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Dal momento che Polylepis abita altitudini estremamente elevate, ha svolto un ruolo importante nella cultura di vari gruppi andini fornendo materiale da costruzione e legna da ardere. I boschi stessi costituiscono un
Dal momento che Polylepis abita altitudini estremamente elevate, ha svolto un ruolo importante nella cultura di vari gruppi andini fornendo materiale da costruzione e legna da ardere. I boschi stessi costituiscono un habitat distintivo per altri organismi che consente la creazione di fauna endemica in futuro.
Gli alberi sono anche usati come decorazione, piantati davanti a edifici e case.
I Polylepis sono stati utilizzati anche per la legna da ardere.
Polylepis è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Rosaceae. Il genere comprende approssimativamente 28 specie di alberi e arbusti,[1] endemiche delle regioni di media ed alta quota della Ande tropicali.[2] Il genere si distingue nella famiglia per la sua impollinazione prevalentemente anemogama. Gli esemplari delle diverse specie di Polylepis presentano in genere tronchi nodosi e ritorti, ma in alcune zone gli alberi raggiungono i 15-20 m di altezza e i 2 m di diametro. Il fogliame è sempreverde, spesso con grandi quantità di ramoscelli morti che pendono dalla parte inferiore della chioma. Il nome deriva dalle parole greche poli (molti) e lepis (strati), e si riferisce alla corteccia composta da numerose lamine, aspetto comune a tutte le specie del genere.[2]
La corteccia è spessa e ruvida e ampiamente stratificata, e fornisce un'ottima protezione al tronco contro le basse temperature. Alcune specie di Polylepis formano boschi che crescono ben al di sopra della normale linea degli alberi, in associazione con prati e pascoli ad un'altitudine superiore ai 5000 m; questo sembra indicare il genere come quello con la distribuzione di Magnoliophyta arboree a più elevata quota nel mondo.[2]
Le diverse specie di questo genere hanno una notevole importanza per la popolazione andina, alla quale forniscono legna da costruzione e combustibile per cucinare e riscaldarsi.
Classificazione/Tassonomia
Il genere Polylepis è tassonomicamente molto complesso; appartiene alla famiglia delle Rosaceae e contiene più di venti specie, distribuite sulla Cordigliera delle Ande. Il genere appartiene alla tribù delle Sanguisorbeae, che contiene principalmente piante erbacee e piccoli arbusti.[3] Polylepis sembra mostrare una relazione evolutiva molto vicina al genere Acaena, con il quale condivide alcune caratteristiche morfologiche, come la corteccia stratificata rossastra e le infiorescenze ascellari, a volte pendule.
Habitat e distribuzione
Le specie arboree del genere Polylepis sono distribuite particolarmente nelle zone tropicali dell'alta cordigliera andina, nell'America del Sud; la maggiore distribuzione è compresa tra il Venezuela settentrionale e il nord del Cile e dell'Argentina. Alcuni individui appartenenti al genere hanno una distribuzione esterna alla zona tropicale, precisamente nelle montagne dell'Argentina nord-occidentale. La maggior parte delle specie di Polylepis cresce a quote comprese tra i 3500 e i 5000 m; tuttavia si ha testimonianza di specie che crescono più in basso, a quote superiori ai 1800 m.[2] La presenza di specie di bassa quota, comunemente mescolate con altre specie arboree in alcune foreste montane, indica che i componenti di tale genere potrebbero essere presenti nel Sudamerica occidentale fin dal Miocene o prima.[2] È estremamente raro trovare piante arboree a così elevate altitudini; questo rende alcune specie di Polylepis gli alberi presenti a più elevata altitudine nel mondo, insieme con alcune conifere delle montagne dell'Himalaya. Polylepis tarapacana può raggiungere i 4800 m di altezza, la più alta quota di crescita per un albero nel mondo.