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Questa pianta ha frutti giganti
Semi di Charantea Gigante...

Semi di Charantea Gigante...

Prezzo 5,75 € SKU: V 7 G
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Charantea Gigante (Momordica charantia)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 5 semi.</strong></span></h2> <p>Questo è il più grande melone amaro che esista, raggiunge una <strong>lunghezza di oltre 45 centimetri e una larghezza di 6 centimetri!</strong> Dopo diversi anni, siamo riusciti ad estrarre i frutti più grandi e conservare e seminare quei semi, finalmente per il terzo anno consecutivo otteniamo gli stessi frutti che sono davvero enormi!</p> <p>Il giusto equilibrio di zucchero nel sangue? La momordica Charantia è una pianta tropicale proveniente dall’Asia. Il frutto chiamato anche melone amaro, contiene delle sostanze che contribuiscono ad abbassare il livello di zucchero nel sangue. Inoltre contiene un polipeptide che è simile all’insulina. Ottimo per chi deve tenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue (tendenza al diabete).</p> <p>Nella famiglia delle cucurbitacee sono molto comuni le cucurbitacine, principi amari che nelle specie commestibili sono state inibite. Momordica Charantia è una importante fonte alimentare in diverse regioni tropicali e in molti paesi di origine è impiegata a scopi medicinali. Momordica Charantia parti utilizzate: foglie e frutti. Proprietà: erba lassativa, diuretica, antipiretica, calma i tessuti irritati, uccide i parassiti ed elimina le tossine. Usi dell'erba in cucina: i frutti giovani si aggiungono a pietanze al curry o si consumano bolliti, crudi o fritti dopo averli lasciati in acqua bollente per togliere l'amaro. In medicina: per uso interno in caso di coliti, dissenteria, vermi intestinali, ittero e febbre. Per uso esterno in caso di emorroidi, pelle screpolata e scottature (frutto).</p> </body> </html>
V 7 G
Semi di Charantea Gigante (Momordica charantia)

Varietà dall'America
Semi di fagioli Cherokee Wax

Semi di fagioli Cherokee Wax

Prezzo 1,95 € SKU: VE 147 (3g)
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di fagioli Cherokee Wax</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p>La cera Cherokee è una varietà popolare di fagiolini nota per la sua produttività, una pianta affidabile che resiste a condizioni meteorologiche avverse e alle malattie. La pianta produce baccelli lunghi 15 centimetri, i baccelli sono privi di filo anche a maturità.</p> <p>A differenza della maggior parte delle varietà di fagiolini, la cera Cherokee rimane tenera anche se congelata. I teneri baccelli cerosi gialli hanno un fine sapore di nocciola.</p> <p>La pianta è in posizione verticale, quindi mantiene puliti i baccelli.</p> <p>I frutti dei baccelli maturano entro 50 giorni.</p> </body> </html>
VE 147 (3g)
Semi di fagioli Cherokee Wax
Semi di Colza (Brassica napus)

Semi di Colza (Brassica napus)

