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Semi di Pomodoro JERSEY DEVIL - Diavolo del Jersey 1.95 - 1

Semi di pomodoro Diavolo...

Prezzo 1,95 € SKU: VT 121
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di pomodoro Diavolo del Jersey (Jersey Devil)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>Questa vecchia varietà americana di pomodori ha cessato di essere venduta anni fa quando la società che ha venduto questo seme ha chiuso. Fortunatamente, ci sono persone che hanno mantenuto questa eccellente varietà e non l'hanno lasciata scomparire. I frutti sono lunghi da 8 a 15 cm e hanno un peso medio di circa 170 grammi, di colore rosso, carnoso ed eccellente nel gusto, dolce con pochissimo seme. Le piante sono robuste e raggiungono solitamente circa 180 centimetri di altezza.</p> <p>Questa è una varietà di pomodoro altamente autoctona che porterà frutti fino a quando il gelo non avrà distrutto le piante.</p> <p>La nostra raccomandazione per questa varietà di pomodori eccezionali sia per il gusto che per la fertilità ...</p> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 121 (10 S)
Semi di Pomodoro JERSEY DEVIL - Diavolo del Jersey 1.95 - 1
Semi di Cetriolo Crystal Lemon 1.95 - 1

Semi di Cetriolo Crystal Lemon

Prezzo 2,25 € SKU: PK 15
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di Cetriolo Crystal Lemon</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong><strong><strong><br></strong></strong></span></h2> <p>Un'insolita varietà Heirloom che produce una profusione di frutti a forma di mela, con buccia color limone e polpa verde lime, che è molto delicata, dolce e mai amara. La migliore raccolta a dimensione di limone. Anche se eccezionale per insalate o decapaggio, è probabile (proprio come noi) che finirai per mangiare la maggior parte di queste deliziose pepite fuori mano come una mela. Questa è una pianta vigorosa che dovrebbe produrre un raccolto eccezionale. 70 giorni</p> <p><strong>Origine:</strong></p> <p>Le specie di cetriolo provengono dall'India. L'origine dei cetrioli al limone non è certa, è stata introdotta in America tra il 1894 e il 1905, ma ci sono documenti del Medio Oriente che menzionano questa varietà dal 16 ° secolo, facendo la sua probabile origine da circa questo periodo in Medio Oriente o in India.</p> <p><strong>Usi culinari:</strong></p> <p>I cetrioli al limone sono dolci e croccanti senza amarezza che li rendono molto versatili. Inerme e dalla pelle sottile. Ottimo per decapare, spremere, aggiungere fresco alle insalate o mangiare come spuntino sano e delizioso. Non lasciarti ingannare, il nome della varietà "Limone" si riferisce al colore della buccia di questo cetriolo, non al suo sapore, non ha sapore di limone né particolarmente acido.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
PK 15 (10 S)
Semi di Cetriolo Crystal Lemon 1.95 - 1

Varietà dall'America
Semi di Cavolfiore Palla di...

Semi di Cavolfiore Palla di...

