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Semi di KACHRA Cucumis callosus melone indiano

Semi di KACHRA Cucumis...

Prezzo 1,75 € SKU: PK 20
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5/ 5
<div class="rte"> <h2><span style="text-decoration: underline;"><strong><em>Semi di Cucumis callosus melone indiano</em></strong></span></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h3> <p>Questa specie selvaggia ha la sua origine in India e paesi limitrofi. Non ha un nome inglese ed è ampiamente utilizzato per scopi medicinali in Asia. E 'probabilmente una varietà di melone. Il frutto è apparentemente usato per prevenire la follia e rimuovere vertigini. I semi sono astringenti e utili in disordine biliari.</p> </div>
PK 20 (5 S)
Semi di KACHRA Cucumis callosus melone indiano
Semi di Fagioli Blauhilde 1.95 - 1

Semi di Fagioli Blauhilde

Prezzo 1,95 € SKU: VE 148 (3g)
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5/ 5
<h2><strong><em><span style="text-decoration:underline;">Semi di Fagioli Blauhilde</span></em></strong></h2> <h3><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h3> <p>Tedesco Varietà , saporita, produttiva e precoce per pieno campo. Baccello cilindrico e polposo, di color blu-violetto , che con la cottura diventa scuro.</p> <p>Bisogno in calore: medio-alto (sensibile al gelo)</p> <p>Bisogno in concime: medio</p> <p>Pausa consigliata (rotazione colturale): 3-4 anni</p> <p>Distanziamento: Con reticolato: 150 cm tra le file, 40 cm sulla fila; con pertica: 70 cm</p> <p>Colore seme: bianco</p> <p>Colore baccello: viola</p> <p>Lunghezza bacello: 24-28 cm</p>
VE 148 (3g)
Semi di Fagioli Blauhilde 1.95 - 1

Varietà dall'Italia

Semi di Fagiolo Spada...

Semi di Fagiolo Spada...

Prezzo 4,95 € SKU: VE 228
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5/ 5
<h2><strong>Semi di Fagiolo Spada Gigante, bianco "Shironata Mame" (Canavalia gladiata)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 3 semi.</strong></span></h2> <p><strong>Varietà giapponese "Shironata Mame"!</strong> I fagioli di spada (Canavalia gladiata) sono una pianta coltivata nelle regioni tropicali e subtropicali dell'Africa e dell'Asia. Frutto acerbo di piante 'Canavalia', mangiato come stufato o separatamente.</p> <p>Questo fagiolo giapponese tropicale viene raccolto quando i baccelli sono giovani e teneri. Le viti di grandi dimensioni crescono rapidamente.</p> <p>I baccelli maturano in Cina ad ottobre. I baccelli leggermente appiattiti e leggermente a sciabola hanno una lunghezza da 20 a 40 o talvolta fino a 50 centimetri. I baccelli contengono da 8 a 20 semi.</p> <p>Il seme relativamente grande è di forma ellittica-oblunga, appiattito da 1 a 3,5 centimetri di lunghezza e da 1,5 a 2 centimetri di diametro. Il mantello da semi è di solito da crema a marrone scuro o bruno-rossastro, raramente nero, rosa o bianco (Canavalia gladiata).</p> <p>La massa di migliaia di grani è relativamente grande tra 1800 e 2100 g.</p> <p>Ti invieremo i semi con il bellissimo messaggio della nostra scelta come regalo.</p>
VE 228 (3 S)
Semi di Fagiolo Spada Gigante, bianco "Shironata Mame"
Semi di carota, lunghi contundenti, senza xylem (cuore) 2.35 - 1

Semi di carota, lunghi...

Prezzo 1,85 € SKU: MHS 159
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<h2 class=""><strong>Semi di carota, lunghi contundenti, senza xylem (cuore)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Il prezzo è per un pacchetto di 800-1200 semi (1g).</strong></span></h2> <p>Varietà tardiva. Radice rosso arancio, lunga 22-24 cm. Senza Xylem ("cuore legnoso") che in realtà è, e lo rende ottimo per preparare tutti i tipi di piatti perché non è legnoso. Grande gusto, varietà molto dolce adatta alla semina sia all'aperto che in serra ...</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 159 (1g)
Semi di carota, lunghi contundenti, senza xylem (cuore) 2.35 - 1
Semi di peperone ROMANTICO - varietà dalla Serbia 2.049999 - 1

Semi di peperone ROMANTICO...

Prezzo 1,95 € SKU: PP 34
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di peperone ROMANTICO - varietà dalla Serbia</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 20 semi.</strong></span></h2> <p>Il romanticismo è una varietà precoce della Serbia, lunga, grande e carnosa, per la coltivazione in un'area protetta e in campo aperto. I frutti giovani sono di colore da verde chiaro a giallo e rosso maturo. Sono conici, dolci, raggiungono una lunghezza di 25-30 cm, una larghezza di 6-7 cm e pesano 250 g per frutto.</p> <p>Il romanticismo ha un eccellente aroma dolce.</p>
PP 34 (20 S)
Semi di peperone ROMANTICO - varietà dalla Serbia 2.049999 - 1
Semi di YEOLMU coreana giovane estate Ravanello 2.049999 - 1

Semi di YEOLMU coreana...

Prezzo 3,00 € SKU: VE 164
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5/ 5
<h2><strong>Semi di YEOLMU coreana giovane estate Ravanello</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Confezione di 25 semi.</strong></span></h2> <p>Yeolmu (열무) o giovane ravanello estivo è un tipo di ravanello a foglia coltivato in Corea. I suoi fittoni e verdi vengono raccolti quando sono ancora morbidi e teneri.</p> <p>Può essere raccolto tra 40 e 50 giorni dopo la semina ed è facile da mantenere. È forte contro i virus, le malattie nosocomiali.</p> <p>Queste belle e piccanti verdure crescono incredibilmente rapidamente dai semi. Non crescono molto in profondità, quindi puoi coltivarli in un contenitore relativamente poco profondo (10 cm).</p>
VE 164 (25 S)
Semi di YEOLMU coreana giovane estate Ravanello 2.049999 - 1
Semi di Cicerchia, Pisello d'India (Lathyrus sativus) 1.85 - 1

Semi di Cicerchia, Pisello...

Prezzo 1,55 € SKU: VE 46 (5,5g)
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5/ 5
<h2 class=""><strong>Semi di Cicerchia, Pisello d'India (Lathyrus sativus)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Confezione di 20 (5,5g) semi.</strong></span></h2> <p>La cicerchia (Lathyrus sativus L., 1753), o pisello d'India, è un legume appartenente alla famiglia delle Fabaceae, diffusamente coltivato per il consumo umano in Asia, Africa orientale e limitatamente anche in Europa e in altre zone. È una coltura particolarmente importante in aree tendenti alla siccità e alla carestia, detta coltura di assicurazione poiché fornisce un buon raccolto quando le altre colture falliscono. È anche nota con i nomi di pisello d'erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca, almorta, guija, pito, tito o alverjón (Spagna), chícharos (Portogallo), guaya (Etiopia) e khesari (India). Il consumo in Italia è limitato ad alcune aree del centro-sud ed è in costante declino.</p> <p>Come altre Leguminacee, L. sativus produce semi ad alto contenuto di proteine. I semi tuttavia contengono anche, in quantità variabile, una neurotossina rappresentata da acido β-N-Oxalyl-L-α,β-diaminopropionico, od ODAP.[1] L'ODAP è considerato la causa della malattia detta neurolatirismo, una patologia neurodegenerativa che causa, oltre ad effetti immediati nervosi, la paralisi degli arti inferiori. La malattia è stata riscontrata in seguito a carestie in Europa (Francia, Spagna, Germania), nel Nordafrica, nell'Asia meridionale, ed è ancora persistente in Eritrea, Etiopia ed Afghanistan quando il seme delle specie Lathyrus diviene la fonte esclusiva o principale di nutrimento per lunghi periodi. Le ricerche rivelano che la concentrazione di ODAP nelle piante aumenta in condizioni estreme (ad esempio, siccità), aggravando il problema. Sono in corso programmi di tecniche di coltivazione che producano piante di L. sativus con minor concentrazione di ODAP.</p> <p>La gastronomia tradizionale delle regioni secche dell'interno della penisola iberica prevede l'uso della farina di cicerchia (localmente nota come harina de almorta) per la preparazione di piatti cremosi, generalmente noti come gachas.</p> <p>Il consumo di semi selezionati, coltivati e preparati in modo da eliminarne la tossicità fanno parte della cultura italiana.</p> <p>La sostanza tossica è presente in diversa concentrazione in numerose specie del genere Lathyrus; in molti casi le intossicazioni sono causate da specie non identificate.</p> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 46 (5,5g)
Semi di Cicerchia, Pisello d'India (Lathyrus sativus) 1.85 - 1
Semi di Spinacio della Nuova Zelanda (Tetragonia tetragonioides) 1.85 - 1

Semi di Spinacio della...