Prezzo 1,15 € SKU: VE 134
,
5/ 5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di Colza (Brassica napus)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 20 semi.</strong></span></h2> <p>Il<span> </span><b>colza</b><span> </span>(<i><b>Brassica napus</b></i><span> </span><small>L., 1753</small>) o<span> </span><b>navone</b><span> </span>è una<span> </span>pianta<span> </span>angiosperma dicotiledone, dal<span> </span>fiore<span> </span>giallo brillante (o bianco a seconda della varietà), appartenente alla<span> </span>famiglia<span> </span>delle<span> </span>Brassicaceae.</p> <p>Viene coltivata per l'utilizzo dei semi molto ricchi in olio, anche se le varietà spontanee contengono quantità non trascurabili di<span> </span>acido erucico, un composto tossico. Sono state nel tempo selezionate e commercializzate molte varietà con un contenuto di<span> </span>acido erucico<span> </span>inferiore al 2%.</p> <p><i>Brassica napus</i><span> </span>cresce fino a 100 cm di altezza con foglie basali glabre, carnose, pinnatifide e glauche peduncolate mentre le foglie superiori sono sessili.</p> <p>La colza ha un accrescimento indeterminato, termina con uno scapo fiorale, che porta fiori gialli in infiorescenza. I fiori sono larghi circa 17 mm, attinomorfi, formati da quattro petali in una tipica forma a croce, alternati a quattro sepali. L'androceo<span> </span>è tetradinamo ovvero è formato da 6 stami di cui due stami laterali con filamenti corti e quattro stami mediani con filamenti più lunghi le cui antere si staccano dal centro del fiore durante la fioritura.</p> <p>La fioritura è scalare e a seguito della fecondazione produce i frutti che sono<span> </span>silique, lunghe 5-10 cm, verdi da immature poi tendenti a imbrunire. I frutti contengono numerosi piccoli semi tondi con un diametro di 1.5- 3 mm.</p> <p>La colza presenta una radice fittonante abbastanza profonda.</p> <p></p> <h2><span class="mw-headline" id="Distribuzione_e_habitat">Distribuzione e habitat</span></h2> <p><i>Brassica napus</i><span> </span>, in Italia, è una specie avventizia sfuggita alla coltivazione ed inselvatichita. è presente in tutte le regioni, spesso naturalizzata<sup id="cite_ref-3" class="reference">[3]</sup>.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Tassonomia">Tassonomia</span></h2> <p>Brassica napus (n = 19 cromosomi) è un ibrido, deriva dalla fusione di due genomi quello di<span> </span>Brassica oleracea<span> </span>(cavolo, n = 9) e quello di<span> </span>Brassica rapa<span> </span>(rapa, n = 10).</p> <p>Sono note moltissime<span> </span>varietà<span> </span>tra cui:<span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti."></span><sup class="noprint chiarimento-apice" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">[<i>senza fonte</i>]</sup></p> <ul> <li><i>Brassica napus</i><span> </span>L. var.<span> </span><i>annua</i></li> <li><i>Brassica napus</i><span> </span>L. var.<span> </span><i>napobrassica</i></li> <li><i>Brassica napus</i><span> </span>L. var.<span> </span><i>napus</i></li> <li><i>Brassica napus</i><span> </span>L. var.<span> </span><i>oleifera</i></li> <li><i>Brassica napus</i><span> </span>L. var.<span> </span><i>pabularia</i></li> </ul> <h2><span class="mw-headline" id="Coltivazione">Coltivazione</span></h2> <div class="thumb tright"> <div class="thumbinner"><img alt="Semi di Colza (Brassica napus)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/bf/China.rapeseed.fields.JPG/310px-China.rapeseed.fields.JPG" decoding="async" width="310" height="320" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/bf/China.rapeseed.fields.JPG/465px-China.rapeseed.fields.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/bf/China.rapeseed.fields.JPG/620px-China.rapeseed.fields.JPG 2x" data-file-width="1540" data-file-height="1588" title="Semi di Colza (Brassica napus)" /> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> Campi di colza nel<span> </span>Qinghai<span> </span>(Cina)</div> </div> </div> <p>Le colture del genere<span> </span><i>Brassica</i>, compresa la colza, sono state tra le prime piante ad essere ampiamente coltivate dall'umanità già 10.000 anni fa. Il colza veniva coltivato in<span> </span>India<span> </span>già nel 4000 a.C. e si è diffuso in<span> </span>Cina<span> </span>e in<span> </span>Giappone<span> </span>2000 anni fa. La colza è coltivata prevalentemente come coltura invernale nella maggior parte dell'Europa e dell'Asia a causa della<span> </span>vernalizzazione<span> </span>richiesta per avviare il processo di fioritura. Si semina in autunno e rimane come rosetta basale di foglie durante l'inverno. Nella primavera successiva emette la parte vegetativa seguita dalla fioritura. In genere fiorisce nella tarda primavera e fruttifica per un periodo di 6-8 settimane fino a mezza estate<sup id="cite_ref-4" class="reference">[4]</sup>.</p> <p>Predilige terreni di medio impasto, profondi, freschi ed esenti da ristagno idrico. Infatti, l'irrigazione non viene effettuata, preferendo, mediante terreno profondo, approvigionarsi dell'acqua piovana. Il<span> </span>seme<span> </span>è la parte di valore della coltura che viene anche coltivata come coltura di copertura invernale. Provvede a una buona copertura del suolo in inverno ma impoverisce il terreno. Nelle colture poliennali è infatti considerata una pianta "depauperante" poiché lascia il terreno in condizioni di fertilità peggiori di quelle che trova. La pianta viene miscelata nel suolo tramite aratura o usata come pacciamatura.<span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">Coltivata nei climi nordici (soprattutto in<span> </span>Canada,<span> </span>Stati Uniti,<span> </span>Regno Unito,<span> </span>Germania,<span> </span>Francia<span> </span>e<span> </span>Paesi Bassi) come<span> </span>foraggio<span> </span>per animali, fonte di<span> </span>olio<span> </span>vegetale alimentare e come<span> </span>combustibile<span> </span>nel<span> </span>biodiesel. La colza è uno dei raccolti principali in<span> </span>India, coltivato sul 13% dei terreni agricoli.</span></p> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">In<span> </span>Europa, la colza viene coltivata principalmente come foraggio (per via dell'elevato contenuto di<span> </span>lipidi<span> </span>e medio di<span> </span>proteine), ed è la scelta europea prioritaria per evitare la dipendenza dalla soia americana e l'importazione di semi di soia<span> </span>geneticamente modificati.</span><sup class="noprint chiarimento-apice" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">[<i>senza fonte</i>]</sup></p> <table class="wikitable"><caption><b>Principali produttori (dati<span> </span>FAO<sup id="cite_ref-5" class="reference">[5]</sup>)</b></caption> <tbody> <tr bgcolor="lightgreen"> <th align="center">2003</th> <th align="center">Superficie coltivata<br />milioni di ettari</th> <th align="center">Resa<br />quintali per ettaro</th> <th align="center">Produzione<br />milioni di tonnellate</th> </tr> <tr> <td align="left">Mondo</td> <td>23,69</td> <td>15,16</td> <td>35,93</td> </tr> <tr> <td align="left">Cina</td> <td>7,20</td> <td>15,97</td> <td>11,50</td> </tr> <tr> <td align="left">Unione europea<span> </span>(15)</td> <td>3,10</td> <td>30,60</td> <td>9,49</td> </tr> <tr> <td align="left">Italia</td> <td>4,69</td> <td>14,22</td> <td>6,67</td> </tr> <tr> <td align="left">India</td> <td>4,80</td> <td>7,60</td> <td>3,65</td> </tr> <tr> <td align="left">Germania</td> <td>1,27</td> <td>28,66</td> <td>3,64</td> </tr> <tr> <td align="left">Francia</td> <td>1,08</td> <td>30,84</td> <td>3,32</td> </tr> <tr> <td align="left">Regno Unito</td> <td>0,46</td> <td>39,94</td> <td>1,84</td> </tr> <tr> <td align="left">Australia</td> <td>1,50</td> <td>9,47</td> <td>1,42</td> </tr> <tr> <td align="left">Polonia</td> <td>0,43</td> <td>17,67</td> <td>0,75</td> </tr> <tr> <td align="left">Stati Uniti</td> <td>0,43</td> <td>15,86</td> <td>0,69</td> </tr> </tbody> </table> <h2><span class="mw-headline" id="Usi">Usi</span></h2> <div class="thumb tleft"> <div class="thumbinner"><img alt="Semi di Colza (Brassica napus)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/12/Canola.jpg/220px-Canola.jpg" decoding="async" width="220" height="165" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/12/Canola.jpg/330px-Canola.jpg 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/12/Canola.jpg 2x" data-file-width="350" data-file-height="263" title="Semi di Colza (Brassica napus)" /> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> Semi di colza</div> </div> </div> <p>La colza viene coltivata per la produzione di alimenti per animali, oli vegetali commestibili e biodiesel. Alcune varietà di colza sono vendute come verdura, soprattutto nei negozi asiatici.