupa (frutto carnoso) con la forma di un uovo allungato, come una piccola ciliegia oblunga. È di colore rosso-scarlatto, rosso corallo o anche giallo, dal sapore acidulo, contenente un seme osseo. i frutti maturano ad agosto, mentre il periodo di fioritura in Italia va da febbraio a marzo.</p> <p> </p> <p><strong>Distribuzione e habitat</strong></p> <p>Il corniolo è specie propria dell'Europa centro-orientale sino al Caucaso e all'Asia minore; in Italia si trova in tutta la penisola ma è più frequente nelle regioni settentrionali.</p> <p> </p> <p>È una specie che predilige i terreni calcarei, e vive in piccoli gruppi nelle radure dei boschi di latifoglie, tra gli arbusti e nelle siepi del piano sino a 1300 (1530) m; spesso è coltivata anche come specie ornamentale e per i suoi frutti commestibili. Ama terreni umidi e ombreggiati calcarei, per cui è facile trovarlo nei boschi d'alta collina o di montagna.</p> <p> </p> <p><strong>Usi</strong></p> <p>I piccoli frutti rossi vengono elaborati oltre che per succhi di frutta e per marmellate (ottime come accompagnamento al bollito di carne) anche per bevande anche come aromatizzante per alcuni tipi di alcolici come ad esempio la grappa. I prezzi per questi prodotti sono relativamente alti a causa del grosso apparato di lavoro dovuto alla bassa fertilità e al basso contenuto di alcool. Si possono mangiare i frutti anche crudi, ma sono buoni quelli che sono appena caduti o che cadono dallo stelo in seguito ad un leggero tocco, cioè quando sono piena a piena maturazione.</p> <p> </p> <p>Il legno del Corniolo è di colore bruno-chiaro nelle parti interne (alburno) mentre nella corteccia è rossastro, con anelli poco distinti. Questo legno è durissimo e molto resistente. Il legno duro (il più duro presente in Europa) viene utilizzato tra l'altro anche per la produzione di pipe. Nel passato era usato per la fabbricazione di pezzi di macchine soggetti a forte usura (per es. raggi e denti da ruota) e per lavori di tornio. La sarissa, picca usata dalla falange macedone, era in legno di corniolo.</p> <p> </p> <p>Tutta la pianta ha proprietà tintorie (in giallo).</p> <p> </p> </body> </html>
V 217 (2,5g)
Semi di CORNIOLO (Cornus mas L.)  - 4

Semi di Shepherdia argentea - frutti commestibili

Semi di Shepherdia argentea

Prezzo 1,95 € SKU: V 207
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<h2><strong>Semi di Shepherdia argentea - frutti commestibili</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione in 5 semi.</strong></span></h2> <p>Le Elaeagnaceae come Shepherdia argentea e Elaeagnus multiflora var. edulis (Goumi del Giappone) hanno entrambe foglie argentate e frutti commestibili. Il Goumi, alla caduta delle foglie, rimane completamente rosso di frutti per buona parte dell’inverno fornendo abbondante cibo agli uccelli.</p> <p>Shepherdia argentea, commonly called silver buffaloberry, bull berry, or thorny buffaloberry, is a species of Shepherdia in the Russian olive family.</p> <p>It is native to central and western North America, from the Prairie Provinces of Canada (Alberta, Saskatchewan, Manitoba) southwards in the United States as far as Ventura County in California, as well as northern Arizona, and northwestern New Mexico.</p> <p>Shepherdia argentea is a deciduous shrub growing from 2–6 metres (6.6–19.7 ft) tall. The leaves are arranged in opposite pairs (rarely alternately arranged), 2–6 cm long, oval with a rounded apex, green with a covering of fine silvery, silky hairs, more thickly silvery below than above.</p> <p>The flowers are pale yellow, with four sepals but no petals.</p> <p>The fruit is a bright red fleshy drupe 5 mm in diameter, it is edible.</p> <p>Two cultivars, 'Xanthocarpa' and 'Goldeneye', form yellow fruit.</p> <p><strong>Uses</strong></p> <p>Like the Canada buffaloberry, Sheperdia argentea has been used historically as a food, medicine, and dye. Its various uses including the treatment of stomach troubles and in coming-of-age ceremonies for girls.</p> <p>In the Great Basin, the berries were eaten raw and dried for winter use, but more often cooked into a flavoring sauce for bison meat. The buffaloberry has been a staple food to some American Indians, who ate the berries in puddings, jellies, and in raw or dried form.[14] The Gosiute Shoshone name for the plant is añ-ka-mo-do-nûp.</p> <p><strong>Ecology</strong></p> <p>The berry is one of the mainstays of the diet of the sharp-tailed grouse, the provincial bird of Saskatchewan. The foliage provides important forage for mule deer[7] and white-tailed deer.[8] The shrub's thorny branches and thicket forming habit provide a shelter for many small animal species and an ideal nesting site for songbirds.[9] Over the extent of its range, the buffaloberry is an important species in a variety of ecological communities. For example, in the shrub-grassland communities of North Dakota it is found growing with many native grasses, while in riparian woodlands of Montana and Western North Dakota it can be found in plant communities dominated by green ash.</p> <p> </p> <p></p> <p> </p>
V 207 (5 S)
Semi di Shepherdia argentea - frutti commestibili
Semi di FICO DEL DIAVOLO (Solanum torvum)

Semi di FICO DEL DIAVOLO...