Prezzo 1,85 € SKU: P 448 NZ
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<h2><strong>Semi di Spinacio della Nuova Zelanda (Tetragonia tetragonioides)</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Lo spinacio estivo (<em>Tetragonia tetragonioides</em>) viene chiamato anche spinacio della Nuova Zelanda e, come dice il nome, può essere coltivato in estate, a differenza dello spinacio invernale (<em>Spinacia oleracea</em>). In realtà non ha nulla a che fare con lo spinacio vero e proprio, che è una Chenopodiacea, mentre quello estivo è un’Aizoacea originaria dell’emisfero australe. Semplicemente, le foglie si assomigliano vagamente, così come il sapore. Lo spinacio estivo è un’erbacea annuale, con fusto erbaceo succulento lungo più di 1 m e molte ramificazioni; le foglie alterne sono lisce e carnose con breve picciolo (1-2 cm) e lembo triangolare. Le piante sono ermafrodite e producono frutti ascellari induriti, angolosi e cornuti che vengono usati come seme.</p> <p><strong>Consigli di coltivazione</strong></p> <p>Richiede un clima caldo, quindi si coltiva solo nel periodo primaverile-estivo con semina in marzo-aprile in piena terra a dimora. Preferisce terreni fertili e ben concimati, sopporta benissimo i suoli salati e quelli sabbiosi. . La raccolta inizia dopo circa 70 giorni dalla semina raccogliendo le foglie basali e quelle ascellari lungo lo stelo, e i germogli; essendo scalare, la raccolta si prolunga per almeno un paio di mesi.</p> <p><strong>Da non dimenticare</strong></p> <p>Attenzione: quando la tetragonia incomincia a produrre i fiori (insignificanti) e a tanto maggior ragione i frutti (da scartare per il consumo perché amari e sgradevoli al palato), utilizzare solo le foglie, non più i germogli che prendono un sapore sgradevole.</p>
P 448 NZ
Semi di Spinacio della Nuova Zelanda (Tetragonia tetragonioides) 1.85 - 1

Semi di Sorgo (Sorghum...

Semi di Sorgo (Sorghum...

