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Spore - Semi di Matteuccia (Matteuccia struthiopteris)

Spore - Semi di Matteuccia...

Prezzo 2,95 € SKU: F 75
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<h2><span style="font-size:14pt;"><strong>Spore - Semi di Matteuccia (Matteuccia struthiopteris)</strong></span></h2> <h2><span style="color:#ff0000;font-size:14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 25 Spore - Semi.</strong></span></h2> <p>La Matteuccia struthiopteris conosciuta anche con il nome di “felce penna di struzzo” è una pianta appartenente alla famiglia delle Onocleaceae. La pianta si sviluppa da una corona verticale, altre corone sono collocate su stoloni che crescono lateralmente. Le fronde sono caduche, assumono generalmente una posizione quasi verticale, la loro lunghezza varia dai 100 ai 150cm circa, la larghezza si attesta approssimativamente sui 25-30 cm, la forma è stretta alla base, si allarga verso il centro dove raggiunge la massima ampiezza per poi restringersi nuovamente all’apice. Queste fronde sono sterili, quelle fertili invece sono più corte in genere 40-50 cm, presentano una colorazione marrone, esse si sviluppano in autunno sopravvivendo per tutto il periodo invernale per poi rilasciare le spore nel periodo primaverile.</p> <p><strong>Tipo di Terreno</strong></p> <p>La Matteuccia struthiopteris preferisce un terreno con una umidità costante. Il ph ideale del terreno è acido o neutro.</p> <p><strong>Esposizione</strong></p> <p>L’esposizione della Matteuccia struthiopteris è semi ombreggiata o totalmente ombreggiata.</p> <p><strong>Accorgimenti colturali</strong></p> <p>La pianta è tipica delle regioni del nord Italia, soffre molto infatti in quei climi caldi con estati caratterizzate da temperature elevate.</p> <p><strong>Malattie, parassiti e avversità</strong></p> <p>La pianta è molto rustica, non ci sono insetti o agenti patogeni che possono attaccarla o portare malattie. Tuttavia è probabile che un clima non adatto possa portare a seri danni e compromettere la riuscita della coltivazione.</p>
F 75
Spore - Semi di Matteuccia (Matteuccia struthiopteris)
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Semi di TRIFOGLIO BIANCO (Trifolium repens)

Semi di TRIFOGLIO BIANCO...

Prezzo 1,60 € SKU: VE 174 (5g)
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<h2 class=""><strong>Semi di TRIFOGLIO BIANCO (Trifolium repens)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;" class=""><strong>Prezzo per Pacchetto di 7000 (5 g) semi.</strong></span></h2> <p>Il trifoglio bianco (Trifolium repens, L. 1753), detto anche trifoglio rampicante o trifoglio ladino, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.</p> <p>Nativo del continente europeo, del Nordafrica e dell'Asia occidentale, il trifoglio bianco è stato ampiamente introdotto in tutto il mondo come coltivazione da pascolo ed è oggi molto comune anche nelle aree erbose di Nord America e Nuova Zelanda.</p> <p><strong>Morfologia</strong></p> <p>Pianta erbacea; bi-triennale in condizioni umide, altrimenti perenne.</p> <p>Presenta rizomi molto ramificati, steli striscianti, stoloniferi, generalmente violacei, solo talvolta cespugliosi, ascendenti nella parte superiore e in alcuni casi ricoperti di una corta peluria. Nei prati, forma vasti tappeti che si espandono ad una velocità di circa 18 cm l'anno. Difficilmente supera i 30 cm di altezza. La sua caratteristica di avere fusti striscinanti gli permette di moltiplicarsi per via vegetativa, da cui il suo comportamento da pianta perenne.</p> <p>Le foglie alterne, conosciute nei Paesi anglosassoni come shamrock, sono trifogliate, lisce, finalmente dentate ai bordi, ovoidali, con picciolo allungato e grandi stipule terrestri membranose. Presentano talvolta chiazze biancastre, caratteristica che rende T. repens facilmente distinguibile dalle altre specie dello stesso genere.</p> <p>Le infiorescenze sono capolini di colore solitamente bianche, talvolta con sfumature verdastre, rosate o color crema che possono sopraggiungere con l'invecchiare della pianta, solitarie, globose, composte da 40-80 elementi all'apice di peduncoli eretti, posti più in alto delle foglie. Dopo la fioritura, che avviene da aprile a ottobre, i fiori diventano penduli e bruni. Il calice è diviso in cinque dentelli appuntiti (due più lunghi e tre più corti). La corolla, simmetrica, racchiude dieci stami.</p> <p><strong>Ciclo vegetativo</strong></p> <p>Dal seme nasce una piantina che emerge in pochi giorni. La piantina sviluppa un fusto primario assai corto con internodi estremamente corti: dalle gemme del fusto primario, in pochi giorni si sviluppano fusti secondari (stoloni) mentre il fusto primario cessa di crescere. Gli stoloni si accrescono mantenendo internodi relativamente lunghi e una gemma apicale perennemente attiva. Ad ogni nodo degli stoloni corrisponde una foglia, una gemma, ed una radice avventizia. La gemma del nodo dello stolone in seguito può subire tre diversi destini: restare dormiente, svilupparsi a fiore o dare origine ad un nuovo stolone. Dopo due anni il fusto principale e la radice principale muoiono: gli stoloni che da esso si erano originati divengono piantine indipendenti che dipendono solo dalle radici avventizie che hanno emesso nel frattempo. A parte la bontà dell'apparato radicale avventizio, a determinare la capacità del trifoglio bianco di insediarsi perennemente su un terreno è anche la capacità di differenziare un numero adeguato di fiori: questo deve essere tale che una sufficiente quantità di gemme nei nodi degli stoloni possa differenziare in nuovi stoloni.</p> <p><strong>Habitat</strong></p> <p>Nasce come specie paleotemperata, divenuta subcosmopolita, cresce su tutti i tipi di terreni (ad eccezione di quelli troppo compatti e quelli troppo sabbiosi): in Italia è possibile trovare questa pianta ai margini dei boschi, sui grandi prati e lungo i percorsi campestri. In montagna, non sopravvive oltre i 2.000 m s.l.m.</p> <p><strong><em>Coltivazione e usi</em></strong></p> <p><strong>Companion planting</strong></p> <p>Il trifoglio bianco cresce su prati erbosi, campi coltivati e in un gran numero di altri habitat. Resiste alla falciatura e prolifera su terreni dall'acidità assai diversa, preferendo tuttavia suoli argillosi. È considerato un componente benefico per la cura organica del prato grazie alla propria abilità azotofissante e alla capacità di eliminare le erbacce. L'azotofissazione naturale riduce, inoltre, l'assorbimento di azoto dal terreno ed aiuta a ridurre l'incidenza di quelle malattie dei prati che possono essere favorite dalla presenza di fertilizzanti sintetici.</p> <p><strong>Usi culinari</strong></p> <p>Oltre a rappresentare un ottimo foraggio per il bestiame, T. repens è un alimento prezioso, altamente ricco di proteine, molto diffuso e apprezzato anche in ambito culinario. Questa pianta è utilizzata da secoli come ingrediente di insalate e altre pietanze a base di ortaggi.</p> <p>Per la specie umana, il trifoglio è piuttosto difficile da digerire crudo, problema che può essere risolto cuocendo le piante raccolte in acqua bollente per un tempo di 5-10 minuti.[3] Dai capolini e dai baccelli seccati è anche possibile ricavare una farina assai nutriente, ma possono anche essere immersi in acqua per ricavarne una profumatissima tisana. La farina di trifoglio bianco, infine, può essere sparsa come condimento su alimenti già cotti.</p> <p>Per essere utilizzate nelle zuppe, le foglie devono essere raccolte prima che la pianta fiorisca. Anche le radici sono commestibili, ma solo dopo essere state cotte.</p> <p><strong>Usi medicinali</strong></p> <p>Il trifoglio bianco è una pianta dalle proprietà antireumatiche, depurative, oftalmiche, detergenti e toniche.</p> <p>Venne impiegato per secoli dalla medicina tradizionale di alcune tribù dei Nativi d'America, quali i Cherokee, gli Irochesi e i Mohicani. I Cherokee, ad esempio, si servivano di un infuso preparato con questa pianta per curare febbri e nefriti. I Lenape e gli Algonchini, invece, utilizzavano il medesimo infuso per curare tosse e raffreddore.</p> <p>Al giorno d'oggi, gli estratti di T. repens sono indicati contro i disturbi della digestione, i dolori reumatici e le infiammazioni delle vie respiratorie. Per uso esterno, ha proprietà antisettiche.</p> <script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 174 (5g)
Semi di TRIFOGLIO BIANCO (Trifolium repens)
Semi di PAPIRO EGIZIANO (Cyperus papyrus L.)