Prezzo 1,65 € SKU: VT 168
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<h2><strong>Semi di FICO DEL DIAVOLO (Solanum torvum)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 o 10 semi.</strong></span></h2> <p>“Fico del Diavolo, bacca Turca, susuber, tekokak”<br />Caratteristiche: arbusto sempreverde, dal portamento eretto e fittone legnoso molto tenace; da densamente a moderatamente ricoperto di spine sul fusto e sulle foglie, può raggiungere altezze da 1 a 4 m. Steli dal colore verde al marrone, foglie ovali lunghe da 5 a 20 cm traforate da 7 lobi più o meno incisi; infiorescenza densa e ramificata, con 50-100 fiori penta stellati (c.a 1 cm) color bianco crema, posti come uno stelo allungato tra due foglie; frutti globosi di 1,5 cm di diametro, contenenti molti semi piatti e legnosi.</p> <h2><strong>Coltivazione: </strong></h2> <p>è una pianta facile da coltivare, a rapida crescita e resistente a siccità, caldo intenso e potature; si sviluppa su un fusto unico e tende a ramificare quando è potata. Riparte dalle radici dopo incendi o geli medio intensi (fino a -6).Le piante sono poco longeve e arrivano a esaurirsi dopo il 5° anno di vita. Amano terreno fertile e ben drenato, esposizioni luminose a pieno Sole o mezz’ombra; fruttifica tutto l’anno, per vegetare necessita di temperature sopra i 12°C, la riproduzione avviene quasi unicamente da seme, a volte per talea.</p> <h2><strong>Edibilità 3/5: </strong></h2> <p>i giovani germogli, privi di spine, possono essere consumati crudi o cotti. I frutti hanno un alto contenuto di solanina e un caratteristico sapore amaro molto apprezzato in Asia, dove è consumato crudo o cucinato e servito come contorno di riso o patate, aggiunto a stufati, zuppe, fritture, impasti. Un estratto della pianta è talvolta usato come caglio vegetale.</p> <h2><strong>Valore terapeutico 3/5: </strong></h2> <p>questa pianta trova molte applicazioni nelle medicine tradizionali. Il frutto, la foglia e la radice sono considerati dei regolatori dell’attività microbica e degli antimalarici e antidolorifici. Alcuni alcaloidi estratti dalla pianta sono utilizzati in India anche come contraccettivo orale. Sempre la tradizione riteneva il succo di tutta la pianta utile per trattare febbre, tosse, asma, disturbi al torace, mal di gola, reumatismi e dolori allo stomaco; il succo dei fiori era utilizzato in aggiunta al sale come collirio. le foglie oltre che ritenute diuretiche potevano essere utilizzate per risanare ferite e se essiccate e ridotte in polvere sostenevano persone affette da diabete. I Frutti venivano considerati adatti per problemi alla milza, per migliorare la vista e il loro impasto era applicato esternamente per ridurre cefalee ed emicranie.</p> <h2><strong>solanum drawCuriosità: </strong></h2> <p>facente parte di un ampio genere (Solanum) con oltre 1400 specie, è una pianta particolarmente diffusa in Tailandia. Dal portamento plumbeo e denso è poco conosciuta nella sua forma naturale, ma molto famosa come portainnesto; trasformandosi in un vero e proprio “Frankestein” vegetale sopporta l’innesto di melanzane, pomodori e peperoni senza alterarne le proprietà organolettiche; viene considerata una grande risorsa per l’orticoltura industriale e amatoriale; alcuni appassionati hanno realizzato su suoi rami dei veri e propri orti estivi verticali. Oltre ad aumentare la resistenza alla siccità rende immuni le suddette verdure da parassiti e malattie quali nematodi e funghi che causano l’avvizzimento. Essendo molto vigorosa, rustica e selvatica è stata anche usata come fonte genetica per aumentare la resistenza in genere alle malattie e migliorare le caratteristiche delle altre solanacee. È diffusa in molti paesi equatoriali dove è considerata specie invasiva capace di colonizzare zone povere ed inospitali grazie ad un robusto apparato radicale; da qui l’appellativo torvum e i nomi volgari fico del diavolo.</p> <h2><strong>Famiglia: </strong></h2> <p>Solanaceae Habitat: radure, boschetti, luoghi abbandonati Origine: Asia occidentale, S. America</p>
VT 168 (5 S)
Semi di FICO DEL DIAVOLO (Solanum torvum)
Semi di Aglio orsino (Allium ursinum L.) 3 - 1

Semi di Aglio orsino...

