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Semi di spinacio - GIGANTE AMERICANO 2.15 - 1

Semi di spinacio - GIGANTE...

Prezzo 2,15 € SKU: VE 43 (2g)
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<h2><strong>Semi di spinacio - GIGANTE AMERICANO</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione 160 (2g) semi.</strong></span></h2> <p>Originario dell'Asia sud occidentale, è stato introdotto in Europa intorno al 1000. Gli spinaci sono tra gli ortaggi con il più alto contenuto di ferro ( 3,4 mg ogni 100 g ).</p> <p>Spinacio gigante america - Foglie ampie, spesse, bollose, di colore verde cupo. Varietà lentissima a montare.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 43 (2g)
Semi di spinacio - GIGANTE AMERICANO 2.15 - 1

Questa pianta ha frutti giganti
Semi di Giant Noce (Juglans regia)

Semi di Giant Noce (Juglans...

Prezzo 15,00 € SKU: V 206
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Giant Noce (Juglans regia)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 1 semi.</strong></span></h2> <p><strong>Questa noce è da 3 a 4 volte più grande di qualsiasi altro !!!</strong></p> <p>Il noce da frutto o noce bianco (Juglans regia L., 1753) è il rappresentante più conosciuto e più importante dal punto di vista economico del genere Juglans, appartenente alla famiglia Juglandaceae.</p> <p>Il noce da frutto o noce bianco (Juglans regia L., 1753) è il rappresentante più conosciuto e più importante dal punto di vista economico del genere Juglans, appartenente alla famiglia Juglandaceae. Reperti archeologici indicano che i frutti del noce venivano utilizzati come alimento già 9000 anni fa. Le prime testimonianze scritte risalgono a Plinio il Vecchio e Columella. Relazioni di Plinio, nella sua Naturalis historia, testimoniano l'importazione del noce in Europa dall'Asia minore, da parte dei coloni greci tra il VII e il V secolo a.C..</p> <p> </p> <p>Infatti, ci sono riscontri sulla presenza del noce già dall'era Terziaria in Europa. A seguito delle glaciazioni, alcuni esemplari sono riusciti ad arrivare nel bacino del Mediterraneo. Dunque, l'areale del noce nell'età quaternaria si estendeva dalla penisola balcanica fino all'Asia centrale. Sono ancora oggi presenti dei caratteristici boschi puri di noce in Kirghizistan, sulla catena montuosa Tien Shan.</p> <p> </p> <p>Il noce è un albero vigoroso e caratterizzato da un tronco solido, alto, dritto e con un portamento maestoso e presenta radici robuste inizialmente fittonanti e a maturità espanse e molto superficiali. Può raggiungere i 30 metri di altezza.</p> <p> </p> <p>Le foglie sono caduche, composte e alterne. È una pianta monoica in cui i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi 10–15 cm, con numerosi stami, che appaiono sui rami dell'anno precedente prima della comparsa delle foglie. I fiori unisessuali femminili si schiudono da gemme miste dopo quelli maschili (proterandria), sono solitari o riuniti in gruppi di 2-3, raramente 4, appaiono sui nuovi germogli dell'anno, contemporaneamente alle foglie.</p> <p> </p> <p>Il frutto è una drupa, composta dall'esocarpo (mallo) carnoso, fibroso, annerisce a maturità e libera l'endocarpo legnoso, cioè la noce vera e propria, costituita da due valve che racchiudono il gheriglio con elevato contenuto in lipidi.</p> <p> </p> <p><strong>Distribuzione e habitat</strong></p> <p>Il noce è stato introdotto in Europa tra il VII e il V secolo a.C. e in America nel XVII secolo da coloni inglesi. Il noce è una pianta introdotta in quasi tutte le regioni temperate, ma la sua diffusione originaria allo stato selvaggio è relativamente più limitata, compresa tra la Penisola balcanica meridionale e l'Asia centrale. Boschi spontanei di noci misti ad aceri si trovano ad esempio sulle montagne dell'Uzbekistan. Le nazioni che vantano una buona presenza di Juglans regia in coltura sono la Francia, la Grecia, la Bulgaria, la Serbia e la Romania in Europa; la Cina in Asia; la California (maggior produttore mondiale di noci) in America settentrionale e il Cile in America latina. Ultimamente si è stato introdotto anche in Nuova Zelanda e nella parte sud-orientale dell'Australia.</p> <p> </p> <p>In Italia è coltivato soprattutto in Campania, che produce oltre l'80% della produzione nazionale di frutto. Esistono in tutta Italia impianti specializzati da frutto e da legno, specialmente nella pianura padana, e in centro Italia. In Campania è molto utilizzata in impianti misti con noccioli e in agrumeti. Può dar luogo a modeste spontaneizzazioni in luoghi umidi e rocciosi. A volte si incontrano giovani piante in boschi di roverella, ma non hanno un seguito.</p> <p> </p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>Il noce comune (Juglans regia) tollera bene suoli debolmente acidi e calcarei, mentre il noce nero (Juglans nigra) necessita di terreni freschi e leggermente acidi. Il noce è un albero di facile coltivazione, ma il terreno su cui è coltivato deve essere ricco di sostanza organica. Bisogna prestare particolare attenzione all'apporto idrico nel mese di giugno, perché, in caso di mancanza d'acqua, i frutti risulteranno piccoli. L'acqua in tarda primavera è fondamentale anche perché è il momento dell'induzione fiorale (i futuri fiori dell'anno successivo). Siccità o gelate tardive in questo momento comprometterebbero il raccolto dell'anno successivo. Gli alberi coltivati sono innestati e cominciano a produrre al quinto-sesto anno. Sono in piena produzione dal 25º anno ai 70 anni. Il noce nero è talvolta usato come portinnesto perché resiste alla muffa soprattutto nelle zone umide.</p> <p> </p> <p>Il noce produce lo juglone che, per allelopatia, risulta tossico per altre specie di piante e non ne permette la crescita nei pressi del noce.</p> <p> </p> <p><strong>Usi</strong></p> <p>Il noce è largamente coltivato per i suoi molteplici usi:</p> <p> </p> <p><strong>Legno</strong></p> <p>Produce un legno duro, piacevolmente venato e dal colore caratteristico per la produzione di mobili, commercialmente noto in Italia come Noce nazionale.</p> <p> </p> <p><strong>Frutti</strong></p> <p>Le noci sono prevalentemente consumate come frutta secca. Possono tuttavia essere tritate per ottenere, per pressione, l'olio di noci, che conosce sia usi come olio alimentare, sia come olio siccativo nella pittura ad olio: il suo uso alimentare incontra un forte limite nella sua rapida tendenza a irrancidire.</p> <p>Le noci vengono usate anche per la produzione di vino di noci. Per questo uso, per ora ancora di nicchia, si richiede la raccolta dei frutti molto giovani (verso la fine di giugno).</p> <p>Il mallo delle noci non completamente mature è usato anche per la produzione di nocino, liquore diffuso in Europa.</p> <p> </p> <p><strong>Foglie e germogli</strong></p> <p>Vengono usati per la produzione del vino di noci, facendoli macerare nell'alcool come base del vino.</p> <p> </p> <p><strong>Usi terapeutici</strong></p> <p>In passato il noce è stato molto utilizzato nel trattamento degli eczemi cronici, dell'artrite urica. Attualmente, le sue foglie, assunte per via orale (infuso, decotto, tisana), sono ancora ritenute utili nelle malattie del ricambio, quali diabete, gotta, e obesità; la pianta favorisce la diuresi, stimola la funzione epatica ed è utile nelle affezioni reumatiche e nel rachitismo.</p> <p>Per uso esterno è utilizzato contro le infiammazioni delle vie genitali femminili; gli impacchi del decotto delle foglie sono efficaci contro la congiuntivite, le dermatosi.</p> <p>L'olio di mallo di noce esercita una funzione protettiva contro i raggi solari, grazie alla presenza dello juglone.</p> <p> </p> </body> </html>
V 206
Semi di Giant Noce (Juglans regia)
Semi di Prezzemolo GIGANTE DI NAPOLI (Petroselinum crispum)

Semi di Prezzemolo GIGANTE...