Prezzo 1,55 € SKU: MHS 74
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<h2><strong>Semi di Sorgo (Sorghum vulgare)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione in 10 semi.</strong></span></h2> <p>Il<span>&nbsp;</span><b>sorgo</b><span>&nbsp;</span>(<i><b>Sorghum vulgare</b></i><span>&nbsp;</span>Pers,<span>&nbsp;</span><i>sin.</i><span>&nbsp;</span><i>Sorghum bicolor</i><span>&nbsp;</span>L. Moench), o anche<span>&nbsp;</span><b>saggina</b>, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle<span>&nbsp;</span>graminacee<span>&nbsp;</span>(Poaceae). Le caratteristiche delle principali tipologie di sorgo sono strettamente correlate con la loro destinazione finale. Si distinguono vari gruppi di<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>ibridi<sup id="cite_ref-1" class="reference">[1]</sup><sup id="cite_ref-2" class="reference">[2]</sup>:</p> <ul> <li><i>S. bicolor</i><span>&nbsp;</span>ssp.<span>&nbsp;</span><i>bicolor</i>: comprende le<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>e gli ibridi da granella, a taglia generalmente bassa (1,0-<span class="nowrap"><span data-sort-value="7000150000000000000♠"></span>1,5&nbsp;m</span>), culmi robusti, panicolo molto sviluppato, granella nuda, contenuto variabile di<span>&nbsp;</span>tannino, accestimento limitato, difficilmente allettabili. La granella è destinata all'alimentazione umana nei<span>&nbsp;</span>paesi in via di sviluppo<span>&nbsp;</span>e all'alimentazione del bestiame nei paesi sviluppati;</li> <li><i>S. bicolor</i><span>&nbsp;</span>ssp.<span>&nbsp;</span><i>Sudanense</i>: sono i cosiddetti “sorghi gentili” o<span>&nbsp;</span><i>erbe sudanesi</i>, caratterizzati da fusto sottile ed elastico, spiccata tendenza all'accestimento, rapidità di ricaccio e ciclo precoce, specialmente adatti per erbai polisfalcio;</li> <li><i>S. bicolor</i><span>&nbsp;</span>ssp.<span>&nbsp;</span><i>Saccharatum</i>: i sorghi zuccherini si caratterizzano per taglia elevata (2–<span class="nowrap"><span data-sort-value="7000500000000000000♠"></span>5&nbsp;m</span>), foglie larghe, culmo grosso, e midollo dei culmi ricco di zuccheri facilmente fermentabili (15-20% e oltre,<span>&nbsp;</span>saccarosio,<span>&nbsp;</span>glucosio<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>fruttosio), dunque adatti all'insilamento per foraggio ed alla produzione di alcool (bioetanolo) e di<span>&nbsp;</span>biogas, hanno scarsa capacità di accestimento e di ricaccio e ciclo tendenzialmente tardivo;</li> <li>incroci e ibridi delle tipologie citate, con caratteristiche molto varie, sia dal punto di vista morfologico che agronomico;</li> <li><i>S. vulgare</i><span>&nbsp;</span>var.<span>&nbsp;</span><i>technicum</i>: hanno un'infiorescenza ad ombrella con ramificazioni lunghissime ed elastiche che, privata della granella, è usata per la fabbricazione di<span>&nbsp;</span>scope<span>&nbsp;</span>e spazzole.</li> </ul> <p>Coltura alimentare importante in<span>&nbsp;</span>Africa,<span>&nbsp;</span>America centrale<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>Asia meridionale, è il quinto cereale in ordine di importanza dopo il<span>&nbsp;</span>granoturco<span>&nbsp;</span>(o<span>&nbsp;</span>mais), il<span>&nbsp;</span>riso, il<span>&nbsp;</span>frumento<span>&nbsp;</span>(o grano) e l'orzo.<span>&nbsp;</span>India,<span>&nbsp;</span>Messico,<span>&nbsp;</span>Nigeria<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>Stati Uniti, questi ultimi primi nel settore, forniscono i due terzi circa della produzione mondiale che assomma a 59 milioni di tonnellate prodotte su 42 milioni di ettari.</p> <p>Tra le colture alimentari, è una delle più resistenti alla siccità ed al calore, caratteristica questa che la rende particolarmente interessante nelle regioni aride, nelle quali costituisce uno degli alimenti di base della popolazione.</p> <p>Il sorgo rappresenta una valida alternativa al mais, nella produzione di granella e di foraggi, in quelle aree non irrigue e con scarse o erratiche precipitazioni estive in cui non è lecito attendersi buoni risultati da una coltura di mais. In ambienti particolarmente aridi, nel<span>&nbsp;</span>Sahel<span>&nbsp;</span>in Africa e in Asia (Cina, India) con precipitazioni annue inferiori ai 200–250&nbsp;mm, è spesso sostituito dal<span>&nbsp;</span>miglio<span>&nbsp;</span>e dal panìco che riescono a maturare in 2-3 mesi, fornendo rese di 3-5 quintali per ettaro, con investimenti limitati e in terreni leggeri, spesso poco fertili o degradati.</p> <p>Si distinguono due tipi di coltivazione:</p> <ul> <li>nelle agricolture di sussistenza dei paesi meno avanzati: su terreni marginali, asciutti, con tecniche colturali primitive e conseguenti basse rese (inferiori a 10 q.li per ettaro), le cariossidi sono utilizzate per la produzione di farina per l'alimentazione umana (il bestiame è generalmente alimentato al pascolo o con sottoprodotti) per la preparazione di<span>&nbsp;</span>pane,<span>&nbsp;</span>cuscus,<span>&nbsp;</span>zuppe<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>polenta<span>&nbsp;</span>e di bevande alcoliche;</li> <li>nelle agricolture progredite dei paesi industrializzati: in condizioni edafiche (edafiche cioè riferite al terreno) e climatiche non necessariamente marginali, con l'applicazione di pacchetti tecnologici adeguati, con irrigazione di soccorso eventuale, si attendono rendimenti che si possono avvicinare anche ai 100 quintali di granella per ettaro. La granella è utilizzata per la produzione di amido industriale, di alcool etilico e di mangimi. Il sorgo da foraggio è zuccherino ed è destinato alla alimentazione animale (fresco o conservato) in azienda, al<span>&nbsp;</span>sovescio<span>&nbsp;</span>ed alla produzione di biocarburante.</li> </ul> <h2><span class="mw-headline" id="Origine,_storia_ed_etimologia">Origine, storia ed etimologia</span></h2> <p>Il sorgo è stata una delle prime piante ad essere coltivata. Probabilmente originario dell'Etiopia, si è diffuso prima in Asia e<span>&nbsp;</span>Europa<span>&nbsp;</span>e più recentemente in<span>&nbsp;</span>America<span>&nbsp;</span>ed<span>&nbsp;</span>Australia<sup id="cite_ref-3" class="reference">[3]</sup>. Era già conosciuto in epoca greco-romana<sup id="cite_ref-4" class="reference">[4]</sup>.</p> <p>Il nome italiano di questo cereale deriva dal latino parlato<span>&nbsp;</span><i>Sŭrĭcum (granum)</i><span>&nbsp;</span>o grano di<span>&nbsp;</span>Siria<sup id="cite_ref-5" class="reference">[5]</sup>, esso viene anche chiamato dùrra e mélica<sup id="cite_ref-6" class="reference">[6]</sup>. Nelle varie lingue e paesi ha i seguenti nomi:<span>&nbsp;</span><i>sorgho</i><span>&nbsp;</span>o<span>&nbsp;</span><i>gros mil</i><span>&nbsp;</span>in francese,<span>&nbsp;</span><i>sorghum</i><span>&nbsp;</span>in inglese,<span>&nbsp;</span><i>sorghumhirse</i><span>&nbsp;</span>in tedesco,<span>&nbsp;</span><i>sorgo</i><span>&nbsp;</span>in spagnolo e portoghese, melca in catalano, melga in lombardo, milhoca in occitano,<span>&nbsp;</span><i>dawa</i><span>&nbsp;</span>in<span>&nbsp;</span><i>hausa</i>,<span>&nbsp;</span><i>sormijo grande</i><span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span><i>maíz de Guinea</i><span>&nbsp;</span>in Africa Occidentale,<span>&nbsp;</span><i>kafir</i><span>&nbsp;</span>in Africa australe,<span>&nbsp;</span><i>durra</i><span>&nbsp;</span>in Etiopia e Sudan,<span>&nbsp;</span><i>mtama</i><span>&nbsp;</span>in Swahili,<span>&nbsp;</span><i>iowar</i><span>&nbsp;</span>in India e<span>&nbsp;</span><i>gaoliang</i><span>&nbsp;</span>in Cina.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Distribuzione,_caratteri_botanici_ed_esigenze_ambientali">Distribuzione, caratteri botanici ed esigenze ambientali</span></h2> <p>Il sorgo è coltivato in tutto il mondo. Spiccatamente macroterma, tra le più esigenti riguardo alla temperatura, è specie a ciclo foto-sintetico di tipo C4 (pianta C4)<sup id="cite_ref-8" class="reference">[8]</sup><span>&nbsp;</span>ad elevata resa fotosintetica, richiede elevate intensità luminose durante tutte le fasi del ciclo vegetativo ed è tipicamente brevidiurna. Grazie al miglioramento genetico, come per il mais, sono state create<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>adatte ai diversi climi, compresi quelli temperati. In Europa, la sua coltivazione rimane comunque limitata soprattutto ai paesi mediterranei.</p> <p>Il sorgo è una pianta erbacea annuale. Il suo aspetto è simile a quello del mais. La pianta può raggiungere un'altezza compresa tra uno e tre metri ed oltre; ha un fusto cilindrico, con foglie piatte e lunghe, che porta infiorescenze costituite da panicoli terminali di dimensioni e forma molto differenziate. Esistono tipi con panicolo compatto, spargolo o reclinato. L'infiorescenza raggruppa spighette con uno o due fiori bisessuali.</p> <p>La granella è una cariosside di circa 3–4&nbsp;mm, sferica o oblunga, che può essere “vestita”, con glume strettamente aderenti al frutto o nuda, come in genere nel caso dei sorghi da granella. La granella è composta da tre parti principali: il pericarpo, l'albume (essenzialmente amido, che può essere di consistenza farinosa o vitrea) e l'embrione. Essa può apparire bianca, gialla, bruna, rossiccia, bruno-violacea. Il colore scuro, che si deve alla presenza di pigmenti nelle cellule del pericarpo o dello spermoderma sottostante, è associato alla presenza di tannini che inibiscono la digestione delle proteine del granello<sup id="cite_ref-9" class="reference">[9]</sup><sup id="cite_ref-10" class="reference">[10]</sup>.</p> <p>Il sorgo non è particolarmente esigente in fatto di terreni, preferisce suoli sani, profondi, non troppo pesanti, ma si sviluppa bene anche in terreni alcalini e sopporta discretamente la salinità. Per germinare, il seme ha bisogno di una temperatura non inferiore a 12-13&nbsp;°C e trova le temperature più adatte al suo sviluppo intorno ai 30-35&nbsp;°C. Il sorgo è molto resistente alle alte temperature ed alla siccità, essendo capace di rimanere in stasi vegetativa per periodi relativamente lunghi e di riprendere la crescita al cessare delle condizioni di stress idrico. Deve questa sua resistenza al basso tasso di traspirazione (risultante da marcata cutinizzazione e pruinità delle foglie, stomi molto piccoli e poco numerosi) ed al suo fitto apparato radicale, che si sviluppa bene anche in profondità. Inoltre, il sorgo ha bisogno di una quantità di acqua più ridotta del mais per produrre la<span>&nbsp;</span>sostanza secca.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Tecnica_colturale">Tecnica colturale</span></h2> <p>Il ciclo vegetativo del sorgo varia da 75 giorni (ultra-precoce) a 180 giorni ed oltre (ultra-tardivo). La scelta dell'ibrido va fatta soprattutto tenendo conto del regime pluviometrico e delle caratteristiche del terreno. Nelle regioni temperate, le<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>o gli ibridi più comunemente coltivati hanno un ciclo da 100 a 120 giorni.