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Semi di Zenzero (Zingiber officinale) 8.55 - 1

Semi di Zenzero (Zingiber...

Prezzo 8,55 € SKU: MHS 14
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<h2><span style="text-decoration: underline;"><strong><em>Semi di Zenzero (Zingiber officinale)</em></strong></span></h2> <h3><strong><span style="color: #ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 5 semi-tuberi.</span></strong></h3> <p>Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente.</p> <p>Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie porporine. Il frutto è una capsula divisa da setti in tre logge.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Componenti e usi alimentari</strong></p> <p>Il rizoma contiene i principi attivi della pianta: olio essenziale (composto in prevalenza da zingiberene), gingeroli e shogaoli (principi responsabili del sapore pungente), resine e mucillagini, e presenta in modo più pronunciato il sapore e l'aroma tipico che lo vedono ampiamente utilizzato come spezia, specie in forma essiccata e polverizzata, o fresco in fette sottili. Gli stessi sono in misura minore contenuti anche nel legno di zenzero, utilizzato ad esempio per spiedini, soprattutto di pesce. Nella cucina giapponese lo zenzero è normalmente servito in forma di pickle (sottaceto agrodolce) con il sashimi.</p> <p>Nelle varie cucine indocinesi è spesso utilizzato anche nella preparazione di zuppe e piatti con salse. Il rizoma fresco, con l'ebollizione, consente la coagulazione del latte come altre sostanze di origine animale o vegetali (caglio) ed è largamente impiegato anche nella preparazione di tisane[2]. Entra nella preparazione di bevande analcoliche come il ginger ale e la ginger beer e in una varietà del cioccolato modicano. L'uso dello zenzero (“gengiovo”) nella manifattura dolciaria fiorentina di età medievale è attestato dalla sesta novella dell'ottava giornata del Decamerone. Dopo anni di studio da parte del dott. Gabriotti si è scoperto che lo zenzero ha delle importanti proprietà afrodisiache.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Pan di zenzero</strong></p> <p>Il pan di zenzero (gingerbread in inglese) è un impasto per biscotti a base di zenzero, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, tipico dell'Inghilterra, degli Stati Uniti e del Nord Europa, particolarmente nel periodo natalizio.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Proprietà</strong></p> <p>Il rizoma essiccato, generalmente commercializzato in polvere, è impiegato come spezia in cucina e nella preparazione di liquori e bibite (in particolare del Ginger ale) come aromatizzante. Ha proprietà stimolanti la digestione (stomachico), stimolanti la circolazione periferica, antinfiammatorie ed antiossidanti, e si ritiene tradizionalmente contribuisca alla conservazione ed all'esaltazione dei sapori delle pietanze cui è solitamente associato. Il rizoma possiede una evidente azione antinausea, antiemetica (contro il vomito), antipiretica e antinfiammatoria.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Usi medicinali</strong></p> <p>La forma medicinale dello zenzero è stata chiamata storicamente "Zenzero della Giamaica"; è stato classificato come uno stimolante e carminativo, e usato frequentemente per dispepsia e coliche. Era spesso utilizzato anche per dissimulare il gusto di altri medicinali. Lo zenzero è sulla lista delle sostanze "genericamente considerate salubri" della FDA Statunitense, anche se ha delle controindicazioni se utilizzato insieme ad alcuni medicinali. Lo zenzero è sconsigliato per le persone che soffrono di calcoli biliari perché il vegetale stimola il rilascio di bile dalla cistifellea.</p> <p>Lo zenzero si è dimostrato efficace nel ridurre ed in parte prevenire il fenomeno di assuefazione e la crisi di astinenza da morfina.</p> <p>Lo zenzero può anche diminuire il dolore causato dall'artrite alle articolazioni, anche se gli studi sull'argomento sono incoerenti; inoltre può avere proprietà anticoagulanti, e abbassare il colesterolo, il che può renderlo utile per il trattamento di cardiopatie.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Cura per la diarrea</strong></p> <p>Le sostanze contenute nello zenzero sono attive contro una forma di diarrea che è uno dei principali fattori di mortalità infantile nelle nazioni in via di sviluppo. Lo zingerone è probabilmente il componente attivo contro l'enterotossigenica Escherichia coli, ovvero la diarrea nella sua forma sensibile al calore e indotta da enterotossine.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Cura per la nausea</strong></p> <p>Lo zenzero, in numerosi studi, si è dimostrato efficace per il trattamento della nausea causata dal mal di mare, dalla gravidanza, e dalla chemioterapia. Gli effetti antinausea e antivomito degli estratti etanolico ed acetonico del rizoma sono stati dimostrati sperimentalmente sul cane come rimedio agli effetti collaterali del trattamento con il farmaco antitumorale cisplatino.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Usi nella medicina popolare</strong></p> <p>C'è una gran varietà di usi per lo zenzero, nella medicina popolare. Il tè di zenzero è un rimedio per il raffreddore. Tre o quattro foglie di basilico sacro, insieme ad un pezzetto di zenzero a stomaco vuoto, sono una cura efficace per congestione, tosse e raffreddore. Il Ginger ale e la birra di zenzero sono stati raccomandati come "calmanti per lo stomaco" per generazioni, nelle nazioni dove tali bevande vengono prodotte, e l'acqua di zenzero era comunemente usata per evitare i crampi da calura, negli Stati Uniti. Lo zenzero è stato inoltre storicamente usato per trattare le infiammazioni, come confermato da diversi studi scientifici, anche se un caso specifico di artrite mostrò che lo zenzero non era meglio di un placebo o dell'ibuprofene. La ricerca sui topi di laboratorio suggerisce che lo zenzero potrebbe essere utile per il trattamento del diabete.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Usi regionali</strong></p> <p>Nella cultura occidentale, la polvere di radice di zenzero essiccata viene messa in capsule e venduta in farmacia per uso medicinale.</p> <p>In Birmania, vengono fatti bollire insieme lo zenzero e un dolcificante locale ricavato dal succo dell'albero di palma (Htan nyat), e vengono usati per prevenire l'influenza.</p> <p>in Cina, una bevanda o bibita ricavata da zenzero affettato e cotto in acqua dolcificata, viene usata come medicina popolare per il raffreddore.</p> <p>Nel Congo, lo zenzero viene schiacciato e mescolato con la linfa dell'albero del mango per fare il Tangawisi, che è considerato una panacea universale.</p> <p>In India, lo zenzero in pasta è applicato sulle tempie per dare sollievo dal mal di testa, ed è ingerito da chi soffre di comune raffreddore. La gente, inoltre, usa lo zenzero in aggiunta al tè, per la cucina, ecc.</p> <p>In Indonesia, un tipo di zenzero conosciuto come Jahe è usato come preparazione vegetale per ridurre la stanchezza, diminuire "l'aria" nel sangue, prevenire e curare i reumatismi, e controllare le cattive abitudini alimentari.</p> <p>Nelle Filippine viene preparata, per colazione, una tradizionale bevanda salutare chiamata "salabat", facendo bollire pezzetti di zenzero e aggiungendo zucchero; è considerata una buona cura per le infiammazioni della gola.</p> <p>Negli Stati Uniti, lo zenzero è usato per prevenire il mal di mare e la nausea da gravidanza. È riconosciuto come salutare dalla FDA, ed è venduto come integratore alimentare senza particolari prescrizioni.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Reazioni allergiche</strong></p> <p>Le reazioni allergiche allo zenzero in generale producono eruzioni, e, nonostante sia generalmente riconosciuto come salutare, lo zenzero può causare mal di stomaco, gonfiore, produzione di gas, specialmente se assunto sotto forma di polvere. Lo zenzero fresco, se non ben masticato, può causare blocco intestinale, e gli individui che hanno manifestato ulcere, infiammazioni all'intestino, o blocchi intestinali, potrebbero reagire malamente a quantità considerevoli di zenzero fresco.</p> <p>Lo zenzero può anche agire negativamente su individui soggetti a calcolosi biliari. Ci sono anche indicazioni che lo zenzero possa influenzare la pressione del sangue, la coagulazione, e il ritmo cardiaco.</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Sinonimi internazionali</strong></p> <p>La parola deriva dall'estinta lingua medioindiana che usava l'espressione singivera. Quando la pianta giunse con i reduci delle campagne asiatiche di Alessandro Magno, prima in Grecia e poi in tutto il Mediterraneo, le varie lingue modificarono il nome originale secondo i propri canoni, il che spiega la notevole differenza tra le varie denominazioni odierne.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Arabo: "Zangiabīl"</p> <p>Bulgaro: "Dzhindzhifil"</p> <p>Catalano: "Gingebre"</p> <p>Cinese: "Jiang 姜"</p> <p>Croato: "Đumbir"</p> <p>Danese: "Ingefær"</p> <p>Finlandese: "Inkivääri"</p> <p>Francese: "Gingembre"</p> <p>Friulano: "Zenzevar"</p> <p>Inglese: "Ginger"</p> <p>Italiano: "Zenzero"</p> <p>Lettone: "Ingvers"</p> <p>Lituano: "Imbieras"</p> <p>Norvegese: "Ingefær"</p> <p>Olandese: "Gember"</p> <p>Polacco: "Imbir Lekarski"</p> <p>Portoghese: "Gengibre"</p> <p>Romeno: "Ghimbir"</p> <p>Russo: "Имбирь"</p> <p>Sloveno: "Ingver"</p> <p>Spagnolo: "Jengibre"</p> <p>Svedese: "Ingefära"</p> <p>Tedesco: "Ingwer"</p> <p>Thai (thailandese): "ขิง"</p> <p>Siciliano: "Gènciru"</p> <p>Turco: "Zencefil"</p> <p>Ucraino: "Імбир садовий"</p> <p>Ungherese: "Gyömbér"</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 14 (5 T)
Semi di Zenzero (Zingiber officinale) 8.55 - 1
Semi di Jabuticaba frutta (Myrciaria cauliflora)