Prezzo 1,50 € SKU: MHS 124
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<h2><strong>Semi di Prezzemolo GIGANTE DI NAPOLI (Petroselinum crispum)</strong></h2> <h2 class=""><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 600 (1g) semi.</strong></span></h2> <p>Foglie molto vigorosa, a foglie ampie, di colore verde intenso, aromatiche. Si raccoglie tagliando le foglie che si usano come condimento. Precoce, rivegeta rapidamente e ripetutamente. Varietà vigorosa a portamento alto, molto aromatica. Foglie verde scuro, frastagliate.</p> <p>&nbsp;</p> <p>I semi di Prezzemolo hanno germinabilità e purezza garantita. Perfetti per semina professionale in serra o in orto domestico. Semina da effettuarsi tra febbraio e settembre, abbondante raccolta continuata tra lmaggio e novembre.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
MHS 124 (1g)
Semi di Prezzemolo GIGANTE DI NAPOLI (Petroselinum crispum)

Questa pianta è resistente all'inverno e al gelo. Vedi di più nella descrizione.

Questa pianta ha frutti giganti
Semi di Kumquat GIGANTE o Mandarino Cinese GIGANTE

Semi di Kumquat GIGANTE o...

Prezzo 3,25 € SKU: V 50 G
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<div> <h2><span style="text-decoration:underline;"><em><strong>Semi di Kumquat GIGANTE o Mandarino Cinese GIGANTE (Fortunella Margarita)</strong></em></span></h2> </div> <h3><span><strong><span style="color:#ff0000;">Prezzo per Pacchetto di 3 semi.</span></strong></span></h3> <div><span><strong>Questo è un enorme kumquat, che è più di tre volte più grande di kumquat ordinaria.</strong></span></div> <div><span><strong></strong>Fortunella (detto anche comunemente kumquat o mandarino cinese) è un genere di piccoli alberi da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee. Il suo frutto ricorda, in piccolo, quelli delle piante del genere affine Citrus, con cui a volte viene incrociato per generare nuove specie.</span></div> <div><span>Morfologia</span></div> <div><span>Si presenta in forma cespugliosa, compatta, è un piccolo albero sempreverde, di 2,5-4,5 m, con rami fitti, e qualche volta piccole spine. Le foglie sono di un verde scuro intenso, e i fiori bianchi, simili a quelli dei Citrus, nascono singoli o in gruppo dalle gemme.</span></div> <div><span>Il kumquat raramente cresce dal seme e comunque non genera frutto. In Cina e Giappone cresce come innesto sulle piante di Arancio trifogliato.</span></div> <div><span>Il frutto del kumquat, che ha lo stesso nome, sembra una miniatura ovale e lunga dell'arancia, lungo 3-4 cm e largo 2-4 cm. A seconda della varietà la buccia si presenta dal giallo al rosso. Il frutto della Fortunella margarita è ovale e ha un aspetto giallo, il frutto della Fortunella japonica è rotondo con un colore arancio. Il frutto viene prodotto generalmente dal tardo novembre fino a febbraio.</span></div> <div><span>Clima [modifica]</span></div> <div><span>Il kumquat è molto più resistente dell'arancio. La Fortunella margarita richiede estati calde, dai 25 °C ai 38 °C, ma può resistere a temperature molto basse fino ai -10 °C senza problemi. Cresce molto bene nelle regioni del tè in Cina dove il clima è troppo freddo per le specie di citrus. L'albero differisce dalle specie di Citrus dal fatto che durante l'inverno entra in un periodo di letargo in cui non mette più nuove gemme o getti.</span></div> <div><span>Coltivazioni</span></div> <div><span>Il kumquat è coltivato in Cina, Giappone, Europa (Corfù e Grecia) e nel sud degli Stati Uniti (Florida). In Italia, il kumquat cresce e fruttifica in Liguria,Sicilia e Toscana</span></div> <div><span>Storia</span></div> <div><span>Il kumquat è originario dalla Cina (in letteratura le prime descrizioni risalgono al XII secolo), ed è stato a lungo coltivato in Giappone. Furono introdotte in Europa nel 1846 da Robert Fortune, collezionista della London Horticultural Society. Originariamente furono classificate sotto il genere Citrus, e vennero poi spostate nel genere Fortunella nel 1915.</span></div> <div><span>Usi </span></div> <div><span>Il frutto è commestibile ed è usato per la preparazione di marmellate e canditi. La consistenza sottile e dal gusto delicato della buccia consente di mangiare il frutto senza sbucciarlo.</span></div> <div><span>La pianta è usata per generare nuovi ibridi con Citrus. Questo genere di ibridi prende il nome di Citrusfortunella o × Citrusfortunella</span></div> <div> <table cellspacing="0" cellpadding="0" border="1"><tbody><tr><td colspan="2" width="100%" valign="top"> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>                                      all year round                                    </span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0.5-1 cm</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>min. 20° C.</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Until it Germinates 7days - 2 Months</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span>Seeds Gallery 05.11.2012.</span></p> </td> </tr></tbody></table></div>
V 50 G
Semi di Kumquat GIGANTE o Mandarino Cinese GIGANTE
Semi di Bambù Gigante Madake (Phyllostachys bambusoides)  - 3

Semi di Bambù Gigante...