</p> <p>Secondo il Dipartimento di agricoltura degli Stati Uniti nel<span> </span>2000<span> </span>la colza era la terza fonte di olio vegetale al mondo dopo la<span> </span>soia<span> </span>e la<span> </span>palma.<sup id="cite_ref-6" class="reference">[6]</sup></p> <p></p> <h3><span class="mw-headline" id="Olio">Olio</span></h3> <div class="thumb tright"> <div class="thumbinner"><img alt="Semi di Colza (Brassica napus)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/95/Colline_moreniche_del_Lago_Garda.JPG/220px-Colline_moreniche_del_Lago_Garda.JPG" decoding="async" width="220" height="152" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/95/Colline_moreniche_del_Lago_Garda.JPG/330px-Colline_moreniche_del_Lago_Garda.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/95/Colline_moreniche_del_Lago_Garda.JPG/440px-Colline_moreniche_del_Lago_Garda.JPG 2x" data-file-width="800" data-file-height="551" title="Semi di Colza (Brassica napus)" /> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> Colline moreniche del<span> </span>Garda, campo di colza</div> </div> </div> <p>L'olio di colza<span> </span>viene ricavato dai semi della pianta. L'olio viene usato in alimentazione dopo essere stato raffinato e miscelato ad altri oli poiché all'origine ha sapore e odore poco gradevoli.</p> <p>L'olio di colza contiene<span> </span>acido erucico, tossico per gli esseri umani ma usato come additivo alimentare in piccole dosi. Proprio per il contenuto di acido erucico l'olio di colza non era ammesso per l'alimentazione umana in Italia.</p> <p>Canola<span> </span>è una specifica varietà di colza dal basso contenuto di acido erucico che è stata sviluppata in<span> </span>Canada: il suo nome è composto da<span> </span><i><b>Can</b>adian<span> </span><b>o</b>il<span> </span><b>l</b>ow<span> </span><b>a</b>cid</i><span> </span>(Olio canadese a basso contenuto di acido). Il contenuto di acido erucico è limitato dalla normativa del governo a un massimo del 2% di in peso negli Stati Uniti<sup id="cite_ref-7" class="reference">[7]</sup><span> </span>e 5% nell'UE<sup id="cite_ref-8" class="reference">[8]</sup>.</p> <p></p> <h3><span class="mw-headline" id="Foraggio">Foraggio</span></h3> <p>La lavorazione dei semi per ricavare l'olio produce un residuo usato nell'alimentazione degli animali da allevamento. Questo sottoprodotto è un alimento molto ricco di proteine e può competere con la soia. È usato principalmente per nutrire i<span> </span>bovini, ma anche per<span> </span>maiali<span> </span>e<span> </span>polli<span> </span>(meno importante per questi ultimi).</p> <p>Il sottoprodotto per animali ottenuto da varietà spontanee ha tuttavia un alto contenuto di acido erucico e<span> </span>glucosinolati<span> </span>(causa di disturbi del metabolismo per bovini e suini). Di migliore qualità i sottoprodotti ottenuti dalle cultivar canola (<i><b>Can</b>adian<span> </span><b>o</b>il<span> </span><b>l</b>ow<span> </span><b>a</b>cid</i><span> </span>specifica varietà di colza dal basso contenuto di acido erucico)<sup id="cite_ref-9" class="reference">[9]</sup>.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Biodiesel">Biodiesel</span></h3> <table class="vedi-anche noprint"> <tbody> <tr> <td><img alt="Magnifying glass icon mgx2.svg" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/20px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png" decoding="async" width="20" height="20" class="noviewer" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/30px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/40px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png 2x" data-file-width="286" data-file-height="280" /></td> <td><i>Lo stesso argomento in dettaglio:<span> </span><b>Biodiesel</b></i>.</td> </tr> </tbody> </table> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">L'uso dell'olio di colza per la produzione di biodiesel potrebbe essere una valida alternativa ma solo per pochi veicoli per sostituire in tempi rapidi i combustibili per autotrazione attuali.</span></p> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">Secondo la Coldiretti dalle oleaginose come la colza sono ricavabili 850 kg di biodiesel per ettaro, mediamente un veicolo consuma più di una tonnellata di biodiesel all'anno e i veicoli sono circa 34 milioni. Dato che la superficie agricola utile (SAU) italiana è di 13 milioni di ettari si evince che è realistico alimentare col biodiesel solo qualche permille del parco veicolare italiano (anche se si potrebbe importare dall'estero come avviene già per il petrolio).</span></p> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">Secondo la Coldiretti sono alimentabili circa 200-300 000 veicoli col biodiesel italiano. Tra i tanti veicoli importanti da alimentare a biodiesel spiccano quelli che coltivano il cibo.</span></p> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">Alcune associazioni di coltivatori si stanno organizzando in modo da produrre colza e semi di girasole che verranno trasformati in loco in biodiesel e usati senza pagare accise e iva esclusivamente per fini agricoli (trattori, motofalciatrici, ecc, ecc). In questo modo la produzione alimentare sia per uso umano che animale diventerebbe meno dipendente dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio.</span></p> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">Al momento la produzione è limitata e di conseguenza i prezzi non sono competitivi con quelli del gasolio. Tuttavia bisogna considerare che in molti paesi (come l'Italia) il prezzo finale dei carburanti è molto accresciuto dalla tassazione e che le coltivazioni (italiane ed europee) sono pesantemente sovvenzionate sia dall'Italia sia dall'Europa, quindi il prezzo dell'olio di colza è il risultato di sovvenzioni e non è un prezzo da libero mercato</span><sup class="noprint chiarimento-apice" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">[<i>senza fonte</i>]</sup>Nel<span> </span>2005<span> </span>si diffuse la voce secondo cui l'olio di colza puro poteva essere usato come carburante per le motorizzazioni diesel. Tuttavia il mensile<span> </span><i>Quattroruote</i><span> </span>ha effettuato una prova con una<span> </span>Fiat Punto<span> </span>che ha però avuto esiti disastrosi (occlusione degli iniettori e creazione di depositi dovuti all'elevata viscosità dell'olio non trattato).<sup id="cite_ref-10" class="reference">[10]</sup></p> <h3><span class="mw-headline" id="Miele">Miele</span></h3> <p>La colza è una pianta mellifera<sup id="cite_ref-11" class="reference">[11]</sup>.</p> <p>La colza produce molto<span> </span>nettare<span> </span>da cui le api ricavano un<span> </span>miele<span> </span>chiaro, ma pungente, molto apprezzato nell'Europa centrale e settentrionale. Deve essere estratto immediatamente dopo la sua fabbricazione, perché cristallizza rapidamente nel favo rendendo impossibile l'estrazione.</p> <p>Questo miele in Italia di solito viene mescolato con varietà più dolci se usato come prodotto da tavola o venduto come prodotto da pasticceria.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Allergie">Allergie</span></h2> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">La colza è stata collegata a effetti negativi per gli affetti da<span> </span>asma<span> </span>e<span> </span>febbre da fieno. Secondo alcuni il polline della colza sarebbe all'origine dell'aumento dei disturbi respiratori. Tuttavia questo è improbabile poiché la colza è una pianta ad impollinazione entomofila, i cui granuli vengono trasportati principalmente dagli<span> </span>insetti. Forse l'odore caratteristico del fiore viene impropriamente associato dagli allergici ai loro disturbi. C'è anche qualche recente prova che l'uso estensivo di questo e simili oli vegetali nell'alimentazione stia portando a un consistente aumento nei casi di<span> </span>degenerazione maculare<span> </span>dell'occhio.</span></p> <p></p>
VE 134 (20 S)
Semi di Colza (Brassica napus)