Semi di Jabuticaba frutta...

Prezzo 6,50 € SKU: V 175
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5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Jabuticaba frutta (Myrciaria cauliflora)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 2 semi.</strong></span></h2> <p>La Jabuticaba (ʒabutʃiˈkabɐ) è un albero fruttifero della famiglia Myrtaceae che cresce negli stati di Minas Gerais, Espírito Santo e San Paolo nel Brasile sud-orientale.</p> <p>Esistono molte specie simili, che corrispondono al termine comune Jaboticaba o Jabuticaba. Specie simili comprese nel genere Myrciaria sono spesso chiamate con lo stesso nome, crescono in Brasile, Argentina, Paraguay e Bolivia. L'albero viene coltivato per i suoi frutti color nero-viola e dalla polpa bianca, che, in talune specie strette congeneri, sono appiattiti e verdastri; possono essere mangiati crudi o usati per marmellate e bevande (succo semplice o vino). Altri nomi usati comunemente per indicare questo tipo di piante sono Jabotica, Jabuticabeira, Guaperu, Guapuru, Hivapuru, Sabará e Ybapuru (guarani).</p> <p><strong><em>Descrizione</em></strong></p> <p>Le foglie sono color salmone da giovani e verdi quando maturano; l'albero cresce molto lentamente; preferisce un suolo umido, leggermente acido ma si adatta molto facilmente perfino a substrati alcalino-sabbiosi se curato e irrigato.</p> <p>Ha fiori bianchi che crescono direttamente sul tronco (caulifloria). Nel suo ambiente di origine fiorisce e fruttifica una o due volte l'anno, ma con abbondante umidità fiorisce di frequente e i frutti possono essere presenti tutto l'anno.</p> <p>I frutti, di 3–4 cm, con uno o più semi (fino a quattro), crescono direttamente sul tronco principale e sui rami della pianta, conferendo un aspetto caratteristico all'albero. La buccia è spessa, viola o verdastra, astringente e copre una polpa dolce, bianca o rosacea, gelatinosa. I frutti, molto comuni nei mercati brasiliani, sono mangiati soprattutto freschi; la loro popolarità può essere paragonata a quella dell'uva. Non sono tuttavia duraturi: privi di acidità possono fermentare già 3 o 4 giorni dopo il raccolto, quindi spesso sono usati per marmellate, crostate, e data la facilità a fermentare, per vini e liquori; per lo stesso motivo non interessa la grande distribuzione, e si consuma nei luoghi di coltivazione.</p> <p>Dal frutto sono stati isolate varie sostanze, potenti antiossidanti ed antinfiammatori.[1] Una di queste, la jaboticabina, si trova solo in questo frutto.</p> <p>Tradizionalmente, la buccia si usa per preparare un decotto astringente, per gli usi comuni antinfiammatori di un tale prodotto, (emottisi, diarrea, e per gargarismi in caso di tonsillite).</p> <p>In Brasile i frutti di varie specie collegate, precisamente Myrciaria tenella e M. trunciflora, vengono indicate con lo stesso nome comune. Trattandosi della denominazione collettiva "jabuticaba", occorre osservare che alcune specie di jabuticaba sono subtropicali, e possono sopportare gelate miti e brevi, alcune altre specie o varietà, possono essere più sensibili al freddo.</p> <p>Un altro problema che si collega ad un ambiente particolare, e che limita la coltivazione a pieno campo in distretti non originari, è il fatto che la fioritura è delicata, e necessita di un periodo primaverile fresco, ma anche senza eccessiva umidità.</p> <p>Nell'emisfero boreale la coltivazione a scopo commerciale di questo frutto è ridotta più per la crescita estremamente lenta e per la deperibilità del frutto, che per le esigenze termiche.</p> <p>Le piante innestate possono fruttificare dopo 5 anni; quelle da seme possono impiegare da 10 a 20 anni, anche se da giovani, per la crescita lenta e le dimensioni ridotte, sono molto popolari come bonsai o ornamentali da vaso nelle regioni temperate. Le jabuticaba si adattano abbastanza bene a varie condizioni di crescita, sia su sabbia sia su terra molto ricca, ma non sopportano suoli salsi. Tollerano la siccità, ma a scapito della fruttificazione che diviene irrilevante.</p> <p><strong>Aspetti culturali</strong></p> <p>Il nome jabuticaba deriva dalla parola Tupi jabuti (tartaruga) + Caba (luogo) e significa "luogo delle tartarughe". Il nome in guarani è "Yvapuru", dove yva significa frutto e la parola onomatopeica purũ indica il rumore che fa il frutto quando viene morso.</p> <p>Una canzone tradizionale della regione orientale della Bolivia si riferisce a una giovane donna che ha gli "occhi come il guapuru" (per via del colore nero) e una bocca "dolce come l'achachairu."[2]</p> <p>L'albero della jabuticaba compare sullo stemma di Contagem, Minas Gerais e Brasile,[3] ed è molto usato come specie da bonsai, in particolare a Taiwan e in varie zone dei Caraibi.</p> <p>In Brasile si usa la parola "jabuticaba" per indicare qualcosa che si pensa essere tipicamente brasiliano, visto che si ritiene che l'albero cresca solo in Brasile. Di solito è un'espressione (auto) denigratoria: la sola cosa veramente brasiliana, ed anche buona, è la jaboticaba.</p> <div> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="2" valign="top" width="100%"> <h2 align="center">ISTRUZIONI PER SEMINA</h2> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Semina:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">Semi</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Pretrattamento:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">Tenere i semi in acqua a temperatura ambiente per 24 ore.</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Stratificazione:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">0</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Periodo di semina:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">tutto l'anno</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Semina Profondità:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">0,5 cm</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Semina Miscela:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">cocco o miscela semina + sabbia o perlite</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Temperatura di germinazione:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">25-28°C</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Localizzazione:</strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">brillante + mantenere costantemente umido,</p> <p align="center"><strong>ma non bagnato!</strong></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Tempo di Germinazione:</strong><strong></strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">3-6 settimane</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong>Annaffiature:</strong><strong></strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center">acqua moderata + lasciare asciugare tra irrigazione</p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap" width="36%"> <p align="center"><strong> </strong></p> </td> <td valign="top" width="63%"> <p align="center"><strong><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena.  All Rights Reserved.</em></strong></p> </td> </tr> </tbody> </table> <p> </p> </div> </body> </html>
V 175 (2 S)
Semi di Jabuticaba frutta (Myrciaria cauliflora)
Semi di Frutto Della Passione - Passionfruit Banana