</p> <p>Il sorgo entra nell'avvicendamento come pianta da rinnovo (prima o dopo una sfruttante, ad esempio orzo o grano). La coltura intercalare non è molto diffusa in quanto il sorgo, pianta molto vorace, non lascia fertilità sufficiente alla coltura che segue. Non è infrequente, viceversa, la coltura ripetuta, anche per più anni.</p> <p>Normalmente, si coltiva in seccagno contando su precipitazioni dell'ordine di 300–350&nbsp;mm durante il ciclo vegetativo. I migliori rendimenti si ottengono da ibridi tardivi con 500–600&nbsp;mm di pioggia ben distribuiti. Esistono poi ibridi e<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>con spiccata capacità di ricaccio che consentono di duplicare o quasi le rese.</p> <p>In coltura intensiva, la tecnica è simile a quella del mais; tutte le operazioni sono meccanizzate e si fa uso di sementi selezionate di ibridi e di agrochimici (fertilizzanti,<span>&nbsp;</span>erbicidi<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>antiparassitari), come per una qualunque coltura destinata al mercato. Nei climi temperati, il sorgo è seminato a partire dalla prima quindicina di maggio, essendo suscettibile ai ritorni di freddo. Il sorgo ha bisogno di un letto di semina ben preparato che assicuri un'emergenza omogenea. Si distribuiscono 12–25 kg/ha di seme, con investimenti che vanno da 20-30 piante/m² in ambienti asciutti a 30-40 piante/m² in zone in cui si può intervenire con l'irrigazione. La distanza di semina ottimale è intorno ai 40–50 cm tra le file (ed oltre, per facilitare l'esecuzione dei lavori colturali) e ai 4–5 cm sulla fila. Il sorgo è capace di valorizzare egregiamente le concimazioni letamiche ed organiche in genere e i residui delle leguminose. La fertilizzazione minerale va calibrata con attenzione, in particolare in coltura asciutta; per un raccolto di 65-85 q.li/ha si devono anticipare circa 100–150 kg di azoto (2-3 q.li di urea) in copertura, 80–100 kg di anidride fosforica (P2O5) e 70–100 kg di ossido di potassio (K2O).</p> <p>La raccolta si esegue con<span>&nbsp;</span>mietitrebbiatrice<span>&nbsp;</span>da frumento in settembre-ottobre nei climi temperati, ottenendo produzioni variabili da 40-60 q.li/ha di granella, nei terreni collinari e asciutti, fino a 80-100 q.li/ha e oltre nelle migliori condizioni. Steli e foglie rimangono verdi anche a maturazione della granella e possono dunque essere utilizzati come foraggio, opportunamente trinciati, per consumo fresco o insilamento. In alternativa, sono falciati, trinciati ed interrati. La granella si raccoglie al 16-20% di umidità, che va ridotta al 13% in essiccatoio, per la conservazione o la commercializzazione.</p> <p>Nei paesi nei quali la produzione è destinata al consumo umano, la coltivazione si attua a diversi gradi di intensità: da parte dei piccoli coltivatori (che sono la maggioranza) principalmente per autoconsumo; e da agricoltori medi e grandi che producono per il mercato interno o regionale. Per i produttori del primo gruppo, l'impiego di fattori produttivi non riguarda che le sementi, conservate dal raccolto precedente, e la manodopera famigliare. I secondi sono invece imprenditori che impiegano pacchetti tecnologici analoghi a quelli descritti in precedenza per la produzione intensiva, basati sull'impiego di fattori produttivi acquisiti sul mercato. All'interno di queste due categorie esiste una casistica molto varia di coltivatori che adottano tecnologie e strategie differenti da paese a paese.</p> <p>In coltura tradizionale, il sorgo può seguire un<span>&nbsp;</span>maggese<span>&nbsp;</span>con<span>&nbsp;</span>sovescio, l'arachide, altra leguminosa o il<span>&nbsp;</span>cotone, in coltura pura o più spesso in associazione col<span>&nbsp;</span>niébé<span>&nbsp;</span>(<i>Vigna unquiculata</i>) o con l'arachide. Non è quasi mai coltivato in irriguo, ma piuttosto in coltura asciutta, di bassofondo o di deflusso. Il terreno è preparato con la zappa, con la trazione animale o, più di rado, meccanica. In genere, non si supera una profondità di lavorazione di 10–15&nbsp;cm. Si semina a buchette in linea di 2&nbsp;cm di profondità con 5-6 semi per buchetta, per ovviare a scarsa germinabilità e presenza di insetti terricoli e di solito non si pratica il diradamento; la semina, sempre scalare, viene talvolta ripetuta per ovviare al ritardo delle piogge. Le distanze tra le linee sono dell'ordine degli 80&nbsp;cm e le distanze tra le buchette sulla linea variano da 40 a 70&nbsp;cm. I coltivatori usano anche seminare miscugli di<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>diverse per palliare gli inconvenienti legati alle fluttuazioni climatiche ed ai predatori. Le operazioni colturali non vanno oltre due o tre sarchiature per contenere l'invadenza delle infestanti. Le rese si agirano sui 6-8 q.li per ettaro in coltura tradizionale e possono superare i 10-15 q.li per ettaro in coltura commerciale migliorata, con apporti di fertilizzante azotato e controllo adeguato delle infestanti. I fusti e le foglie rappresentano un prezioso foraggio per gli animali della famiglia coltivatrice. Il grosso della raccolta ha luogo in stagione secca, i panicoli vengono tagliati e messi ad asciugare prima della eventuale sgranatura e conservazione. Le perdite post-raccolto (quantitative e qualitative), dovute principalmente a punteruoli, funghi e germinazione della granella, possono ridurre significativamente la produzione ottenuta, ad esempio fino a 25% del raccolto in Africa Orientale e Centrale, secondo ASARECA.</p> <p>Il sorgo è pianta relativamente rustica e resistente alle avversità. Possono pregiudicare la sua coltivazione specialmente le basse temperature e le malerbe che entrano in competizione per luce, acqua e nutrienti, segnatamente per l'azoto. Se le pratiche colturali ed agronomiche adottate (rotazioni, preparazione del letto di semina, corretta densità ed epoca di semina, fertilizzazione razionale) non sono sufficienti a prevenire e contenere lo sviluppo delle infestanti, gli erbicidi (i più usati sono a base di<span>&nbsp;</span>Atrazina) possono dare risultati soddisfacenti, purché applicati tempestivamente in pre-emergenza o in post-emergenza.</p> <p>Tra i parassiti vegetali ed animali che possono causare danni significativi alla coltura, specialmente in zone ad alta specializzazione sorghicola, si possono citare i marciumi delle piante e dello stelo, il carbone, la peronospora del sorgo, gli insetti terricoli, gli<span>&nbsp;</span>afidi, le piralidi, la cecidomia ed altri anch'essi comuni al mais. In talune regioni gli uccelli, per lo più passeracei (ad esempio il<span>&nbsp;</span><i>Quelea quelea</i><span>&nbsp;</span>in Africa), possono rappresentare un serio problema.</p> <p>Il sorgo da foraggio – i sorghi gentili e zuccherini sono i più comunemente impiegati, ma si utilizzano anche le<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>da granella – nei climi temperati si semina nella tarda primavera e si raccoglie anche in 2-3 tagli (ricaccia dopo ogni taglio con produttività decrescente) fino a fine estate. La fittezza di semina varia in funzione della capacità di accestimento, spesso elevata. Può beneficiare di una concimazione azotata in copertura (non esagerata per prevenire l'allettamento) e si raccoglie con la falcia-trincia-caricatrice. La raccolta va fatta a maturazione latteo-cerosa della cariosside, quando il valore foraggero della pianta è massimo. Alcune varietà contengono un<span>&nbsp;</span>glucoside, la durrina, tossico perché dà luogo alla formazione di<span>&nbsp;</span>acido cianidrico, pericoloso in particolare per i<span>&nbsp;</span>ruminanti. Il contenuto in durrina diminuisce con la crescita e soprattutto dopo la fioritura, l'affienagione e l'insilaggio escludono ogni pericolo di intossicazione. Le rese, molto variabili, vanno dai 400 ai 600 q.li per ettaro di foraggio verde (la<span>&nbsp;</span>sostanza secca<span>&nbsp;</span>si aggira intorno al 30%). Si coltiva anche in consociazione con leguminose foraggere tipo vigna (<i>Dolichos lab lab</i>) o altre specie rampicanti per migliorare la composizione proteica della foraggiata fresca.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Genetica_e_servizi_di_appoggio_alla_produzione">Genetica<span>&nbsp;</span>e servizi di appoggio alla produzione</span></h2> <p>I problemi da risolvere e le soluzioni da apportare per il miglioramento e l'aumento delle produzioni di sorgo sono descritti nel documento<span>&nbsp;</span><i>Sorghum and Millet</i><sup id="cite_ref-26" class="reference">[26]</sup>, che ne offre una dettagliata trattazione ai vari livelli della filiera in Africa: oltre a quelli citati più oltre, ne sono menzionati altri relativi a tecnologia di produzione e trasformazione, mercato, ricerca e sperimentazione.</p> <p>Con il miglioramento genetico si vuole conseguire una maggiore produzione attraverso l'aumento della produttività e della superficie coltivata. Nel primo caso si persegue la capacità di valorizzare la fertilizzazione (taglia bassa), una migliore resa industriale (granella grossa), la maturazione contemporanea (diminuzione delle perdite al raccolto), la resistenza alla predazione da parte degli uccelli, alle piante parassite del genere<span>&nbsp;</span><i>Striga</i>, alle<span>&nbsp;</span>crittogame<span>&nbsp;</span>ed agli insetti nocivi. Importante è anche la qualità (contenuto proteico e basso tenore di<span>&nbsp;</span>tannino) della granella. Nel secondo caso si mira ad un aumento delle aree di coltivazione: in condizioni di estrema aridità si ricerca la riduzione del ciclo, mentre in presenza di eccessiva umidità o addirittura di inondazioni può essere funzionale l'allungamento del ciclo. I migliori risultati si ottengono attraverso l'incrocio degli ibridi americani, dalle elevate capacità produttive, con<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>locali, meno produttive ma più rustiche<sup id="cite_ref-autogenerato4_17-1" class="reference">[17]</sup>.</p> <p>Nel 2009 14 milioni di agricoltori in 25 paesi (tra i primi<span>&nbsp;</span>Stati Uniti,<span>&nbsp;</span>Brasile<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>Argentina) hanno coltivato oltre 134 milioni di ettari con<span>&nbsp;</span>organismi geneticamente modificati<span>&nbsp;</span>(OGM). La produzione riguarda<span>&nbsp;</span>soia, mais, cotone,<span>&nbsp;</span>colza,<span>&nbsp;</span>barbabietola da zucchero, zucca da olio,<span>&nbsp;</span>papaya,<span>&nbsp;</span>pomodoro,<span>&nbsp;</span>peperone,<span>&nbsp;</span>erba medica<span>&nbsp;</span>e<span>&nbsp;</span>pioppo<sup id="cite_ref-27" class="reference">[27]</sup>. Colture alimentari come sorgo, miglio, fagiolo dell'occhio e<span>&nbsp;</span>manioca, largamente praticate nei paesi in via di sviluppo, se geneticamente modificate per essere più resistenti, ad esempio, alla siccità ed all'attacco di parassiti, potrebbero forse contribuire ad elevare i livelli di sicurezza alimentare nelle regioni più sfavorite del globo<span>&nbsp;</span><span class="chiarimento" title="Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.">ed a diversificare significativamente le fonti di approvvigionamento energetico</span>.