Varietà dall'America

Semi di barbabietola da...

Semi di barbabietola da...

Prezzo 1,75 € SKU: P 8
,
5/ 5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di barbabietola da zucchero Authority</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 20 semi.</strong></span></h2> <p>Barbabietola da zucchero - resistente al freddo, cultura amante della luce, moderatamente esigente per la fertilità del suolo. La barbabietola da zucchero offre rese stabili ed è facile da trasportare. La barbabietola da zucchero ama il calore, la luce e l'umidità.</p> <p>La quantità di zucchero nel frutto dipende dal numero di giorni di sole in agosto - ottobre. La barbabietola da zucchero viene utilizzata non solo per la produzione di zucchero ma anche per l'alimentazione degli animali.</p> <p>La temperatura ottimale per la germinazione dei semi è di 10–12 ° C e per la crescita e lo sviluppo di 20–22 ° C. I germogli sono sensibili al gelo.</p> <p>Vendemmia: 75-100 giorni<br />Peso radice: 500-850 g.<br />Contenuto di zucchero: 18-21%<br />Profondità di semina: 2-3 cm.</p> <p>10-15 ° C.</p>
P 8 (20 S)
Semi di barbabietola da zucchero Authority
Semi di cetriolo russo Murom

Semi di cetriolo russo Murom

Prezzo 1,65 € SKU: PK 2
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di cetriolo russo Murom</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 5 semi.</strong></span></h2> <p>Una vecchia varietà robusta di cetriolo della città di Murom (Murom è una città storica nell'oblast di Vladimir, in Russia, che si estende lungo la riva sinistra del fiume Oka.).</p> <p>Caratteristiche del cetriolo Murom, inizio 35-40 giorni dalla germinazione alla raccolta, a strisce bianche, è lungo 25 cm, pesa 500 grammi, rimane verde molto più a lungo senza ingiallire. Può essere raccolto in tutte le fasi della maturità.</p> <p>Ma quello che non puoi negare è quell'aroma e il gusto incomparabili del vero cetriolo russo che ha conservato per secoli. Ha ottime proprietà, nessun amaro, non è mai vuoto e morbido, matura presto e ha una resa enorme, molto importante per i climi freddi. Buona resistenza all'oidio.</p> </body> </html>
PK 2 (5 S)
Semi di cetriolo russo Murom
Semi di Cetriolo Lungo...

Semi di Cetriolo Lungo...

Prezzo 1,95 € SKU: PK 29
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<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di Cetriolo Lungo Verde degli Ortolani</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Ottima varietà di cetriolo italiano, con frutti cilindrici lunghi 23-25 cm con buccia liscia e pochi semi. Ottimo per insalate e tzatziki.</p> <p>Predilige climi temperati caldi e soleggiati. Non ha particolari esigenze di terreno, l'importante è che sia umido, quindi è necessario annaffiarlo costantemente senza esagerare con l'uso dell'acqua. Mediamente la raccolta avviene circa tre mesi dopo la semina quando la buccia assume un colore verde.</p> <p>Il Cetriolo Verde Lungo di Ortolani è ricco di vitamina C e sali minerali. Ha proprietà depurative, diuretiche e rinfrescanti. Dato il basso valore nutritivo, è indicato nelle diete.</p> <p>Colore del frutto: verde<br />Buccia del frutto: liscia<br />Lunghezza del frutto in cm: 23-25<br />Ciclo vegetativo in giorni: 58<br />Precocità: medio precoce</p>
PK 29 (10 S)
Semi di Cetriolo Lungo Verde degli Ortolani

Spezie allo zenzero - tritate

Semi di zenzero (Zingiber...

Prezzo 2,25 € SKU: Z 24
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di zenzero - Coltiva il tuo zenzero</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p><span style="color: #000000;"><span>Lo </span><b>zenzero</b><span> è una pianta erbacea delle </span>Zingiberaceae<span> (la stessa </span>famiglia<span> del </span>cardamomo<span>) originaria dell'</span>Estremo Oriente<span>.</span><span> Anticamente era detta anche </span><b>gengiovo</b><span> e talvolta oggi è commercializzata col nome </span>inglese<span> di </span><b>ginger</b><span>.</span><span>Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di </span>rizoma<span> carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi </span>fusti<span> sterili e cavi, formati da </span>foglie<span>lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti </span>fiori<span> giallo-verdastri con macchie porporine. Il </span>frutto<span> è una capsula divisa da setti in tre logge.</span></span></p> <p>Il rizoma contiene i principi attivi della pianta: olio essenziale (composto in prevalenza da zingiberene), gingeroli e shogaoli (principali responsabili del sapore pungente), resine e mucillagini, e presenta in modo più pronunciato il sapore e l'aroma tipico che lo vedono ampiamente utilizzato come spezia, specie in forma essiccata e polverizzata, o fresco in fette sottili. Gli stessi sono in misura minore contenuti anche nel legno di zenzero, utilizzato ad esempio per spiedini, soprattutto di pesce. Nella cucina giapponese lo zenzero è normalmente servito in forma di pickle (sottaceto agrodolce) con il sashimi.</p> <p>Nelle varie cucine indocinesi è spesso utilizzato anche nella preparazione di zuppe e piatti con salse. Il rizoma fresco, con l'ebollizione, consente la coagulazione del latte come altre sostanze di origine animale o vegetali (caglio) ed è largamente impiegato anche nella preparazione di tisane. Entra nella preparazione di bevande analcoliche come il ginger ale e la ginger beer e in una varietà del cioccolato modicano. L'uso dello zenzero ("gengiovo") nella manifattura dolciaria fiorentina di età medievale è attestato dalla sesta novella dell'ottava giornata del <i>Decameron</i>.</p> </body> </html>
Z 24
Spezie allo zenzero - tritate

Varietà dalla Russia

Semi di peperone dolce...

Semi di peperone dolce...

Prezzo 1,65 € SKU: P 11
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<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di peperone dolce corno rosso (Crvena Roga)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 30 semi.</strong></span></h2> <p>Varietà di paprika dolce, originata da varietà domestiche serbe di paprika (non un ibrido). Varietà ad alto rendimento, con un peso da 160 a 350 grammi per frutto. Il frutto della carne ripiena è molto dolce, questa varietà di paprika è adatta a vari scopi in cucina, barbecue, ripieno, insalate e ajvar. La pianta è molto rigogliosa con foglie verde scuro, ottima per coltivazioni outdoor e in serra. Questa varietà matura prima in circa 10 giorni.</p> <p>Le rese di questa varietà sono straordinarie, su una superficie di 100 metri quadrati, questa varietà può apportare dai 500 agli 800 kg di frutta, che è una resa fenomenale. Certo, questo è vero con una buona fertilizzazione, irrigazione ...</p> <p>La varietà è resistente alle malattie che solitamente attaccano i peperoni.</p>
P 11 (30 S)
Semi di peperone dolce corno rosso (Crvena Roga)
Semi di barbabietola...

Semi di barbabietola...