Prezzo 2,35 € SKU: MHS 15
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<h2 class=""><strong>Semi di Aglio orsino (Allium ursinum L.)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Confezione di 10 o 50 semi.</strong></span></h2> <p>L’Aglio orsino (Allium ursinum L.) è una pianta bulbosa, erbacea, perenne, eretta non molto alta, con fiori bianchi e foglie larghe, delicate e setose, dall'odore pungente di aglio. Appartiene alla famiglia delle Liliaceae come il tulipano, il giglio, il mughetto ed altre. La si può trovare nei nostri boschi a volte in popolamenti spesso massivi e fitti.</p> <p>La denominazione Allium (il genere) non è facilmente ricostruibile dato l'uso e la coltivazione nota da almeno 3000 anni a.C. Il termine, come lo conosciamo noi, era già in uso presso le popolazioni romane. Si pensa che l'origine sia celtica, dallo loro parola "all" per caldo, acre come si presenta l'aglio appena degustato. Anche i Greci conoscevano questa pianta "bruciante" a causa del suo forte odore e con "allis" si riferivano probabilmente la spata che copre l'infiorescenza. Il nome della specie ursinum deriva quasi sicuramente dagli orsi che alla fine del letargo si cibano con questa pianta per depurare l'organismo dopo il lungo sonno invernale. In tempi più recenti, prima ancora di Linneo, questo genere era già catalogato fra le Monocotiledoni con circa 250 specie tra cui l'Allium ursinum. In Italia se ne trovano una trentina di specie diverse del genere Allium, quasi tutte accomunate dall'odore pungente che deriva da un olio essenziale volatile ricco di solfuri.</p> <p>&nbsp;</p> <p>La forma biologica appartiene alla geofita bulbosa, piante il cui organo perennante (organo di riserva che vive per più anni) è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Fusto</strong></p> <p>La pianta è priva di un fusto vero e proprio, sia le foglie sia i fiori partono con un lungo peduncolo, semicilindrico o trigono, direttamente dal bulbo al livello del suolo. Altezza massima 25 - 40 cm.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Foglie</strong></p> <p>Le foglie sono tutte basali e poche di numero, generalmente 2, dalla consistenza carnosa. Lunghezza massima 30 cm, larghezza 3 - 6 cm. La forma della foglia è decisamente lanceolata e lungamente picciolata (picciolo alato). Il colore è verde lucente.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Infiorescenza</strong></p> <p>L'infiorescenza è un'ombrella con pochi fiori, al massimo una ventina. Questo particolare tipo di infiorescenza viene chiamata anche pauciflora ed è lungamente peduncolata. Larghezza massima 3-8 cm. Prima della fioritura vera e propria un'ampia brattea a due-tre valve avvolge il fiore. Questa spata, così si chiama questa parte dell'infiorescenza, membranosa, quasi cartacea, al momento opportuno cade lasciando in vista il fiore. È una fase tipica della fioritura delle monocotiledoni spadici.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Fiori</strong></p> <p>Il perigonio dal peduncolo, molto sviluppato e lungo, presenta 6 tepali lanceolati lunghi circa 10 mm a sviluppo patente e dal colore bianco candido; gli stami sono pure in numero di 6; l'ovario ingrossato è centrale ed è situato nella parte inferiore del pistillo e quindi sopra il perianzio (in questo caso si dice che l'ovario è supero). I fiori sono ermafroditi e l'impollinazione avviene tramite api e altri insetti.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Frutti</strong></p> <p>Il frutto del tipo schizocarpo ha la forma di una capsula composta da tre vani. Al momento opportuno si aprono longitudinalmente lasciando fuoriuscire dei semi quasi rotondi.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Radici</strong></p> <p>Il bulbo ha la forma oblunga fascicolata. Il colore è perlopiù biancastro. Dal bulbo spuntano direttamente le foglie e lo scapo floreale.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Distribuzione e habitat</strong></p> <p>Questa specie è distribuita in tutta Europa e nell'Asia settentrionale. La si trova in tutto il territorio italiano, dal piano a 1500 m s.l.m.</p> <p>Un habitat tipico dell’Allium ursinum sono i boschi umidi di latifoglie e non in pieno sole, oppure lungo i ruscelli ombreggiati.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong><em>Usi</em></strong></p> <p><strong>Farmacia</strong></p> <p>Ha proprietà depurative, antisettiche, antiasmatiche, ipotensive, diuretiche, vaso-dilatatrice, febbrifuga. Qualche manuale consiglia di mescolare nell'insalata le parti aeree fresche della pianta come cura depurativa contro le eruzioni cutanee. L'industria ricava da questa pianta disinfettanti e repellenti.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Cucina</strong></p> <p>Quasi tutte le parti delle piante di questa specie contengono sostanze dall'odore pungente; qualche autore ha ipotizzato che tali sostanze volatili abbiano la funzione di renderle inappettibili ai predatori naturali. Per questo fin dall'antichità sono state utilizzate dall'uomo come verdure aromatiche, come succede per altre specie simili quali la cipolla (A.cepa L.), l'aglio (A. sativum L.), il porro (A. porrum L.) e altre. Anticamente in certe zone l’Allium ursinum veniva usato come aglio comune da cucina.</p> <p>Con l'aglio orsino si può preparare una salsa che può sostituire il pesto come condimento.</p> <p>&nbsp;</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 15 (10 S)
Semi di Aglio orsino (Allium ursinum L.) 3 - 1