Prezzo 1,95 € SKU: B 6
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Bambù Gigante Madake (Phyllostachys bambusoides)</strong></span></h2> <h2><span style="color: #ff0000; font-size: 14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p>Anche se nativo della Cina, le stupefacenti proprietà meccaniche e la capacità di adattarsi a varie zone climatiche, hanno portato il Phyllostachys Bambusoides a diffondersi da secoli in buona parte dell’asia, principalmente in Giappone, dove è il Bambù Gigante più coltivato e utilizzato. Dal Giappone viene infatti il suo nome più famoso: Madake, che tradotto dal Giapponese significa Bambù Comune. In occidente è conosciuto anche come Japanese Timber Bamboo, ovvero Bambù Giapponese da Legname.</p> <p>In tutta l’Asia la canna grezza è utilizzata da secoli per la costruzione di strutture portanti, in Giappone era essenziale per le coperture dei grandi templi e palazzi, e ancora oggi è l’unico materiale con cui si realizzano i flauti tradizionali Buddhisti (Shakuhachi), e le spade per combattere nell’arte marziale del Kendo (Shinai).</p> <p>Dalla seconda metà del 900 si è diffuso nel resto del mondo per utilizzi industriali, principalmente negli Stati Uniti e in Australia.</p> <p><strong>Descrizione</strong></p> <p>Il bambù gigante  Madake  è una specie che prospera principalmente in climi temperati, ma può sopportare – senza alcuna modificazione genetica – temperature da+40° a – 26° C.</p> <p>Resiste alle gelate, e per la sua resistenza meccanica può sopportare carichi di neve sulle sue cime senza spezzarsi o piegarsi, come succede con altre specie endemiche di zone più calde.</p> <p>Il Madake può sopportare neve o sole cocente per mesi, e questo lo ha portato a diffondersi in un’ ampia zona del pianeta.</p> <p>Queste caratteristiche  fanno del bambù gigante Madake uno dei principali candidati per la coltivazione in tutta Italia.</p> <p>Riduce l’effetto serra, combattendo il riscaldamento globale: i bambuseti sono fabbriche di fotosintesi, riducono i gas responsabili dell’effetto serra, infatti le piante di bambù gigante assorbono circa 5 volte la quantità di biossido di carbonio e producono circa il 35% in più di ossigeno, a parità di proporzioni, di una foresta di latifoglie o conifere.</p> <p>Un ettaro di Bambù gigante Madake cattura in un anno 17 tonnellate di carbonio, grazie all’enorme e perenne superficie fogliare.</p> <p>La presenza massiccia di silicio e carbonio assorbito dall’atmosfera, fa sì che i suoi germogli debbano essere bolliti per il consumo alimentare, onde eliminare il retrogusto amaro che hanno da crudi. Questo tipo di trattamento è comunque comune a tutte le specie di Bambù, unica eccezione è il Phyllostachys Dulcis, detto anche Sweetshoot (Germoglio Dolce), proprio perchè è l’unica specie che può essere consumata cruda.</p> <p>L’aspetto più sorprendente del bambù gigante Madake è rappresentato dalle straordinarie proprietà meccaniche: la resistenza a tensione delle sue fibre può toccare i 12.000 kg/cm2,  quasi due volte quella dell’acciaio, supera addirittura il calcestruzzo nella resistenza a compressione. Sta diventando sempre più competitivo sul mercato delle costruzioni green e per le sue caratteristiche un laboratorio di ricerca di Singapore, costituito da un team svizzero-asiatico, il Future cities laboratory, in collaborazione con l’Istituto federale svizzero di tecnologia di Zurigo, sta testando il bambù nel cemento armato, proprio al posto dell’acciaio.</p> <p>Altri valori:</p> <p>Resistenza meccanica alla compressione: 780 kg/cmq</p> <p>Resistenza meccanica alla trazione: 2480 kg/cmq</p> <p>Peso specifico: 700 kg/m3</p> <p>L’altezza dei culmi di una piantagione avviata, va dai 15 ai 20 metri.</p> <p>Il diametro varia da 8 ai 15 cm.</p> <p>É la specie di bambù gigante con il tempo di fioritura più lungo: 130 anni circa. La fioritura, per un Bambuseto equivale a una “morte momentanea“: i culmi si seccano per lasciare luce e spazio alla nuova generazione, ma i semi cadono sul terreno riformando il bambuseto nel giro di pochi anni, senza l’intervento dell’uomo.</p> <p>L’ultima fioritura del bambù gigante Madake è avvenuta nel 1970, per cui, se la natura lascia il suo ciclo invariato, la prossima fioritura avverrà nel 2100.</p> <p>I germogli completano la loro crescita diventando fusti in soli 60/90 giorni.</p> <p>La qualità del suo legno è superiore – per durezza, resistenza meccanica e durabilità – a quella del Rovere.</p> <p>I culmi si sviluppano con diametro uguale dalla base alla punta, senza deformazioni tipiche di altre specie di Bambù Gigante.</p> <p>Il Madake è la specie di Bambù Gigante con il maggiore spessore della parete legnosa. Per fare un esempio, un culmo di Dendrocalamus Giganteus (la specie più grande in assoluto) di 25/30cm di diametro, generalmente ha una parete legnosa dello stesso spessore di un culmo di Madake di 12/15cm.</p> <p>I germogli possono pesare fino a 1 kg, e rappresentano un prelibato alimento, ricco di minerali e vitamine, apprezzato dalla cucina orientale ed occidentale. E’ d’obbligo precisare che i germogli di grande pezzatura si riscontrano in foreste adulte dopo opportuni diradamenti atti ad ottenere culmi di grande dimensione e altezza, adatti per il legname.</p> <p>Relativamente più lento nella crescita rispetto ai Bambù giganti impiantati in zone tropicali, resta comunque una delle piante a più rapida crescita nel mondo, fra le prime specie dei climi temperati.</p> <p>E’ anche ignifugo: quando il bambù è verde difficilmente brucia, anche se fosse ha la forza necessaria, grazie alla rete di rizomi e al fogliame molto alto, per continuare a generare nuove canne ogni anno.</p> <p>Il bambù gigante Madake contiene sostanze naturali antibatteriche e antimicotiche che bloccano lo sviluppo di dannosi parassiti e non richiede l’utilizzo di pesticidi.</p> <p><strong><em>Ambiente e coltivazione</em></strong></p> <p><strong>1. Tipologia del terreno</strong></p> <p>Il bambù gigante Madake si adatta a quasi tutte le tipologie di terreno, fra le varie specie di Phyllostachys esportate nel mondo è quella con le capacità di adattamento più elevate. Cresce bene anche in montagna: le foreste di Madake si estendono dai tropici alle regioni più temperate: Cina, Giappone, Himalaya, Europa e Nord America, con una distribuzione che va dal livello del mare fino a 4000 mt di altitudine.</p> <p>Essendo un Phyllostachys di tipo Runner, i rizomi “strisciano” ad una profondità di 20-30 cm. e pertanto non necessita di terreni profondi, può essere coltivato anche in presenza di bancate rocciose e falde acquifere.</p> <p>Sono da evitare terreni non drenanti con ristagni d’acqua in superficie e terreni confinanti con stagni salmastri.</p> <p>Viene usato anche per risanare terreni o acque reflue inquinate, per via dei suoi effetti “fitodepurativi”.</p> <p>Il Madake prospera anche in terreni leggermente alcalini e sopporta il calcare, sempre che non sia dominante.</p> <p>Il terreno ideale per coltivare la maggior parte dei Phyllostachys di tipo Runner è un terreno fresco, leggero e ben drenato con pH variabile da leggermente acido a neutro, fino ad arrivare ad uno leggermente alcalino. Il bambù gigante Madake è comunque la specie di bambù  che meglio si adatta alle varie composizioni di terreno.</p> <p>Come per tutti i Bambù che superano i 2 metri di altezza, è altamente consigliata l’esposizione a pieno sole</p> <p><strong>2. Preparazione del terreno</strong></p> <p>Praticare un’aratura come quella effettuata solitamente per il grano: aratura (profondità 40/50cm.) da effettuare una sola volta 1-2 mesi prima dell’impianto.</p> <p>La concimazione di fondo, soprattutto organica, anche se non indispensabile a bambuseto maturo, è indicata per accelerare lo sviluppo ed ottenere buoni risultati di produzione.</p> <p>Noi consigliamo comunque una concimazione NPK in autunno e primavera: studi effettuati negli USA (vedi world bamboo organisation ) hanno documentato la necessità di dette concimazioni per ottimizzare l’accrescimento. E’ necessario però farsi assistere da esperti perchè una dose errata di fertilizzante può portare a scompensi e rallentamenti della crescita.</p> <p>Per contenere il bambuseto è sufficiente realizzare dei fossi perimetrali di circa 60-70 cm. di profondità.</p> <p>Oltre al fosso perimetrale, è bene realizzare dei sentieri di  3-4 metri di larghezza per consentire il trasporto dei culmi durante la raccolta.</p> <p><strong>3. Messa a dimora delle piantine</strong></p> <p>Eccetto i periodi di gelo intenso, il bambù gigante Madake può essere trapiantato in tutte le stagioni.</p> <p>Il periodo migliore è alla fine dell’estate e nel corso dell’autunno. Il terreno in quel periodo è sufficientemente riscaldato per permettere uno sviluppo rapido del sistema ipogeo. L’autunno, inoltre, è il periodo di crescita dei rizomi e in poco tempo il bambù attecchisce.