Prezzo 1,45 € SKU: VE 105
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<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di barbabietola Kranjska tondi</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 100 semi.</strong></span></h2> <p>La barbabietola Kranjska è una varietà precoce da utilizzare senza indugio ed è buona per il decapaggio e il consumo fresco. Ha una forma rotonda e piatta con una testa rosso-viola. Se c'è abbastanza umidità, prospera in qualsiasi terreno. Cresce bene in prossimità di lattuga, spinaci e fagioli.</p> <p>Una radice rotonda o cilindrica ispessita viene utilizzata come alimento. All'apice si trova una rosetta con foglie ovali allungate di colore verde chiaro e pelose. Sono presenti infiorescenze a grappolo sullo stelo. In 1 g possono essere 300-400 semi.</p> <p>La barbabietola viene coltivata dopo cereali, piselli industriali o colture foraggere precoci. Viene utilizzato in combinazione con il consumo umano e in parte come foraggio. Vive in qualsiasi terreno sufficientemente umido.</p> <p>Non tollera i ristagni (ritenzione idrica). È più redditizio coltivarlo con l'irrigazione.</p> <p>La barbabietola non deve essere seminata nello stesso posto per almeno 3-4 anni, e in quel momento non devono esserci altri cavoli in quel luogo.</p> <p>Semina / impianto di rape</p> <p>I semi di barbabietola germinano per circa 15 giorni. La temperatura minima di germinazione è di 5 ºC e quella ottimale di 20 ºC. Può resistere a gelate lievi fino a -4 ºC se non durano a lungo.</p> <p>Viene coltivato principalmente per semina diretta, ma è anche possibile crescere da piantine. Si semina con seminatrice di precisione. Nei paesi europei, le cultivar precoci vengono coltivate mediante semina da marzo a maggio con una distanza tra le file di 20-30 cm e una distanza tra le file di circa 10 cm, che richiede 1,5-2,5 kg / ha di semi. In 80-60 giorni la radice ispessita raggiunge un diametro di 6-10 cm quando è pronta per la raccolta.</p> <p>Se si prevede di seminare 15-20 piante / m2, viene seminata con una distanza tra le file di 40 cm e una distanza tra le file di 5-10 cm. A seconda della precoltura, può essere seminata da fine giugno a metà luglio.</p> <p>Raccolta e conservazione delle rape<br />Le barbabietole laterali vengono raccolte nella seconda metà di ottobre o all'inizio di novembre prima di forti gelate. Si estrae con appositi escavatori, si tagliano le foglie e si smistano per dimensione. Le rese dipendono principalmente dalla composizione ottenuta, dalla quantità e dalla distribuzione delle precipitazioni e possono essere di 20 - 60 t / ha.</p>
VE 105 (100 S)
Semi di barbabietola Kranjska tondi
Semi di silene rigonfia o...