Semi di Banana Passion...

Prezzo 1,95 € SKU: V 18 PM
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5/ 5
<h2>Semi di Frutto Banana Passion Fruit <strong>(Passiflora mollissima)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 5 o 10 semi.</strong></span></h2> <p>Passiflora mollissima conosciuta anche come Passionfruit Banana, è una pianta sempreverde originaria delle regioni tropicali. Per la sua speciale fioritura e l’utilizzo dei frutti, è tra i rampicanti più interessanti ai fini ornamentali. Appartiene alla famiglia delle Passifloraceae. Produce splendidi fiori rosa, seguiti da grandi frutti a forma di banana, commestibili, che diventano gialli a maturità. La pianta richiede un clima temperato in posizione luminosa e soleggiata. Il terreno, sia in vaso che in terra piena, deve essere ben drenato e leggero e deve contenere una giusta quantità di sabbia e ghiaia. La fioritura avviene nel periodo estivo con dei fiori molto particolari dai quali deriva il suo nome, infatti viene chiamato fiore della passione, con riferimento alla passione di Gesù per via dei tre steli che ricordano i chiodi della croce, mentre il resto del fiore, la corona di spine. I frutti vengono divorati dagli uccelli che poi ne disperdono i semi e contribuiscono alla diffusione della specie. Nel suo habitat naturale, in certe zone, è considerata infestante. Gli indigeni che abitano le foreste d’origine di questa bella pianta (Sud America), ne considerano commestibili sia le foglie giovani che i germogli. Nel suo habitat naturale, in certe zone è considerata infestante perche si propaga molto facilmente.</p>
V 18 PM (5 S)
Semi di Frutto Della Passione - Passionfruit Banana

Varietà dal Perù
Semi di Peperoncino Charapita 2.25 - 1

Semi di Peperoncino Charapita

Prezzo 2,25 € SKU: C 24
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Peperoncino CHARAPITA</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10, 25, 50 (0.085g) semi.</strong></span></h2> <p><strong>Le nostre piante Charapita 2020 crescono bene (vedi foto)</strong></p> <p><strong>Come puoi vedere dalle nostre foto, che i semi provengono dalle nostre stesse piante (organicamente è cresciuto) e sai cosa otterrai dai semi che acquisti da noi ...<span> </span></strong></p> <div> <p>Questo peperoncino è il più costoso al mondo! Sebbene sia ancora abbastanza sconosciuto nella maggior parte dei paesi occidentali, l'Aji Charapita è un trattamento molto richiesto tra gli intenditori di peperoncino e gli chef di ristoranti a cinque stelle.</p> <p>Originaria delle giungle del nord del Perù, l'Aji Charapita è conosciuta come peperoncino selvatico e solo recentemente è stata coltivata per uso commerciale. A causa della sua rarità e dei suoi alti prezzi, è spesso conosciuta come la "Madre di tutti i peperoncini" Con un punteggio di calore di Scoville tra 30.000 e 50.000 unità, l'Aji Charapita brucerà un buco attraverso la lingua e il portafoglio.<br /><br />Soprannominata "la madre di tutti i peperoncini" Aji Charapita costa un minimo di $ 25.000 al chilo, rendendolo il peperoncino più costoso del mondo e una delle spezie più costose, insieme alla vaniglia e allo zafferano.<br /><br />Può essere piccolo (fino a 1 metro di altezza), ma il peperoncino Charapita o "aji Charapita", come è noto in Perù, non è da sottovalutare. Aji Charapita (Capsicum chinense) o Charapita è un arbusto folto che produce masse di (oltre 400 frutti per pianta) piccoli peperoni rotondi gialli a maturazione.<br /><br />Usato fresco, questo piccolo pepe ha un forte sapore fruttato che dona alle salse e alle salse un sapore tropicale, ma è principalmente usato in polvere per un po 'di piccantezza a vari piatti. Il frutto maturo veniva semplicemente trafitto o spremuto e il succo veniva utilizzato come spezia piccante piccante sul cibo. Questi peperoncini portano anche molti benefici per la salute. I loro capsaicinoidi possono aiutare a migliorare la digestione e la circolazione se consumati nell'ambito di una dieta equilibrata.</p> </div> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
C 24 (10 S)
Semi di Peperoncino Charapita 2.25 - 1

Varietà dalla Grecia
Semi di ARANCIO AMARO - MELANGOLO 1.85 - 1

Semi di Arancio Amaro -...