</p> <p>Praticare buche della grandezza pari alla dimensione dei vasi;</p> <p>Dopo aver svasato e messo a dimora la pianta nel terreno, effettuare una concimazione organica localizzata a ridosso delle piante;</p> <p>Effettuare una pacciamatura attorno alle piante;</p> <p>Si consiglia la semina di azotofissatori come  erba medica, trifoglio o favino per contenere lo sviluppo delle erbe infestanti. Essendo una graminacea dominante,  le infestanti verranno completamente eliminate dal bambù durante il suo sviluppo;</p> <p>La necessità di irrigazione dovrà essere valutata in base alle condizioni climatiche della zona di coltivazione. Se vengono impiantate piante madri con rizoma già formato (consigliabile per assicurare l’attecchimento e ridurre notevolmente il sesto d’impianto e relativo costo), l’irrigazione può essere effettuata anche a pioggia, almeno sino a quando lo consentirà l’altezza della vegetazione.</p> <p>L’irrigazione è necessaria solo nei primi 2/3 anni di vita.</p> <p>Dal secondo anno in poi, il rinnovo delle foglie rappresenta una vera e propria pacciamatura e concimazione naturale: marcendo sul terreno, le foglie producono humus ed allo stesso tempo proteggono l’apparato radicale dal freddo e dalla siccità.</p> <p>Dal quarto anno in poi, l’irrigazione è consigliata solo in casi di grave siccità (4/5 mesi senza precipitazioni).</p> <p><strong>4.1 Sesti di impianto</strong></p> <p>I sesti realizzabili differiscono notevolmente in funzione della specie e, soprattutto, se vengono impiantate piantine radicate di pochi mesi, oppure piante madri fornite di apparato rizomatico già formato e pronto a produrre nuovi germogli. Il rizoma già formato garantisce un attecchimento immediato, con conseguente perdita di piante pari a zero.</p> <p>L’attecchimento immediato  garantisce un veloce sviluppo di nuovi rizomi che inevitabilmente ci daranno nuovi germogli fin dal primo anno di insediamento delle piante, senza dover aspettare 3 o 4 anni se si mettono a dimora piantine di 20 o 30 cm.</p> <p>Precisiamo che le piantine senza apparato rizomatico vengono ottenute per micropropagazione in ambiente asettico.</p> <p>Questa tecnica è sconsigliata dalla world bamboo organization perchè, una volta trasferite in campo, le piantine sono esposte a microorganismi patogeni prima che sviluppino le proprie difese naturali. Ciò può pregiudicare l’attecchimento e comunque ne rallenta la crescita.</p> <p>In Italia vengono proposti sesti che vanno dal 3 x 3 sino al 20 x 20. Se facciamo riferimento all’esperienza e alle continue sperimentazioni condotte negli USA (riteniamo attendibili soprattutto quelle praticate nell’Oregon con condizioni climatiche simili alle nostre), il sesto più adottato è 20 x 20: 400 mq a disposizione di ogni pianta madre con apparato rizomatico già sviluppato.</p> <p>Il rizoma della pianta madre, trova così lo spazio ed il terreno fertile di cui necessita, senza entrare in competizione con le altre piante.</p> <p>Per maggior chiarezza precisiamo che un sesto 5×5 produrrà molti germogli, ma nessun culmo commerciale per legname perchè lo spazio a disposizione di ogni pianta madre non ne consente lo sviluppo.</p> <p>I culmi di bambù gigante raggiungono altezze più grandi di anno in anno, aumentandone anche il diametro: vale a dire che i culmi del 4° anno saranno molto più grossi di quelli del secondo.</p> <p><strong>4.2 L’espansione della piantagione avviene nel modo seguente:</strong></p> <p>una pianta madre alta circa 2,5 metri, con 4 canne, produce tre nuovi germogli in primavera che raggiungeranno un’altezza di 3 metriRunner Propagation - ABS in 2 mesi.</p> <p>Il secondo anno queste sette canne produrranno da 5 a 10 nuovi germogli che raggiungeranno circa 5 metri di altezza con un aumento del diametro proporzionale all’altezza .</p> <p>Andando avanti al 4° anno, questa pianta avrà prodotto 60 culmi abbastanza robusti da raggiungere 15 metri di altezza. Questo perché i germogli si sviluppano in proporzione alla robustezza del rizoma e si comportano come se fossero una singola pianta madre.</p> <p>Dall’anno successivo il rizoma generato dalla prima pianta madre avrà raggiunto la robustezza necessaria per produrre germogli sempre più grossi con culmi che supereranno i 20 metri e che avranno un diametro ed uno spessore da legno pregiato.</p> <p>Facciamo bene i conti, considerando una produzione di soli 3 germogli: al quarto anno abbiamo 1200 culmi da almeno 15 metri di altezza (20×60);</p> <p>• Al quinto anno ciascuno di essi produrrà almeno 3 nuovi germogli (3×1200) = 3.600 culmi più robusti e più alti della pianta madre che li ha generati, + 1200 genitori = 4800;</p> <p>• Al sesto anno i 4.800 culmi, se lasciati sul campo, produrranno altri 14.400 germogli che diventeranno culmi da oltre 20 metri di altezza entro 60/90 giorni.</p> <p>• Dopo 6 anni avrai ottenuto 19.200 piante ! Una buona parte l’avrai già collocata sul mercato, anche per lasciare spazio ai nuovi germogli che diventeranno culmi in pochi mesi.</p> <p>Se si intende sfruttare il bambuseto privilegiando la produzione di germogli, si può giustificare un sesto molto fitto (5 x 5), ma si otterranno comunque dei germogli di pezzatura medio-piccola.  Una recente tendenza – diretta alla sola produzione di germogli alimentari – è quella di disporre le piante al centro del terreno da colonizzare: i rizomi si svilupperanno verso la periferia trovando sempre terreno fertile.</p> <p>Dal punto di vista della redditività, si consideri che da un kg. di germogli si ricavano circa 2 euro, mentre da un culmo se ne ricavano almeno 12.</p> <p>Il culmo di Madake ha una vita media di circa 20/25 anni, ciò significa più del doppio degli altri phyllostachys, infatti i culmi di altre specie hanno una vita che varia dai 5 ai 10 anni. La raccolta può essere effettuata a partire dal 3° anno dopo l’emergenza.</p> <p>La piena maturità del bambuseto di Madake si raggiunge tra i 6 e 8 anni in funzione del tipo di terreno, delle condizioni climatiche e colturali.</p> <p><strong>5.Coltivazione e gestione di un bambuseto</strong></p> <p>Il bambù gigante Madake, dopo la messa a dimora non necessita di cure particolari:</p> <p>è sufficiente assicurare il fabbisogno idrico.</p> <p>non necessita di potature</p> <p>nessuna aratura del terreno (anzi, è da evitare per non danneggiare i rizomi).</p> <p>una corretta concimazione annuale è consigliata sino a raggiungimento della maturità del bambuseto, per accelerarne lo sviluppo.</p> <p>Proprio perché non sottrae tempo prezioso, questo tipo di coltura è indicato per diversificare la produzione e trasformare la propria attività in azienda multireddito.</p> <p><strong>Raccolta e trasformazione del prodotto</strong></p> <p><strong>Germogli e Foglie</strong></p> <p>La raccolta dei germogli per uso alimentare rappresenta una sana potatura.</p> <p>I germogli completano la loro crescita diventando culmi in circa 60/90 giorni.</p> <p>Una volta sviluppata la parte “legnosa”, il germoglio non è più commestibile.</p> <p>Se tutti i germogli prodotti dal bambuseto venissero lasciati crescere, solo alcuni di essi diventerebbero culmi di grandi dimensioni: il bambuseto si autoregola in base alla proprie capacità di nutrire le nuove canne. Anche per questo motivo non concordiamo con chi propone sesti d’impianto troppo fitti.</p> <p>Il bambù gigante Madake produce i primi germogli già dal primo anno e se ne può iniziare la raccolta dopo soli 3 anni.</p> <p>In Sardegna la raccolta si effettua in primavera, a partire dal mese di aprile, sino a giugno.</p> <p>La trasformazione industriale dei germogli consente la produzione di creme alimentari e conservazione sottolio, come qualche coltivatore sta già facendo .</p> <p>Le foglie, in campo alimentare sono utilizzate per tisane, bevande, infusi.</p> <p>Le foglie, in campo cosmetico/farmaceutico sono utilizzate per  creme, shampoo, unguenti e simili.</p> <p>Esiste anche un mercato per le foglie essiccate, che vengono vendute come spezia aromatizzante</p> <p>In media, da un bambuseto viene raccolto circa il 30% dei culmi ogni anno.</p> <p>Il taglio, in Sardegna, può essere effettuato in autunno/inverno, indicativamente da ottobre a febbraio.</p> <p>Per il taglio è sufficiente una comune motosega leggera.</p> <p>L’attesa per il primo taglio dei culmi, varia a seconda della destinazione d’uso: il coltivatore può scegliere i tempi e le modalità di rientro del suo investimento:</p> <p>Per destinarlo a produzione di pellet, biomassa o multistrati leggeri, i culmi di Madake possono essere tagliati già dal terzo-quarto anno, mentre per altre specie è necessario attendere 6 – 8 anni.</p> <p>Il taglio annuale dei culmi rappresenta il 25% – 30% del totale.  Con un ettaro di bambù gigante Madake si producono circa 1000 q.li di biomassa; con il legno tradizionale per avere le stesse quantità bisognerebbe abbattere 20 ettari di bosco.</p> </body> </html>
B 6 (5 S)
Semi di Bambù Gigante Madake (Phyllostachys bambusoides)  - 3
Semi di zucca gigante GOLIATH