Semi di PAPIRO EGIZIANO...

Prezzo 2,35 € SKU: MHS 10
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong><em><span style="text-decoration: underline;">Semi di PAPIRO EGIZIANO (Cyperus papyrus L.)<br /></span></em></strong></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione in 10 semi. <br /></strong></span></h3> <p>Il papiro egiziano (Cyperus papyrus L.) è una pianta palustre, perenne, rizomatosa, appartenente alla famiglia Cyperaceae. È noto soprattutto perché da esso si ricava una superficie scrittoria detta papiro.</p> <p><strong>Morfologia</strong></p> <p>Il papiro è una specie erbacea perenne, una canna di palude con fusti alti da 2 a 5 metri e rizoma legnoso molto grosso. Il fusto è trigono, privo di foglie, con diametro di 2-3 centimetri, liscio, di colore verde scuro.</p> <p>All'apice di ogni fusto compaiono brattee lanceolate, arcuate, disposte ad ombrello.</p> <p>Le infiorescenze sono ombrelliformi con raggi lunghi da 10 a 30 centimetri, si formano all'estremità superiore dei fusti e portano delle spighe di colore paglierino che contengono acheni allungati.</p> <p>La fioritura avviene da luglio a settembre.</p> <p>In Europa cresce spontaneamente in quelle aree dove una presenza abbondante di acque basse è associata alla temperatura calda.</p> <p>È una specie amante della luce, che cresce lungo le rive dei corsi d'acqua a corrente lenta, con le radici sommerse.</p> <p>Oggi il papiro viene coltivato soprattutto a scopo ornamentale, ma nell'Antico Egitto aveva molteplici usi tecnici: il midollo era usato come alimento e fonte di fibre tessili, i fiori per farne ghirlande, il rizoma come combustibile e le parti più robuste (radici e fusto) per pentole, utensili, calzature, sartiame se non addirittura imbarcazioni.</p> <p><strong>Distribuzione</strong></p> <p>L'origine è dubbia, si pensa sia originario dell'Africa tropicale oppure della Sicilia orientale[2]. Era molto diffuso nel delta del Nilo, dove ha avuto origine il suo impiego come materiale di supporto alla scrittura. Oggi vi è ancora presente seppure in quantità piuttosto ridotte.</p> <p>Secondo Teofrasto (Storia delle piante, IV, 10) cresceva anche in Siria, mentre Plinio il Vecchio (Naturalis Historia) vi aggiunge i corsi dei fiumi Niger ed Eufrate.</p> <p>In Europa cresce spontaneamente in quelle aree dove una presenza abbondante di acque basse è associata alla temperatura calda [senza fonte]dell'aria che agevola la crescita del vegetale, come in alcune zone umide della Sicilia orientale, in particolare nel territorio di Siracusa, lungo il corso dei fiumi Anapo e Ciane, e alle sorgenti del Fiumefreddo nel catanese.</p> <p>Negli Stati Uniti, sfuggito dalle coltivazioni, ha invaso la Florida, la Louisiana, la California e le Hawaii. Molto diffuso è anche nel Madagascar.</p> <p><strong>Coltivazione</strong></p> <p>È una specie amante della luce, che cresce lungo le rive dei corsi d'acqua a corrente lenta, con le radici sommerse.</p> <p><strong>Impieghi</strong></p> <p>Oggi il papiro viene coltivato soprattutto a scopo ornamentale, ma nell'Antico Egitto aveva molteplici usi tecnici: il midollo era usato come alimento e fonte di fibre tessili, i fiori per farne ghirlande, il rizoma come combustibile e le parti più robuste (radici e fusto) per pentole, utensili, calzature, sartiame se non addirittura imbarcazioni (come ampiamente dimostrato da Thor Heyerdahl con le sue leggendarie imprese del Ra e Ra II nel 1969-1970). Inoltre era molto presente nei riti religiosi. Nel Basso Egitto, infatti, il papiro era simbolo di fertilità, fecondità e rigenerazione; la pianta veniva offerta come dono agli dei egizi durante le processioni religiose e funerarie.</p> <p>Per esempio nel papiro di Ani (databile nel 1420 a.C.), oggi conservato al British Museum di Londra, è possibile osservare la raffigurazione di Ani e la sua donna mentre offrono agli dei doni sacrificali per poter accedere al cospetto di Osiride. Il papiro nelle mani della moglie simboleggia la rinascita del futuro.</p> <p>Dal papiro si ricava una superficie scrittoria che ebbe un vastissimo utilizzo nell'antichità. Si otteneva incollando opportunamente svariati strati di strisce di midollo. Si può dire che sul papiro sia stata scritta la storia delle civiltà mediterranee dell'antichità (l'introduzione della pergamena risale infatti solo al II secolo e la sua diffusione al V). Il nome più antico di questa pianta è byblos, derivante da quello dell'antica città fenicia di Byblos che ne faceva commercio. Non a caso, esso poi assunse il significato di "libro" (come in Bibbia, biblioteca ecc.).</p> <h2 style="text-align: center;"><span style="color: #fd0505;"><strong><span id="result_box" class="short_text" xml:lang="it" lang="it"><span>ATTENZIONE !!!</span> <span>I SEMI SONO MOLTO PICCOLI !!!</span></span></strong></span></h2> </body> </html>
MHS 10 (10 S)
Semi di PAPIRO EGIZIANO (Cyperus papyrus L.)
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Semi di PIANTA SENZA TERRA (Tillandsia Ionantha)

Semi di PIANTA SENZA TERRA...