Prezzo 1,85 € SKU: VE 21 (1g)
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Cavolfiore Palla di Neve</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 200 semi.</strong></span><span><strong><span style="color: #ff0000;"><br /></span></strong></span></h2> <p>Pianta a portamento alto con buona copertura della palla da parte delle foglie superiori. Palla di medie dimensioni, compatta a grani fini e color bianco puro. Precoce. Semina da maggio a luglio e raccolta in ottobre-novembre. Varietà adatta anche alle semine protette.</p> <p>Nome scientifico:<span> </span><em>Brassica oleracea L. var. botrytis L</em></p> <p>Famiglia:<span> </span><em>Brassicaceae</em></p> <p><strong>Breve storia e note botaniche sulla pianta<br /></strong>Il Cavolfiore, pianta erbacea biennale, presenta una radice fittonante non molto profonda. Sul fusto eretto (lungo da 15 a 50 cm) sono inserite alcune decine di foglie costolute, di cui quelle più esterne sono più grandi, di colore verde più o meno intenso.<br />La parte edule viene chiamata dai vari studiosi corimbo, pomo, cespo, capolino, fiore, pane, palla, testa, infiorescenza, falsa infiorescenza, gemma apicale ipertrofizzata o sferoide compatto. Il corimbo è il risultato della ripetuta ramificazione della porzione terminale dell’asse principale della pianta. Il corimbo può assumere forme molto diverse. La superficie superiore convessa del corimbo è formata da un elevatissimo numero di meristemi apicali.<br />L’infiorescenza vera e propria è a racemo e proviene dall’allungamento dei peduncoli carnosi del corimbo. Tale peduncoli allungandosi si ramificano più volte. I fiori delle prime ramificazioni abortiscono e sono fertili solo quelli della ramificazione del quarto-ottavo ordine in poi. I fiori sono di colore giallo e tipici delle crucifere. La fecondazione eterogama è quella prevalente. I frutti sono silique, di forma e lunghezza diverse; possono contenere fino a oltre 25 semi, tondi, di diametro variabile da 1 a 2,5 mm., rossiccio-bruni o bluastri quasi lucenti.</p> <p><a href="http://66.71.130.74/wp-content/uploads/cavolfiore.jpg"><img class=" wp-image-304 aligncenter" src="http://66.71.130.74/wp-content/uploads/cavolfiore.jpg" alt="cavolfiore" width="224" height="240" /></a><br /><strong>ORIGINE E DIFFUSIONE</strong><br />Il Cavolfiore (Brassica oleracea L. conv. botrytis (L.) Alef. var. botrytis L.) è una tra le crucifere più coltivate in Italia, diffusa soprattutto nelle regioni centro-meridionali e precisamente in Campania, Marche, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia. La sua origine è piuttosto incerta. Il nome deriva dal latino “caulis” (fusto, cavolo) e “floris” (fiore). In Italia si affermò prima in Toscana, come testimoniano alcuni quadri Medicei dei primi del Settecento dove è ritratto un cavolfiore proveniente dalla zona di Arezzo che viene offerto in dono a Cosimo III. I Paesi in cui è maggiormente diffusa la sua coltivazione sono l’India, la Cina, la Francia, l’Italia e gli Stati Uniti.<br />Il cavolfiore viene utilizzato sia allo stato fresco che surgelato, disidratato e sottaceto.<br /><strong><br />ESIGENZE PEDOCLIMATICHE</strong><br />Predilige le zone a clima fresco e umido. Il fattore climatico più importante è la temperatura, sia durante la fase di transizione da vegetativa a riproduttiva che prima e dopo di essa. Per le cultivar precoci la temperatura ottimale per la formazione dei corimbi è di circa 17°C. Con temperature superiori a 20°C il passaggio alla fase riproduttiva è ritardato e la qualità dei corimbi diviene scadente. Anche le basse temperature possono danneggiare la pianta in coincidenza dei vari stadi in cui si trova. Se la pianta ha formato 6-8 foglioline e viene sottoposta a temperatura bassa si possono avere piante senza infiorescenza. Il gelo provoca la lessatura dei grumi che formano la parte edule.<br />Richiede terreni di medio impasto e un elevato livello idrico dello strato interessato dalle radici. L’evapotraspirazione è elevata anche per la notevole superficie traspirante dell’apparato fogliare.<br />La coltivazione si effettua in diversi periodi dell’anno, a seconda della località e delle cultivar impiegate.</p> <p><strong>CULTIVAR</strong><br />Le cultivar si distinguono in base alla necessità o meno di freddo per la formazione del corimbo. Ci sono infatti cultivar che non richiedono il freddo per la formazione della parte edule, ma questo è necessario però per formare l’infiorescenza vera e propria, mentre richiedono il freddo sia per la formazione della parte edule che per l’infiorescenza.<br />In commercio sono disponibili varietà ottenute da vecchie popolazioni locali, altre per libera impollinazione  e ibridi F1.</p> <p><strong>TEMPI DI SEMINA E TRAPIANTO</strong><br />E’ considerata una coltura da rinnovo (intercalare) e può seguire il grano o gli ortaggi come la fava, il pisello, la carota e la patata. Può anche essere intercalato tra grano e pomodoro, utilizzando cultivar a ciclo breve.<br />E’ da evitare la monosuccessione, specie se non vengono eliminati i residui della vegetazione, in particolare se colpita da malattie. Anche se la semina diretta fornisce ottimi risultati, vengono utilizzate piantine allevate in vivaio in appositi contenitori, successivamente trapiantate (da luglio a tutto settembre). La vernalizzazione delle piantine (15-20 giorni a 2°C) sembra favorire la concentrazione del periodo di raccolta.<br />In funzione delle dimensioni delle piante si hanno diverse fittezze d’impianto. Le varietà tardive sono più grandi di quelle precoci, per cui le distanze d’impianto variano da 60 a 100 cm tra le file e 40-70 cm lungo le file, con una densità di piantine variabile dalle 15.000 alle 30.000 ad ettaro.</p> <p><strong>LAVORAZIONI</strong><br />Non necessita di particolari lavorazioni, la sua rusticità le permette di crescere anche in mezzo ai prati, basta una lavorazione superficiale del terreno.</p> <p><strong>FERTILIZZAZIONE</strong><br />Il Cavolfiore necessita di buona dotazione di sostanza organica, a titolo informativo possiamo dire che in media necessita di circa 130 unità di azoto per ha, 40 di fosforo e 140 di potassio.<br />Sono utili apporti di letame compostato, concimi organici pellettati, compost vegetale, polvere di roccia,  fosfato tenero. Come tutte le crucifere apprezzano la presenza di calcio, tale elemento lo si può apportare con farina di roccia calcarea o con litotamnio.<br />In agricoltura Biodinamica ottimo è l’uso del preparato 500.</p> <p><strong>CURE COLTURALI</strong><br />La lotta alle malerbe si può effettuare nel primo periodo del ciclo con mezzi meccanici.<br />Necessita di una costante disponibilità di acqua; quindi, in colture estivo-autunnali, abbisogna di irrigazione.</p> <p><strong>CONSOCIAZIONI</strong><br />E’ utile consociare il Cavolfiore con: Barbabietole, Fagioli, Fragole, Lattuga, Piselli, Pomodori, Porri, Spinaci, Ravanelli, sedano.<br />Non apprezza la consociazione con Aglio, Cipolle e Patate</p> <p><strong>AVVERSITA’</strong><br />Tra i parassiti che colpiscono il Cavolfiore ricordiamo:<br />Crittogame:<br />-Alternariosi (Alternaria brassicae);<br />– Ernia delle crucifere (Plasmodiophora brassicae);<br />– Marciumi basali (Sclerotinia spp., Rhizoctonia solani, Phoma lingam);<br />– Micosferella del cavolo (Mycosphaerella brassicicola);<br />– Ruggine bianca (Albugo candiada);<br />– Peronospora (Peronospora brassicae, Peronospora parassitica);<br />Batteriosi:<br />– (Xanthomonas campestris, Erwinia carotovora);<br />Insetti:<br />– Afidi (Myzus persicae) (Brevicoryne brassicae);<br />– Nottue, Cavolaie (Mamestra brassicae, Mamestra oleracea, Pieris brassicae);<br />– Elateridi (Agriotes spp.);<br />– Altica (Phyllotreta spp.);<br />– Punteruoli (Baris spp., Ceuthorrhyncus spp.);<br />– Mosca del cavolo (Delia radicum).