Semi di zucca gigante GOLIATH

Prezzo 3,00 € SKU: VG 50
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5/ 5
<h2><strong><em><span style="text-decoration: underline;">Semi di zucca gigante GOLIATH</span></em></strong></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 4 semi.</strong></span></h3> <p>Questo è un mostro di una zucca con frutti spesso nel peso di 400-500 kg e con una misura di 3 m intorno, quindi ideale per le competizioni forse, arancione. Pelle copre spessa di colore giallo brillante polpa arancione, questo è delizioso in torte e non dimenticare di Halloween.</p>
VG 50 (4 S)
Semi di zucca gigante GOLIATH
Semi peperone Gigante dolce RAMIRO  - 5

Semi peperone Gigante dolce...

Prezzo 2,05 € SKU: PP 31
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<h2><span style="text-decoration: underline;"><strong><em>Semi peperone Gigante dolce RAMIRO</em></strong></span></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h3> <p>Ramiro peperoni dolci sono una varietà dolce del peperone comune. Maggiore contenuto di zucchero il loro sapore è più dolce di quello di peperoni normali. Hanno una forma appuntita allungata ed esistono in tre diversi colori, rosso, giallo, verde. Ideale per insalate, alla griglia o come finger food. Anche molto decorativi come antipasti ripieni di formaggio feta, per esempio.</p> <p><strong>Storia</strong></p> <p>Ramiro è entrato in esistenza attraverso incroci di varietà antiche. Probabilmente in base al tipo orientale-europea-turco-indiano di pepe. coltivatori olandesi hanno riscoperto questa varietà di tre anni fa, e ne ha fatto un prodotto di successo.</p> <p> </p> <p><strong>lunghezza di frutta:</strong> 24 - 30 cm</p> <p><strong>Peso frutta: </strong>100g</p> <p><strong>Larghezza di frutta:</strong> 4,5 - 5 cm</p> <p> </p> <p>Ramiro sweet peppers are a sweet variety of the common pepper. Higher sugar content their taste is sweeter than that of normal peppers. They have a longish pointed shape and exist in three different colours, red, yellow, green. Ideal for salads, grilled or as finger food. Also very decorative as antipasti stuffed with feta cheese for example.</p> <p> </p> <p><strong>History</strong></p> <p>Ramiro came into existence through crossings of old varieties. Probably based on the Eastern-European-Turkish-Indian type of pepper. Dutch growers rediscovered this variety three years ago and made it a success product.</p>
PP 31 Mix (10 S)
Semi peperone Gigante dolce RAMIRO  - 5

Questa pianta ha frutti giganti
Semi Di Ciliegia Gigante...

Semi Di Ciliegia Gigante...