Prezzo 2,95 € SKU: UT 13
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<h2><span style="font-size:14pt;"><strong>Semi di PIANTA SENZA TERRA (Tillandsia Ionantha)</strong></span><br /><span style="color:#fb0505;font-size:14pt;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 5 semi.</strong></span></h2> <p><span>Tillandsia L., 1753 è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae, originarie del Centro America.</span></p> <p><span>Ne esistono oltre 500 specie ripartite fra 6 sottogeneri. Senza radici sotterranee, assorbono il loro nutrimento dall'umidità dell'aria (conosciute anche come Garofano d'aria). Vivono generalmente sulle cime degli alberi o sulle rocce, nelle zone dove sono più diffuse è comune trovarle anche su pali e fili elettrici oltre che sulle antenne televisive. L'umidità dell'aria è catturata tramite apposite strutture poste sull'epidermide chiamate tricomi che sono aperti quando la pianta è secca e si richiudono sopra una certa soglia di umidità per impedirne l'evaporazione: l'aspetto vellutato di queste piante è dovuto proprio ad essi.</span></p> <p><strong><span>Come rilevatore e depuratore di pulviscolo</span></strong></p> <p><span>Assieme all'umidità, le Tillandsie catturano anche il pulviscolo atmosferico che contiene agenti inquinanti. In ragione di questa proprietà, sono stati eseguiti studi volti ad esplorare l'utilizzo di queste piante come biorivelatori di inquinanti atmosferici, in particolare per rivelare gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici), sostanze provenienti dalla incompleta combustione della benzina e del gasolio sospettate di causare il cancro.</span></p> <p><span>La pianta è stata testata per sei mesi sulla trafficatissima circonvallazione di Firenze, per iniziativa del botanico Luigi Brighigna dell'Ateneo fiorentino, che ha poi portato le piantine "inquinate" al dipartimento di chimica 'Ciamician' di Bologna, attrezzato per studiarle. Secondo i risultati del test, resi noti dall'Università di Bologna, la Tillandsia può essere usata per monitorare l'inquinamento, ma anche, in dosi massicce, per assorbire le polveri cariche di idrocarburi policiclici aromatici, ovvero i benzopireni accusati di essere cancerogeni, provenienti dall'incompleta combustione della benzina e del gasolio. La mancanza di radici ha permesso, inoltre, di analizzare le sostanze depositate escludendo le interferenze con il terreno. La Tillandsia non solo cattura gli inquinanti, ma è in grado di assorbirli ed eliminarli, metabolizzandoli, ovvero "mangiando" una discreta quantità di inquinanti: 0,2 milligrammi per chilogrammo di pianta. Costa poco e sono già state ipotizzate le applicazioni: una piccola parete può essere usata per disinquinare un appartamento, ma non si esclude in futuro l'ipotesi di interi pannelli pieni di piante da collocare sulle autostrade e sulle vie cittadine di grande traffico.</span></p> <h2><strong><span>Coltivazione</span></strong></h2> <p><span>A livello colturale le Tillandsia si distinguono in due gruppi le "piante verdi" e le "piante grigie", mentre le prime prive di protezione sulla loro epidermide in natura crescono nelle foreste (es. Tillandsia cyanea), le altre sono dotate sulla loro epidermide di tricomi con la duplice funzione di schermare i raggi solari, e facilitare la captazione dell'acqua. Se ne deduce che più l'epidermide delle Tillandsia risulta grigia e vellutata più queste sono adattate ad ambienti assolati.</span></p> <p><span>La credenza che le Tillandsia vivano dell'umidità dell'aria è solo una leggenda metropolitana, supportata sia dal fatto che le loro radici hanno solo funzione di sostegno, prive quindi di funzioni di assorbimento, che dal fatto che sopravvivono alla più estrema siccità senza apparentemente soffrirne. In verità ciò è solo il frutto dei molti stratagemmi adattativi messi in atto da queste piante.</span></p> <p><span>Sono piante che per loro natura sono estremamente frugali. Si adattano bene quasi ad ogni ambiente purché molto luminoso, nella maggior parte delle nostre Regioni possono vivere all'aperto quasi tutto l'anno.</span></p> <p><span>In estate nebulizzare spesso le foglie con acqua a temperatura ambiente e possibilmente non calcarea (anche due volte al giorno). L'ideale sarebbe usare acqua "piovana sporca" lasciata decantare, vale a dire raccolta nelle prime ore di pioggia, quindi ricca di sostanze lavate via dall'aria sporca, alla quale aggiungere poco fertilizzante in polvere solubile povero di Azoto con micro e macro elementi da sciogliere prima della nebulizzazione.</span></p> <p><span>Da ottobre ad aprile le piante rallentano il loro ciclo vegetativo, ma spesso in questa fase possono sorprenderci con inaspettate fioriture. In questo periodo diradare le nebulizzazioni a una volta ogni 15 giorni, evitando di bagnare il centro delle rosette.</span></p> <p><span>Volendo proprio creare una composizione, ricordiamo che anche le Tillandsia per quanto possiamo percepirle statiche alla fin fine sono esseri viventi, ed è preferibile rispettare alcune regole per non danneggiarle. L'ideale sarebbe puntare a ricreare le condizioni più simili a quelle del suo ambiente naturale, puntando a creare i presupposti perché la pianta sia stimolata a fissarsi autonomamente con le sue radici al supporto. Evitate di fissare le piante su sassi calcarei quali il travertino che sciogliendosi con le innaffiature potrebbero portare alla formazione di incrostazioni sui tricomi danneggiandoli, preferendovi piuttosto rami con corteccia sugherosa, o listelli di legno leggero come l'Abete. Evitare di fissare la base della pianta con colla termica, o sostanze come il silicone contenenti solventi che potrebbero bruciare la base stessa o persino il meristema rendendo impossibile qualsiasi radicazione o crescita futura. Se proprio si vuole ricorrere all'incollaggio, meglio farlo alla base di una foglia, non ostruendo la base della pianta ed usando colle non tossiche. Meglio sarebbe fissare la pianta al supporto con dei legacci, dello spago o del filo di togna, magari ponendo dello sfagno tra la base della pianta ed il supporto, per facilitare la radicazione della pianta. Del muschio dei Licheni possono essere usati per ricoprire l'incollatura. Evitare di posizionare le piante in ambienti poco aerati, con umidità persistente, poco luminosi, meglio quindi evitare corridoi e la cucina (i vapori grassi sono estremamente deleteri). Sì a stanza da bagno e ambienti ben illuminati, meglio vicino ad una finestra.</span></p> <p><span>Se le piante sono ben curate cresceranno sane e quindi non sarà necessario alcun uso di antiparassitari.</span></p> <p><strong><span>Cura all'aperto</span></strong></p> <p><span>Delle tillandsia colpisce la facilità con cui si riescono a coltivare all'esterno, magari sotto un albero o uno spazio coperto. Nei luoghi più umidi, le tillandsia fioriranno solo se esposte al sole. Come regola, le piante più verdi e dalle foglie più delicate richiedono meno sole e più umidità e tendono a prosperare in un ambiente fresco. Le specie dalle foglie più rigide e più grigie preferiscono più luce e di solito sono da aree più calde. Molte specie xeriche provengono da climi che spesso sono umidi e così esse non traspirano (perdono acqua) velocemente come farebbero in un ambiente secco. La velocità con cui una pianta perderà la sua acqua interna è in funzione di temperatura e umidità. Durante periodi di poca umidità, l'intensità del sole può bruciare le foglie. In molte tillandsia degli Stati Uniti, dove c'è abbastanza umidità, il problema del troppo sole, non è così critica come in altre aree con clima più secco. L'abilità delle tillandsia di sopravvivere per lunghi periodi di siccità le qualifica come le piante più forti del mondo. Con il fatto che non hanno necessariamente bisogno di un terreno su cui crescere, sono anche le piante che danno meno preoccupazioni ai coltivatori.Le tillandsia amano le brezze (specialmente se in ambiente umido). Naturalmente, con più esposizione al vento, si deidratano e dovrebbero ricevere più frequentemente dell'acqua. Le specie mesiche sono più suscettibili al caldo e al freddo estremi. Un'altra importante sfaccettatura della cura di una tillandsia è capire che una volta che le foglie sono umide, acqua in più non aiuta. Con le tillandsia, è la frequenza con cui loro sono bagnate che conta, e non quanto sono bagnate. Le tillandsia xeriche non possono essere bagnate troppo eccetto che rimangano umide solo per un paio di giorni. In questo caso, le foglie non saranno capaci di scambiare gas per loro vitali e potrebbero soffocare, come una persona che affoga per la mancanza di ossigeno. Se una tillandsia dovesse iniziare a marcire, cioè le foglie al centro dovessero iniziare a cadere, non dovrebbe essere buttata via fino a quando ci sia ancora qualcosa in vita. Se le foglie vengono via facilmente e le punte sono nere, bisogna iniziare a togliere le foglie dal centro fino a quando non si inizia a trovare resistenza. Se c'è ancora buona parte della pianta si è riusciti a salvarla, e piano piano riuscirà a ricrescere come prima. Qualche volta la parte alla base della tillandsia diventa molle e pastosa come una mela ammaccata. Un coltello pulito può essere usato per togliere l'ammaccatura. Tutta l'area marrone deve essere tolta o il marciume si diffonderà. La base dev'essere mantenuta all'asciutto fino a quando non tornerà dura, come all'inizio. Se il marciume non si è diffuso troppo, la pianta tornerà a crescere.</span></p> <p><strong><span>Cura all'interno</span></strong></p> <p><span>Le tillandsia tenute in casa più di un mese vanno tenute d'occhio. È importante tener presente che amano il fresco, buona luce, e umidità, condizioni spesso assenti in una casa. Comunque, poiché le tillandsia possiedono la capacità di adattarsi ad un vasto intervallo di condizioni climatiche, spesso cresceranno (o almeno non moriranno) anche all'interno. Le tillandsia tenute in casa devono ricevere molta luce da una finestra vicina (preferibilmente affacciata a est, ovest o sud). Se non è fattibile, sono disponibili lampade fluorescenti ad ampio spettro che forniscono il 92% della luce solare quando sono posti a 15–30 cm dalla pianta.</span></p>
UT 13
Semi di PIANTA SENZA TERRA (Tillandsia Ionantha)
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Semi di Carragheen o Crondo crispo (Chondrus crispus)