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Produzione_del_sorgo_da_granella_e_da_foraggio_nel_mondo">Produzione del sorgo da granella e da foraggio nel mondo</span></h2> <h3><span class="mw-headline" id="Sorgo_da_granella">Sorgo da granella</span></h3> <p>Nel triennio 2008-2012, di una produzione cerealicola annua media mondiale di 2.500 milioni di tonnellate, il sorgo non ha rappresentato che 59 milioni di tonnellate (2,4%), molto indietro rispetto a mais, riso, grano e orzo, ma davanti al miglio, alla<span>&nbsp;</span>segale<span>&nbsp;</span>e all'avena. Mentre dal 1980 al 2010 la produzione cerealicola mondiale è aumentata del 59%, la quota del sorgo all'interno del comparto è diminuita del 39%.</p> <p>Nella Tabella 1 sono presentate le medie di superfici coltivate, rendimenti unitari e volume della produzione di sorgo da granella per il triennio 2008-2010 nelle diverse regioni del mondo e quelle dei dieci maggiori produttori. Questi dati mostrano come la produzione sfiori i 23 milioni di tonnellate sia in America che in Africa e superi i dieci milioni in Asia, con l'Oceania<span>&nbsp;</span>in terza posizione con meno di tre milioni e ultima l'Europa, che non eccede il milione di tonnellate.</p> <p>La produzione complessiva dei primi dieci paesi produttori, 45,7 milioni di tonnellate, rappresenta i tre quarti della produzione mondiale (60 milioni di tonnellate ottenuti da 42 milioni di ettari). Le rese unitarie variano vistosamente da meno di una tonnellata in India ed in Burkina Faso ad oltre 4 tonnellate per ettaro in Argentina e Stati Uniti d'America.</p> <p>Per alcuni di questi paesi si nota, nel decennio trascorso, per una diminuzione della produzione dovuta alla contrazione delle superfici coltivate coniugata con rendimenti in calo (Stati Uniti, India, Nigeria e Argentina). Un secondo gruppo di paesi (Brasile, Etiopia, Australia e Burkina Faso) aumenta notevolmente la produzione grazie all'espansione delle superfici ed all'incremento delle rese. In Africa, si registra un aumento della produzione dovuto soprattutto all'espansione delle superfici, in Europa si verifica un analogo fenomeno, seppur su scala ridotta. In Australia, l'incremento dei volumi risulta da una equilibrata combinazione della intensificazione e della espansione della coltivazione. La contrazione delle superfici, non compensata da sufficienti aumenti di produttività, è alla base della riduzione dei volumi della produzione nelle Americhe ed in Asia.</p> <p>Tabella 1 - Situazione attuale della produzione di sorgo da granella (Superfici, rendimenti unitari e volume della produzione), medie per il triennio 2008-2010</p> <p>Di una superficie totale di 42 milioni di ettari coltivata a sorgo, il 70% si trova nei paesi in via di sviluppo. In Africa, il sorgo è coltivato soprattutto nella fascia saheliano-sudanese compresa tra il deserto del Sahara e la foresta equatoriale, dall'Atlantico all'Oceano Indiano. Nell'Africa sub-sahariana, esso è il secondo cereale più importante dopo il mais. In America centrale e meridionale, il sorgo è prodotto nelle zone più asciutte del<span>&nbsp;</span>Messico, di<span>&nbsp;</span>el Salvador, del<span>&nbsp;</span>Guatemala<span>&nbsp;</span>e del<span>&nbsp;</span>Nicaragua, nelle pianure più secche dell'interno dell'Argentina, del nord della<span>&nbsp;</span>Colombia, del<span>&nbsp;</span>Venezuela, del Nord – Est del Brasile e dell'Uruguay. Nell'America del Nord, il sorgo si coltiva in alcune zone delle pianure del centro e del sud degli Stati Uniti, nella<span>&nbsp;</span><i>Sorghum Belt</i><span>&nbsp;</span>compresa tra i 30° e i 40° di latitudine nord. In Asia, è coltivato in India, in Cina, nello<span>&nbsp;</span>Yemen, in<span>&nbsp;</span>Pakistan<span>&nbsp;</span>e in<span>&nbsp;</span>Thailandia. In Europa, la sua produzione è limitata ad alcune regioni della<span>&nbsp;</span>Francia, dell'Italia, della<span>&nbsp;</span>Spagna, dell'Ucraina<span>&nbsp;</span>e della<span>&nbsp;</span>Russia. In Australia, il solo produttore importante dell'Oceania, la quasi totalità della produzione si concentra nel Queensland e nel nord del New South Wales<sup id="cite_ref-autogenerato3_28-0" class="reference">[28]</sup><sup id="cite_ref-29" class="reference">[29]</sup>.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Sorgo_da_foraggio">Sorgo da foraggio</span></h3> <p>La coltivazione del sorgo foraggero è praticata in un numero ristretto di paesi. Come risulta dai dati relativi al 2010 presentati nella Tabella 2, su una superficie totale di poco più di un milione di ettari si sono prodotti 23 milioni di tonnellate, con rendimenti unitari generalmente superiori alle 20 tonnellate per ettaro. Oltre due terzi della produzione sono stati ottenuti in Argentina, Messico e Stati Uniti d'America, che detengono anche primati nella produzione di sorgo da granella.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Il_sorgo_in_Italia">Il sorgo in Italia</span></h2> <p>La superficie investita a sorgo da granella in<span>&nbsp;</span>Italia<span>&nbsp;</span>nel 2011 ha superato i 42.000 ettari, localizzati quasi totalmente nel Centro-nord. Il 78% della superficie coltivata a sorgo è in<span>&nbsp;</span>Emilia-Romagna, il 16% in Italia centrale, principalmente nelle<span>&nbsp;</span>Marche. I rendimenti variano dai 13 quintali per ettaro del<span>&nbsp;</span>Molise<span>&nbsp;</span>agli 83 quintali in Emilia-Romagna. La produzione nazionale è di 3 milioni di quintali. La superficie coltivata è aumentata del 25% negli ultimi dieci anni<sup id="cite_ref-30" class="reference">[30]</sup>. Nel 2010, il sorgo foraggero occupa 7.600 ettari con una produzione di 300.000 tonnellate (dati FAO).</p> <p>Per far fronte al crescente fabbisogno di bioetanolo, soddisfatto principalmente con le importazioni, si stanno da tempo conducendo su tutto il territorio nazionale sperimentazioni relative a differenti modelli produttivi, industriali ed organizzativi. Per quanto riguarda il sorgo, il potenziale maggiore esisterebbe nel Nord Italia, dove le precipitazioni nel periodo di sviluppo vegetativo sarebbero sufficienti a garantire buone rese produttive, mentre nelle regioni a clima mediterraneo sarebbe necessario il sostegno dell'irrigazione<sup id="cite_ref-31" class="reference">[31]</sup>. Le stesse considerazioni sono valide per la coltivazione di sorgo da biomassa per la produzione di biogas.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Commercio_internazionale">Commercio internazionale</span></h2> <p>La Tabella 3 riporta i dati relativi agli scambi commerciali di sorgo registrati dal<span>&nbsp;</span><i>Foreign Agricultural Service</i><span>&nbsp;</span>dell’<i>United States Department of Agriculture</i>. Si può osservare come il volume complessivo delle transazioni non sia particolarmente importante, intorno al 10-12% della produzione mondiale. Tra i paesi esportatori, Argentina, Stati Uniti ed Australia detengono il 94% circa del mercato. I principali paesi importatori sono<span>&nbsp;</span>Giappone<span>&nbsp;</span>(28,5% del sorgo commercializzato), Messico (25,0%), Colombia (13,5%) e<span>&nbsp;</span>Cile<span>&nbsp;</span>(11,5%). L'Africa praticamente non partecipa agli scambi internazionali.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Destinazione_e_consumo">Destinazione e consumo</span></h2> <p>In molti paesi dell'Africa e dell'Asia il sorgo è una coltura alimentare. In America del Nord Centrale e del Sud, in Australia ed Europa il sorgo da granella è destinato soprattutto all'industria mangimistica, ma può essere usato anche per la produzione di etanolo.</p> <p>In tutto il mondo sono in atto progetti per lo sviluppo delle tecnologie e la diffusione della coltivazione del sorgo per fini energetici. La produzione di sorgo zuccherino alimenta anche un crescente numero di impianti per la produzione di etanolo in Brasile, nelle<span>&nbsp;</span>Filippine, in India e negli Stati Uniti<sup id="cite_ref-autogenerato2_32-0" class="reference">[32]</sup>.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Consumo_umano">Consumo umano</span></h3> <p>Circa la metà della produzione mondiale è destinata al consumo umano. Il consumo di sorgo per abitante è più stabile e più elevato in ambiente rurale che nei centri urbani. Inoltre, esso tende ad essere maggiore nelle regioni caratterizzate da povertà e insicurezza alimentare più marcate. Il consumo pro-capite è maggiore in Africa (per esempio intorno ai 90–100&nbsp;kg all'anno in<span>&nbsp;</span>Burkina Faso<span>&nbsp;</span>ed in<span>&nbsp;</span>Sudan). In Asia, il sorgo è ancora una coltura importante per la sicurezza alimentare in alcune regioni, dove si registrano consumi annui anche superiori ai 70&nbsp;kg<sup id="cite_ref-33" class="reference">[33]</sup>.</p> <p>Come negli altri cereali, la granella del sorgo è costituita essenzialmente di amido (intorno al 70%). Il tenore in proteine (10,4% di parte commestibile) è comparabile a quello del mais (9,2%) e del frumento (10,6%). Il contenuto in grassi grezzi del sorgo è del 3%, superiore a quello del grano, ma inferiore a quello del mais; 100 grammi di sorgo forniscono 329 kilocalorie contro le 358 del mais e le 348 del grano.</p> <p>Il sorgo è ricco di vitamine del complesso B. Certe<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>a endosperma giallo contengono beta-carotene suscettibile ad essere trasformato in<span>&nbsp;</span>vitamina A<span>&nbsp;</span>dall'organismo umano. Esso è inoltre ricco in antiossidanti, che si reputa contribuiscono a ridurre i rischi di cancro, diabete, disturbi cardiaci. Il sorgo, inoltre, non contiene elementi biotecnologici che ne facciano un organismo transgenico o geneticamente modificato<sup id="cite_ref-autogenerato2_32-1" class="reference">[32]</sup>.</p> <p>Certi sorghi hanno le cariossidi di colore scuro. Questa colorazione è associata alla forte presenza di tannini negli strati più superficiali del grano che inibiscono la digestione delle proteine del granello. Questi strati si eliminano con la decorticazione, operazione che può ridurre la resa fino al 65 - 75%. I granelli di sorgo immaturi possono essere consumati arrostiti interi, quelli maturi si possono preparare come<span>&nbsp;</span><i>pop-corn</i>. In generale, il sorgo è consumato sotto forma di granella intera decorticata o di farina. La farina si ottiene da granella decorticata e si usa pura o mescolata alla farina di altri cereali. Si possono distinguere i seguenti gruppi di alimenti tradizionali a base di sorgo<sup id="cite_ref-autogenerato3_28-1" class="reference">[28]</sup><sup id="cite_ref-34" class="reference">[34]</sup><sup id="cite_ref-35" class="reference">[35]</sup><sup id="cite_ref-36" class="reference">[36]</sup>:</p> <ul> <li>pane, in genere non lievitato, fatto con una pasta che può essere fermentata, consumato in Asia ed in alcune regioni dell'Africa e gallette e<span>&nbsp;</span><i>tortillas</i><span>&nbsp;</span>in America Centrale;</li> <li>polenta, semolini e pappe, fluidi o densi, anche fermentati, consumati soprattutto in Africa;</li> <li>prodotti bolliti come il riso o stufati come il couscous;</li> <li>alimenti fritti nell'olio;</li> <li>bevande alcoliche (birra in Africa ed alcool in Cina) e non (melasse e sciroppo negli Stati Uniti);</li> <li>cibi privi di glutine come pane, pizza, pasta, dolci per i quali un piccolo ma dinamico mercato si va sviluppando negli USA<sup id="cite_ref-37" class="reference">[37]</sup>.