Prezzo 1,95 € SKU: V 98 G
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<h2><strong>Semi Di Ciliegia Gigante (Prunus Avium)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p><strong>I frutti di questa ciliegio dolce sono due volte più grande di qualsiasi altra varietà!</strong></p> <p>Il ciliegio (Prunus avium) chiamato anche ciliegio degli uccelli o ciliegio selvatico è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell'Europa (dalle Isole Britanniche[1] fino alla Russia, passando per Francia, Penisola Iberica, Italia, Germania fino a tutto l'est in zone montuose) e in alcune zone montane fredde dell'Asia minore (presente in scarsa misura con ecotipi leggermente differenti da quelli europei). In Italia è presente naturalmente dalle zone altocollinari sino a quelle montuose, talvolta al confine della zona tipica delle latifoglie, presentando una buona resistenza al freddo. Assieme al Prunus cerasus esso è una delle due specie di ciliegio selvatico che sono all'origine delle varietà di ciliegio coltivato che produce tipologie di ciliegie che vanno dal graffione bianco piemontese, al Durone nero di Vignola.</p> <p><strong>Storia</strong></p> <p>Plinio il Vecchio distingue tra Prunus, l'albero[2], e Cerasus, l'albero delle ciliegie[3]. Plinio aveva già descritto un certo numero di coltivazioni ed alcune specie citate, Aproniana, Lutatia, Caeciliana, eccetera. Plinio le distingue per il sapore da dolce a aspro[4].</p> <p>Egli afferma che prima che il console romano Lucio Licinio Lucullo sconfiggesse Mitridate nel 74 a.C., Cerasia ... non fuere in Italia, "Non vi erano ciliegie in Italia". Secondo lui fu Lucullo ad introdurle dal Ponto e nei 120 anni trascorsi da allora il ciliegio si era espanso attraverso l'Europa fino alla Britannia[3].</p> <p>I semi di un certo numero di specie di ciliegie sono stati tuttavia trovati in ritrovamenti archeologici dell'età del bronzo ed in siti archeologici romani in tutta Europa. Il riferimento a "dolce" e "aspro" sostiene la moderna teoria che "dolce" fosse riferito al Prunus avium; non vi sono altri candidati trovati tra le ciliegie. Nel 1882 Alphonse de Candolle affermò che semi di Prunus avium furono ritrovati nella cultura terramare del nord Italia (1500-1100 a.C.) e in alcuni villaggi archeologici svizzeri di palafitte. De Candolle[5] riguardo Plinio afferma:</p> <p>« Poiché questo errore è perpetuato dalla sua ripetizione incessante nella scuola classica, si deve affermare che gli alberi di ciliegio (almeno quelli di Prunus avium) esistevano in Italia prima di Lucullo, e che il famoso gourmet non ha bisogno di andare così lontano per cercare le specie dai frutti con il sapore amaro. »</p> <p>De Candolle suggerisce che quello che Lucullus portò era un particolare tipo di Prunus avium del Caucaso. L'origine del P. avium è ancora una questione aperta. Le moderne ciliegie coltivate differiscono da quelle selvatiche per la dimensione del frutto più grande, 2–3 cm di diametro. Gli alberi sono spesso coltivati in terreni duri per mantenerli più piccoli e per facilitare il raccolto[6].</p> <p><strong>Classificazione </strong></p> <p>La storia della classificazione è piuttosto confusa. Nella prima edizione del suo Species Plantarum (1753), Linneo trattò il ciliegio come una varietà singola[7], citando il testo di Gaspard Bauhin del 1596 Pinax theatri botanici come riferimento; la sua descrizione, Cerasus racemosa hortensis ("Il Ciliegio dei giardini con racemi") lo mostra descritto come una pianta coltivata[8]. Linneo poi cambiò da una varietà ad una specie Prunus avium nella seconda edizione del suo Flora Suecica del 1755[9].</p> <p><strong>Nomenclatura attuale </strong></p> <p>Prunus avium significa "Ciliegio degli uccelli" in Latino, una traduzione fatta da Linneo dei nomi dati dai danesi e dai tedeschi alla specie (Fugle-Kirsebær, Vogel-Kirsche, rispettivamente).[10] In inglese, il nome Bird Cherry si riferisce al Prunus padus.</p> <p><strong>Descrizione</strong></p> <p>Il genere Prunus è composto da numerose essenze che è difficile a volte differenziare. Il ciliegio si riconosce senza errore grazie a due o tre nettari (piccole ghiandole nettarifere rosse) situate alla base delle foglie caduche oblunghe, dentate e pubescenti al di sotto.</p> <p>Si tratta di un albero deciduo cresce dai 15 ai 32 m di altezza. Gli alberi giovani mostrano una forte dominanza apicale con un tronco dritto e una corona conica simmetrica, che diviene arrotondata ed irregolare negli alberi più vecchi. Vive circa 100 anni ed è molto esigente di luce.</p> <p>La corteccia è levigata porpora-marrone con prominenti lenticelle orizzontali grigio-marrone negli alberi giovani, che diventano scure più spesse e fessurate negli alberi più vecchi.</p> <p>Le foglie sono alternate, ovoidali acute semplici, lunghe 7-14 cm e larghe 4-7 cm, glabre di un verde pallido o brillante nella parte superiore, che varia finemente nella parte inferiore, hanno un margine serrato e una punta acuminata, con un picciolo lungo 2–3,5 cm che porta da due a cinque piccole ghiandole rosse. Anche la punta di ogni foglia porta delle ghiandole rosse. In autunno le foglie diventano arancioni, rosa o rosse prima di cadere.</p> <p>I fiori bianchi peduncolati sono disposti in corimbi di due-sei assieme, ogni fiore pendente su di un peduncolo di 2–5 cm, del diametro di 2,5–3,5 cm, con cinque petali bianchi, stami gialli, ed un ovario supero; i fiori sono ermafroditi e vengono impollinati dalle api. La fioritura ha luogo all'inizio della primavera contemporaneamente alla produzione di nuove foglie.</p> <p>Il frutto è una drupa carnosa (ciliegia) di 1–2 cm di diametro (più larga in alcune selezioni coltivate), di un rosso brillante fino ad un viola scuro quando matura a metà estate. Il frutto commestibile ha un gusto da dolce ad abbastanza astringente e amaro da mangiarsi fresco; esso contiene un singolo nocciolo lungo 8–12 mm, ampio 7–10 mm e spesso 6–8 mm, il seme dentro al guscio è lungo 6–8 mm.