<br />Inoltre vengono segnalati danni da nematodi, chiocciole e roditori.<br />I cavolfiori possono subire alterazioni di natura diversa. Fra queste si ricorda la peluria, che consiste in un precoce passaggio dei meristemi apicali del corimbo in strutture fiorali. Esistono notevoli differenze tra le cultivar e viene attribuita a temperature elevate, accrescimento rapido, eccesso di azoto ed elevata umidità dell’aria. La “bottonatura” , che consiste in un prematuro passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva e influisce sull’accrescimento delle piante , che rimangono molto più piccole, compreso il corimbo, che non risulta commerciabile. Tale fenomeno è fortemente infulenzato dalle condizioni in cui viene allevata la pianta; in particolare ne favoriscono la comparsa il trapianto con piantine di grosse dimensioni, temperature basse ed ambiente umido o molto secco, cattive condizioni del terreno (compresa la salinità), scarsezza di azoto, presenza di un numero eccessivo di malerbe. La virescenza o frodescenza, cioè la comparsa di foglioline sulla superficie del corimbo, è dovuta al ritorno alla fase vegetativa mentre era in atto quella riproduttiva. E’ favorita dal verificarsi di temperature superiori a 15-18°C, anche se esiste una notevole variabilità tra le cultivar. Spesso si notano anche piante senza corimbo, i cosiddetti cavolfiori ciechi o atrofici. Tali piante possiedono foglie più spesse e più consistenti del solito, un po’ curve e qualche volta con la lamina che spesso è ridotta alla nervatura centrale.</p> <p><strong>PRODUZIONE E RACCOLTA</strong><br />La raccolta è scalare va da ottobre a maggio.<br />I corimbi si raccolgono quando sono compatti e comunque prima che i singoli fioretti o cimette che compongono il corimbo inizino a discostarsi. Poiché la maturazione non avviene contemporaneamente, sono necessarie 3-6 raccolte. Le dimensioni e il peso dei corimbi variano notevolmente a seconda della cultivar: in alcune cultivar vecchie superano i 30 cm di diametro e i 3-5 kg di peso; in quelle normalmente impiegate oggi i corimbi defogliati non superano generalmente 1,5 kg. Dopo il taglio deve essere evitata l’esposizione ai raggi del sole per evitare la comparsa di colori indesiderati.<br />La produzione ad ettaro di corimbi defogliati dipende dalle dimensioni di questi ultimi e può variare da 100 a oltre 400 quintali<br />Il cavolfiore è un prodotto facilmente deperibile a causa della più o meno intensa attività respiratoria che provoca un rapido appassimento del prodotto.</p> <p><strong>USI ALIMENTARI E VALORI NUTRIZIONALI</strong><br />Il cavolfiore è molto ricco in acqua (più del 90%) ma con un valore energetico non trascurabile<br />(25-30 calorie 100g di parte edule; 2% di proteine). Ha un buon contenuto in vitamina C, potassio, fosforo e calcio. Inoltre, contiene diversi composti solforati che producono il caratteristico odore durante la cottura e causano qualche difficoltà di digestione.<br />Per i suoi effetti di ricostruzione vitaminica, rimineralizzante, e soprattutto promotrice il movimento intestinale svolge azione preventiva di molti tumori (soprattutto intestinali), e costituendo massa diluente e tampone chimico, combatte le ulcere gastro duodenali. Per la netta azione osmotica delle foglie fresche, queste sono usate per disinfiammare le contusioni.</p> <p>I più importanti composti minerali contenuti sono zolfo, calcio, fosforo, rame, iodio, selenio, magnesio. Tutti i cavoli (soprattutto se freschi) sono ricchi di vitamine, soprattutto vitamina B1, e vitamina C.</p> <p>Quasi tutte le crucifere, (famiglia a cui appartiene anche il cavolo), hanno mostrato una straordinaria capacità di raccogliere, e fissare nei propri tessuti, i minerali contenuti nel suolo, spesso essenziali per l’alimentazione umana, ma anche metalli pesanti, che spesso sono tossici, quali cromo, piombo, arsenico, cadmio.<br />Per tale uso sono state usate coltivazioni di altre piante di tale famiglia su suoli inquinati da tali metalli, per depurarli; i metalli pesanti sono poi estratti e concentrati.<br />Coltivando piante di cavolo a scopo alimentare è bene assicurarsi che i suoli non siano inquinati da tali metalli.</p> <p><strong>CURIOSITA’</strong><br />Quando vengono cotti, tutti i cavoli emanano un cattivo odore perché sono ricchi di composti di zolfo, che vengono liberati dalla cottura.<br />Tuttavia tutti i cavoli contengono anche sostanze nutrizionalmente molto utili, che sembra abbiano addirittura una funzione di prevenzione del cancro e che si disperdono con la cottura.</p> <p>Per tale motivo, i ricercatori suggeriscono di cuocerli nella pentola a pressione, in modo da ridurre sia il tempo di cottura e la perdita di tali sostanze, sia la diffusione di cattivi odori.<br />E molto utile, nei casi in cui è possibile, usare i cavolfiori non cotti, dato che contengono in condizione non modificata sostanze utili (anche composti dello zolfo), e vitamine, infatti alcune vitamine (come la vitamina C), si degradano con la cottura.</p> <p>Con la scoperta dell’America iniziò l’epoca dei viaggi navali su lunghe distanze, tale fatto pose una drammatica questione: come contrastare lo scorbuto. Con la navigazione costiera, la assenza da terra ricorreva solo per pochi giorni, ed il cibo fresco durava abbastanza bene per tale periodo, non si erano mai verificati casi di malattia particolari.</p> <p>Invece navigando per lunghi periodi senza toccare terra, e senza cibi freschi, si mostrarono subito, nei marinai, gravissimi problemi di tipo organico, nervoso, gastrico, rivelatesi poi come “carenza di vitamina C”, (le scorte di vitamina dell’organismo, se non ri-alimentate si esauriscono piuttosto rapidamente). Si notò che tali sintomi, che portavano alla morte certa, erano scongiurati se nella dieta erano presenti agrumi, ma soprattutto cavoli, (reperibili con facilità anche nei paesi nordici).<br />Ben presto tutte le navi oceaniche ebbero a bordo una grossa scorta di cavoli freschi, che permetteva, grazie a quella verdura fresca, ricca di vitamina C (la vitamina C si degrada con la cottura), di poter fare viaggi di molte settimane senza toccare terra. Nella soste a terra, in qualsiasi posto del mondo, erano poi ricercati i cavoli, (o piante analoghe della stessa famiglia), o agrumi, secondo la latitudine) per ricostruire le scorte. Grazie ai cavoli ed agli agrumi la colonizzazione giunse rapidamente in ogni angolo del mondo.<br />Sempre grazie alle scorte di cavoli divennero possibili nel 1700 e 1800 le campagne di pesca di mesi in mare aperto delle navi baleniere, che in poche decine di anni provocarono lo sterminio di cetacei e di foche raggiungendo tutti i distretti degli oceani del pianeta.</p> <p><strong>BIODINAMICA<br /></strong>Indispensabile utilizzare il preparato 500 associandolo ad un sovescio misto, data l’avidità di calcio è utile utilizzare pure il preparato 505 che coniene appunto Calcio e zolfo.<br />Irrorazioni fogliari con il corno silice 501 contribuiscono a stimolare le difese della pianta scongiurando malattie.<br />USO DEL CALENDARIO BIODINAMICO<br />Le semine si fanno in semenzaio da maggio a luglio e si trapianta dopo circa 40 giorni a distanza di 50- 60 cm.<br />Nel calendario biodinamico,  nel quale sono specificati i giorni ARIA, ACQUA , LUCE e TERRA ossia quando ha maggior effetto quel tipo di lavorazione poichè viene favorita la parte di pianta che  interessa nella specifica coltura. Così i giorni acqua favoriscono la parte foglia della pianta , i giorni terra le radici, i giorni aria/luce i fiori ed i giorni luce i frutti.<br />In base a queste indicazioni i cavolfiori prediligono le semine nei giorni aria ( organo fiori).</p> </body> </html>
VE 21 (1g)
Semi di Cavolfiore Palla di Neve