</li> </ul> <p>Infine, esistono alcune<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>di sorgo zuccherino, i cui culmi hanno un tenore zuccherino che arriva fino al 18%, destinate al consumo come prodotto da masticare in Africa, similmente alla canna da zucchero<sup id="cite_ref-autogenerato4_17-2" class="reference">[17]</sup>.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Alimentazione_animale">Alimentazione animale</span></h3> <p>Circa il 48% della produzione mondiale di sorgo da granella è destinato all'alimentazione animale. I fattori suscettibili di influire sul suo sviluppo e consumo sono l'aumento dei redditi, che stimola la domanda di prodotti zootecnici e la competitività del prezzo del sorgo rispetto a quello degli altri cereali, del mais in particolare.</p> <p>Nelle regioni soggette ai danni della siccità, il sorgo è coltivato sia per la granella, utilizzata per alimentazione umana, che per la<span>&nbsp;</span>paglia<span>&nbsp;</span>da utilizzare come foraggio. Nei paesi meno sviluppati, la paglia può rappresentare fino al 50% del valore complessivo della coltura, soprattutto negli anni di siccità<sup id="cite_ref-38" class="reference">[38]</sup>.</p> <p>Con un valore energetico paragonabile a quello di un mais di qualità media (da 0,83 a 0,85 UFL/ kg di sostanza secca), il sorgo può validamente sostituire il mais nella fabbricazione di mangimi. Il suo sviluppo dunque dipende soprattutto: a) dall'evoluzione del consumo pro-capite di proteine animali (in particolare carne di pollo e bovina e latte), a patto che i suoi costi di produzione contribuiscano a mantenerne la competitività. Quest'ultimo aspetto va messo in relazione in particolare con lo sviluppo di nuovi ibridi performanti, adatti a coprire aree di coltivazione più estese e con la diffusione di pratiche colturali migliorate.</p> <p>Il sorgo foraggero è prodotto soprattutto in Argentina, Messico, Stati Uniti d'America ed Europa ed è destinato al consumo aziendale. Si usa come fieno, foraggio verde o insilato.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Produzione_di_energia">Produzione di energia</span></h3> <p>La produzione di energia dalle biomasse si può ottenere sotto forma di:</p> <ul> <li>bioetanolo, da piante zuccherino-amidacee, per fermentazione aerobica;</li> <li>biogas, da piante zuccherino-cellulosiche, per fermentazione anaerobica;</li> <li>biocombustibili, da piante ligno-cellulosiche, per combustione, pirolisi e gassificazione;</li> <li>biodiesel, da oleaginose, per transesterificazione.</li> </ul> <p>Il sorgo, che è compreso nelle prime tre categorie, presenta i seguenti punti deboli: bassa qualità della biomassa, alto contenuto in ceneri (5-6%) e in silice (&gt;30% nella sostanza secca) e alta umidità alla raccolta, limitato numero di<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>di sorgo fibra disponibili per condizioni ambientali differenziate. Per contro, i punti di forza sono: ciclo annuale, di facile inserimento negli avvicendamenti, completa meccanizzazione e semplicità delle operazioni colturali e buona produttività (25-28% di sostanza secca)<sup id="cite_ref-39" class="reference">[39]</sup>. Si consideri, a proposito della produttività del sorgo zuccherino, che essa è molto simile a quella della canna da zucchero data la sua capacità di fornire fino a 5,5 tonnellate di zucchero per ettaro in 100-150 giorni<sup id="cite_ref-40" class="reference">[40]</sup>.</p> <p>Nella produzione di bioetanolo, gli USA detengono la prima posizione con 53 miliardi di litri nel 2011, seguiti dal Brasile con 21,1 miliardi di litri e dall'Unione europea<span>&nbsp;</span>con 4,4 miliardi di litri. Nei paesi dell'America Meridionale (Brasile,<span>&nbsp;</span>Colombia,<span>&nbsp;</span>Perù) il bioetanolo si produce a partire dalla<span>&nbsp;</span>canna da zucchero. Negli Stati Uniti e in Europa esso viene prodotto prevalentemente dalla granella dei cereali (soprattutto mais e grano, ma anche da<span>&nbsp;</span>barbabietola da zucchero<span>&nbsp;</span>e sottoprodotti agro-industriali), circa un terzo del sorgo prodotto negli USA sarebbe già oggi usato per la produzione di biocarburante<sup id="cite_ref-autogenerato2_32-2" class="reference">[32]</sup>.</p> <p>L'etanolo prodotto dal sorgo zuccherino avrebbe notevoli potenzialità in questo campo per la elevata sostenibilità ambientale, economica ed energetica, la semplicità tecnica del processo produttivo ed un bilancio energetico particolarmente favorevole<sup id="cite_ref-41" class="reference">[41]</sup><sup id="cite_ref-42" class="reference">[42]</sup>. D'altro canto, va considerato che la sostituzione della benzina con l'etanolo può provocare incrementi drammatici del prezzo dei cereali, sorgo incluso, con effetti più marcati sulle fasce più povere della popolazione.</p> <h3><span class="mw-headline" id="Altri_usi">Altri usi</span></h3> <p>La granella fornisce amido, che serve anche a preparare colle, adesivi e destrosio,<span>&nbsp;</span>olio<span>&nbsp;</span>e materia prima per la preparazione dei mangimi. Dal midollo dei sorghi zuccherini si ricava zucchero e<span>&nbsp;</span>melassa. Le fibre dello stocco servono anche per confezionare pannelli utilizzati nelle costruzioni. Le glume, la guaina fogliare e altre parti della pianta di certe<span>&nbsp;</span><i>cultivar</i><span>&nbsp;</span>contengono pigmenti usati come coloranti nelle industrie alimentare e tessile. Le infiorescenze ad ombrella, private della granella, sono utilizzate per la produzione artigianale delle tradizionale scope di saggina e ramazze (vedi<span>&nbsp;</span>Scopa_(strumento)), le più diffuse prima dell'utilizzo di materie plastiche.</p> <h2><span id="Occupazione_e_divisione_dei_ruoli_all.27interno_della_famiglia_coltivatrice"></span><span class="mw-headline" id="Occupazione_e_divisione_dei_ruoli_all'interno_della_famiglia_coltivatrice">Occupazione e divisione dei ruoli all'interno della famiglia coltivatrice</span></h2> <p>In coltura meccanizzata asciutta, comprendendo la conservazione e l'essiccazione di una produzione di 60-70 q.li di granella o 4-500 q.li di trinciato per ettaro, sono necessarie 10-15 giornate di lavoro manuale, che possono raddoppiare o anche triplicare in irriguo. In coltura manuale, occorrono 100-110 giornate per coltivare e conservare il prodotto di un ettaro di sorgo. Questo non include il gravoso lavoro al mortaio, che spetta tradizionalmente alla donna, necessario per la trasformazione della granella in farina<sup id="cite_ref-Memento_de_l'Agronome_22-1" class="reference">[22]</sup><sup id="cite_ref-43" class="reference">[43]</sup>.</p> <p>La donna partecipa alle attività produttive con differenze determinate dalle tradizioni culturali e religiose e dai processi economici che modificano tali tradizioni. Nell'Africa sub-sahariana, i ruoli delle donne e degli uomini nella produzione agricola e nelle attività post-raccolto sono ben definite. L'uomo si incarica della preparazione del terreno per la semina, mentre la donna ha maggiori responsabilità per la semina (o il trapianto), la sarchiatura, la raccolta, la lavorazione e la conservazione del raccolto.</p> <p>In genere, le colture commerciali sono di pertinenza dell'uomo, mentre la donna si occupa delle colture alimentari, seppur con qualche eccezione. Più spesso, la donna si dedica alla trasformazione dei prodotti alimentari: è il caso frequente della distillazione e della vendita della<span>&nbsp;</span>birra<span>&nbsp;</span>da cereali locali (ad esempio sorgo e miglio), attività molto redditizia alla quale la donna, in Africa, dedica molto tempo e molti sforzi<sup id="cite_ref-44" class="reference">[44]</sup>.</p> <h2><span id="Accaparramento_delle_terre_.28Land_grabbing.29"></span><span class="mw-headline" id="Accaparramento_delle_terre_(Land_grabbing)">Accaparramento delle terre (<i>Land grabbing</i>)</span></h2> <p>Negli ultimi dieci anni, 83,2 milioni di ettari sono stati ceduti ad investitori internazionali nei<span>&nbsp;</span>paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa, regione nella quale è particolarmente attiva la Cina<sup id="cite_ref-45" class="reference">[45]</sup><span>&nbsp;</span><sup id="cite_ref-46" class="reference">[46]</sup>.</p> <p>Questi terreni, destinati in gran parte alla produzione di cibo per l'esportazione o per la produzione di biocarburanti (per questi: manioca, canna da zucchero, olio di palma,<span>&nbsp;</span>jatropha), sono spesso sottratti alla produzione di alimenti per il consumo locale. La sicurezza alimentare di milioni di persone è dunque a rischio.</p> <p>Per ora, meno di 300.000 ettari risultano acquisiti per la coltivazione di sorgo<sup id="cite_ref-47" class="reference">[47]</sup>. Per la sua attitudine alla produzione di etanolo, il sorgo è però suscettibile di svolgere in futuro un ruolo di primo piano in questo processo.</p> <h2><span class="mw-headline" id="Politiche_e_programmi">Politiche e programmi</span></h2> <p>La produzione mondiale di carburante etanolo è quintuplicata dal 2000 al 2011 passando da 17 a 86 miliardi di litri<sup id="cite_ref-48" class="reference">[48]</sup>, in linea con le stime dell’<i>OECD-FAO Agricultural Outlook 2008-2017</i><span>&nbsp;</span>che prevedeva che la produzione di etanolo raddoppiasse nel decennio il 2007-2017, raggiungendo 125 miliardi di litri<sup id="cite_ref-49" class="reference">[49]</sup>.</p> <p>Negli Stati Uniti d'America, il<span>&nbsp;</span><i>Biomass Crop Assistance Program</i><span>&nbsp;</span>(BCAP) contenuto nel<span>&nbsp;</span><i>Food, Conservation, and Energy Act</i><span>&nbsp;</span>del 2008, incoraggia i produttori agricoli nella sperimentazione di colture non alimentari, a contenuta emissione di<span>&nbsp;</span>anidride carbonica, quale il sorgo da biomassa. In questo quadro, i Dipartimenti per l'Energia e l'Agricoltura degli Stati Uniti, così come molti governi statali, sostengono finanziariamente attività commerciali e dimostrative di colture energetiche<sup id="cite_ref-50" class="reference">[50]</sup>. Il sorgo da biomassa avrà un ruolo importante, considerato l'interesse che gli Stati Uniti mostrano per le fonti alternative di energia da biomassa per soddisfare i fabbisogni nazionali di energia elettrica e per il trasporto<sup id="cite_ref-51" class="reference">[51]</sup>.</p> <p>L'Unione Europea, che ha stabilito una quota target di energia rinnovabile del 20% al 2020, ha lanciato il Programma IEE -<span>&nbsp;</span><i>Intelligent Energy Europe</i><span>&nbsp;</span>nell'ambito del quale sono realizzati progetti per la produzione di bioetanolo a partire dal sorgo. A titolo di esempio: il progetto<span>&nbsp;</span><i>Sweethanol</i>, che si propone la diffusione di un modello europeo sostenibile per la produzione di bioetanolo di prima generazione dal sorgo zuccherino in impianti decentralizzati<sup id="cite_ref-52" class="reference">[52]</sup>.</p> <p></p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 74 (10 S)
Semi di Sorgo (Sorghum vulgare)
Semi di L'Aneto puzzolente 1.6 - 4