Prezzo 2,15 € SKU: V 172
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5/ 5
<h2><strong>Semi di Arancio Amaro - Melangolo (Citrus aurantium)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Confezione da +-10 (1,2g) semi.</strong></span></h2> <p>L'arancio amaro (Citrus × aurantium L.), detto anche melangolo, è un albero da frutto appartenente al genere Citrus, che raggruppa gli agrumi. È un antico ibrido, probabilmente fra il pomelo e il mandarino, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto e talea. Molte varietà di arancio amaro sono utilizzate per l'estrazione dell'olio essenziale usatissimo dall'industria profumiera e come additivo aromatizzante. Vanta inoltre proprietà medicinali.</p> <p><strong>Morfologia</strong></p> <p>L'arancio amaro si differenzia da quello dolce (Citrus × sinensis) per le spine più lunghe all'ascella delle foglie, per il colore più scuro delle foglie, per il caratteristico picciolo alato, per un profumo più intenso delle foglie e dei fiori, per la buccia più colorata e più ruvida del frutto, ma soprattutto per il particolare gusto amaro della polpa.</p> <p><strong>Storia</strong></p> <p>Gli Arabi lo coltivavano fin dal secolo nono e nei primi anni del secondo millennio lo importarono in Sicilia.</p> <p><strong>Usi</strong></p> <p>Oggi l'arancio amaro viene coltivato assieme a tutti gli altri agrumi, per i quali costituisce il migliore portainnesto. I frutti si trovano raramente sul mercato in quanto sono prevalentemente consumati dall'industria alimentare e farmaceutica. Il frutto intero può essere utilizzato per preparare le famose marmellate e la frutta candita, la buccia viene impiegata in liquoreria (curaçao, amari). L'industria farmaceutica utilizza soprattutto la buccia per la preparazione di vari digestivi e tonici.</p> <p>L'olio essenziale dell'arancia amara è un liquido etereo giallo paglierino o arancio, ottenuto dalla scorza. Come tutti gli oli essenziali presenta un gusto amaro, è parzialmente solubile in alcol a 96° poiché è prevalentemente costituito da limonene e, a differenza dell'olio essenziale di arancia dolce, contiene linalolo e acetato di linalile. Favorisce l'appetito e la digestione. Contiene bergaptene ed altre furocumarine.</p> <p>Nell'aromaterapia può svolgere la funzione di rilassante o di rinfrescante a seconda della miscelazione con altri oli. Tonifica l'apparato digerente, il sistema nervoso ed è ritenuto antidepressivo e indicato per l'insonnia e l'esaurimento nervoso.[1] Possiede proprietà antisettiche, viene consigliato nella cura dell'acne e della forfora.</p> <p>L'essenza di zagara o neroli è un prodotto ottenuto dai fiori. Viene usata in profumeria.</p> <p>Il petitgrain è ottenuto dalla distillazione delle foglie e dei piccoli rami dell'arancio amaro.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>L'arancio amaro è più robusto di quello dolce, per cui viene usato come portainnesto per tutte le nuove varietà di agrumi, e spesso anche per l'ibridazione delle varietà già note.</p> <p><strong>Alcune caratteristiche particolari</strong></p> <p>Il Citrus aurantium bizzarria è una varietà molto rara, dalle caratteristiche genetiche del Citrus aurantium ma con la peculiarità di produrre frutti sia dell'arancio amaro che del limone cedrato o addirittura frutti che presentano contemporaneamente entrambi gli aspetti ma partiti in modo irregolare. Si tratta di una chimera periclinale da innesto in cui si sono fuse le caratteristiche di entrambe le piante con conseguente mutazione gemmaria.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 172 (1.2g)
Semi di ARANCIO AMARO - MELANGOLO 1.85 - 1

Varietà dalla Russia
Semi di Pomodoro BLACK FROM TULA

Semi di pomodoro nero neri...

Prezzo 1,95 € SKU: VT 41
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di pomodoro nero neri di Tula (Black from Tula)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Il nero di Tula è un vecchio gustoso pomodoro russo. Un'antica varietà di pomodori scuri e ad alto rendimento proveniente dalla vecchia città russa di Tula dalla Russia. Questa antica varietà russa produce pomodori di un unico colore viola intenso con un gusto ricco e dolce.</p> <p>Il nero di Tula è ampiamente noto come una delle migliori varietà di pomodori scuri aromatizzati e, quando è maturo, i frutti crescono a 400 grammi (14 once) e hanno un diametro di circa. 7-10 cm.</p> <p>I frutti sono da medi a grandi, di colore rosso-nero maturo con una polpa di colore intenso. La pianta ha una forte crescita e raggiunge un'altezza di quasi 2 metri. Anche con meno sole in estate, la pianta produce molti frutti maturi.</p> <p>Varietà di pomodori ad alto rendimento.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 41 (10 S)
Semi di Pomodoro BLACK FROM TULA
Semi Peperoncino Dolce MARCONI GOLDEN 1.65 - 1

Semi di peperoni dorati...

Prezzo 1,65 € SKU: PP 29
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<h2><strong>Semi di peperoni dorati Marconi</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 5 semi.</strong></span></h2> <p>Peperoni giallo dolci e carnosi: peperoni da vero intenditore. Non esiste modo in cui non si possano preparare per la vostra tavola e saranno sempre molto apprezzati. Ma è sulla pianta che esprimono tutta la loro bellezza: una fila di questi peperoni, una fila di melanzane bianche ed una di pomodori ciliegini, magari di un colore scelto tra quelli nel mio catalogo ed il vostro orto diventerà l’invidia dei vostri vicini.</p> <p>Genere: capsicum</p> <p>Giorni di germinazione: 10/21</p> <p>Temperatura ottimale di semina (indoor od outdoor): da 18 a 21 °C</p> <p>Tipo di terreno: fertile, sciolto, leggero</p> <p>Esposizione: pieno sole                    </p> <p>Quantità di acqua richiesta: molta acqua nelle prime settimane di sviluppo, poi mantenere il terreno sempre un po’ umido</p> <p>Giorni al raccolto: 75 giorni</p> <p>Germinazione facile, non richiede esperienza</p>
PP 29 (5 S)
Semi Peperoncino Dolce MARCONI GOLDEN 1.65 - 1

Varietà dalla Grecia
Semi di Grecia Melon BANANA VERDE

Semi di Grecia Melon BANANA...

Prezzo 1,95 € SKU: V 168
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<h2><strong>Semi di Grecia Melon BANANA VERDE</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Varietà molto interessante di melone antico greco nell'aspetto e nel gusto. I frutti sono pesanti 4-5 chili. La corteccia è verde e la polpa arancione. Ha un odore forte e intenso e il gusto è specifico e molto dolce. In Grecia, questo melone chiamato melone di banana. L'uomo più anziano (circa 80 anni), da cui abbiamo acquistato questa varietà, ha parlato che ricorda che suo nonno coltivava questa varietà quando aveva circa 9-10 anni.</p> <p>Ringraziamo Sava che ci è stato di grande aiuto nella traduzione e nella ricerca di antiche varietà greche.</p>
V 168 (10 S)
Semi di Grecia Melon BANANA VERDE

Varietà dalla Grecia

Questa pianta ha frutti giganti

Semi di Giant Beefsteak greca pomodoro PREVEZA

Semi di pomodoro greca...