Varietà dall'America
Semi di fagioli Cherokee Wax

Semi di fagioli Cherokee Wax

Prezzo 1,95 € SKU: VE 147 (3g)
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di fagioli Cherokee Wax</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p>La cera Cherokee è una varietà popolare di fagiolini nota per la sua produttività, una pianta affidabile che resiste a condizioni meteorologiche avverse e alle malattie. La pianta produce baccelli lunghi 15 centimetri, i baccelli sono privi di filo anche a maturità.</p> <p>A differenza della maggior parte delle varietà di fagiolini, la cera Cherokee rimane tenera anche se congelata. I teneri baccelli cerosi gialli hanno un fine sapore di nocciola.</p> <p>La pianta è in posizione verticale, quindi mantiene puliti i baccelli.</p> <p>I frutti dei baccelli maturano entro 50 giorni.</p> </body> </html>
VE 147 (3g)
Semi di fagioli Cherokee Wax

Prodotto più venduto
Semi di pomodoro Dark Galaxy

Semi di pomodoro Dark Galaxy

Prezzo 1,65 € SKU: VT 2 DG
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di pomodoro Dark Galaxy</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p><strong>Uno dei pomodori più sorprendenti e unici che abbiamo coltivato.</strong> Una varietà produttiva rara dalla California in un colore molto speciale. Piante molto vigorose, resistenti alle malattie crescono fino a 180 cm. Il frutto ha un peso di 85-100 grammi (1-3 oz).</p> <p>I frutti acerbi iniziano verdi con tagli di antociani viola e macchie viola. Man mano che matura diventa un rosso ruggine sul fondo e sfumature di nero con macchie e macchioline che gli conferiscono quasi un aspetto tridimensionale.</p> <p>I frutti hanno un sapore dolce ben equilibrato e un aroma eccellente. Sebbene questa varietà abbia solo 3 generazioni, sembra stabile con l'eccezione di una certa variazione di dimensione.</p> <p>Può essere coltivato in vaso.</p> <p>Abbiamo avuto un'ottima resa per pianta.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 2 DG (5 S)
Semi di pomodoro Dark Galaxy
Semi di Zucchino DELICATA