Semi di L'Aneto puzzolente

Prezzo 1,60 € SKU: MHS 121
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>SEMI DI L'ANETO PUZZOLENTE (ANETHUM GRAVEOLENS)</strong></span></h2> <h3><span style="font-size: 14pt;"><strong><span style="color: #ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 900+ (2g), 4500+ (10g) semi.</span></strong></span></h3> <div>L'Aneto puzzolente (nome scientifico Anethum graveolens L.) è una pianta erbacea dai piccoli fiori appartenente alla famiglia delle Apiaceae.</div> <div>Etimologia</div> <div>Il nome del genere deriva dal greco « anethon » (Anice), il quale deriva a sua volta dall'antico egizio. Questa termine può essere tradotto con allontana i malori in riferimento alle proprietà medicamentose. L'epiteto specifico graveolens deriva dal latino « gravis » (pesante, forte) et « olens » (sentore), in quanto ha un odore forte[1].</div> <div>Il binomio scientifico attualmente accettato (Anethum graveolens) è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione ”Species Plantarum” del 1753.</div> <div>Descrizione</div> <div>L'altezza di queste piante annuali (ma in alcuni casi anche biennali[2]) varia da 0,2 a 1 m (massimo 1,5 m). La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo fondamentalmente annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto e spesso privo di (o con poche) foglie. Tutta la pianta è glauca e aromatica ma con un odore sgradevole.</div> <div>Radici</div> <div>Le radici sono secondarie da fittone.</div> <div>Fusto </div> <div>Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è un fittone.</div> <div>Parte epigea: la pianta ha una aspetto caulescente con un fusto ramoso solo nella parte alta. I fusti sono eretti, un po' gracili, a sezione cilindrica con superficie striata. I fusti inoltre sono articolati in nodi e internodi.</div> <div>Foglie</div> <div>Le foglie, a disposizione spiralata, sono del tipo pinnato-composto (3 – 4 pennatosette) con segmenti filiformi, il contorno della lamina è più o meno romboidale; i segmenti basali sono più ovati, quelli dell'ultimo ordine sono capillari. I vari segmenti si presentano con una nervatura mediana. Il colore è glauco. La larghezza delle foglie è circa di 1 mm; in particolare i segmenti più esterni hanno le seguenti dimensioni: larghezza 0,5 mm; lunghezza 4 – 20 mm.</div> <div>Frutti</div> <div>I frutti sono degli diacheni (composti da due mericarpi – ossia due acheni saldati lungo l'asse centrale) chiamati anche frutti secchi schizocarpici. Sono alati, derivati dalle ali dei due singoli frutti saldati insieme. Sono piccoli a forma ovale, appiattiti sul dorso e a coste preminenti, di colore bruno e con superficie liscia e glabra; una volta raggiunta la maturazione in agosto-settembre si scindono in due parti. Dimensione del frutto: 4 – 5 mm.</div> <div>Riproduzione</div> <div>Impollinazione: l'impollinazione è garantita soprattutto da diversi insetti, come api e vespe in quanto sono piante nettarifere (impollinazione entomogama).</div> <div>Riproduzione: la fecondazione avviene tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).</div> <div>Distribuzione e habitat</div> <div>Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Sud Ovest Asiatico. Questa specie è di origine asiatica e successivamente naturalizzatasi in Europa meridionale; quindi in Italia è da considerare specie “esotica naturalizzata”[5] o “avventizia”[7].</div> <div>Distribuzione: questa specie è poco diffusa sul territorio italiano; è considerata rara. Si trova in parte al nord (Veneto, Friuli Venezia Giulia e forse in Liguria e Trentino Alto Adige) e in parte al centro (Marche, Abruzzo e Molise). Fuori dall'Italia (sempre nelle Alpi) si trova in Francia (dipartimento di Drôme) e in Austria (Länder del Vorarlberg, Tirolo Settentrionale, Carinzia, Stiria, Austria Inferiore). Sugli altri rilievi europei si trova nel Massiccio Centrale e nei Monti Balcani.</div> <div>Habitat: l'habitat tipico sono gli incolti e orti (coltivi utilitari). Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.</div> <div>Distribuzione altitudinale: l'Aneto si trova raramente al di sotto dei 600 metri, mentre sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte montano.</div> <div> <table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"> <tbody> <tr> <td colspan="2" width="100%" valign="top"> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Cover lightly with substrate</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>min. 15 ° C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>2-3 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </div> </body> </html>
MHS 121 (2g)
Semi di L'Aneto puzzolente 1.6 - 4
Semi di Prezzemolo ''Mooskrause 2'' 1.55 - 1