Semi di silene rigonfia o...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 35
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<h2><strong>Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)</strong></h2> <h2><span><strong><span style="color: #ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</span><br></strong></span></h2> <p>La<span>&nbsp;</span><b>silene rigonfia</b><span>&nbsp;</span>o<span>&nbsp;</span><b>gonfiata</b><span>&nbsp;</span>(<i><b>Silene vulgaris</b></i><span>&nbsp;</span><small>(Moench)<span>&nbsp;</span>Garcke</small>) è una piccola pianta (alta fino a 60–70 cm; massimo 100 cm) perenne e<span>&nbsp;</span>glabra, dai caratteristici fiori chiamati “bubbolini”, appartenente alla<span>&nbsp;</span>famiglia<span>&nbsp;</span>delle<span>&nbsp;</span>Caryophyllaceae.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Sistematica">Sistematica</span></h2> <p>Il genere<span>&nbsp;</span><i>Silene</i><span>&nbsp;</span>è molto vasto: comprende oltre 300<span>&nbsp;</span>specie; per lo più erbacee, annue, bienni o perenni. Di queste in<span>&nbsp;</span>Italia<span>&nbsp;</span>se contano almeno una sessantina spontanee. La specie presenta una grande variabilità di caratteri. Le moderne classificazioni ne individuano diverse sottospecie che si differenziano per la dimensione, il portamento e le foglie (che possono essere pubescenti o glabre, oppure dentellate o intere, oppure cigliate).<br>Dato il carattere polimorfo della pianta si sono creati nel tempo anche diversi sinonimi.<br>Varietà e sinonimi sono stati sviluppati nella scheda indicata qui sotto:</p> <table class="vedi-anche noprint"> <tbody> <tr> <td><img alt="Magnifying glass icon mgx2.svg" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/20px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png" decoding="async" width="20" height="20" class="noviewer" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/30px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/87/Magnifying_glass_icon_mgx2.svg/40px-Magnifying_glass_icon_mgx2.svg.png 2x" data-file-width="286" data-file-height="280"></td> <td></td> </tr> </tbody> </table> <h2><span class="mw-headline" id="Etimologia">Etimologia</span></h2> <p>Il nome del genere (<i>Silene</i>) si riferisce alla forma del palloncino del fiore. Si racconta che<span>&nbsp;</span>Bacco<span>&nbsp;</span>avesse un compagno di nome<span>&nbsp;</span>Sileno<span>&nbsp;</span>con una gran pancia rotonda. Ma probabilmente questo nome è anche connesso con la parola greca “sialon” (= saliva); un riferimento alla sostanza bianca attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie del genere.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Morfologia">Morfologia</span></h2> <p>La forma biologica di questa pianta è<span>&nbsp;</span>emicriptofita scaposa<span>&nbsp;</span>(<b>H scap</b>): pianta perennante per mezzo di gemme al suolo (emicriptofita), e con asse fiorale più o meno privo di foglie (scaposa).</p> <h3><span class="mw-headline" id="Radici">Radici</span></h3> <p>La pianta possiede una struttura radicale<span>&nbsp;</span>rizomatosa<span>&nbsp;</span>a base lignificata. Possiede anche diverse radici (e radichette) secondarie da<span>&nbsp;</span>rizoma.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Fusto">Fusto</span></h3> <p>Il fusto ha un aspetto erbaceo ma ascendente ed eretto. Può essere<span>&nbsp;</span>glabro<span>&nbsp;</span>o leggermente<span>&nbsp;</span>pubescente. Nella parte alta il fusto è in qualche caso vischioso.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Foglie">Foglie</span></h3> <p>Le foglie sono del tipo ovate o lineari – lanceolate (non molto strette). Il colore è verde con riflessi bluastri (ma in altre varietà verde – cenere).</p> <ul> <li>Foglie<span>&nbsp;</span>basali: hanno un piccolo<span>&nbsp;</span>picciolo<span>&nbsp;</span>e formano una<span>&nbsp;</span>rosetta.</li> <li>Foglie<span>&nbsp;</span>cauline: sono<span>&nbsp;</span>sessili<span>&nbsp;</span>a disposizione<span>&nbsp;</span>opposta<span>&nbsp;</span>nei nodi lungo il fusto.</li> </ul> <h3><span class="mw-headline" id="Infiorescenza">Infiorescenza</span></h3> <p>L'infiorescenza è di tipo lasso a<span>&nbsp;</span>pannocchia<span>&nbsp;</span>con fiori penduli su<span>&nbsp;</span>peduncoli<span>&nbsp;</span>flessuosi lunghi 5 – 15 mm.<br>In particolare l'infiorescenza viene definita come<span>&nbsp;</span>bipara<span>&nbsp;</span>ossia i fiori crescono da ambo i lati rispetto al fiore apicale con 3 – 9 fiori totali.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Fiori">Fiori</span></h3> <p>I fiori sono<span>&nbsp;</span>ermafroditi<span>&nbsp;</span>(<span>&nbsp;</span>dioici<span>&nbsp;</span>o poligami) e<span>&nbsp;</span>pentameri.</p> <ul> <li>Calice: il<span>&nbsp;</span>calice<span>&nbsp;</span>ha una caratteristica forma a palloncino ovoidale (lungo il doppio rispetto alla larghezza) sinsepalo (=<span>&nbsp;</span>gamosepalo; ossia i<span>&nbsp;</span>sepali<span>&nbsp;</span>sono fusi insieme) a volte definito anche “monosepalo”; il colore può essere verde pallido o rosa – biancastro tendente al bruno chiaro. Sulla superficie rigonfia sono presenti 20 evidenti nervature longitudinali, collegate da altre nervature trasversali più brevi e meno evidenti e meno precise. Il calice contiene interamente sia l'ovario<span>&nbsp;</span>che la<span>&nbsp;</span>capsula<span>&nbsp;</span>fruttifera da qui la sua particolare struttura rigonfia. Sul calice sono inoltre presenti dei denti terminali lunghi 1/6 del<span>&nbsp;</span>calice. Questi denti sono<span>&nbsp;</span>papillosi<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>pubescenti. Questa struttura è<span>&nbsp;</span>persistente.</li> <li>Corolla: i<span>&nbsp;</span>petali<span>&nbsp;</span>della<span>&nbsp;</span>corolla<span>&nbsp;</span>sono 5 di colore bianco o rosa chiaro. Terminano con una unghia sporgente dal<span>&nbsp;</span>calice<span>&nbsp;</span>lunga quanto il calice stesso. L'unghia è completamente divisa (bilobata) in due<span>&nbsp;</span>lacinie<span>&nbsp;</span>subspatolate o<span>&nbsp;</span>oblanceolate<span>&nbsp;</span>a disposizione<span>&nbsp;</span>patente. Dimensioni dell'unghia: larghezza 3 mm; lunghezza 8 mm.</li> <li>Androceo: gli<span>&nbsp;</span>stami<span>&nbsp;</span>sono 10 e fuoriescono dal<span>&nbsp;</span>calice.</li> <li>Gineceo: gli<span>&nbsp;</span>stili<span>&nbsp;</span>sono 3 (anche questi sporgono dal<span>&nbsp;</span>calice) con stimmi lievemente<span>&nbsp;</span>pubescenti. Il<span>&nbsp;</span>gineceo<span>&nbsp;</span>è<span>&nbsp;</span>supero<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>tricarpellare<span>&nbsp;</span>(<span>&nbsp;</span>sincarpico).</li> <li>Fioritura: fiorisce da Maggio a Settembre</li> <li>Impollinazione: vento, api, farfalle soprattutto notturne. La particolare forma del fiore a palloncino con imboccatura stretta è di difficile accesso agli insetti più grossi come i calabroni (pur tuttavia alcuni di questi hanno trovato il modo di bucare la parte bassa del fiore per accedere al suo nettare) per cui il fiore per facilitare l'impollinazione rimane aperto fino ad ore tarde per favorire gli insetti notturni più piccoli.