Semi di zucca Delicata

Prezzo 1,65 € SKU: VG 24
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di zucca Delicata</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p>La zucca delicata è una varietà di zucca invernale con frutti cilindrici color crema striati di verde o arancione che vengono cotti. Come suggerisce il nome, ha una caratteristica buccia (o pelle) delicata. È anche noto come zucca di arachidi, zucca boema o zucca di patate dolci.</p> <p>Se non avete mai mangiato una zucca Delicata, questa è quella da coltivare. Il colore della polpa arancione vivido indica che è ricco di vitamina A. La polpa dolce ha una consistenza fine senza fili grossolani, burro e zucchero di canna sono facoltativi quando si mangia perché è così dolce. Ogni pianta produce fino a 4-6 frutti. Il frutto allungato è lungo 25 cm, peso ca. 600 gr.</p> <p>Circa 100 giorni dalla semina alla raccolta, con buona resistenza all'oidio.</p> </body> </html>
VG 24 (5 S)
Semi di Zucchino DELICATA

Varietà dall'America
Semi di mais popcorn Nero Dakota Seeds Gallery - 3

Semi di mais popcorn Nero...

Prezzo 2,15 € SKU: VE 127 (1.1g)
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5/ 5
<h2><strong>Semi di mais popcorn Nero Dakota</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per confezione in 9-15 (1,1g) semi.</strong></span></h2> <p>Uno dei primi maturi di mais e più facile da coltivare. Le piante alte 150 cm, i noccioli neri scuri hanno una lucentezza rosso rubino, se mantenuti nell'angolo giusto della luce. I chicchi appuntiti pop bianco brillante con un piccolo scafo nero ancora attaccato.</p> <p>Il sapore è delizioso, abbondante e croccante. Molti popcorn mancano di questa ricchezza, il che dà al Dakota Black la capacità di agire da solo. Facile da coltivare, (frutti lunghi 12-15 cm) che matura dopo 90-105 giorni.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 127 (1.1g)
Semi di mais popcorn Nero Dakota Seeds Gallery - 3