Prezzo 2,25 € SKU: VT 156
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<h2><strong>Semi di pomodoro greca gigante Preveza</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p>Le enormi frutti che raggiungono un peso di oltre 1 kg, e con essa sempre di ottimo gusto, sia in insalate o piatti cotti. Grecia varietà di pomodori dal quartiere Elpida che ci chiamati gigante PREVEZA.</p> <p>Da un frutti nessuno poche decine misurato di loro erano meno di 500 grammi.</p> <p>Le piante sono robuste e altamente prolifico e frutti rossi e leggermente rugosa.</p>
VT 156 (10 S)
Semi di Giant Beefsteak greca pomodoro PREVEZA

Questa pianta è commestibile
Semi di Crescione del...

Semi di Crescione del...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 70
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Crescione del Brasile (Acmella oleracea)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 20 semi.</strong></span></h2> <p>Usata anche come pianta medicinale! Il Crescione del Brasile appartiene alla Famiglia delle Asteraceae e il suo nome scientifico attuale è Spilanthes oleracea, alcuni sinonimi sono: Acmella oleracea e Spilanthes acmella. La pianta è originaria dell’America meridionale e in particolare del Brasile e del Perù, da cui si è diffusa in tutta la fascia subtropicale del globo, è facile trovarla in India, dove è arrivata mediante i conquistatori portoghesi e in Africa dove è stata portata dai lavoratori indiani che erano ingaggiati per la costruzione delle ferrovie.</p> <p>L’effetto di questa continua coltivazione ha reso spontanea la pianta nelle zone a clima subtropicale, dove si è facilmente naturalizzata.</p> <p>Il Crescione del Brasile è da considerarsi una pianta annuale nelle nostre zone a causa delle basse temperature invernali, ma se conservata a 15°C e in posizione luminosa può vivere anche l’anno successivo. La pianta si presenta con fusti diffusi e sdraiati, con foglie semplici intere, opposte, picciolate largamente ovali di colore verde porpora con margini sinuato-dentati, altezza massima 30-40 centimetri. Spilanthes oleracea presenta capolini fiorali dalla fine della primavera a tutta l’estate. I fiori sono spessi e conici con caratteristico colore giallo all’esterno e bruno rosso nella parte centrale del capolino, che danno alla pianta un aspetto allegro e molto decorativo.</p> <p>La coltivazione del Crescione del Brasile s’inizia da seme. La semina in coltura protetta a temperatura di almeno 20° C si esegue a fine Febbraio primi di Marzo, mentre all’aperto si consiglia la semina a fine Aprile. Dopo circa una settimana dalla semina spuntano le prime piantine, che quando hanno 4-5 foglie vere possono essere trapiantate o in un altro contenitore o in piena terra (preparata secondo le buone pratiche agricole). L’esposizione è pieno sole trattandosi di una pianta da clima subtropicale, ma ultimamente la forte insolazione delle nostre giornate estive può danneggiare le foglie provocando scottature, quindi si consiglia una posizione di pieno sole per sola mezza giornata.</p> <p>La pianta gradisce terreno sciolto con scheletro, ben concimato e privo di ristagno, l’irrigazione è molto importante, deve essere regolare e abbondante per favorire un corretto sviluppo. Il Crescione del Brasile a fine stagione produce una grande quantità di seme che se conservato può essere utilizzato in primavera per propagare la pianta e ricominciare il ciclo.</p> <p>Dal punto di vista organolettico il Crescione del Brasile non ha un particolare odore, ma quando mangiato ha un interessante sapore che si sviluppa lentamente dal dolce al salato, poi più velocemente si trasforma in una sensazione di piccante pungente fino a creare un leggero intorpidimento della bocca. Mangiare poi un fiore è un’avventura che ricorderete per molto tempo. Il Crescione del Brasile è simile nel gusto ad altre spezie, principalmente al Pepe di Sichuan, poi al Pepe d’acqua e al Pepe della Tasmania, ma è differente rispetto al crescione d’acqua come noi lo conosciamo pur condividendo lo stesso nome, perché il livello di piccantezza è differente poiché è più simile a un effetto anestetico sulla bocca e tende a durare più a lungo.</p> <p>Dopo queste considerazioni è evidente che Spilanthes oleracea è una pianta commestibile le cui foglie dal sapore pungente si usano crude per aromatizzare insalate, carni e zuppe, cotte al vapore come contorno di svariate pietanze. Numerose sono le preparazioni della cucina Brasiliana a base di S. oleracea come “Anatra in tucupi”, piatto a base di anatra arrosto cotta con foglie di crescione e succo di manioca; oppure la zuppa “Tacacà” piatto tipico dell’Amazzonia fatto con le foglie di “Jambu” (nome indigeno del Crescione del Brasile).</p> <p>Come tutte le erbe di origine popolare S. oleracea è molto usato anche come pianta medicinale per curare il mal di denti, il mal di gola e le infezioni delle gengive. La pianta ha forti capacità disinfettanti ed è molto utile per salvaguardare il sistema immunitario. In tutto il mondo, i fiori si utilizzano sia freschi sia essiccati, ma l’uso delle radici e delle foglie è più consigliato.</p> <p>Per finire vi consiglio di provare a coltivare questa pianta insolita, ma molto interessante dai seguiti accattivanti non fosse per la sua insolita fioritura simile a molti occhi.</p> <p>Quando un dolore ai denti colse l'antropologa Francoise Fredman che si trovava in Amazonia, presso una tribù discendente degli Incas, in una remota e nebbiosa foresta, nessun dentista era presente per alleviarle il dolore, ma i nativi avevano pronto un rimedio da sottoporle i cui effetti erano miracolosi. Si trattava di una misteriosa pianta dai fiori gialli che fece scomparire completamente il dolore provato dalla nostra antropologa. Questa erba, battezzata poi Acmella oleracea, diventò un potente analgesico impiegato nella medicina occidentale. Solo recentemente, tuttavia, si è scoperto che la pianta non è solo un ottimo analgesico ma bensì anche un eccellente antirughe naturale! Sì, proprio come il botulino, l'effetto lifting è garantito. Ed è così che donne da ogni parte del mondo hanno iniziato ad acquistare online l'estratto di questa pianta (ma si trova anche in erboristeria) e, mischiandolo con acido ialuronico, olio di Argan e altre portentose sostanze si sono scatenate nella creazione di intrugli antirughe dal prezzo contenuto!</p> <p> </p> <div> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"> <tbody> <tr> <td colspan="2" valign="top" width="100%"> <h3 align="center"><span style="color: #008000;">Istruzioni per semina</span></h3> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">Seeds</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">0</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">all year round</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">Needs Light to germinate! Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">20-25°C</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">1 - 8 weeks</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> <p align="center"><span style="color: #008000;"><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p align="center"><span style="color: #008000;">Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr> <tr> <td valign="top" nowrap="nowrap"> </td> <td valign="top"> <p align="center"><strong><span style="color: #008000;"><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena.</em></span></strong></p> <p align="center"><strong><span style="color: #008000;"><em> </em><em>All Rights Reserved.</em></span></strong></p> </td> </tr> </tbody> </table> <p> </p> </div> <p><span style="font-size: 10pt;"> </span></p> </body> </html>
MHS 70 (20 S)
Semi di Crescione del Brasile (Acmella oleracea)
Semi di PEPE NERO (Piper...