Semi di Carragheen o Crondo...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 101 CC
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><span style="font-size: 14pt;"><strong>Semi di Carragheen o Crondo crispo (Chondrus crispus)</strong></span></h2> <h2><span style="color: #fd0101; font-size: 14pt;"><strong>P</strong><strong>rezzo per Pacchetto di 10 semi.</strong></span></h2> <p><span>Il Carragheen o Crondo crispo (Chondrus crispus Stackhouse, 1797) è un'alga rossa che cresce nelle acque temperate di entrambe le coste atlantiche.</span></p> <p><span>È una alga piccola a cespuglio, con ramificazioni fitte di colore violetto rossiccio che arrivano a 15–30 cm di lunghezza, ricoprendo le rocce vicino alla costa dove l'acqua è più bassa.</span></p> <p><strong><span>Diffusione</span></strong></p> <p><span>Il Chondrus crispus è molto diffuso lungo le coste dell'Irlanda e della Gran Bretagna, ma si trova anche sulle coste dell'Islanda, delle isole Fær Øer,[1] sulle coste occidentali del Mar Baltico e della Spagna.[2] Si trova anche sulle coste atlantiche del Canada e degli Stati Uniti,[3] mentre la distribuzione al di fuori dell'Atlantico deve essere ancora verificata.</span></p> <p><strong><span>Utilizzi</span></strong></p> <p><span>Come l'agar-agar è stato usato per le proprietà addensanti, ma produce una gelatina più soffice di quella ottenuta dall'agar-agar e si usa per legare zuppe, stufati, salse e anche come addensante e stabilizzante sia alimentare (gelati)[4] che per utilizzi cosmetici.[5] Per questi utilizzi è indicato come E407 o E407b.</span></p> <p><span>Tra i consumatori è anche conosciuta come muschio d'Irlanda o lichene. Le sue fronde sono raccolte a mano verso la fine dell'estate evitando di staccare la base della pianta ancorata al fondo, per consentirle di ricrescere nuovamente; vengono prima lavate in acqua salata per ripulirle dalla sabbia e poi lasciate seccare al sole ed al vento per circa dieci giorni, durante i quali si scolorano diventando di un bianco argenteo.</span></p> <p><span>Come la dulse, il Carragheen prima della cottura necessita di un'accurata pulizia per eliminare eventuali pezzi di conchiglia trattenuti.</span></p> <p><span>Quest'alga ha un alto contenuto di amidi, polisaccaridi che le conferiscono il potere addensante; tali amidi sono noti col nome di carragenine.</span></p> <p><span>La carraghenina, dal punto di vista terapeutico sembra essere utile nella cura di disturbi come la dissenteria, le infezioni delle vie urinarie e le infezioni polmonari croniche; una densa bevanda a base di crondo crispo, limone e un dolcificante naturale veniva usata come Tonico del sistema respiratorio. Si narra che durante la seconda guerra mondiale quando le popolazioni delle isole che si affacciano sul Canale della Manica, essendo a corto di cibo, ne consumavano abbondanti quantità, si era verificata una diminuzione della frequenza dei raffreddori e delle infezioni bronchiali.</span></p> <p><span>La carraghenina ha inoltre proprietà depurative e detossinanti, in particolare a livello del colon. L'alga esplica questa funzione depurativa meccanica per trascinamento grazie alla formazione di una massa gelatinosa. Allo stesso tempo i carraghenani (i gel formati dalla carraghenina) hanno proprietà chelanti, così come gli alginati della alghe brune. Tramite la chelazione i carraghenani sono in grado di eliminare dall'organismo residui chimici, metalli pesanti e sostanze radioattive.</span></p> <p><span>Il Carragheen è ricco di minerali, soprattutto iodio ed è una buona riserva di vitamina C; diversamente dall'agar-agar non viene lavorato, per cui in proporzione se ne deve usare una maggior quantità. La preparazione richiede dapprima un ammollo breve in acqua e poi una buona cottura per addensarsi; se la cottura è breve si può consumare come una qualsiasi verdura di terra.</span></p> </body> </html>
MHS 101 CC
Semi di Carragheen o Crondo crispo (Chondrus crispus)
Zebra Grass - Miscanthus sinensis 'Zebrinus'

Semi di Erba di Zebra...