Varietà dall'America

Semi di Patata Rosso KENNEBEC 1.95 - 2

Semi di Patata Rosso KENNEBEC

Prezzo 1,95 € SKU: P 247 RK
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5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Patata Rosso KENNEBEC</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p><span class="tlid-translation translation" lang="it" xml:lang="it"><span title=""></span><span title=""><span title="">Queste pelli rosse sono ottime patate da tavola.</span> <span title="">Consistenza abbastanza solida quando è bollita.</span> <span title="">Sono altamente raccomandati per patatine e patatine fritte.</span> <span title="">Le piante sono compatte ed erette con foglie levigate e aguzze e numerosi grandi fiori bianchi con una leggera sfumatura rosso porpora sui dorsi.</span><br /><br />Le patate possono essere coltivate da semi vivi con la stessa facilità e affidabilità di pomodori, peperoni o melanzane.</span></span></p> <p>La patata (Solanum tuberosum L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae (Dicotiledoni), originaria del Perù, della Bolivia, del Messico e del Cile e portata in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo intorno al 1570. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di Solanum si sia originata la patata edule.</p> <p>La parola italiana patata deriva dall'omonimo termine spagnolo, preso direttamente dalla sua forma indiana in lingua nahuatl potatl, attraverso però l'uso altrettanto diffuso di termini come «papa» (che in lingua quechua indica appunto Solanum tuberosum) e «batatas» per Ipomoea batatas, nome originario dell'isola Hispaniola.</p> <p>Attraverso la lingua italiana e l'inglese i termini «patata» e l'analogo «potato» si diffusero nel resto d'Europa, sopravvivendo con alcuni nomi in disuso nei dialetti della lingua tedesca (Patätsche, Pataken). Più fortuna ebbe il nome Tartifola datole in Italia a partire dal XVI sec.: assimilato il tubero di Solanum tuberosum per forma e commestibilità al tartufo, oggi il termine relativo in italiano sopravvive solo in alcuni dialetti, mentre si è affermato in tutta l'area mitteleuropea e germanica nella variante Kartoffel, termine che poi tornò in alcuni dialetti del Friuli nella variante latinizzata di «cartufole» o «cartufolaria». Anche le parole in lingua bulgara картоф, e in lingua russa картофель derivano dall'Italiano tartufoli.</p> <p>In altri linguaggi è comune anche "mela di terra": pomme de terre in francese, aardappel in olandese, תפוח אדמה in ebraico (spesso scritto solamente פוד) e Erdaepfel in tedesco Austriaco. Il termine è probabilmente di origine colta, ed è da accostare all'analogo tedesco «Grundbirne» (pera di terra), da cui derivano i termini «krompir» del croato, «brambory» del ceco, peruna del finlandese, e jordpäron dello svedese. In polacco la patata è chiamata ziemniaki, e in slovacco zemiak, dalla parola che significa "terra". In parecchie lingue indiane settentrionali e nepali è chiamata alu e in indonesiano kentang.</p> <p>Differenti nomi per la patata si svilupparono in varie regioni della Cina, i più frequentemente usati nel cinese standard sono "tubero per cavalli" (马铃薯 - mǎlíngshǔ), "fagiolo di terra" (土豆 - tǔdòu), e "taro straniero" (洋芋 - yángyù).</p> <p><strong>Storia</strong></p> <p>La presenza della patata coltivata nelle zone più elevate della regione delle Ande risale al II millennio a.C., dove la patata veniva essiccata e costituiva una risorsa di scorta.</p> <p>La essiccazione naturale, preceduta da esposizione ai geli notturni e seguita da prolungati lavaggi e sbiancature, è un complesso procedimento che permetteva tra l'altro l'estrazione di sostanze tossiche, presenti in abbondanza nelle varietà che erano coltivate: tale procedimento è possibile solo con le varietà originarie (strettamente brevidiurne e che quindi maturano in tardo autunno), e nell'ambiente fortemente soleggiato e con valori di umidità atmosferica estremamente bassi, condizione peculiare ed unica degli altopiani andini da 3200 a 4800 m di quota.</p> <p>La probabile ibridazione con specie cilene, non legate al ciclo brevidiurno, (che quindi maturano nella prima estate) ed inoltre a ciclo breve (da 40 a 80 giorni dalla semina, contro gli otto mesi della patata degli altopiani) permise di ottenere la patata a tutti nota, che si è diffusa in buona parte del mondo.</p> <p>Contrariamente a quanto accaduto ad altre colture di larga diffusione provenienti dal Nuovo Mondo e in seguito diffuse, con tempi e modi diversi, per tutto il globo, (quali ad esempio il pomodoro o il mais), la patata raggiunse un certo successo solo in America del Nord ed in Europa, per contro non fu accolta in Cina, Giappone, e in tutta l'area islamica.</p> <p>Anche in Europa la diffusione della coltivazione fu lenta, influenzata da una diffidenza nei confronti di ciò che "cresce sottoterra" fino ad arrivare ad affermare che il consumo diffondesse la lebbra e ad asserire, nell'Encyclopédie del 1765, che si tratta di "cibo flatulento". Ci furono poi casi di intossicazione causati dall'esposizione prolungata dei tuberi alla luce (come è noto l'esposizione alla luce dei tuberi fa sviluppare la solanina, tossica), tali fatti enfatizzati nei racconti popolari ebbero un effetto dissuasivo al consumo: la decisione poi di costringere i galeotti o i soldati ad alimentarsi di patate, perché a disposizione a buon prezzo, non fu un buon viatico a considerare le patate un cibo di qualità.</p> <p>Gli spagnoli la conobbero fin dai primi decenni (1539) del XVI secolo in Perù ma la pianta non risvegliò particolari interessi nella penisola iberica, maggiore interesse incontrò in Italia dove le patate vennero chiamate "tartuffoli".</p> <p> </p> <p>Nel 1600 l'agronomo francese Olivier de Serres, nella sua opera Théâtre d'agriculture et Ménage des champs, ne descrive in maniera dettagliata la coltivazione e nell'opera Rariorum plantarum historia di Charles de l'Écluse del 1601 ne viene data una dettagliata descrizione botanica: a quest'ultimo, che fu per lungo tempo botanico di corte dell'imperatore Massimiliano II, si deve l'introduzione della patata (e di altre piante esotiche) in Austria.</p> <p>La tradizione vuole che l'introduzione della patata in Inghilterra (1588) sia merito di Walter Raleigh, la coltivazione si diffuse però soprattutto nella vicina Irlanda.</p> <p>Per contro l'Inghilterra ne diffuse soprattutto le pratiche di coltivazione all'estero: nel suo libro, La ricchezza delle nazioni, Adam Smith deplorava che i suoi compatrioti non apprezzassero un prodotto che aveva, apparentemente, dimostrato il suo valore nutrizionale nella vicina Irlanda.</p> <p>La diffusione del tubero fu quindi poco uniforme: in Francia, ad esempio, coinvolse inizialmente poche aree del Delfinato e dell'Alsazia (1666) e in seguito della Lorena (1680) dove nel 1787 viene descritta come cibo principale degli abitanti della campagna.</p> <p>Più incisiva fu la diffusione in aree come la Svezia, la Svizzera e soprattutto la Germania. L'agronomo francese Antoine Parmentier, rientrato in Francia nel 1771 in seguito ad un periodo di prigionia trascorso in Prussia dopo la Guerra dei sette anni, prese parte ad un concorso indetto dall'Accademia di Besançon sulla ricerca di possibili sostituti del pane[2], e redasse un articolo sul valore nutrizionale della patata. Sempre nel '700 anche l'economista Antonio Zanon condusse una battaglia per l'introduzione della patata nell'agricoltura della pianura friulana, mentre alla fine dello stesso secolo l'avvocato ed agronomo cuneese Giovanni Vincenzo Virginio si adoperò per cercare di diffondere la patata in Piemonte pubblicando nel 1799 in Torino, presso la Stamperia Reale, il Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato in luce dall'avvocato Vincenzo Virginio, Socio ordinario della Reale Società agraria di Torino e di altre Accademie, dedicato agli accurati Agricoltori del Piemonte ed arrivando a distribuire gratuitamente patate al popolo a scopo promozionale.</p> <p><strong>Peronospora ed emigrazione degli irlandesi</strong></p> <p>In Irlanda, grazie al clima umido e fresco, particolarmente congeniale alla crescita del tubero, in breve progressione la patata diventò l'alimento principale di gran parte della popolazione (1700-1750). Il diffuso ricorso alla monocoltura, per di più limitata a una o due varietà, espose però la popolazione irlandese al grave rischio degli effetti catastrofici legati al fatto che eventuali malattie potessero colpire le piante. Ciò infatti si verificò con l'arrivo di una terribile malattia della patata, fino ad allora sconosciuta in Irlanda, la Peronospora, che colpì dapprima sporadicamente i raccolti fino poi a colpirli tutti contemporaneamente e con eguale virulenza: data l'uniformità della specie, nelle varietà che erano coltivate, i raccolti andarono completamente persi.</p> <p>Le conseguenze furono spaventose, provocando una serie di carestie culminate nella devastante Grande carestia del 1845, che fu la concausa che scatenò l'emigrazione massiccia degli Irlandesi negli Stati Uniti nella seconda metà dell'800.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>La patata, limitatamente alla fase vegetativa, si adatta a climi molto diversi, e nella tradizione agronomica è considerata una tipica coltura da rinnovo che apre la rotazione. La piantagione si effettua sul terreno arato e concimato, disponendo i tuberi interi o suddivisi nei solchi, in modo da avere 5-6 piante/m²: 40-50 cm di distanza tra le piante e 80-100 cm fra le file. La coltura primaticcia si semina da novembre a febbraio, quella ordinaria in marzo-aprile, quella tardiva in giugno-luglio. Per la raccolta vengono impiegate macchine di varie tipologie (scavatrici semplici o composte, scavatrici-raccoglitrici).</p> <p>Occorre ricordare che la coltivazione della patata, pur soddisfacente per la produzione di tuberi da consumo in una grande varietà di climi e di temperature, è in realtà il prodotto di una moltiplicazione clonale e non di una riproduzione da seme.</p> <p>L'accumulo, anno dopo anno, di virus vegetali all'interno dei tuberi, soprattutto ad effetto di alte temperature, anche se non produce problemi al consumo, produce invece un progressivo decadimento delle qualità vitali dei tuberi stessi, impedendo la coltivazione per più di qualche anno dei tuberi prelevati dal raccolto.</p> <p>In realtà i tuberi detti "da seme" sono "riprodotti" e conservati in condizioni controllate e soprattutto in ambienti che siano simili a quelli dei luoghi di origine della patata, quindi di buon irraggiamento solare in fase vegetativa, ma con temperature che siano mantenute basse, sia per la vegetazione che per la conservazione. Questo non è economico effettuarlo artificialmente, lo è invece effettuarlo dove tali condizioni ambientali sono normali, come in particolari regioni di montagna o in paesi a clima estivo fresco. In effetti la coltivazione da reddito delle patate è condizionata dalla presenza e dal prodotto annuale di tali luoghi riproduttori.</p> <p>In particolare un piccolo contributo alla conservazione della vitalità rivegetativa delle patate, a disposizione del coltivatore dilettante, è la conservazione, ma soprattutto la coltivazione in ambiente ventilato e fresco, estraendo quindi dal suolo i tuberi "maturi", ma procurando in ogni modo per avere, in coltivazione, un suolo che non sia mai troppo riscaldato, o peggio "arrostito". La conservazione dei tuberi "da seme" deve ugualmente curare il mantenimento di un ambiente fresco, in aria asciutta. La tradizione ha sviluppato la conservazione dei tuberi "seppelliti" in strati di foglie in cantine fredde, sfruttando la temperatura di grotta.</p> <p>Start indoors in seedling trays. Fill each cell to 1cm (1/2") from the top with sterilized seed starting mix. Moisten with water and place one seed on the top of the soil per cell. Cover with vermiculite and water in. Note: Potato seeds require light to germinate, so do not bury.  Optimal soil temperature for germination: 15-27°C (65-80°F). Seeds should germinate in 6-10 days.</p> <p><strong>Starting</strong><br />Keep the soil evenly moist during germination, but allow free drainage so that excess water does not collect. Water before mid-day to allow foliage to dry completely by nightfall. Potato seedlings <span>tend to stay prostrate immediately after emergence if they have 13 or more hours of daylight. As a somewhat longer stem is desired to ease transplanting, keep seedlings in about 12-hour light per day. During the last week expose seedlings to full sunlight to strengthen the stem. At optimal temperature, transplants will be ready 4 to 6 weeks after seeding.</span></p> <p><span>If field conditions are very different from indoor conditions, allow one week of hardening off. Water the plugs heavily the day before and day of transplant, and transplant into moist soil.</span></p> <p><strong>Growing</strong><br />Ideal pH: 5.0-6.0. Plant seedlings so that only the crown of its top, 2-5cm (1-2“) is above soil level, burying the whole plug and a good part of the stem of the seedling. Seedlings cannot be completely buried, the growing point needs to stay above ground. Space seedlings 10-25cm (4-10") apart in rows 75cm (30") apart. Wider spacing produces fewer, but larger tubers. Keep the area well watered for several weeks after transplant.</p> <p><strong>Hilling<br /></strong><span>When seedlings reach 10-15cm  (4-6") in height, they should be hilled, probably three weeks after transplanting. This operation takes soil from the centre of the row, and covers the seedlings up to half of their height, creating a small hill. It is best to work from the centre of the furrow towards the plants. Do not cut too deep into the soil near the plant to avoid root damage. Just before hilling, fertilizer can be applied near the base of the seedlings, and this will be covered when hilling.</span></p> <p>A second hilling and side dressing of balanced organic fertilizer should follow 3-4 weeks after the first, again depositing soil up to half the height of the plants. Again, increase the depth of the furrow in its centre and bring this soil on top of the small hill created in the first hilling operation.</p> <p><strong>Harvest</strong></p> <p><span>In the garden, potatoes can be harvested without destroying the plant if only a few potatoes are needed. Carefully scrape soil near the base of the stem until the skin of a potato is found, and pull it from the stolon. Consume it that day for a tasty and nutritious meal. </span>If potatoes need to be stored for some time, remove the foliage 3 weeks before harvest. This "sets" (hardens) the skin, and it will store better as the thicker skin will reduce water loss from the tubers. Keep them dark up to 2 to 3 months at high humidity before eating.</p> <p><strong>Seed Info</strong><br />In optimal conditions, at least 75% of the seeds will germinate. Usual seed life: 3 years. Per 100′ row: 200 seeds, per acre: 8.8M seeds.</p> <p><strong>Diseases &amp; Pests</strong><br />Protect from cabbage moths and other insect pests with floating row cover. Prevent disease with a strict 4-year crop rotation, avoiding planting Brassicas in the same spot more than once every four years.</p> <p><strong>Companion Planting</strong><br />A worthy companion for beets, Brassicas, cucumbers, and onions. Avoid planting near peppers, pole beans, strawberries, and tomatoes.</p> </body> </html>
P 247 RK
Semi di Patata Rosso KENNEBEC 1.95 - 2