Semi di PEPE NERO (Piper...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 56 PN
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong><em><span style="text-decoration: underline;">Semi di PEPE NERO (Piper nigrum L.)</span></em></strong></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h3> <p>Il pepe (Piper nigrum L.) è una pianta della famiglia delle Piperacee, coltivata per i suoi frutti, che vengono poi fatti essiccare per essere usati come spezie. Lo stesso frutto, attraverso procedimenti di lavorazione diversi, è utilizzato per produrre il pepe bianco, il pepe nero e il pepe verde.</p> <p>La pianta è nativa dell'India del sud ed è coltivata in modo estensivo sia in India che nei paesi tropicali. Il frutto maturo si presenta come una bacca color rosso scuro, ha un diametro di circa cinque millimetri e contiene un solo seme.</p> <p>Il pepe è una delle spezie più comuni nella cucina europea ed i suoi derivati sono conosciuti ed apprezzati sin dall'antichità sia per il loro sapore che per il loro impiego nella medicina ayurvedica. Il suo gusto piccante è dato dalla piperina.</p> <p> </p> <p><strong>Descrizione</strong></p> <p>La pianta del pepe è una liana legnosa perenne che raggiunge i quattro metri di altezza. Le sue foglie, alterne, coriacee, ovali, sono lunghe dai cinque a dieci centimetri e larghe da tre a sei. I fiori sono piccoli e sbocciano su un gambo pendulo, lungo circa otto centimetri, legato all'attaccatura delle foglie. Le infiorescenze portano fiori sessili, a perianzio nullo, che possono essere unisessuali od ermafroditi. Il frutto è una drupa, contenente un solo seme, di circa 5 mm di diametro, prima verde, poi rossa, a maturità. Il gambo raggiunge la lunghezza di sette/quindici centimetri quando i frutti sono maturi. L'albero del pepe cresce in terreni né troppo secchi né allagati, quindi in terreni umidi e ben concimati con materiali organici.</p> <p> </p> <p>Le piante si propagano per talea (si usano i rami vegetativi e non quelli fruttiferi perché radicano male in quanto meno ricchi di carboidrati) di circa 50 centimetri che si aggrappa agli alberi vicini o che si arrampica a sporgenze dei muri. Favoriscono questa azione gli alberi dal tronco grinzoso. Le piante non devono essere molto folte ma tali da favorire l'ombra e permettere la ventilazione. Le radici vanno coperte di strame ed i germogli vanno potati due volte l'anno. Su suoli secchi le piante devono essere irrigate ogni due giorni, per i primi tre anni, nella stagione calda. Le piante producono frutti dal quarto/quinto anno e continuano a fruttificare per circa sette anni.</p> <p> </p> <p>Le varietà vengono scelte per la qualità del frutto e per la loro longevità.</p> <p>Un singolo ramo produce in media dai 20 ai 30 germogli. La raccolta inizia appena una o due bacche alla base del peduncolo diventano rosse e prima che i frutti arrivino a maturazione. I frutti che restano sulla pianta cadono da soli e sono perduti per il raccolto. Le drupe raccolte vengono messe al sole per l'essiccazione e quindi vengono sgranate per estrarre i frutti.</p> <p> </p> <p><strong>Etimologia</strong></p> <p>La parola pepe deriva dal latino piper, a sua volta dal greco antico πέπερι péperi[2], da confrontare con le voci indiane antiche (India dell'ovest[3]) pippalī e pippalam "bacca, grano di pepe"[2]. Dall'accusativo pipere(m) derivano l'italiano settentrionale pévere (cfr. toscano antico [salsa] peverada), il veglioto pipre, il francese poivre e il provenzale, catalano e spagnolo (in disuso) pebre; questa è anche alla base del tedesco Pfeffer, dell'inglese pepper, del gallese pwbyr, del basco biper  e del greco moderno πιπέρι pipéri.</p> <p> </p> <p><strong>PEPE NERO</strong> viene prodotto dal frutto acerbo della pianta di pepe. I frutti vengono sbollentati brevemente in acqua calda sia per lavarli che per prepararli all'essiccamento. La rottura della polpa, durante l'essiccamento, velocizza l'annerimento del grano di pepe. I grani vengono essiccati al sole, o con appositi essiccatoi, per diversi giorni durante i quali i frutti si disidratano e anneriscono. Una volta essiccati prendono il nome di pepe nero. Il pepe nero è spesso denominato secondo il luogo di produzione: India, Malabar, Malesia, Indonesia ed altri paesi.</p> <p> </p> <p><strong>Cenni storici</strong></p> <p>Il pepe è stato usato come spezia in India sin dalla preistoria. È stato coltivato per la prima volta, molto probabilmente, lungo le coste del Malabar in India, attualmente corrispondente allo stato del Kerala.</p> <p> </p> <p>Il pepe era una merce pregiata e spesso era chiamato l'oro nero ed usato come moneta di scambio.</p> <p> </p> <p>La storia del pepe nero è spesso intrecciata e confusa con il pepe lungo. Gli antichi romani conoscevano entrambi i frutti che spesso confondevano ed equiparavano gli uni agli altri. Alla scoperta del continente americano, e quindi del pepe del Cile, il pepe lungo cominciò a declinare fino all'estinzione. Il pepe del Cile, che per forma e gusto è simile al pepe lungo, era più facile da coltivare e situato in una zona che rendeva più agevole il trasporto. Fino a ben oltre il Medioevo tutto il pepe nero che si trovava in Europa, Medio Oriente e Nord Africa proveniva dalla regione indiana del Malabar. Dal XVI secolo il pepe veniva importato anche da Indonesia, Madagascar, Malesia e da altri stati del Sud Est Asiatico. Questi ultimi stati commerciavano prevalentemente con la Cina o lo usavano per il consumo interno.</p> <p> </p> <p>Il pepe nero, assieme ad altre spezie prodotte in India e nei paesi del Sud Est Asiatico, ha cambiato la storia del mondo. Fu dovuta alla preziosità delle spezie la ricerca pervicace, da parte degli stati europei, della rotta per le Indie e la conseguente colonizzazione di quei paesi, così come era avvenuto prima con il continente americano.</p> <p> </p> <p><strong>Il pepe nell'antichità</strong></p> <p>Un grano di pepe nero fu trovato nella narice del corpo mummificato del faraone Ramesse II deceduto nel 1212 a.C. Poco si conosce circa l'uso del pepe nell'antico Egitto né si sa come potesse raggiungere le rive del Nilo dall'India.</p> <p> </p> <p>Il pepe, nero ed il pepe lungo, erano conosciuti in Grecia già prima del IV secolo a.C., come un genere poco diffuso e molto costoso che solo i ricchi potevano comperare. Le rotte di allora erano sicuramente per via terrestre o per via marittima costeggiando il mar arabico.</p> <p> </p> <p>Il pepe lungo che cresceva nel nord-ovest dell'India era meno caro del pepe nero. Questo fatto avvantaggiò maggiormente il commercio del primo a discapito del pepe nero. Dai tempi dell'Impero romano, specialmente dopo la conquista dell'Egitto da parte di Roma nel 30 a.C., la traversata dell'oceano indiano fino alle coste del Malabar era abbastanza diffusa. Dettagli di questa rotta commerciale attraverso l'oceano indiano ci sono stati tramandati dal Periplus Maris Erythraei. Secondo lo storico romano Strabone, il primo Impero inviò una flotta di circa 120 navi per un annuale viaggio per l'India e ritorno. La flotta programmò il viaggio attraverso il mar arabico in modo da trarre vantaggio dai monsoni che spirano in quella zona in alcuni mesi dell'anno.</p> <p>Nel viaggio di ritorno, le navi attraversarono il mar Rosso, dalle cui rive furono trasportate via terra o navigarono per il canale del Nilo fino al fiume Nilo e da qui su chiatte fino ad Alessandria. Da qui proseguirono per Roma. Questa rotta commerciale dall'India per l'Europa dominerà il commercio del pepe per i prossimi 1500 anni a venire. Con le navi che partivano direttamente dalle coste del Malabar, il pepe nero percorreva ora una rotta più breve rispetto al pepe lungo e quindi il suo prezzo divenne più conveniente. Plinio il vecchio nella sua Storia naturale ci dice i prezzi a Roma intorno al 77 d.C.: Il pepe lungo costava 45 denari al chilogrammo mentre il pepe bianco costava 18 denari ed il pepe nero soltanto 9 denari. Plinio si lamentava "non vi è anno in cui l'India non dreni 50 milioni di sesterzi all'Impero romano" e altri moralismi sul pepe:</p> <p>« È sorprendente che l'uso del pepe sia diventato così di moda, vedendo che nelle altre sostanze che usiamo è la dolcezza o la loro apparenza che ha attratto la nostra attenzione; il pepe non ha nulla in se che possa implorare una raccomandazione come altri frutti, avendo come unica qualità una certa piccantezza; ed è per questo che ora lo importiamo dall'India! Chi fu il primo che fece di esso un genere alimentare? E chi, per mia meraviglia, non fu contento di preparare per sé stesso un pasto che servisse soltanto a saziare un robusto appetito? »</p> <p> </p> <p>Il pepe nero era quindi molto conosciuto e diffuso nell'Impero Romano, anche se era molto costoso. Apicio nel De re coquinaria, un libro di cucina del III secolo basato almeno in parte su uno del I secolo, inserisce il pepe nella maggioranza delle ricette. Edward Gibbon scrisse nel libro The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, che il pepe era «l'ingrediente preferito nella più esclusiva cucina romana».