</li> </ul> <h3><span class="mw-headline" id="Frutti">Frutti</span></h3> <p>Il<span>&nbsp;</span>frutto<span>&nbsp;</span>è una<span>&nbsp;</span>capsula<span>&nbsp;</span>globoso–piriforme compresa col<span>&nbsp;</span>calice<span>&nbsp;</span>persistente<span>&nbsp;</span>e con una corona di denti (in numero di 6) apicali. La capsula alla fruttificazione è lunga tre volte il<span>&nbsp;</span>carpoforo<span>&nbsp;</span>(piccolo peduncolo basale che sostiene la capsula – vedi illustrazione qui sotto). Il frutto è del tipo<span>&nbsp;</span>deiscente<span>&nbsp;</span>nella parte alta con molti semi.</p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg/119px-Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg" decoding="async" width="119" height="120" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg/179px-Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/30/Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg/238px-Silene-vulgaris%28Blueten%29.jpg 2x" data-file-width="1536" data-file-height="1546" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Calice con stami e stili sporgenti</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/2/2e/Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG/120px-Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG" decoding="async" width="120" height="103" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/2/2e/Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG/180px-Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/2/2e/Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG/240px-Silene_vulgaris_ENBLA05.JPG 2x" data-file-width="810" data-file-height="697" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Nervature del calice</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/08/Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG/85px-Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG" decoding="async" width="85" height="120" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/08/Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG/128px-Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/08/Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG/171px-Silene_vulgaris_ENBLA02.JPG 2x" data-file-width="519" data-file-height="729" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Capsula e carpoforo</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/05/Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG/120px-Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG" decoding="async" width="120" height="96" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/05/Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG/180px-Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/05/Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG/240px-Silene_vulgaris_ENBLA04.JPG 2x" data-file-width="859" data-file-height="688" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Infiorescenza bipara</p> </div> </div> </li> </ul> </ul> <p><span>&nbsp;</span></p> <ul class="gallery mw-gallery-traditional"> <li class="gallerybox"> <div> <div class="thumb"> <div><img alt="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/e/e0/Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG/120px-Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG" decoding="async" width="120" height="116" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/e/e0/Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG/180px-Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/e/e0/Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG/240px-Silene_vulgaris_ENBLA08.JPG 2x" data-file-width="753" data-file-height="725" class="" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"></div> </div> <div class="gallerytext"> <p>Parte persistente della pianta</p> </div> </div> </li> </ul> <h2><span class="mw-headline" id="Distribuzione_e_habitat">Distribuzione e habitat</span></h2> <ul> <li>Geoelemento: il tipo<span>&nbsp;</span>corologico<span>&nbsp;</span>di<span>&nbsp;</span><i>Silene vulgaris</i><span>&nbsp;</span>è definito come “Euroasiatico” (<b>Eurasiat.<span>&nbsp;</span></b>) quindi di provenienza dalle zone freddo - temperate dell'emisfero boreale. È da notare che data la vastità dell'areale di questa pianta (con le sue molte varietà) alcuni autori considerano il<span>&nbsp;</span>geoelemento<span>&nbsp;</span>come “Paleotemperato” (<b>Paleotemp.<span>&nbsp;</span></b>), quasi<span>&nbsp;</span>subcosmopolita<span>&nbsp;</span>(presente cioè in quasi tutte le parti del mondo).</li> <li>Distribuzione: la pianta è presente in<span>&nbsp;</span>Europa,<span>&nbsp;</span>Asia,<span>&nbsp;</span>Africa settentrionale,<span>&nbsp;</span>America meridionale. In<span>&nbsp;</span>Italia<span>&nbsp;</span>è comune in tutte le regioni.</li> <li>Habitat: è possibile trovarla nei prati, arbusteti, boschi radi e margini dei sentieri. La pianta è<span>&nbsp;</span>sinantropa<span>&nbsp;</span>e nitrofila, è frequente quindi la sua presenza in zone ruderali ricche di azoto, o anche nei prati fertili concimati e antropizzati. In alcuni casi può essere considerata erba infestante.</li> <li>Distribuzione altitudinale: da 0 a 2800<span>&nbsp;</span>m&nbsp;s.l.m..</li> </ul> <h2><span class="mw-headline" id="Usi">Usi</span></h2> <div class="thumb tright"> <div class="thumbinner"><img alt="Silene vulgaris ENBLA01.JPG" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/3/39/Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG/220px-Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG" decoding="async" width="220" height="164" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/3/39/Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG/330px-Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/3/39/Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG/440px-Silene_vulgaris_ENBLA01.JPG 2x" data-file-width="959" data-file-height="715" title="Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)"> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> </div> </div> </div> <h3><span class="mw-headline" id="Cucina">Cucina</span></h3> <p>Molto ricercata in gastronomia (con il nome di<span>&nbsp;</span><i>grisol, strigoli, stridoli, strigioli, carletti, strisci, scrissioi, s-ciopit o sclopit, zimole, s-ciopetin, verzulì, cuiet</i><span>&nbsp;</span>o<span>&nbsp;</span><i>versèt</i><span>&nbsp;</span>in Piemonte e nell'Appennino Umbro Marchigiano meglio noti come<span>&nbsp;</span><i>concigli</i>), fra le migliori erbe commestibili, ma solo prima della fioritura, poi le foglie basali diventano troppo coriacee. Si mangiano sia crude, sia cotte (come gli spinaci), in risotti, minestre, ripieni, ravioli e frittate: hanno un sapore dolce e delicato.<sup id="cite_ref-dipbotct_1-0" class="reference">[1]</sup></p> <h3><span class="mw-headline" id="Industria">Industria</span></h3> <p><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">L'industria dalla pianta ricava saponi.</span><sup class="noprint chiarimento-apice" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">[<i>senza&nbsp;fonte</i>]</sup></p> <h2><span class="mw-headline" id="Sagre">Sagre</span></h2> <ul> <li>A<span>&nbsp;</span>Galeata, nell'Appennino forlivese, si tiene ogni anno una tradizionale<span>&nbsp;</span><i>Sagra dello stridolo</i>, dedicata ai piatti tipici cucinati con la silene. Nel<span>&nbsp;</span>forlivese, infatti, quest'erba, è chiamata<span>&nbsp;</span><i>stridolo</i>, a causa del caratteristico rumore che produce allo sfregamento, percepito come uno stridìo.</li> </ul><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 35 (10 S)
Semi di silene rigonfia o gonfiata (Silene vulgaris)