Prezzo 1,55 € SKU: UT 14
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<h3><span style="font-size:14pt;"><strong>Semi di Erba di Zebra (Miscanthus sinensis Zebrinus)</strong></span></h3> <h3><span style="font-size:14pt;"><strong><span style="color:#d0121a;">Prezzo per Confezione da 10 semi.</span></strong></span></h3> <p><strong>Cultura</strong></p> <p>È molto facile da coltivare, ha bisogno di umidità media, terreno che perde molto in pieno sole o in ombra parziale. È tollerante su una vasta gamma di tipi di terreno, dal terreno sabbioso altamente essiccato al terreno argilloso. Preferisce terreno umido. Cresce meglio quando ha la piena luce del sole. Meno si sviluppa nelle condizioni di totale assenza di luce solare, non fiorisce abbastanza e ha la tendenza ad asciugare. Tollera calore elevato e alta umidità. Le foglie nel terreno dovrebbero essere tagliate nel tardo inverno, poco prima della comparsa di nuovi fogli.</p> <p><strong>Caratteristiche significative</strong></p> <p>Il miscanthus sinensis, spesso noto come erba d'argento cinese o erba d'argento giapponese, di solito cresce da 150 cm a 210 cm. Proviene dalle regioni inferiori del Giappone, della Corea e della Cina. Ora è rappresentato in varie aree e terreni.</p> <p>Quest'erba ha foglie e gambi densamente raggruppati, che gli conferiscono un aspetto arrotondato come la fontana. Le foglie sono dritte e hanno punte appuntite, biancastre o argentate, spigoli vivi. Le foglie sono attraenti sfumature dal giallo all'arancio fino all'autunno e poi gradualmente sfumano di colore beige fino all'inverno. Fiori rosa o rossi, forma di piume, fioriscono da agosto ad ottobre. I fiori diventano gradualmente beige alla fine dell'autunno quando i semi maturano. E il fiore e le foglie mantengono una bella forma decorativa durante l'inverno, che può cambiare la neve che cade. L'erba di zebra è facilmente distribuita, spesso trovata lungo i bordi della strada, della ferrovia o alle estremità della foresta.</p> <p>Zebrinus è noto come erba di zebra, formata in una forma di gruppo, nota per le foglie collegate orizzontalmente. La sua forma tipica è costituita dalle foglie del gruppo e gli steli dei fiori si innalzano sopra le foglie fino a 60 cm, determinando l'altezza complessiva dell'erba in fiore fino a 240 cm. Le caratteristiche delle foglie verde scuro sono strisce giallo dorato che si incrociano orizzontalmente lungo il foglio a intervalli irregolari (strisce di Zebra). Le foglie svaniscono gradualmente dopo il gelo. I fiori sono sfumature rosa e compaiono alla fine dell'anno, crescono sopra le foglie, e alla fine dell'autunno i colori cambiano in bianco argenteo. Il fiore sopravvive bene durante l'inverno in modo che l'intera pianta abbia ancora un aspetto bello e decorativo.</p> <p>Non ci sono problemi comuni con insetti e malattie. In inverno, potrebbe essere necessario proteggerlo in caso di forte nevicata perché ha la tendenza a piegarsi al suolo.</p> <p><strong>ORIGINAL TEXT:</strong></p> <p><strong>Culture</strong></p> <p>Easily grown in average, medium moisture, well-drained soil in full sun to part shade. Tolerant of a wide range of soils from well-drained sandy soils to the heavy clays present in much of the St. Louis area. Prefers moist soils. Best in full sun. Less vigorous with decreased flowering and tendency to flop in too much shade. Tolerant of summer heat and humidity. Clumps slowly expand in circumference by short rhizomes, but typically retain tight clump shape. Foliage should be left standing throughout the winter for visual interest and crown protection. Cut foliage close to the ground in late winter just before new shoots appear. Propagate by division of the crown. This grass will reseed to the point of being somewhat invasive in the milder parts of its growing range. Mulch helps prevent reseeding.</p> <p><strong>Noteworthy Characteristics</strong></p> <p>Miscanthus sinensis, commonly known as Chinese silver grass, Japanese silver grass or eulalia grass, is a clump-forming warm season grass that typically grows to 3-7’ tall. It is native to lowlands and lower alpine areas in Japan, Korea and China. It has escaped gardens and naturalized in over 25 states in the Central and Eastern U.S. east of the Mississippi River plus in several western States including Colorado and California.</p> <p>This grass features a dense clump of upward-arching stems and leaves which give it a rounded, fountain-like appearance. Linear leaves (to 3-4’ long and 3/8” wide) have tapered tips, serrate margins and whitish to silvery midribs. Foliage often turns attractive shades of yellow to orange by mid-fall before gradually fading to beige-tan for winter. Pink to red flowers in feathery, whisk-like, loose terminal panicles (8-10” long) bloom above the foliage from late August to October. Flower panicles gradually turn beige by mid-fall as the seeds mature. Flower panicles and foliage both retain good arching shape, beige color and ornamental interest throughout winter, with enhanced attractiveness often coming from a covering of new fallen snow.</p> <p>Miscanthus sinensis will spread somewhat invasively in the landscape, particularly in some of the milder areas of its growing range. It often initially spreads to disturbed sites such as roadsides, railroad right-of-ways or woodland margins. Invasive potential for the species is significant, but is of less concern for many of the numerous ornamental cultivars, some of which are sterile.</p> <p>Genus name comes from the Greek words miskos meaning a stem and anthos meaning flower in reference to the stalked spikelets.</p> <p>Specific epithet means Chinese.</p> <p>This grass was once included in the genus Eulalia, but was subsequently reclassified to the genus Miscanthus with retention of its common name of Eulalia grass by many gardeners.</p> <p>'Zebrinus', knows as zebra grass, is a clump-forming grass noted for its horizontally banded foliage which is reminiscent of both the popular M. s. 'Strictus' and M. s. 'Puenktchen'. However, 'Zebrinus' clumps are rounded, tend to flop and often need support, whereas 'Strictus' and 'Puenktchen' both feature spiky, upright leaf blades in narrower clumps which usually do not need staking. 'Zebrinus' typically forms a substantial foliage clump to 4-6' tall, however it sends up flower stalks to 2' above the foliage clump, thus bringing the total height of the grass to 6-8' tall when in flower. Features dark green leaves with zebra-striped, golden yellow bands extending horizontally across the leaves at irregular intervals. Foliage gradually fades to tan after frost. Tiny pink/copper-tinted flowers appear in tassel-like inflorescences above the foliage in late summer, gradually turning into silvery white plumes in fall. Flower plumes persist well into winter providing good winter interest.</p> <p><strong>Problems</strong></p> <p>No frequently occurring insect or disease problems. In some areas of the U.S., miscanthus mealybug and miscanthus blight are becoming significant problems. Miscanthus mealybug causes stunted growth and is difficult to eradicate because it lives inside the stems. Miscanthus blight is a fungal disease which attacks the blades and sheaths. Leaf rust may occur.</p> <p>'Zebrinus' clumps may need staking and are susceptible to collapsing in winter from heavy snows.</p> <p>Common Name: zebra grass, Maiden Grass Zebrinus, Eulalia Zebrinus, Chinese Silver Grass, Japanes Silver Grass, Zebra-Striped grass.</p> <p>Type: Ornamental grass</p> <p>Family: Poaceae</p> <p>Zone: 5 to 9</p> <p>Height: 5.00 to 8.00 feet</p> <p>Spread: 4.00 to 6.00 feet</p> <p>Bloom Time: August to February</p> <p>Bloom Description: Pinkish white</p> <p>Sun: Full sun to part shade</p> <p>Water: Medium</p> <p>Maintenance: Low</p> <p>Flower: Showy</p> <p>Leaf: Colorful</p> <p>Other: Winter Interest</p> <p>Tolerate: Drought, Erosion, Dry Soil, Black Walnut, Air Pollution</p>
UT 14
Zebra Grass - Miscanthus sinensis 'Zebrinus'
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Semi di Serpillo (Thymus serpyllum) 1.95 - 6