</p> <p><strong>Ecologia </strong></p> <p>I frutti vengono mangiati da numerosi uccelli e mammiferi, che digeriscono la carne e disperdono il seme nei loro escrementi. Alcuni roditori, e alcuni uccelli rompono il guscio e mangiano il seme che sta al suo interno. Tutte le parti della pianta eccetto il frutto sono tossici perché contengono glicosidi cianogenetici[12][13][14].</p> <p>L'albero essuda una resina dalle ferite nella corteccia, per mezzo della quale protegge le ferite dalle infezioni provocate dagli insetti e dai funghi[15].</p> <p><strong>Distribuzione e habitat </strong></p> <p>Il ciliegio si trova in Europa, nord ovest dell'Africa, e a ovest in Asia, dalle Isole Britanniche[1] a sud fino in Marocco e Tunisia (nelle zone più fredde della catena montuosa dell'Atlante, a nord fino a Trondheimsfjord regione in Norvegia e in Svezia, Polonia, Ucraina, nel Caucaso, a nord dell'Iran, con anche una piccola popolazione nell'ovest dell'Himalaya[10][16].</p> <p>Naturalmente poco abbondante e disperso nella foresta, il ciliegio non è adatto come specie pioniera. Necessita, dunque, per espandersi naturalmente, di un ambiente e di un micro clima forestale stabile e continuato nel tempo. I ciliegi piantati o nati im gruppo all'interno di boschi e foreste diventano molto appetibili per i grossi erbivori (caprioli, cinghiali) e più sensibili al cancro batterico, e alla cilindrosporiosi, oltre che agli attacchi degli insetti.</p> <p><strong>Coltivazione ed uso </strong></p> <p>Il ciliegio botanico è origine del ciliegio coltivato; il ciliegio non ama il terreno allagato, ma preferisce suoli non siccitosi. Sopporta solo modeste potature di formazione, ed ancora più modeste potature di conduzione.</p> <p>Il legno del ciliegio è di qualità ricercata per il valore commerciale, si tratta di un legno di colore bruno rosato da chiaro a giallastro, a volte usato per rimpiazzare legni preziosi come l'anacardo. È ricercato dall'industria mobiliera, sia in tronchi che in travi (mobili e sedie di stile). Questa utilizzazione esige degli alberi di bella conformazione. L'importanza di questa domanda per la falegnameria marginalizza le altre utilizzazioni del legno (scultura, tornitura). Di norma si preferisce per l'utilizzo come legno commerciale le varietà botaniche, coltivate a tale scopo.</p> <p>Il ciliegio offre un legno avente delle buone proprietà meccaniche (resistenza alla compressione, trazione o flessione) e di buon aspetto; tuttavia, presenta la facilità di seccaggio, e può essere talvolta fibroso. Per la coltivazione da legno la messa a dimora dei piccoli astoni (albero di uno-due anni) va effettuata in autunno-inverno. La raccolta, invece, si effettua a fine primavera-inizio inverno.</p> <p><strong>Ciliegio selvatico </strong></p> <p>Il ciliegio selvatico ha costituito fonte di nutrimento per gli umani per alcune migliaia di anni. I gusci sono stati trovati in depositi archeologici appartenenti ad insediamenti dell'età del bronzo attraverso l'Europa, inclusa la Britannia. In un caso sono stati trovati macro fossili di ciliegio selvatico tra i detriti di un villaggio della prima era del bronzo e della media età del bronzo e nei resti di un villaggio di palafitte che si trovava sulla riva di un vecchio lago a Desenzano del Garda o Lonato, vicino alla riva sud del Lago di Garda. La data è stimata alla prima età del bronzo IA, datato al carbonio a 2077 a.C. ± 10. La foresta naturale a quel tempo era poco vasta[17].</p> <p>Circa nel IX secolo a.C. le ciliegie venivano coltivate in Turchia e poco più tardi in Grecia.</p> <p><strong>Ciliegio dolce </strong></p> <p>Originato dal ciliegio selvatico, il ciliegio dolce è coltivato per il frutto: ciliegia, che nei secoli è stato differenziato in moltissime varietà.</p> <p>La coltivazione del ciliegio dolce è diffusa in tutto il mondo, dove le condizioni climatiche la permettono, e costituisce il fornitore principale del frutto detto ciliegia. Delle altre specie simili al ciliegio dolce, solo le varietà derivate dal Prunus cerasus (amarena o ciliegia acida), costituiscono uno scomparto minoritario delle ciliegie commerciali; altre specie di ciliegie Prunus padus, ecc.., sono trascurabili per la produzione frutticola.</p> <p>In seguito alle ibridazioni varietali subite dalla Specie botanica, il ciliegio dolce è suddivisibile ora in due categorie:</p> <p>- ciliegi autofertili (che sono autosufficienti per la impollinazione, e quindi possono fruttificare anche da soli; ed eventualmente essere impollinatori per altri)</p> <p>- ciliegi autosterili (che non sono autosufficienti, e che quindi necessitano di un secondo individuo vegetale (varietà) che li impollini. Esistono in commercio, ben noti, individui (varietà) di ambedue le categorie.</p> <p>Alcune varietà coltivate sono sfuggite alle coltivazioni e si sono naturalizzate in altre regioni del mondo dove il clima temperato è favorevole, (sud ovest del Canada, il Giappone, la Nuova Zelanda, ed il nord est e nord ovest degli Stati Uniti).</p> <p><strong>Ornamentale </strong></p> <p>Il ciliegio è spesso coltivato come albero da fiore. A causa della dimensione dell'albero esso viene usato nei parchi e meno spesso come albero per le strade o per i giardini. La forma a doppia fioritura, Plena, è comunemente trovata, al posto della forma a fioritura singola[18].</p> <p>Due ibridi interspecifici, P. x schmittii (P. avium x P. canescens) e P. x fontenesiana (P. avium x P. mahaleb) vengono usati anche ad uso ornamentale[18].</p> <p><strong>Falegnameria </strong></p> <p>Il legno marrone-rosso, molto resistente, viene usato per fare mobili e strumenti musicali[15].</p> <p><strong>Altri usi</strong></p> <p>La resina è aromatica e viene usata come aroma per le gomme da masticare.</p> <p>L'industria farmaceutica usa il succo dei pedicelli dei frutti che ha proprietà astringente, antitossica e diuretica.</p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
V 98 G (3,5g)
Semi Di Ciliegia Gigante (Prunus Avium)