Prodotto più venduto
Semi di pomodoro Dark Galaxy

Semi di pomodoro Dark Galaxy

Prezzo 1,65 € SKU: VT 2 DG
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<h2><strong>Semi di pomodoro Dark Galaxy</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p><strong>Uno dei pomodori più sorprendenti e unici che abbiamo coltivato.</strong> Una varietà produttiva rara dalla California in un colore molto speciale. Piante molto vigorose, resistenti alle malattie crescono fino a 180 cm. Il frutto ha un peso di 85-100 grammi (1-3 oz).</p> <p>I frutti acerbi iniziano verdi con tagli di antociani viola e macchie viola. Man mano che matura diventa un rosso ruggine sul fondo e sfumature di nero con macchie e macchioline che gli conferiscono quasi un aspetto tridimensionale.</p> <p>I frutti hanno un sapore dolce ben equilibrato e un aroma eccellente. Sebbene questa varietà abbia solo 3 generazioni, sembra stabile con l'eccezione di una certa variazione di dimensione.</p> <p>Può essere coltivato in vaso.</p> <p>Abbiamo avuto un'ottima resa per pianta.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 2 DG (5 S)
Semi di pomodoro Dark Galaxy
Semi di Melinjo, Belinjo...

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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)</strong></h2> <h2><span><strong><span style="color: #ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 3 semi.</span><br /></strong></span></h2> <p><i><b>Gnetum gnemon</b></i><span> </span><small>L.</small><span> </span>è una<span> </span>pianta<span> </span>gimnosperma<span> </span>appartenente alla<span> </span>famiglia<span> </span>delle<span> </span>Gnetaceae, diffusa nei paesi del sud-est<span> </span>asiatico<span> </span>e nella<span> </span>Melanesia.</p> <p>È un<span> </span>albero<span> </span>di medie dimensioni che raggiunge 10-15<span> </span>m<span> </span>di altezza e un<span> </span>diametro del tronco<span> </span>fino a 40<span> </span>cm. I<span> </span>rami<span> </span>sono notevolmente ingrossati alla base.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Foglie">Foglie</span></h3> <p>Le<span> </span>foglie<span> </span>sono di color<span> </span>verde<span> </span>scuro lucido. Generalmente, la dimensione tipica delle foglie è di 10-20 cm di lunghezza e 4-7 cm di larghezza mentre hanno una forma, principalmente<span> </span>ellittica, lanceolata o ovato oblunga.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Fiore">Fiore</span></h3> <p>La specie è<span> </span>dioica, cioè con gli organi riproduttivi femminili e maschili che si trovano su due piante distinte. Però, in qualità di specie appartenente alle<span> </span>gimnosperme<span> </span>non ha fiori ma<span> </span>strobili. Lo strobilo maschile è lungo circa 3-5 cm ed è accompagnato da molte coppie di<span> </span>brattee<span> </span>a forma di coppa disposte in vortici. Lo strobilo femminile è tra i 10 e i 60 cm di lunghezza. Anch'esso è accompagnato da una serie di<span> </span>brattee<span> </span>che formano 5-6 spirali che contengono 5-7<span> </span>ovuli<span> </span>l'una.</p> <div class="thumb tright"> <div class="thumbinner"><img alt="Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/64/Melinjo.jpg/220px-Melinjo.jpg" decoding="async" width="220" height="146" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/64/Melinjo.jpg/330px-Melinjo.jpg 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/64/Melinjo.jpg/440px-Melinjo.jpg 2x" data-file-width="3008" data-file-height="2000" title="Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)" /> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> i falsi frutti di Gnetum</div> </div> </div> <h3><span id=".22Frutti.22"></span><span class="mw-headline" id="&quot;Frutti&quot;">"Frutti"</span></h3> <p>I "frutti", così chiamati in maniera impropria (in quanto stiamo parlando di gimnosperme), sono in realtà degli involucri carnosi di colore giallo, mentre, quando maturano sono viola-rosso o rosso-arancio. Hanno forma ovale e sono lunghi 1-3,5<span> </span>cm. Hanno una<span> </span>buccia<span> </span>molto sottile. In questa specie vengono prodotti tre volte l'anno: marzo-aprile, giugno-luglio e settembre-ottobre.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Riproduzione">Riproduzione</span></h2> <div class="thumb tleft"> <div class="thumbinner"><img alt="Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1f/Gnetum_gnemon_male.jpg/220px-Gnetum_gnemon_male.jpg" decoding="async" width="220" height="159" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1f/Gnetum_gnemon_male.jpg/330px-Gnetum_gnemon_male.jpg 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1f/Gnetum_gnemon_male.jpg/440px-Gnetum_gnemon_male.jpg 2x" data-file-width="566" data-file-height="409" title="Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)" /> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> strobili maschili (le gimnosperme non hanno fiori)</div> </div> </div> <p>La pianta si può<span> </span>riprodurre<span> </span>attraverso il<span> </span>seme<span> </span>oppure in maniera<span> </span>asessuata<span> </span>con il taglio e l'innesto.</p> <p>L'uomo per seminare questa pianta raccoglie i<span> </span>frutti<span> </span>maturi li snocciola e mette i semi ad essiccare. Una volta pronti vengono ricoperti da uno strato di sabbia e annaffiati ogni giorno per circa 45-360 giorni fino a quando la piantina si sia sviluppata. Poi i<span> </span>germogli<span> </span>vengono trapiantati in vasi dove rimarranno per i successivi 6 mesi per poi essere definitivamente piantati.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Distribuzione_e_habitat">Distribuzione e habitat</span></h2> <h3><span class="mw-headline" id="Areale_nativo">Areale nativo</span></h3> <p>Questa pianta è nativa dei paesi del sud-est asiatico e della<span> </span>Melanesia. È diffusa in<span> </span>Assam,<span> </span>Cambogia,<span> </span>Vietnam,<span> </span>Thailandia,<span> </span>Malaysia, e nelle<span> </span>isole Figi,<span> </span>Papua Nuova Guinea,<span> </span>Salomone, e<span> </span>Vanuatu.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Areale_attuale">Areale attuale</span></h3> <p>La Gnetum gnemon è stata esportata anche nelle isole di<span> </span>Sumatra<span> </span>e di<span> </span>Giava<span> </span>e si pensava anche nelle<span> </span>isole Caroline<span> </span>della<span> </span>Micronesia, solo che alcuni studi hanno affermato che si trattava di un'affermazione errata, infatti questa<span> </span>pianta<span> </span>non vive in nessun' isola della Micronesia quindi, è più probabile che ci sia stato un errore di identificazione.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Habitat">Habitat</span></h3> <p>È nativa delle<span> </span>foreste tropicali<span> </span>montane umide e asciutte che si trovano fino ai 1.700<span> </span>m<span> </span>di altezza. Si trova comunemente anche vicino a<span> </span>fiumi<span> </span>e<span> </span>torrenti<span> </span>in ecosistemi sia naturali che coltivati.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Tassonomia">Tassonomia</span></h2> <h3><span id="Variet.C3.A0"></span><span class="mw-headline" id="Varietà">Varietà</span></h3> <p>Ci sono diverse<span> </span>varietà<span> </span>di Gnetum gnemon che si differenziano dal tipico modulo ad<span> </span>albero<span> </span>(var. gnemon) e dal modulo<span> </span>arbustivo<span> </span>(var. brunonianum, griffithii e tenerum). La più famosa variante è Gnetum gnemon gnemon che è la varietà comunemente coltivata che si caratterizza per la sua forma ad albero e dai frutti di grandi dimensioni.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Specie_simili">Specie simili</span></h3> <div class="thumb tright"> <div class="thumbinner"><img alt="Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4d/Gnetum_gnemon_BotGardBln1105A.jpg/220px-Gnetum_gnemon_BotGardBln1105A.jpg" decoding="async" width="220" height="165" class="thumbimage" srcset="//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4d/Gnetum_gnemon_BotGardBln1105A.jpg/330px-Gnetum_gnemon_BotGardBln1105A.jpg 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4d/Gnetum_gnemon_BotGardBln1105A.jpg/440px-Gnetum_gnemon_BotGardBln1105A.jpg 2x" data-file-width="2020" data-file-height="1515" title="Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)" /> <div class="thumbcaption"> <div class="magnify"></div> Gnetum gnemon</div> </div> </div> <p>Questa pianta è molto simile alla<span> </span>Gnetum costatum. Con essa si differenziano solo grazie alle forme dei frutti e delle foglie che sono diverse.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Usi">Usi</span></h2> <p>I semi vengono consumati crudi, bolliti, cotti, o arrosto. Il risultato della loro cottura rappresenta un'importante alimento per le persone che lo coltivano. In un villaggio dell'isola di Giava<span> </span>esistono anche 320 imprese familiari che producono circa 660 t di semi fritti l'anno.</p> <p>In alcune isole del<span> </span>Pacifico<span> </span>le foglie e i fiori vengono mangiati bolliti e uniti alla crema di cocco oppure si utilizzano per accompagnare le carni o addirittura, in Thailandia, questa pianta viene considerata un ortaggio. Le foglie vengono anche utilizzate per produrre un medicinale che cura una malattia che colpisce gli occhi.</p> <p>La legna di questo albero viene utilizzata a diversi scopi. Nei villaggi viene usato per costruire i manici di<span> </span>attrezzi agricoli. In<span> </span>Indonesia, invece, si usa per creare la carte per pareti e in<span> </span>Malaysia<span> </span>per creare la carta, le scatole e viene utilizzato in<span> </span>edilizia.</p> <p>Le fibre che sono robuste ed sono resistente all' acqua del mare, sono usate per fare corde, reti da pesca, sacchi di tela e per le corde di alcuni strumenti musicali.</p> </body> </html>
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Semi di Melinjo, Belinjo (Gnetum gnemon)