Semi di Serpillo (Thymus...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 111
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<h2><strong>Semi di Serpillo (Thymus serpyllum)</strong></h2> <h2><span style="color:#ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 50 semi.</strong></span></h2> <p>Il serpillo (Thymus serpyllum L.), anche detto pepolino, pipernia o timo selvatico è una pianta appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Comune in tutta Europa e Nord Africa, è una delle specie di timo più diffusa, utilizzata da secoli per scopi culinari, ornamentali e medicinali.</p> <p>È una pianta erbacea strisciante, molto variabile, alta da 10 a 30 cm.</p> <p>Fusti prostrati striscianti o ascendenti, sottili, radicanti, ramosi.</p> <p>Foglie piccole da lineari ad ellittiche, cigliate alla base, piane.</p> <p>Fiori piccoli, a corolla bilabiata, in spicastri corti apicali. Colore variabile dal bianco al rosa al violetto. La fioritura dura un mese circa, in un periodo variabile tra aprile e settembre.</p> <p>Molto diffusa in Europa, anche al Nord (si trova anche in Islanda), come in tutto il Mediterraneo e in Asia.</p> <p>Cresce in terreni ben drenati, sabbiosi, su pendii soleggiati, nella boscaglia, fino a 2600 metri di altitudine.</p> <h3><strong>Varietà</strong></h3> <p>Si conoscono molte varietà, che differiscono per periodo di fioritura, profumo e colorazione delle foglie.</p> <h2><strong>Coltivazione</strong></h2> <p>Si riproduce per seme, si moltiplica più frequentemente per propaggine in estate, o per talea in primavera o autunno.</p> <p>Si coltiva in terreno ben drenato; su suolo compatto ha apparato radicale superficiale, per cui gradisce annaffiature regolari.</p> <h2><strong>Usi</strong></h2> <p>Questa varietà di timo è una buona pianta mellifera, molto bottinata dalle api che ne ricavano anche un miele monoflora.</p> <p>Il serpillo è un piacevolissimo compagno di piccoli giardini, per la robustezza, il profumo e la fioritura. Vi sono alcune varietà nane che si possono usare come tappeto erboso.</p> <p>È molto usato in cucina, come molte altre specie di timo. In particolare, per le sue proprietà antibatteriche, è molto utile per aiutare la digestione e ridurre la fermentazione intestinale, ad esempio, accompagnando un piatto di fagioli.</p> <p>Nelle valli Valdesi sopra Pinerolo ( provincia di Torino) viene prodotto il sërpoul o serpùl, come viene chiamato questo timo nella locale parlata occitana: liquore tradizionale della zona, ottenuto per macerazione alcolica del fiore della pianta e successiva aggiunta di sciroppo di zucchero. I fiori sono raccolti ad alta quota nelle zone di Pellice, Chisone e Germanasca.</p> <p>Ad Ischia è utilizzato per produrre la pipernella, caratteristico liquore ottenuto per infusione della pipernia nell'alcool.</p> <p>Nella Valdaso, nella zona di Monte Rinaldo, è prodotto un particolare tipo di formaggio pecorino utilizzando caglio aromatizzato da varie erbe aromatiche tra cui il timo serpillo.</p> <h3><strong>Fitoterapia</strong></h3> <p>Usatissimo in fitoterapia, come altre specie di timo. Il serpillo differisce dal timo comune per la proporzione dei principi attivi contenuti, che comunque, all'interno della stessa specie, varia notevolmente.</p> <h3><strong>Principi attivi:</strong></h3> <p>    timolo</p> <p>    carvacrolo</p> <p>    cineolo</p> <p>    tannini</p> <p>    saponina</p> <p>    resine flavoni</p> <p> </p> <h3><strong>Sagra</strong></h3> <p>Ogni anno in Valle d'Aosta nel comune di Verrayes si tiene la Sagra della Sarieula, dedicata al timo serpillo.</p>
MHS 111 (50 S)
Semi di Serpillo (Thymus serpyllum) 1.95 - 6
Semi di Trifoglio rosso o Trifoglio violetto Commestibile 2.25 - 7