Varietà dall'America

Semi di Patata Bianca KENNEBEC  - 4

Semi di Patata Bianca KENNEBEC

Prezzo 1,95 € SKU: P 247 WK
,
5/ 5
<h2><strong><em><span style="text-decoration:underline;">Semi di Patata Bianca KENNEBEC</span></em></strong></h2> <h3><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h3> <p>La patata (Solanum tuberosum L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae (Dicotiledoni), originaria del Perù, della Bolivia, del Messico e del Cile e portata in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo intorno al 1570. Non si conoscono varietà spontanee né si sa da quale specie originaria di Solanum si sia originata la patata edule.</p> <p>La parola italiana patata deriva dall'omonimo termine spagnolo, preso direttamente dalla sua forma indiana in lingua nahuatl potatl, attraverso però l'uso altrettanto diffuso di termini come «papa» (che in lingua quechua indica appunto Solanum tuberosum) e «batatas» per Ipomoea batatas, nome originario dell'isola Hispaniola.</p> <p>Attraverso la lingua italiana e l'inglese i termini «patata» e l'analogo «potato» si diffusero nel resto d'Europa, sopravvivendo con alcuni nomi in disuso nei dialetti della lingua tedesca (Patätsche, Pataken). Più fortuna ebbe il nome Tartifola datole in Italia a partire dal XVI sec.: assimilato il tubero di Solanum tuberosum per forma e commestibilità al tartufo, oggi il termine relativo in italiano sopravvive solo in alcuni dialetti, mentre si è affermato in tutta l'area mitteleuropea e germanica nella variante Kartoffel, termine che poi tornò in alcuni dialetti del Friuli nella variante latinizzata di «cartufole» o «cartufolaria». Anche le parole in lingua bulgara картоф, e in lingua russa картофель derivano dall'Italiano tartufoli.</p> <p>In altri linguaggi è comune anche "mela di terra": pomme de terre in francese, aardappel in olandese, תפוח אדמה in ebraico (spesso scritto solamente פוד) e Erdaepfel in tedesco Austriaco. Il termine è probabilmente di origine colta, ed è da accostare all'analogo tedesco «Grundbirne» (pera di terra), da cui derivano i termini «krompir» del croato, «brambory» del ceco, peruna del finlandese, e jordpäron dello svedese. In polacco la patata è chiamata ziemniaki, e in slovacco zemiak, dalla parola che significa "terra". In parecchie lingue indiane settentrionali e nepali è chiamata alu e in indonesiano kentang.</p> <p>Differenti nomi per la patata si svilupparono in varie regioni della Cina, i più frequentemente usati nel cinese standard sono "tubero per cavalli" (马铃薯 - mǎlíngshǔ), "fagiolo di terra" (土豆 - tǔdòu), e "taro straniero" (洋芋 - yángyù).</p> <p><strong>Storia</strong></p> <p>La presenza della patata coltivata nelle zone più elevate della regione delle Ande risale al II millennio a.C., dove la patata veniva essiccata e costituiva una risorsa di scorta.</p> <p>La essiccazione naturale, preceduta da esposizione ai geli notturni e seguita da prolungati lavaggi e sbiancature, è un complesso procedimento che permetteva tra l'altro l'estrazione di sostanze tossiche, presenti in abbondanza nelle varietà che erano coltivate: tale procedimento è possibile solo con le varietà originarie (strettamente brevidiurne e che quindi maturano in tardo autunno), e nell'ambiente fortemente soleggiato e con valori di umidità atmosferica estremamente bassi, condizione peculiare ed unica degli altopiani andini da 3200 a 4800 m di quota.</p> <p>La probabile ibridazione con specie cilene, non legate al ciclo brevidiurno, (che quindi maturano nella prima estate) ed inoltre a ciclo breve (da 40 a 80 giorni dalla semina, contro gli otto mesi della patata degli altopiani) permise di ottenere la patata a tutti nota, che si è diffusa in buona parte del mondo.</p> <p>Contrariamente a quanto accaduto ad altre colture di larga diffusione provenienti dal Nuovo Mondo e in seguito diffuse, con tempi e modi diversi, per tutto il globo, (quali ad esempio il pomodoro o il mais), la patata raggiunse un certo successo solo in America del Nord ed in Europa, per contro non fu accolta in Cina, Giappone, e in tutta l'area islamica.</p> <p>Anche in Europa la diffusione della coltivazione fu lenta, influenzata da una diffidenza nei confronti di ciò che "cresce sottoterra" fino ad arrivare ad affermare che il consumo diffondesse la lebbra e ad asserire, nell'Encyclopédie del 1765, che si tratta di "cibo flatulento". Ci furono poi casi di intossicazione causati dall'esposizione prolungata dei tuberi alla luce (come è noto l'esposizione alla luce dei tuberi fa sviluppare la solanina, tossica), tali fatti enfatizzati nei racconti popolari ebbero un effetto dissuasivo al consumo: la decisione poi di costringere i galeotti o i soldati ad alimentarsi di patate, perché a disposizione a buon prezzo, non fu un buon viatico a considerare le patate un cibo di qualità.</p> <p>Gli spagnoli la conobbero fin dai primi decenni (1539) del XVI secolo in Perù ma la pianta non risvegliò particolari interessi nella penisola iberica, maggiore interesse incontrò in Italia dove le patate vennero chiamate "tartuffoli".</p> <p> </p> <p>Nel 1600 l'agronomo francese Olivier de Serres, nella sua opera Théâtre d'agriculture et Ménage des champs, ne descrive in maniera dettagliata la coltivazione e nell'opera Rariorum plantarum historia di Charles de l'Écluse del 1601 ne viene data una dettagliata descrizione botanica: a quest'ultimo, che fu per lungo tempo botanico di corte dell'imperatore Massimiliano II, si deve l'introduzione della patata (e di altre piante esotiche) in Austria.</p> <p>La tradizione vuole che l'introduzione della patata in Inghilterra (1588) sia merito di Walter Raleigh, la coltivazione si diffuse però soprattutto nella vicina Irlanda.</p> <p>Per contro l'Inghilterra ne diffuse soprattutto le pratiche di coltivazione all'estero: nel suo libro, La ricchezza delle nazioni, Adam Smith deplorava che i suoi compatrioti non apprezzassero un prodotto che aveva, apparentemente, dimostrato il suo valore nutrizionale nella vicina Irlanda.</p> <p>La diffusione del tubero fu quindi poco uniforme: in Francia, ad esempio, coinvolse inizialmente poche aree del Delfinato e dell'Alsazia (1666) e in seguito della Lorena (1680) dove nel 1787 viene descritta come cibo principale degli abitanti della campagna.</p> <p>Più incisiva fu la diffusione in aree come la Svezia, la Svizzera e soprattutto la Germania. L'agronomo francese Antoine Parmentier, rientrato in Francia nel 1771 in seguito ad un periodo di prigionia trascorso in Prussia dopo la Guerra dei sette anni, prese parte ad un concorso indetto dall'Accademia di Besançon sulla ricerca di possibili sostituti del pane[2], e redasse un articolo sul valore nutrizionale della patata. Sempre nel '700 anche l'economista Antonio Zanon condusse una battaglia per l'introduzione della patata nell'agricoltura della pianura friulana, mentre alla fine dello stesso secolo l'avvocato ed agronomo cuneese Giovanni Vincenzo Virginio si adoperò per cercare di diffondere la patata in Piemonte pubblicando nel 1799 in Torino, presso la Stamperia Reale, il Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato in luce dall'avvocato Vincenzo Virginio, Socio ordinario della Reale Società agraria di Torino e di altre Accademie, dedicato agli accurati Agricoltori del Piemonte ed arrivando a distribuire gratuitamente patate al popolo a scopo promozionale.</p> <p><strong>Peronospora ed emigrazione degli irlandesi</strong></p> <p>In Irlanda, grazie al clima umido e fresco, particolarmente congeniale alla crescita del tubero, in breve progressione la patata diventò l'alimento principale di gran parte della popolazione (1700-1750). Il diffuso ricorso alla monocoltura, per di più limitata a una o due varietà, espose però la popolazione irlandese al grave rischio degli effetti catastrofici legati al fatto che eventuali malattie potessero colpire le piante. Ciò infatti si verificò con l'arrivo di una terribile malattia della patata, fino ad allora sconosciuta in Irlanda, la Peronospora, che colpì dapprima sporadicamente i raccolti fino poi a colpirli tutti contemporaneamente e con eguale virulenza: data l'uniformità della specie, nelle varietà che erano coltivate, i raccolti andarono completamente persi.</p> <p>Le conseguenze furono spaventose, provocando una serie di carestie culminate nella devastante Grande carestia del 1845, che fu la concausa che scatenò l'emigrazione massiccia degli Irlandesi negli Stati Uniti nella seconda metà dell'800.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>La patata, limitatamente alla fase vegetativa, si adatta a climi molto diversi, e nella tradizione agronomica è considerata una tipica coltura da rinnovo che apre la rotazione. La piantagione si effettua sul terreno arato e concimato, disponendo i tuberi interi o suddivisi nei solchi, in modo da avere 5-6 piante/m²: 40-50 cm di distanza tra le piante e 80-100 cm fra le file. La coltura primaticcia si semina da novembre a febbraio, quella ordinaria in marzo-aprile, quella tardiva in giugno-luglio. Per la raccolta vengono impiegate macchine di varie tipologie (scavatrici semplici o composte, scavatrici-raccoglitrici).</p> <p>Occorre ricordare che la coltivazione della patata, pur soddisfacente per la produzione di tuberi da consumo in una grande varietà di climi e di temperature, è in realtà il prodotto di una moltiplicazione clonale e non di una riproduzione da seme.</p> <p>L'accumulo, anno dopo anno, di virus vegetali all'interno dei tuberi, soprattutto ad effetto di alte temperature, anche se non produce problemi al consumo, produce invece un progressivo decadimento delle qualità vitali dei tuberi stessi, impedendo la coltivazione per più di qualche anno dei tuberi prelevati dal raccolto.</p> <p>In realtà i tuberi detti "da seme" sono "riprodotti" e conservati in condizioni controllate e soprattutto in ambienti che siano simili a quelli dei luoghi di origine della patata, quindi di buon irraggiamento solare in fase vegetativa, ma con temperature che siano mantenute basse, sia per la vegetazione che per la conservazione. Questo non è economico effettuarlo artificialmente, lo è invece effettuarlo dove tali condizioni ambientali sono normali, come in particolari regioni di montagna o in paesi a clima estivo fresco. In effetti la coltivazione da reddito delle patate è condizionata dalla presenza e dal prodotto annuale di tali luoghi riproduttori.</p> <p>In particolare un piccolo contributo alla conservazione della vitalità rivegetativa delle patate, a disposizione del coltivatore dilettante, è la conservazione, ma soprattutto la coltivazione in ambiente ventilato e fresco, estraendo quindi dal suolo i tuberi "maturi", ma procurando in ogni modo per avere, in coltivazione, un suolo che non sia mai troppo riscaldato, o peggio "arrostito". La conservazione dei tuberi "da seme" deve ugualmente curare il mantenimento di un ambiente fresco, in aria asciutta. La tradizione ha sviluppato la conservazione dei tuberi "seppelliti" in strati di foglie in cantine fredde, sfruttando la temperatura di grotta.</p> <p>Start indoors in seedling trays. Fill each cell to 1cm (1/2") from the top with sterilized seed starting mix. Moisten with water and place one seed on the top of the soil per cell. Cover with vermiculite and water in. Note: Potato seeds require light to germinate, so do not bury.  Optimal soil temperature for germination: 15-27°C (65-80°F). Seeds should germinate in 6-10 days.</p> <p><strong>Starting</strong><br />Keep the soil evenly moist during germination, but allow free drainage so that excess water does not collect. Water before mid-day to allow foliage to dry completely by nightfall. Potato seedlings <span>tend to stay prostrate immediately after emergence if they have 13 or more hours of daylight. As a somewhat longer stem is desired to ease transplanting, keep seedlings in about 12-hour light per day. During the last week expose seedlings to full sunlight to strengthen the stem. At optimal temperature, transplants will be ready 4 to 6 weeks after seeding.</span></p> <p><span>If field conditions are very different from indoor conditions, allow one week of hardening off. Water the plugs heavily the day before and day of transplant, and transplant into moist soil.</span></p> <p><strong>Growing</strong><br />Ideal pH: 5.0-6.0. Plant seedlings so that only the crown of its top, 2-5cm (1-2“) is above soil level, burying the whole plug and a good part of the stem of the seedling. Seedlings cannot be completely buried, the growing point needs to stay above ground. Space seedlings 10-25cm (4-10") apart in rows 75cm (30") apart. Wider spacing produces fewer, but larger tubers. Keep the area well watered for several weeks after transplant.</p> <p><strong>Hilling<br /></strong><span>When seedlings reach 10-15cm  (4-6") in height, they should be hilled, probably three weeks after transplanting. This operation takes soil from the centre of the row, and covers the seedlings up to half of their height, creating a small hill. It is best to work from the centre of the furrow towards the plants. Do not cut too deep into the soil near the plant to avoid root damage. Just before hilling, fertilizer can be applied near the base of the seedlings, and this will be covered when hilling.</span></p> <p>A second hilling and side dressing of balanced organic fertilizer should follow 3-4 weeks after the first, again depositing soil up to half the height of the plants. Again, increase the depth of the furrow in its centre and bring this soil on top of the small hill created in the first hilling operation.</p> <p><strong>Harvest</strong></p> <p><span>In the garden, potatoes can be harvested without destroying the plant if only a few potatoes are needed. Carefully scrape soil near the base of the stem until the skin of a potato is found, and pull it from the stolon. Consume it that day for a tasty and nutritious meal. </span>If potatoes need to be stored for some time, remove the foliage 3 weeks before harvest. This "sets" (hardens) the skin, and it will store better as the thicker skin will reduce water loss from the tubers. Keep them dark up to 2 to 3 months at high humidity before eating.</p> <p><strong>Seed Info</strong><br />In optimal conditions, at least 75% of the seeds will germinate. Usual seed life: 3 years. Per 100′ row: 200 seeds, per acre: 8.8M seeds.</p> <p><strong>Diseases &amp; Pests</strong><br />Protect from cabbage moths and other insect pests with floating row cover. Prevent disease with a strict 4-year crop rotation, avoiding planting Brassicas in the same spot more than once every four years.</p> <p><strong>Companion Planting</strong><br />A worthy companion for beets, Brassicas, cucumbers, and onions. Avoid planting near peppers, pole beans, strawberries, and tomatoes.</p>
P 247 WK
Semi di Patata Bianca KENNEBEC  - 4