</p> <p> </p> <p><strong>Il pepe nell'Europa postclassica</strong></p> <p>Il pepe aveva una così alta quotazione da essere spesso usato come valore di scambio nei mercati finanziari e spesso addirittura come moneta. Il gusto del pepe (o l'apprezzamento del suo valore monetario), aumentarono l'appetito di chi voleva la caduta di Roma. Si dice che sia l'unno Attila che il visigoto Alarico chiesero per la salvezza di Roma un riscatto di oltre una tonnellata di pepe, quando assediarono la città nel V secolo. Dopo la caduta di Roma, prima i Bizantini e poi gli Arabi assunsero il controllo del traffico del pepe. Alla fine del primo medioevo il controllo del traffico del pepe era saldamente nelle mani degli islamici. Un tempo nel Mar Mediterraneo il commercio era monopolizzato da alcuni stati italiani quali la Repubblica di Venezia e la Repubblica di Genova. Lo sviluppo di queste città-stato fu dovuto per la massima parte al commercio del pepe.</p> <p> </p> <p>È comune credenza che nel medioevo il pepe fosse usato per migliorare il sapore della carne parzialmente andata a male; non vi è alcuna evidenza che supporti questa diceria e gli storici ritengono questo altamente inverosimile. Nel medioevo il pepe era un genere di lusso che poteva essere comperato soltanto da gente facoltosa e non aveva bisogno di questi sotterfugi potendo comperare carne fresca.</p> <p> </p> <p>Altri sostengono che il pepe veniva aggiunto al vino o alla birra andata a male per migliorarne il sapore, ma anche in questo caso vale quanto considerato sopra. Altrettanto inesatta è la credenza che il pepe venisse usato largamente come antibatterico; pur essendo vero che la piperina, la sostanza che dona al pepe la sua piccantezza, ha alcune proprietà antimicrobiche, è altrettanto vero che la concentrazione usata per la speziatura delle vivande aveva uno scarsissimo effetto terapeutico.</p> <p> </p> <p>Il suo prezzo esorbitante durante il medioevo ed il monopolio del commercio detenuto dalle Repubbliche marinare italiane, fu uno dei motivi che indusse il Portogallo a cercare una rotta marina per l'India. Nel 1498 Vasco da Gama fu il primo europeo a giungere in India via mare. A Calcutta gli Arabi gli chiesero perché fosse venuto e lui rispose "cerchiamo cristiani e spezie". Benché questo primo viaggio in India, passando per il capo di Buona Speranza, sia stato un modesto successo, i portoghesi tornarono presto in gran numero ed usando la loro superiore potenza navale ottennero il controllo completo del traffico delle spezie nell'oceano Indiano. Questo fu l'inizio del primo impero europeo in Asia che ebbe maggiore legittimazione (almeno da una prospettiva europea) dal trattato di Tordesillas che garantiva al Portogallo diritti esclusivi sulla metà del traffico mondiale del pepe.</p> <p> </p> <p>I Portoghesi non furono però capaci di mantenere a lungo la loro supremazia sul traffico del pepe. La vecchia rete commerciale di Arabi e Veneziani contrabbandò con successo enormi quantità di pepe evitando la scarsa sorveglianza portoghese. Ancora una volta enormi quantitativi di pepe raggiungevano Alessandria e l'Italia.</p> <p> </p> <p>Nel XVII secolo i Portoghesi cedettero quasi interamente i loro possedimenti dell'oceano Indiano a Olandesi e Inglesi. Il porto di Malabar cadde in mani olandesi fra il 1661 e il 1663.</p> <p> </p> <p>A causa dell'incremento dell'importazione il prezzo del pepe declinò molto rapidamente. Questa spezia che nel medioevo era appannaggio dei soli ricchi, divenne così diffusa da poter essere usata giornalmente da tutti o quasi.</p> <p> </p> <p><strong>Il pepe come medicina</strong></p> <p>Come tutte le spezie orientali, il pepe è stato nella storia sia un condimento che una medicina. Il pepe nero figura nei rimedi della medicina Ayurveda, Siddha e Unani in India. Il Libro siriano di medicina del V secolo prescrive pepe per le seguenti malattie: costipazione, diarrea, mal d'orecchio, gangrena, malattie di cuore, ernia, indigestione, punture d'insetto, insonnia, problemi epatici, ascessi orali ed altro ancora. Varie fonti, dal V secolo in avanti, raccomandano l'uso del pepe nei problemi agli occhi applicando pomate o cataplasmi fatti con il pepe direttamente sugli occhi.</p> <p> </p> <p>Non vi è alcun riscontro medico che tali trattamenti potessero apportare alcun beneficio. Il pepe applicato sugli occhi sarebbe molto irritante e apporterebbe sicuramente dei danni all'organo.</p> <p> </p> <p>Il pepe è escluso dalla dieta di pazienti operati all'addome o con ulcera addominale in corso per il suo effetto irritante.</p> <p> </p> <p>Malgrado il pepe venga abbondantemente usato nella cucina di tutto il mondo, esistono pesanti riserve riguardanti gli effetti tossici sull'organismo umano, riserve che inspiegabilmente vengono prese in scarsa considerazione dalla classe medica. Questa tossicità dipende dal fatto che le particelle costituenti la droga macinata non sono solubili, a differenza di quelle del peperoncino. Di conseguenza ogni minuscolo granello di pepe ingerito non viene assorbito e si trova a contatto con le mucose dell'apparato digerente sulle quali è in grado di provocare uno stato di infiammazione. Sono note le correlazioni tra infiammazione e possibile facilitazione all’insorgenza di malattie cancerogene.</p> <p> </p> <p>Il pepe dovrebbe quindi essere bandito dalla tavola di persone affette da: reflusso gastro-esofageo, esofagite, ulcera gastrica, ulcera duodenale, tutte le malattie dell'intestino, dalle coliti al morbo di Crohn, da diverticolite a semplice icolon irritabile, emorroidi di qualsiasi grado, ragadi anali. In poche parole il pepe è controindicato in tutti i casi di patologia dell’apparato digerente.</p> <p> </p> <p>Particolare cura andrebbe posta nell'evitare l'uso del pepe ai bambini e agli anziani</p> <p> </p> <p><strong>Sapori ed aromi</strong></p> <p>Il pepe riceve la sua piccantezza quasi completamente dalla piperina, una sostanza che si trova sia nella polpa che nel seme.</p> <p>La piperina raffinata è piccante circa l'uno per cento rispetto alla capsaicina contenuta nei peperoncini. La polpa, lasciata nel pepe nero, contiene anche importanti aromi quali: terpene, pinene, sabinene, limonene, caryophyllene e linalool che danno sapore di limone, di legno e di fiori. Questi profumi sono molto ridotti nel pepe bianco in quanto completamente privo della polpa. Il pepe bianco può contenere altri sapori (compreso odore di stantio) a causa della lunga fermentazione.</p> <p> </p> <p>Il pepe perde sapore ed aroma per evaporazione, pertanto la conservazione sotto vuoto aiuta a mantenere più a lungo l'originale fragranza della spezia. Il pepe perde sapore quando viene esposto alla luce, a causa della trasformazione della piperina.</p> <p>Il pepe macinato perde subito il suo aroma e pertanto molte ricette di cucina raccomandano di macinare il pepe al momento. Macina pepe manuali vengono usati per macinare la spezia sia a tavola che in cucina. Macinini si trovavano nelle cucine europee sin dal XIV secolo ma il mortaio ed il pestello usati in precedenza rimasero in uso ancora per secoli.</p> <p> </p> <p><strong>Commercio mondiale</strong></p> <p>Il pepe rappresenta, in valore monetario, il 20% del commercio di spezie nel mondo (2002). Il prezzo del pepe è volatile e fluttua molto di anno in anno. Ad esempio nel 1998 il valore del pepe rappresentò il 39% di tutte le spezie commercializzate. Il mercato mondiale del pepe è a Kochi. Il Vietnam è recentemente diventato il maggior produttore mondiale di pepe. I maggiori produttori mondiali sono: Vietnam (85.000 tonn.), Indonesia (67.000 tonn.), India (65.000 tonn.), Brasile (35.000 tonn.), Malesia (22.000 tonn.), Sri Lanka (12.750 tonn.), Thailandia e Cina. Inoltre anche la Cambogia è stata un importante produttore storico di pepe. Celebre era infatti quello proveniente dalla località di Kep. Il Vietnam domina l'esportazione mondiale vendendo sul mercato quasi totalmente la sua produzione.</p> </body> </html>
MHS 56 PN
Semi di PEPE NERO (Piper nigrum L.)