Semi di Trifoglio rosso o...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 134
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Trifoglio rosso o Trifoglio violetto (Trifolium pretense)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Confezione da 1000 semi.</strong></span></h2> <p>Il trifoglio pratense o violetto è senz’altro da tempo una delle leguminose foraggere più diffuse in Europa ed in alcuni Paesi del vecchio continente raggiunge estensioni di alcune centinaia di migliaia di ettari.</p> <p>In Italia, comunque, la coltura pura di questa leguminose da prato è andata progressivamente perdendo di interesse nel corso degli ultimi venti anni.</p> <p>Di non antichissima coltivazione, il trifoglio pratense giunse in Europa probabilmente attraverso la Spagna e, di qui, si estese alla Francia, alla Germania ed ai Paesi Bassi.</p> <p>Già conosciuto come pianta foraggera, il trifoglio pratense non fu però mai estesamente coltivato e assurse a pianta di primaria importanza solamente quando, introdotto in Inghilterra verso la metà del 1600, venne inserito nell’avvicendamento in sostituzione del maggese nudo. Le conseguenze di tale accorgimento furono duplici: da un lato esso provocò un sensibile aumento delle disponibilità foraggere e, dall’altro, grazie alla sua capacità azotofissatrice ed al conseguente arricchimento del tenore in azoto del terreno, consentì un incremento di tutta la produzione agraria.</p> <p> </p> <p><strong>Caratteri botanici</strong></p> <p>Il sistema radicale del trifoglio pratense è costituito da un piccolo fittone molto ramificato, per cui è piuttosto superficiale. Gli steli sono eretti, ramificati, cavi, alti fino a 0,8 m. le foglie sono trifogliate, con foglioline ovali a margine intero, recanti sulla loro faccia superiore una banda a V di colore verde chiaro. Le infiorescenze sono globose, a capolino, composte da numerosi (80-100) fiori piccoli, tubolari, di colore roseo più o meno intenso, tendente al violaceo. La fecondazione, esclusivamente incrociata, è assicurata da insetti impollinatori (api, bombi).</p> <p>Il frutto è un piccolo legume uniseminato, i semi sono piccoli (1000 pesano 1,6-1,8 g), di forma quasi a pera (globosa da una parte, più sottile dalla parte opposta), di colore brillante giallo con sfumature di violetto variabilissime da seme a seme e da una parte all’altra di uno stesso seme.</p> <p>Il trifoglio pratense è specie fisiologicamente poliennale, in pratica, però, si comporta come una specie biennale, in quanto alla fine del 2° anno quasi tutte le piante sono morte o per siccità o per attacchi di funghi. Pertanto il trifoglio pratense nei paesi dell’Europa meridionale dura in coltura soltanto due anni, solo nel Nord-Europa le varietà locali durano 4-5 anni.</p> <p> </p> <p><strong>Esigenze ambientali e tecnica colturale</strong></p> <p>Il trifoglio pratense ha un’area di distribuzione più settentrionale di quella dell’erba medica, in quanto resiste meglio al freddo, ma non si adatta ai climi caldi e siccitosi per il suo apparato radicale piuttosto superficiale.</p> <p>Quanto al terreno, preferisce quello di medio impasto, fresco, sopporta bene terreni umidi, molto pesanti, poco calcarei, acidi (pH 5-7,5, optimum 6-7), inadatti all’erba medica.</p> <p>Il trifoglio pratense è un’ottima coltura miglioratrice che, perciò, è adatta a seguire e precedere il frumento o un altro cereale affine. È impossibile coltivare trifoglio pratense su un terreno che lo abbia ospitato poco tempo prima, perciò è assolutamente indispensabile che il trifoglio pratense entri in rotazioni lunghe, nelle quali cioè passi un lungo periodo (almeno 5 anni) tra due colture successive di questa leguminose.</p> <p>Data la brevità del ciclo produttivo e la lentezza del suo sviluppo nel 1° anno, non c’è convenienza a seminare il trifoglio pratense in coltura specializzata, in Italia la tecnica normale era la semina in bulatura in mezzo ad un cereale, ma con la coltura intensiva del frumento scarse sono le possibilità di sopravvivenza della leguminose in esso traseminata.</p> <p>L’epoca più usuale per la semina è febbraio-marzo, per la semina si adoperano 30-35 Kg/ha di seme.</p> <p> </p> <p><strong>Varietà e utilizzazione</strong></p> <p>Nel trifoglio pratense la fecondazione incrociata è la regola assoluta in quanto le piante sono totalmente autoincompatibili.</p> <p>In ogni regione esistevano popolazioni locali (“ecotipi”) ben adattati alle condizioni d’ambiente particolari. Oggi possono essere commerciate solo varietà selezionate. Ecotipi italiani rinomati sono stati il Bolognino o Pescarese, lo Spadone.</p> <p>La produzione nel 1° anno è scarsissima, si hanno solo stoppie inerite che, al massimo, possono essere sfruttate con un prudente pascolamento. La produzione piena, falciabile, si ottiene solo nel 2° e ultimo anno in cui il prato dà due ottimi sfalci, uno a metà maggio, l’altro a fine giugno, solo in ambienti e annate molto favorevoli talora può aversi un modestissimo terzo taglio.</p> <p>Le rese in fieno sono di 5-6 t/ha. Un fieno ottimo di trifoglio violetto tagliato a inizio fioritura ha un contenuto di s.s di 86% circa, di protidi grezzi del 17-18% (su s.s.) e un valore nutritivo di 0,6-0,65 U.F. per Kg di s.s.</p> <p>Il seme di trifoglio pratense si produce sul 2° taglio: le produzioni sono basse (100-200 Kg/ha) e sono rese molto aleatorie da parecchie difficoltà: scarsità di insetti impollinatori, attacchi di insetti (Apion pisi), allettamento, sgranatura.</p> </body> </html>
MHS 134 (3g)
Semi di Trifoglio rosso o Trifoglio violetto Commestibile 2.25 - 7
Semi di Coda Di Lepre (Lagurus ovatus) 1.65 - 6

Semi di Coda Di Lepre...

Prezzo 1,65 € SKU: UT 15
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Semi di Coda Di Lepre (Lagurus ovatus)</strong></h2> <h2><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 10 semi.</strong></span></h2> <p>L'Erba della coda di lepre, altrimenti nota come Bunny Tails, e un'erba adorabile che cresce da 20 a 40 centimetri di altezza e presenta punte ovali che ricoprono morbidi pennelli morbidi. L'Erba della Coda di Lepre, spesso usata come pianta da bouquet, e un'aggiunta meravigliosa a qualsiasi composizione di fiori &amp; ndash; sia essiccato che fresco - e ha un altissimo potenziale decorativo, in particolare se coltivato in giardini. Crescita: semina i semi al coperto in aprile o direttamente nel terreno da aprile a maggio. Coltivare le piante in spazi di 10x20 cm, preferibilmente in terreni secchi permeabili. Questa varieta cresce meglio in posizioni soleggiate e ama anche semi semi-ombreggiati.</p> </body> </html>
UT 15
Semi di Coda Di Lepre (Lagurus ovatus) 1.65 - 6
Semi di Gattàia, Gattària, Erba Gatta (Nepeta cataria)

Semi di Gattàia, Gattària,...

Prezzo 1,95 € SKU: MHS 88
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong><em><span style="text-decoration: underline;">Semi di Gattàia, Gattària, Erba Gatta (Nepeta cataria)</span></em></strong></h2> <h3><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per confezione da 170+- (0,1 g) semi.</strong></span></h3> <p>La gattàia, gattària, erba gatta o erba gattaria (Nepeta cataria L., 1753) è una pianta aromatica della famiglia delle Lamiacee (precedentemente chiamate Labiate).</p> <p>È una pianta perenne, aromatica, al profumo di menta, a fusto eretto, legnoso[4], quadrato[4], tomentoso, di colore grigio; le foglie dentate e pubescenti sono da triangolari a ovali-cuoriformi. Gli spicastri sono densi e formano fiori a pannocchia bianco-rosato, con punte rosse[5] o macchie color lavanda.</p> <p>Fiorisce tra maggio e agosto. I fiori sono apprezzati dalle api.</p> <p> </p> <p><strong>Areale</strong></p> <p>Si trova principalmente nel Mediterraneo orientale; è diffusa in Europa allo stato spontaneo come relitto di antiche colture; cresce negli incolti e tra ruderi, lungo siepi e strade[5]. Cresce fino a 1000 m di altitudine.</p> <p> </p> <p><strong>Usi</strong></p> <p>Coltivata come ornamentale, contiene un olio repellente per gli insetti e mentolo.</p> <p>La pianta (nelle foglie, nei fusti e nelle radici) contiene nepetalattone, un terpene che è un analogo dei feromoni del gatto, e quindi svolge una attività neuroattiva nei suoi confronti. All'incirca i due terzi dei gatti sono suscettibili agli effetti dell'erba gatta, (la sensibilità è ereditata geneticamente). La sensibilità è più accentuata negli individui giovani. Anche altri grossi felini, come le tigri o i leopardi hanno analoga sensibilità nei confronti dell'erba, mentre sembra che i leoni mostrino indifferenza.</p> <p> </p> <p>I gatti percepiscono l'odore tramite gli organi vomeronasali. Se un gatto annusa le foglie strofinate o il fusto dell'erba gatta, vi si struscerà contro, vi si rotolerà, la masticherà, leccherà e vi farà le fusa. Questa reazione dura alcuni minuti, successivamente ai quali il gatto si placherà e perderà interesse, ma dopo un minimo di due ore esso sarà nuovamente attirato e avrà i medesimi effetti. Non sono stati rilevati altri particolari effetti collaterali, comunque alcuni gatti diventano molto eccitati, e quindi l'eccessivo potere di distrazione potrebbe essere considerato turbativo del loro equilibrio comportamentale.</p> <p> </p> <p>Altre piante che hanno questo stesso effetto nei gatti sono la valeriana e le piante che contengono actinidine (come Actinidia deliciosa), e diidroactinidiolidi.</p> <p> </p> <p><strong>Uso come medicinale</strong></p> <p>Essa, da e nei confronti degli esseri umani, è utilizzata come antispasmodica, stimolante e contro le contratture, nell'insonnia, stress, crampi mestruali e intestinali, gli effetti comunque sono blandi; da alcuni è fumata come euforizzante (non contiene alcaloidi che diano dipendenza).</p> <p> </p> </body> </html>
MHS 88
Semi di Gattàia, Gattària, Erba Gatta (Nepeta cataria)