Semi di prezzemolo...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 127
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Prezzemolo ''Mooskrause 2''</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 600+ (1g) semi.</strong></span></h2> <p>Prezzemolo MOOSKRAUSE Petroselinum crispum Ha foglie arricciate molto belle e verdi che possono essere utilizzate per abbellire i piatti. Il prezzemolo è un favorito per fare molte miscele di erbe. L'erba versatile può essere utilizzata in molti modi e ha molte vitamine e minerali naturali.</p> <p>Il prezzemolo, in particolare tra le erbe, può essere apprezzato nella sua forma più saporita se raccolto fresco dal tuo giardino.</p> <p>Il seme ha bisogno di 20-30 giorni per germogliare.<br />In autunno può essere trapiantato in vasi per essere conservato in cucina per l'inverno. Seminato come un vicino di pomodoro migliora il sapore del pomodoro. I buoni vicini sono anche cipolla, ravanello o rapa.</p> <p><strong>Aspetto</strong></p> <p>È una pianta erbacea. Ha una robusta radice a fittone bianco giallastra. Le foglie sono completamente glabre e hanno un contorno triangolare frastagliato, possono essere bipennatosette o tripennatosette. L'infiorescenza è una ombrella formata da una cinquantina di piccoli fiori a cinque petali bianchi, talvolta soffusi di azzurro-violetto o giallastro.</p> <p><strong>Nemici naturali e malattie</strong></p> <p><strong>Il Prezzemolo può essere attaccato da diversi insetti:</strong></p> <p>larve di maggiolino e oziorrinco (ne mangiano le radici).</p> <p>afidi. Attaccano la pianta adulta, facendo arricciare le foglie con le loro punture.</p> <p>Più frequente, nell'ambito delle malattie crittogamiche, risulta la cercospora: l'evidenza dell'affezione si ha con il riscontro di puntole di colore ambrato, che sono dei miceli.</p> <p><strong>Usi </strong></p> <p>Le foglie e i fusti, e più raramente la radice, sono le parti utilizzate, sia per il consumo fresco sia per la preparazione di salse.</p> <p><strong>Culinario</strong></p> <p>È un ingrediente di molte pietanze e di molte salse. Ha un sapore pungente e leggermente amaro che ravviva il sapore delle altre erbe.</p> <p><strong>Medicinale</strong></p> <p>Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non costituiscono e non provengono né da prescrizione né da consiglio medico. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.</p> <p><strong>Uso esterno</strong></p> <p>L'impacco di foglie pestate è usato per lenire punture di insetti, contusioni e mal di denti. La polpa delle foglie applicata sulle mammelle fa regredire il latte.</p> <p><strong>Uso interno</strong></p> <p>Il prezzemolo ha proprietà diuretiche e sudorifere, dovute principalmente ad una sostanza flavonica: l'apioside. Nell'erboristeria cinese è utilizzato anche come rimedio per la pressione alta.</p> <p>Anticamente era utilizzato anche come emmenagogo ed abortivo, a causa dell'apiolo[1], un componente principale, che contrae la muscolatura liscia dell'intestino, vescica e utero. È sconsigliato l'uso in quantità massicce non controllate, dato che in tal caso può provocare disturbi notevoli ed intossicazioni.</p> <p><strong>Controindicazioni</strong></p> <p>A causa del suo effetto abortivo, il prezzemolo non deve essere consumato in quantità eccessive da donne gravide.</p> <p>È velenoso per gatti, pappagalli e piccoli animali in genere, che infatti di norma evitano di cibarsene.</p> <div> </div> <div> <table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"> <tbody> <tr> <td colspan="2" width="100%" valign="top"> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>soak in water for 12-24  hours</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Needs Light to germinate! Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>18-20 ° C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>20 days</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </div>
MHS 127 (1g)
Semi di Prezzemolo ''Mooskrause 2'' 1.55 - 1
Semi di 'Erba cipollina"...

Semi di 'Erba cipollina"...

Prezzo 1,75 € SKU: MHS 141
,
5/ 5
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> <h2><strong>Semi di 'Erba cipollina (Allium schoenoprasum L.)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 200 semi.</strong></span></h2> <div> <div>L'erba cipollina oltre ad essere apprezzata come aromatica è anche utilizzata come pianta ornamentale grazie alle sue foglie slanciate e alle sue caratteristiche infiorescenze. La ritroviamo spontanea in numerose parti d'Italia, soprattutto nelle zone umide e ricche di sostanza organica, fino a 2500 metri di altitudine.</div> <div>CLASSIFICAZIONE BOTANICA </div> <div>CARATTERISTICHE GENERALI</div> <div>L'erba cipollina, nome scientifico Allium schoenoprasum della famiglia delle Amarillidaceae, è una pianta perenne, bulbosa, frequente nei luoghi umidi, originaria delle zone temperate-fredde dell'Europa, dell'Asia e del nord America.</div> <div> </div> <div>Si tratta di una pianta alta fino a 25 cm che tende a formare dei grandi cespugli. E' provvista di un bulbo ovale avvolto da diverse tuniche di consistenza cartacea di colore bruno che a maturità risulta formato da numerosi bulbilli (spicchi) .</div> <div> </div> <div>Le foglie in numero di 3-4 per singola pianta sono di forma cilindrica, cave, prive di peli e guainanti alla base lo scapo fiorale. Sono molto aromatiche e se tagliate emanano un aroma simile a quello delle foglie della cipolla o del porro. Durante il periodo invernale si seccano per poi riemergere con l'arrivo dei primi caldi.</div> <div> </div> <div>I fiori, si formano alla sommità di un unico scapo fiorale che si erge nel centro delle foglie e raggiunge una altezza anche di 40 cm. I fiori sono ermafroditi, di colore dal rosa chiaro al rosa scuro e riuniti in infiorescenze apicali ad ombrella assumendo una forma globosa.</div> <div>Il frutto dell'erba cipollina è una capsula che sviluppa al suo interno 1-2 semi nerastri.</div> <div> </div> <div>TECNICA COLTURALE</div> <div>L'erba cipollina è rustica, poco esigente, che non richiede particolare attenzioni. Cresce bene sia nelle zone soleggiate che in quelle in leggera ombra.</div> <div> </div> <div>ANNAFFIATURA</div> <div>E' una pianta che va annaffiata abbondantemente soprattutto nel periodo estivo facendo attenzione a non lasciare ristagni idrici nel terreno.</div> <div> </div> <div>TIPO DI TERRENO - RINVASO</div> <div>Cresce bene un po' ovunque ma preferisce terreni freschi, leggeri, di medio impasto, sciolti e ben drenanti.</div> <div> </div> <div>CONCIMAZIONE</div> <div>Ogni anno, verso la fine dell'inverno, si interra del concime organico ben maturo che sarà sufficiente per tutta la stagione di crescita.</div> <div> </div> <div>FIORITURA</div> <div>L'erba cipollina fiorisce a partire dal mese di maggio.</div> <div> </div> <div>Se viene allevata come aromatica (quindi per l'utilizzo prevalente delle foglie), è preferibile eliminare i fiori non appena si formano per evitare che portino via eccessive sostanze nutritive alla pianta.</div> <div> </div> <div>MOLTIPLICAZIONE</div> <div>La moltiplicazione dell'erba cipollina può avvenire per seme ma principalmente per divisione della pianta, all'inizio dell'autunno, in ottobre. Si toglie la pianta dal terreno e si divide in 4-5 parti contenente ciascuna 4-5 bulbilli, a seconda delle dimensioni della pianta madre e ciascuna porzione si mette a dimora o in singoli vasetti o in piena terra a circa 30 cm di distanza l'una dall'altra.</div> <div> </div> <div>PARASSITI E MALATTIE</div> <div>Non è particolarmente soggetta ad attacchi parassitari.</div> <div> </div> <div>PROPRIETA' AROMATICHE</div> <div>L'erba cipollina, come tutte le piante appartenenti al genere allium, contiene l'alliina, una sostanza inodore che per azione dell'enzima alliinasi, che si libera con la rottura dei tessuti, trasforma l'alliina in allicina, un composto dal profumo pungente, il classico profumo di cipolla.</div> <div> </div> <div>Regno: Plantae </div> <div>Sottoregno: Tracheobionta (piante vascolari) </div> <div>Divisione: Magnoliophyta (ex Angiospermae)</div> <div>Classe: Liliopsida - (ex Monocotyledones)</div> <div>Subclasse: Liliidae </div> <div>Ordine:Asparagales </div> <div>Famiglia: Amaryllidaceae </div> <div>Genere: Allium </div> <div>Specie: Allium schoenoprasum L.</div> <div>Nomi comuni: Erba cipollina, Aglio ungherese, Aglio cipollino, Porro sottile, Cipolla porraia, Erba di provenza</div> </div> <div> <table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"> <tbody> <tr> <td colspan="2" width="100%" valign="top"> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>all year round </span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>1 cm, Cover lightly with substrate</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>18-25 ° C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>1-2 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr> </tbody> </table> </div>
MHS 141 (200 S)
Semi di 'Erba cipollina" (Allium Schoenoprasum)