Varietà dall'America
Semi di peperoncino West Virginia Pea 1.55 - 1

Semi di peperoncino West...

Prezzo 1,95 € SKU: C 88
,
5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di peperoncino West Virginia Pea</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione di 10 semi.</strong></span></h2> <p>Varietà originaria degli Stati Uniti. Il peperoncino del West Virginia è una delle varietà di peperoncino piccante. Sulla scala di 0-10 gradi, la varietà è circa 9-10. La pianta ha un alto rendimento. I frutti sono verdi e maturano in rosso. I frutti sono lunghi 2 cm. La pianta è alta circa 60 cm. Ideale per cucinare in salsa. Può essere molto ben asciugato Ideale anche per la coltivazione in vaso. Puoi anche piantarli in giardino in un luogo protetto e caldo.</p> <p>Varietà: West Virginian Pea</p> <p>Nome latino: Capsicum annuum</p> </body> </html>
C 88
Semi di peperoncino West Virginia Pea 1.55 - 1
Semi di pomodoro HEINZ 1350  - 2

1500 Semi di pomodoro HEINZ...

Prezzo 12,95 € SKU: VT 101 (5g)
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<h2><strong>1500 Semi di pomodoro HEINZ 1350</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 1500 (5g) semi.</strong></span></h2> <p>Assapora il classico sapore di pomodoro aggiungendo questo cimelio al tuo giardino. Una delle prime varietà di semi di pomodoro allevati Heinz che è stata utilizzata per produrre il ketchup Heinz, il pomodoro Heinzom Heirloom Classic (noto anche come Heinz 1370) offre un ricco sapore di pomodoro in grandi frutti succosi (circa 170 g), che maturano dopo 70 giorni ) ideale per tagliare a sandwich o cuocere in salse o stufati.</p> <p>Le piante (alte 120-150 centimetri) prosperano in molte regioni e si adattano bene alla crescita in grandi contenitori. Le piante Heirloom Classic Heirloom portano frutti per tutta la stagione ma maturano la parte più pesante del raccolto in estate. Pali di queste piante vigorose per i migliori risultati e la raccolta più facile.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VT 101 (5g)
Semi di pomodoro HEINZ 1350  - 2
Semi Di Peperone "California Wonder"

Semi Di Peperone...

Prezzo 1,85 € SKU: PP 49
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5/ 5
<h2><span style="text-decoration: underline;"><em><strong><span class="">Semi Di Peperone "California Wonder"</span></strong></em></span></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong><strong>Prezzo per Pacchetto di 20<strong> o 100 </strong>semi.<br /></strong></strong></span></h3> <p><span>Il peperone "california wonder" ama il terreno esposto al sole, al riparo dal vento e abbastanza nutriente. Il colore del frutto, verde o rosso, dipende dal grado di maturazione. Questa solanacea può tranquillamente essere raccolta in quantità e congelata, senza perdere le sue qualità organolettiche. Nella confezione semi sufficienti a produrre circa 60 piante di peperone.</span></p> <div> </div> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
PP 49 (20 S)
Semi Di Peperone "California Wonder"