Varietà dalla Grecia

Questa pianta ha frutti giganti
Semi greca tradizionale gigante Melon KALAMBAKA

Semi greca tradizionale...

Prezzo 1,95 € SKU: V 169
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5/ 5
<h2><strong>Semi greca tradizionale gigante Melon KALAMBAKA</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 5 semi.</strong></span></h2> <p>Si tratta di una vecchia varietà tradizionale del melone greca, che è ottenere il nome dalla città di Kalambaka, da cui ha origine. I frutti di questa varietà hanno un peso di 8 a 10 kg e hanno una lunghezza di 60 cm o più. La corteccia del frutto è di colore arancione, e la carne è anche arancione. Ha un odore eccellente e aroma dolce e unico e intenso.</p> <p>Veramente una delle più belle varietà di melone che noi In anni più recenti provato!</p>
V 169
Semi greca tradizionale gigante Melon KALAMBAKA

Questa pianta è resistente all'inverno e al gelo. Vedi di più nella descrizione.

Questa pianta ha frutti giganti
Semi di KIWI GIGANTE

Semi di KIWI GIGANTE...

Prezzo 1,95 € SKU: V 28 G
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<h2><strong>SEMI DI KIWI GIGANTE</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p><strong>Frutti Gigante che hanno un peso di 170 grammi.</strong></p> <p>Il kiwi o kivi è una bacca commestibile prodotta da numerose specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae.</p> <p>Le due principali qualità di questo frutto sono: verde e gold. Il primo è il più diffuso, ha la buccia marrone scuro con pilucchi e la polpa verde brillante, semi piccoli e neri disposti a raggiera intorno al centro del frutto, la forma è simile ad un uovo o ad una piccola patata. La varietà gold ha forma più allungata la polpa è gialla e non ha pilucchi sulla buccia. Esistono anche altre varietà, ma sono poco diffuse, come ad esempio il kiwi con la polpa rossa e la buccia color mattone.</p> <p>Questo frutto ha un sapore acidulo, ma gustoso e rinfrescante; lo si può mangiare tagliandolo a metà e scavandolo con un cucchiaino, come un gelato, oppure a fette sottili con l'aggiunta di zucchero, se si preferisce, per addolcirlo un po'. È ottimo anche con la macedonia o sugli spiedini di frutta.</p> <p>La pianta da cui deriva il frutto è l'Actinidia deliciosa, sebbene numerose tipologie di questo frutto siano prodotte da altre coltivazioni o da altre specie di piante come l'Actinidia kolomikta o l'Actinidia arguta ed Actinidia chinensis.</p> <p><strong>Storia</strong></p> <p>La pianta è originaria della Cina meridionale, dove si coltivava circa 700 anni fa per il suo frutto che era considerato una prelibatezza per gli imperatori cinesi e il suo uso era anche ornamentale.</p> <p>All'inizio dell'Ottocento, arrivò in Inghilterra e, nel Novecento, si diffuse attraverso coltivazioni intensive in Nuova Zelanda, dove ha trovato un ambiente abbastanza favorevole. Per questo, Il suo nome deriva, appunto, dall'uccello tipico della Nuova Zelanda.</p> <p>Alla fine del Novecento, si diffuse anche in Europa e soprattutto in Italia, dove i fratelli Bollettini di San Benedetto del Tronto esportarono il frutto per primi[senza fonte]. Oggi, l'Italia è il secondo produttore al mondo, maggiormente in Piemonte e nel Lazio.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>Il kiwi viene raccolto tra settembre e ottobre ed è commercializzabile da novembre ad aprile, anche se in realtà si trova sul mercato tutto l'anno, perché, grazie ai moderni metodi di conservazione, dura a lungo. Per coltivarlo, ha bisogno di abbondante acqua. L'ambiente lavorativo, nel quale avviene il processo di selezione, calibrazione e confezionamento del kiwi per la successiva distribuzione, deve essere libero da etilene, gas che ne accelera irrimediabilmente la maturazione, anche se presente a qualche centinaia di metri di distanza.</p> <p><strong>Conservazione</strong></p> <p>Teme l'umidità e le alte temperature, per cui, il luogo per la conservazione deve essere fresco e asciutto. A temperatura ambiente, dura circa 5 giorni, mentre, riposto in frigorifero, ha una durata maggiore; migliore ancora è conservarlo in frigorifero in un sacchetto di plastica, poiché, in questo modo, si allontana l'umidità. Se si vuole accelerare la maturazione, basta riporre il frutto di fianco a delle mele, o a delle banane o a delle pere; occorre però fare attenzione a non lasciarli di fianco ad una cassetta di mele, poiché potrebbero maturare troppo velocemente.</p> <p><strong>Qualità nutrizionali</strong></p> <p>Il kiwi è un frutto ricco di vitamina C (85 mg/100 g), potassio, vitamina E, rame, ferro e fibre.</p> <p>L'alto potassio e la povertà di sodio rendono il frutto ideale per gli sportivi poiché diminuisce il rischio di crampi. Rende la pelle più elastica e riduce le rughe, grazie alle vitamine antiossidanti che contrastano i segni del tempo distruggendo i radicali liberi[senza fonte]. Diminuisce i trigliceridi nel sangue[senza fonte], protegge gengive e denti[senza fonte]. Giova alla salute dell'occhio [senza fonte]mantenendolo giovane, è consigliato per chi ha problemi di digestione ed aiuta il lavoro dell'intestino come le verdure e le prugne. Contrasta anche l'accumulo di placche nelle arterie.</p> <p>L'apporto calorico è molto basso: ha 44 kcal in 100 g circa questo perché è costituito da circa l'84% di acqua, il 9% di carboidrati e da tracce di grassi e proteine.</p> <div> <table border="1" cellspacing="0" cellpadding="0"><tbody><tr><td colspan="2" valign="top" width="100%"> <p><span><strong>Sowing Instructions</strong></span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Propagation:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Seeds</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Pretreat:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>0</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Stratification:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>about 2-3 months in a moist substrate at 2-5 ° C refrigerator</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>all year round&gt; Autumn / Winter preferred</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Depth:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Needs Light to germinate! Just sprinkle on the surface of the substrate + gently press</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Sowing Mix:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Coir or sowing mix + sand or perlite</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination temperature:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>10-15 ° C</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Location:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>bright + keep constantly moist not wet</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Germination Time:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>3-12 weeks</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong>Watering:</strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><span>Water regularly during the growing season</span></p> </td> </tr><tr><td valign="top" nowrap="nowrap"> <p><span><strong> </strong></span></p> </td> <td valign="top"> <p><br /><span><em>Copyright © 2012 Seeds Gallery - Saatgut Galerie - Galerija semena. </em></span></p> <p><span><em></em><em>All Rights Reserved.</em></span></p> </td> </tr></tbody></table></div>
V 28 G
Semi di KIWI GIGANTE

Varietà dalla Grecia

Questa pianta ha frutti giganti

Semi di Giant Beefsteak greca pomodoro PREVEZA

Semi di pomodoro greca...

Prezzo 2,25 € SKU: VT 156
,
5/ 5
<h2><strong>Semi di pomodoro greca gigante Preveza</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p>Le enormi frutti che raggiungono un peso di oltre 1 kg, e con essa sempre di ottimo gusto, sia in insalate o piatti cotti. Grecia varietà di pomodori dal quartiere Elpida che ci chiamati gigante PREVEZA.</p> <p>Da un frutti nessuno poche decine misurato di loro erano meno di 500 grammi.</p> <p>Le piante sono robuste e altamente prolifico e frutti rossi e leggermente rugosa.</p>
VT 156 (10 S)
Semi di Giant Beefsteak greca pomodoro PREVEZA

Varietà dalla Serbia

Questa pianta ha frutti giganti
1100+ Semi Giant peperone dolce Orecchio di elefante 13 - 1

1100+ semi peperone gigante...

Prezzo 17,00 € SKU: VE 92 (9g)
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5/ 5
<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>1100+ semi peperone gigante Orecchio di elefante</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di (9 g) 1100+ semi.</strong></span></h2> <p>Grande fruttato, aromatico. L'orecchio di elefante è una delle varietà serbe preferite in Serbia, viene utilizzato principalmente per la produzione di "ajvar", "pinđur", ripieno e per il congelamento. Possono essere utilizzati bene per il sottaceto, per grigliare, in piatti di verdure, in piatti di carne e come insalata.</p> <p>Eccellente nel gusto.</p> <p>L'orecchio di elefante è un peperone dolce, con frutti molto grandi e carnosi. Il colore del frutto cambia dal verde scuro al rosso brillante a maturità. Raggiunge un peso di 150-350gr. È molto resistente alle malattie e fornisce una resa stabile di 50/60 tonnellate per acro. Questa varietà è adatta per la serra, per i telai freddi e anche per l'esterno.</p> </body> </html>
VE 92 (9g)
1100+ Semi Giant peperone dolce Orecchio di elefante 13 - 1