Varietà dalla Thailandia
Semi di Riso Nero Royal Pearl

Semi di Riso Nero Royal Pearl

Prezzo 1,95 € SKU: VE 108 BR (1g)
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<h2><strong>Semi di Riso Nero Royal Pearl</strong></h2> <h2 class=""><span style="color: #ff0000;"><strong>Prezzo per Pacchetto di 50 (1g) semi.</strong></span></h2> <p><span>Royal Pearl Rice è un riso aromatico dall'aroma di nocciola. Il delizioso gusto e l'odore di questo riso è perfetto per tutti i tipi di piatti, in particolare la cucina asiatica e tailandese.</span></p> <p><span>Il riso (Oryza sativa L., dal greco antico </span><span>όρυζα</span><span> óryza) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Graminacee, di origine asiatica. Insieme alla Oryza glaberrima, dal pericarpo pigmentato rosso coltivata in Africa, è una delle due specie di piante da cui si produce il riso.</span></p> <p><span>L'Oryza sativa costituisce la stragrande maggioranza in quanto coltivata su circa il 95% della superficie mondiale di riso. Le origini del riso non sono certe, si ritiene che le varietà più antiche siano comparse oltre quindicimila anni fa lungo le pendici dell'Himalaya. L'unica cosa che sappiamo per certo sulle origini di questo alimento è che è nato in Asia, precisamente in Cina verso il VI millennio a.C. Costituisce il cibo principale per circa la metà della popolazione mondiale e viene coltivato in quasi tutti i paesi del mondo.</span></p> <p><span>La pianta ha origini asiatiche: i cinesi la coltivavano a scopo alimentare già nel VI millennio a.C., così come testimoniato da diversi siti del neolitico, nella Cina orientale. </span>Si diffuse poi in Mesopotamia, Persia, Egitto e infine in Europa.</p> <p>È una pianta erbacea, alta da 120 a 195 cm (può raggiungere anche i 5 metri di altezza) con radici avventizie e embrionali, le quali hanno la caratteristica di sviluppare dei parenchimi aeriferi, che permettono al riso di vivere in ambiente acquatico. <span>Il fusto (detto culmo) presenta internodi cavi e nodi pieni e si sviluppa in maniera simile al frumento. Ha foglie di colore verde chiaro, a forma di guaina, lunghe parecchi centimetri e larghe due, con peli bianchi, corti e spessi; la ligula è lunga e sono presenti auricole pelose. All'apice dello stelo presenta una pannocchia (infiorescenza a panicolo) terminale, a maturità pendente, costituita da spighette uniflore con fiori ermafroditi a sei stami e un pistillo; l'ovaia contiene un solo ovulo. Il frutto è una cariosside ellittica o sferica con glumelle molto sviluppate, la cariosside è vestita (risone), peso 25–45 mg, importanti sono le sezioni trasversali e longitudinali delle cariossidi per classificare le tipologie di riso, uno dei parametri è il rapporto lunghezza/larghezza, altro carattere è l'evidenziazione del dente (presenza dell'embrione) la striscia può essere più o meno scura, la perla può essere vitrea o perlata. A livello italiano la classificazione è: tondo, semifino, fino, superfino. Il risone una volta liberato delle glumette che lo racchiudono ed opportunamente lavorato (dopo la sbramatura-raffinatura a volte si esegue anche l'oleatura con olio di lino o di vaselina e la brillatura con talco e glucosio) presenta un colore bianco avorio e consistenza dura</span></p> <p><span>In ambito gastronomico, con il termine riso viene indicata la cariosside della pianta Oryza sativa.</span></p> <p><span>Il riso, oltre a trovare largo impiego come piatto base, nella forma di riso salato bollito, si presta alla preparazione di piatti salati più elaborati come il risotto ma anche di dolci come il risolatte o budino di riso e la torta degli addobbi.</span></p> <p><span>Sugli scaffali dei rivenditori troviamo comunemente il riso bianco, il quale è caratterizzato da un contenuto in carboidrati pari circa al 78%, in proteine al 7% circa e in lipidi per circa lo 0,6%. Il riso, fra tutti i cereali, è l'alimento più completo: 100 g forniscono circa 330 chilocalorie con un notevole contenuto di fibra e vitamine, oltre a vari sali minerali.[2] La sua digeribilità è superiore a quella degli altri cereali, tanto da essere assimilato in 60/100 minuti.[3] Il riso contiene acidi grassi essenziali: acido linoleico fra il 29-42%, e acido linolenico fra 0,8-1%. Ha un rapporto sodio/potassio di 5 mg di sodio ogni 100 di riso, e 9 mg di potassio. Il riso è privo di glutine e quindi è un alimento prezioso per i soggetti celiaci e nelle allergie alimentari.</span></p><script src="//cdn.public.n1ed.com/G3OMDFLT/widgets.js"></script>
VE 108 BR (1g)
Semi di Riso Nero Royal Pearl

Diventa il nostro fornitore di semi Seeds Gallery - 1

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Prezzo 0,00 € SKU:
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<!DOCTYPE html> <html> <head> <meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /> </head> <body> <h2><strong>Diventa il nostro fornitore di semi</strong></h2> <h2><strong>Cosa serve per diventare il nostro fornitore di sementi?</strong></h2> <p>Per diventare nostro fornitore, devi avere un video e le immagini dei frutti delle piante che ci offri, con i tuoi dati personali e una data sulla carta che saranno chiaramente visibili (con il tuo nome e indirizzo email che usi per PayPal ).</p> <p>Se si tratta di un vegetale (pomodoro, pepe, cetriolo ...) devi conoscere il nome esatto della varietà, perché se usi un altro nome e non riusciamo a trovare le informazioni su Internet, allora non siamo interessati a quelli semi.</p> <p>Dovrai inviarci una quantità minore di seme (20) in modo da poter eseguire i test di germinazione dei semi. Successivamente, possiamo organizzare un ulteriore acquisto del seme da voi.</p> <p>Non siamo interessati ai fornitori provenienti da Cina, Indonesia ...</p> <p>Effettuiamo pagamenti esclusivamente tramite PayPal (non esiste altra opzione di pagamento).</p> </body> </html>
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