Varietà dalla Francia
Semi Di Pomodoro MARMANDE Beefsteak

Semi Di Pomodoro MARMANDE...

Prezzo 1,75 € SKU: VT 81
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<h2><strong>Semi Di Pomodoro MARMANDE Beefsteak</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Varietà dalla Francia semi-determinata, costoluto e leggermente appiattito. Molto precoce. Produce frutti da 250-500 gr. Un classico pomodoro da mercato dal gusto antico adatto anche alla preparazione di concentrato di pomodoro.</p> <p>Famiglia Solanacee<br>Semina: in pieno campo o in semenzaio. La disponibilità di varietà precocissime e adatte alla coltivazione al coperto permette la semina per un lungo periodo dell’anno. In generale si semina in semenzaio a fine inverno-inizio primavera.</p> <p>Trapianto: Appena la piantina è maneggiabile, si trapianta in vasetti di 8 cm per aiutare la formazione di buone radici e si mette a dimora a fine aprile-inizi maggio all’aperto. In zone molto calde, per una raccolta tardiva, si può piantare all’aperto in giugno.<br>Distanza: per la coltivazione famigliare: tra le file 60-90 cm, 45-60 cm sulle file.</p> <p>Consigli: coltivare piante di Tagete intercalate ai pomodori per controllare i nematodi; non coltivare pomodori nella stessa posizione prima di 4 anni e non farli precedere o seguire da altre solanacee. Togliere tutti i getti laterali quando sono lunghi 3 cm, asportare tutte le foglie sotto il più basso palco di frutti. Le varietà indeterminate necessitano obbligatoriamente di sostegni alti.</p> <p>Seme occorrente: 3g circa per mq di semenzaio; 15-20 g per 100 mq a dimora.</p> <p>PIANTA DETERMINATA: i sostegni non sono indispensabili<br>PIANTA INDETERMINATA :necessita di sostegni.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 81 (10 s)
Semi Di Pomodoro MARMANDE Beefsteak